Tra le misure da inserire nella prossima legge di bilancio (manovra 2026) potrebbe farsi largo l’aumento del valore di esenzione dei buoni pasto. Si tratterebbe di un intervento che, se confermato, andrebbe a modificare uno degli strumenti più diffusi di welfare aziendale, con effetti sia per i dipendenti che per le imprese.
Attualmente, il valore dei buoni pasto riconosciuti ai lavoratori può beneficiare di un trattamento fiscale agevolato solo entro determinati limiti. La manovra allo studio del Governo mirerebbe proprio a innalzare tali soglie, rendendo il sistema più favorevole e adeguato al contesto economico attuale, caratterizzato da un aumento generalizzato dei prezzi e del costo della vita.
Cosa prevede oggi la normativa sui buoni pasto
Secondo la disciplina in vigore, i buoni pasto erogati ai dipendenti costituiscono, in linea generale, reddito da lavoro dipendente e come tali sarebbero soggetti a tassazione ai fini IRPEF. Tuttavia, il legislatore ha previsto un’esenzione parziale che consente di non includere nel reddito imponibile una parte del valore complessivo di questi benefit.
La soglia di esenzione varia in base alla tipologia di buono pasto utilizzato:
- 4 euro per i buoni in formato cartaceo;
- 8 euro per quelli in formato elettronico.
Questo significa che fino a tali importi i buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito imponibile, e quindi non vengono tassati. Solo l’eventuale eccedenza rispetto a questi limiti è soggetta a imposte. La differenza tra le due tipologie è dovuta alla maggiore tracciabilità e trasparenza dei buoni elettronici. Caratteristiche che riducono i rischi di utilizzi impropri e favoriscono un controllo più semplice da parte dell’Amministrazione finanziaria.
L’ipotesi di aumento: da 8 a 10 euro per i buoni elettronici
Le anticipazioni relative alla manovra 2026 indicano che il Governo starebbe valutando la possibilità di aumentare la soglia di esenzione per i buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro al giorno. L’obiettivo sarebbe quello di rendere questo strumento ancora più vantaggioso, incentivando al tempo stesso l’uso delle versioni digitali rispetto a quelle cartacee.
Una simile modifica avrebbe effetti positivi per i lavoratori, che si troverebbero con un beneficio netto maggiore. Ma anche per le aziende, che potrebbero utilizzare i buoni pasto come leva di welfare aziendale con un impatto fiscale contenuto. L’intervento, se approvato, non entrerebbe però in vigore subito: i suoi effetti si vedrebbero a partire dal periodo d’imposta 2026, poiché le modifiche verrebbero introdotte nella strada che porterà verso la nuova legge di bilancio 2026.
Il contesto economico e le ragioni dell’intervento
L’ipotesi di revisione delle soglie fiscali sui buoni pasto nasce anche in risposta all’aumento del costo della vita e alla necessità di sostenere i redditi da lavoro. Negli ultimi anni, l’inflazione ha inciso in modo significativo sui prezzi dei beni alimentari e dei servizi di ristorazione, riducendo il potere reale dei buoni pasto così come erano stati concepiti diversi anni fa.
Portare la soglia da 8 a 10 euro per i buoni elettronici significherebbe anche riconoscere l’evoluzione del contesto economico e aggiornare un valore rimasto fermo da tempo.
Inoltre, la misura si inserirebbe nel più ampio obiettivo di favorire strumenti di welfare flessibili, digitali e sostenibili, in linea con le trasformazioni del mondo del lavoro.
Novità esenzione buoni pasto: possibili sviluppi e tempi di attuazione
Sebbene al momento si tratti solo di un’ipotesi, l’aumento della soglia di esenzione dei buoni pasto elettronici è una misura che godrebbe di un ampio consenso politico e sociale. Tuttavia, il suo inserimento definitivo nella legge di bilancio dipenderà dall’equilibrio complessivo della manovra e dalle risorse disponibili.
Qualora la proposta venisse approvata, le nuove regole si applicherebbero, come detto, dal 2026, senza effetti retroattivi per i periodi precedenti. Ciò significa che i datori di lavoro dovrebbero adeguare i propri sistemi di gestione dei buoni pasto a partire da quella data, mentre i lavoratori comincerebbero a beneficiare delle nuove soglie solo sulle erogazioni successive.
Riassumendo
- La manovra 2026 potrebbe aumentare la soglia di esenzione dei buoni pasto.
- Oggi l’esenzione è di 4 euro per i cartacei e 8 per gli elettronici.
- Si propone di alzare a 10 euro la soglia dei buoni elettronici.
- L’aumento favorirebbe lavoratori e imprese con maggior vantaggio fiscale e potere d’acquisto.
- La misura risponde al caro vita e promuove l’uso dei buoni digitali.
- L’eventuale novità entrerebbe in vigore dal periodo d’imposta 2026.