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Oggi: 05 Dic, 2025

Secondo o unico acconto 2025 sulla busta paga di novembre: 10 ottobre decisivo per non pagare

Il 10 ottobre segna la scadenza decisiva per gestire il secondo o unico acconto 2025 e ridurre trattenute in busta paga
2 mesi fa
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acconto irpef
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Il sistema fiscale italiano prevede scadenze precise che riguardano i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello 730. Una di queste scadenze riguarda il secondo o unico acconto 2025, il cui pagamento ricade nel mese di novembre. Non sempre, però, il versamento di questo acconto risulta obbligatorio nella misura calcolata dal modello dichiarativo. Esiste, infatti, la possibilità di ridurre l’importo o di evitarne la trattenuta, a condizione di rispettare determinate regole e, soprattutto, i tempi di comunicazione.

La funzione del sostituto d’imposta sul secondo o unico acconto 2025

Chi presenta il modello 730 con sostituto d’imposta – cioè con il datore di lavoro o l’ente pensionistico che agisce da intermediario – vede applicati direttamente i conguagli fiscali in busta paga o sul cedolino della pensione.

In questo modo, eventuali debiti vengono trattenuti automaticamente, mentre eventuali crediti sono rimborsati senza che il contribuente debba occuparsene personalmente.

Il calendario delle trattenute e dei rimborsi, con riferimento al Modello 730/2025 (anno d’imposta 2024) segue uno schema preciso:

  • da luglio 2025 per i lavoratori dipendenti e da agosto o settembre per i pensionati, vengono applicati i rimborsi e le trattenute derivanti dal saldo dell’anno precedente (2024) e dal primo acconto relativo al 2025;
  • a novembre 2025 è la volta del secondo o unico acconto 2025, calcolato sempre sui redditi dichiarati nel 730.

Come si calcolano gli acconti

Gli acconti 2025 sono determinati in base ai redditi percepiti nel 2024, quelli cioè indicati nella dichiarazione presentata entro il 30 settembre 2025. In pratica, il fisco presume che il contribuente nel 2025 manterrà lo stesso livello di reddito dell’anno precedente. Questo meccanismo serve a garantire un flusso regolare di entrate per l’erario, ma non sempre rispecchia la reale situazione del contribuente.

Può accadere, infatti, che nell’anno in corso i redditi siano destinati a diminuire, oppure che siano presenti maggiori spese detraibili o deducibili. In queste situazioni, mantenere inalterato l’importo dell’acconto comporterebbe un versamento superiore al dovuto, con il conseguente rischio di dover attendere il rimborso solo con la dichiarazione successiva. Per questo la normativa consente di scegliere se ridurre o addirittura annullare il pagamento.

Secondo o unico acconto 2025: quando si può intervenire

Il contribuente che ha previsto un calo di reddito o un incremento degli oneri detraibili poteva già, in fase di compilazione del 730/2025, indicare la volontà di non pagare gli acconti o di pagarli in misura minore. Tuttavia, chi non ha esercitato questa opzione al momento della presentazione della dichiarazione ha ancora una possibilità di intervenire, limitatamente al secondo o unico acconto 2025.

La legge prevede, infatti, che entro il 10 ottobre 2025 si possa inviare una comunicazione al sostituto d’imposta con la quale si chiede di non applicare la trattenuta di novembre o di ridurne l’importo. Dopo questa data non sarà più possibile modificare la situazione: il datore di lavoro o l’ente pensionistico tratterranno l’acconto nella misura piena risultante dal 730.

La comunicazione al datore di lavoro o ente pensionistico

Per rendere effettiva la scelta è necessario un passaggio formale: la comunicazione al sostituto d’imposta.

In questa dichiarazione il contribuente manifesta la volontà di ridurre o eliminare la trattenuta relativa al secondo o unico acconto 2025. Il datore di lavoro o l’ente previdenziale (INPS), ricevuta la richiesta, adegueranno la busta paga o il cedolino pensione del mese di novembre.

È importante ricordare che la responsabilità della decisione ricade interamente sul contribuente. Se la previsione di minori redditi o di maggiori spese deducibili si rivelasse errata, al momento della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo potrebbe emergere un debito nei confronti del fisco e la necessità di regolarizzare (con ravvedimento operoso) l’omesso/insufficiente versamento degli acconti. Per questo motivo la valutazione va fatta con attenzione.

Il peso delle scadenze per non pagare il secondo o unico acconto 2025

Il termine del 10 ottobre 2025 rappresenta, quindi, un momento cruciale per chi desidera gestire al meglio la propria posizione fiscale. Entro questa data occorre prendere una decisione consapevole, basata su un’attenta analisi delle prospettive reddituali e delle detrazioni attese. Superata la scadenza, non resterà altra scelta che subire la trattenuta di novembre, senza possibilità di modifica.

È bene sottolineare che l’opportunità riguarda esclusivamente chi ha presentato il modello 730 con sostituto d’imposta e non ha già espresso la scelta in fase di dichiarazione. Chi, invece, ha compilato il modello senza sostituto, o ha già segnalato la riduzione degli acconti al momento della presentazione, non deve effettuare comunicazioni.

Riassumendo

  • Il secondo o unico acconto 2025 è previsto per novembre.
  • Gli acconti si calcolano sui redditi dichiarati nel 730/2025.
  • Possibile ridurre o annullare l’acconto se previsti redditi più bassi.
  • La comunicazione al sostituto va fatta entro il 10 ottobre 2025.
  • Senza comunicazione, il datore trattiene l’intero acconto di novembre.
  • La decisione errata può comportare debiti, interessi e sanzioni future.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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