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Oggi: 05 Dic, 2025

Aumento di 3 mesi per la pensione dal 2027: blocco parziale o scatta lo “scalino” Fornero?

Dal 2027 potrebbe scattare un aumento età pensione di tre mesi: ecco chi rischierebbe di restare al lavoro e chi potrebbe salvarsi
2 mesi fa
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Dal 2027 il sistema previdenziale italiano, come noto, potrebbe subire un nuovo cambiamento significativo legato all’aumento dell’età pensione. Si tratta di un effetto automatico previsto dalla legge Fornero, che stabilisce un adeguamento periodico dell’età pensionabile in base all’evoluzione dell’aspettativa di vita della popolazione. In pratica, se gli italiani vivono più a lungo, aumenta anche l’età necessaria per poter accedere alla pensione di vecchiaia.

Aumento età pensione: il meccanismo automatico della legge Fornero

La legge Fornero, introdotta nel 2011, prevede che ogni due anni venga verificato l’andamento dell’aspettativa di vita. Quando i dati mostrano un incremento, scatta automaticamente un innalzamento dei requisiti anagrafici per il pensionamento.

È un meccanismo pensato per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nel tempo, ma che spesso ha generato dibattiti e malcontento tra i lavoratori.

Senza un intervento del governo, dal 2027 l’età pensionabile aumenterà di tre mesi, seguendo la logica dell’adeguamento demografico. Ciò significa che chi oggi pensa di poter uscire dal lavoro a una certa età dovrà probabilmente attendere un trimestre in più.

Le ipotesi sul tavolo del governo

Davanti a questo scenario, l’esecutivo è chiamato a decidere se bloccare o meno l’aumento. Tuttavia, per sospendere l’adeguamento automatico servono fondi che al momento non risultano stanziati. Proprio per questo motivo, negli ultimi giorni si è fatta strada un’ipotesi intermedia: bloccare l’aumento solo per una parte dei lavoratori, lasciando che per altri l’incremento scatti regolarmente.

Questa possibile soluzione consentirebbe al governo di contenere i costi, intervenendo in modo selettivo. Ma allo stesso tempo rischia di creare nuove differenze tra chi potrà andare in pensione con le regole attuali e chi invece dovrà attendere i tre mesi aggiuntivi.

Chi rischia di restare al lavoro più a lungo

Le prime ipotesi indicano che potrebbero essere esclusi dal blocco coloro che, pur avendo maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne), non avranno ancora compiuto 64 anni entro il 2027. Si tratta dei lavoratori che rientrano nella cosiddetta pensione anticipata ordinaria.

In altre parole, il governo potrebbe decidere di tutelare chi va in pensione per vecchiaia (67 anni di età e 20 anni di contributi) o chi ha già raggiunto almeno 64 anni (avendo i requisiti per la pensione anticipata ordinaria), lasciando però fuori chi, pur avendo versato molti contributi, non ha ancora raggiunto quell’età.

Secondo le elaborazioni basate sui dati dell’INPS e sui flussi di pensionamento, sarebbero circa 170.000 i lavoratori che si troverebbero in questa situazione. Per loro l’aumento età pensione significherebbe restare in servizio almeno tre mesi in più, a meno che non vengano introdotte misure correttive nei prossimi mesi.

Aumento età pensione non per tutti: l’impatto sui lavoratori e sul sistema previdenziale

Un aumento anche di pochi mesi può sembrare marginale, ma per chi è prossimo alla pensione può rappresentare un cambiamento rilevante. Non solo per motivi economici, ma anche psicologici e organizzativi.

Molti lavoratori pianificano l’uscita dal lavoro con largo anticipo, basandosi su previsioni precise di età e contributi.

L’eventuale slittamento dei requisiti potrebbe quindi creare incertezza e costringere molte persone a rivedere i propri progetti. Allo stesso tempo, l’adeguamento automatico è uno strumento considerato essenziale per mantenere in equilibrio i conti pubblici, soprattutto in un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione.

Il blocco totale dell’aumento, infatti, avrebbe un costo non trascurabile per lo Stato. Ecco perché il governo starebbe valutando una soluzione “ibrida” che, almeno in parte, consenta di contenere la spesa previdenziale.

Possibili scenari futuri sull’aumento età pensionamento

La decisione finale dovrà essere presa nei prossimi mesi, prima che l’adeguamento diventi operativo. Se il governo troverà le risorse necessarie, potrebbe sospendere del tutto l’incremento. In caso contrario, l’aumento scatterà automaticamente come previsto dalla legge.

Non si esclude che vengano introdotti criteri più flessibili, magari tenendo conto della tipologia di lavoro svolto o dell’età effettiva in cui sono iniziati i versamenti contributivi. In passato, infatti, si è più volte discusso della possibilità di differenziare i requisiti in base alla gravosità delle mansioni o alla discontinuità della carriera.

Riassumendo

  • Dal 2027 previsto aumento età pensione di tre mesi per legge Fornero.
  • Il governo valuta se bloccare o limitare l’aumento per alcune categorie.
  • Possibile esclusione dal blocco per chi non ha ancora 64 anni.
  • Circa 170mila lavoratori potrebbero restare al lavoro più a lungo.
  • L’aumento serve a garantire sostenibilità del sistema previdenziale.
  • Decisione finale attesa, equilibrio tra spesa pubblica ed equità sociale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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