Per alcuni pensionati sta per diventare realtà il sogno di avere una pensione minima a 1.000 euro. Una promessa avanzata da Forza Italia fin dalla campagna elettorale che portò alla vittoria del Centrodestra. Ma mai concretizzata a livello nazionale, diventa adesso realtà per circa 17.000 pensionati.
Da novembre, infatti, le pensioni di questi beneficiari verranno portate a 1.000 euro grazie a un’integrazione dell’importo già percepito. Si tratta del risultato di una misura predisposta già alla fine del 2024, che oggi trova applicazione. Ciò grazie a una convenzione firmata dall’INPS con la Provincia Autonoma di Bolzano.
In pratica, si tratta di un vero e proprio sussidio rivolto ai pensionati con trattamenti inferiori ai 1.000 euro e che rispettano le condizioni previste sia a livello reddituale che anagrafico.
Da novembre pensioni minime portate a 1.000 euro per 17.000 pensionati
Il presidente della Provincia di Bolzano e il presidente dell’INPS hanno sottoscritto la convenzione necessaria per attuare l’operazione di innalzamento delle pensioni minime a 1.000 euro per 17.000 pensionati.
Sarà l’INPS a integrare le pensioni inferiori a questa soglia, applicando il bonus finanziato dalla Provincia di Bolzano con uno stanziamento di 41 milioni di euro l’anno fino al 2027.
Dal rateo di novembre, i pensionati che rientrano nei requisiti riceveranno dunque i nuovi importi. Ciò che a livello nazionale resta ancora solo una promessa, a Bolzano diventa realtà concreta.
Va però precisato che questo sussidio economico è destinato esclusivamente ai residenti in Alto Adige, come stabilito dalla legge regionale che ha introdotto la misura a fine 2024.
Ecco i requisiti per la pensione minima a 1.000 euro
Il sussidio riguarda 17.000 pensionati residenti in Regione con trattamenti INPS inferiori a 1.000 euro, ma non è sufficiente risiedere in Alto Adige ed avere una pensione bassa per accedere al beneficio.
La normativa regionale stabilisce infatti requisiti anagrafici e reddituali ben precisi.
Dal punto di vista anagrafico, il requisito è aver compiuto almeno 65 anni entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Sul piano reddituale, invece, è necessario avere un ISEE pari o inferiore a 20.000 euro.
La misura interessa tutte le tipologie di trattamenti: pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate, reversibilità e invalidità. Purché inferiori alla soglia di 1.000 euro lordi al mese.
L’importo dell’integrazione sarà variabile: si tratta infatti di un adeguamento calcolato sulla differenza tra 1.000 euro e la pensione effettivamente percepita.
- Chi riceve 500 euro al mese avrà diritto a 500 euro di integrazione.
- Chi percepisce 750 euro otterrà 250 euro in più.
- Chi prende 900 euro riceverà un’integrazione di 100 euro mensili.