Negli ultimi anni la tecnologia ha trasformato profondamente ogni settore della società, e il mondo della fiscalità non fa eccezione. L’avvento dell’IA (intelligenza artificiale) anche nel fisco sta aprendo scenari fino a poco tempo fa difficili da immaginare, offrendo strumenti innovativi per la gestione dei dati e il contrasto all’evasione.
Tuttavia, insieme alle potenzialità, emergono anche sfide importanti legate alla tutela dei diritti dei contribuenti e al ruolo imprescindibile del controllo umano.
L’IA nel fisco: una rivoluzione nella gestione dei dati
Il sistema informativo della fiscalità, cuore pulsante della raccolta e dell’elaborazione dei dati tributari, rappresenta una miniera di informazioni preziose.
Con l’integrazione dell’intelligenza artificiale, la capacità di analisi si amplia in maniera significativa. Le nuove tecnologie consentono infatti di elaborare grandi quantità di dati in tempi rapidissimi, individuando modelli e tendenze che fino a pochi anni fa risultavano invisibili.
Questa trasformazione non riguarda soltanto la velocità dei processi, ma anche la loro precisione. L’IA permette di rafforzare l’analisi predittiva dei comportamenti dei contribuenti, migliorando la capacità di identificare situazioni a rischio di evasione fiscale o di errore. Allo stesso tempo, diventa possibile effettuare controlli quasi in tempo reale, aumentando l’efficienza complessiva dell’amministrazione finanziaria.
Le applicazioni pratiche dell’IA nel fisco: l’analisi di Bankitalia
Le prospettive di utilizzo dell’intelligenza artificiale in campo tributario sono numerose e sono state oggetti di analisi da parte Giacomo Ricotti, capo del servizio fiscale di Bankitalia, in audizione alla commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria. Per Ricotti, tra le principali applicazioni si possono citare:
- analisi predittiva dei comportamenti: grazie a sofisticati algoritmi, è possibile stimare in anticipo il rischio di evasione o di comportamenti anomali, indirizzando i controlli in maniera più mirata;
- monitoraggio in tempo reale: l’IA consente di esaminare costantemente i dati, riducendo i tempi di reazione e aumentando la capacità di prevenzione;
- assistenza al contribuente: con l’impiego della cosiddetta Gen-AI, ovvero l’intelligenza artificiale generativa, si possono sviluppare strumenti di supporto virtuale in grado di rispondere ai dubbi dei cittadini, semplificando la comunicazione con l’amministrazione;
- accertamenti più continui ed efficaci: l’automazione e l’analisi avanzata rendono possibili verifiche fiscali meno frammentarie e più precise, con un impatto positivo sulla lotta all’evasione.
Queste applicazioni delineano un futuro in cui la tecnologia non è solo un ausilio operativo, ma diventa parte integrante del sistema di vigilanza e di assistenza fiscale.
I rischi da affrontare
Nonostante i grandi vantaggi, lo stesso Ricotti evidenzia come l’introduzione dell’IA nel fisco non è priva di insidie. L’automazione dei processi e l’affidamento agli algoritmi sollevano interrogativi delicati, soprattutto per quanto riguarda la protezione dei diritti dei contribuenti.
Uno dei principali rischi è legato alla possibilità che decisioni rilevanti vengano prese senza un adeguato controllo umano, basandosi esclusivamente sui risultati prodotti dai sistemi informatici. Se ciò accadesse, si potrebbe compromettere la trasparenza del processo decisionale e la tutela delle garanzie fondamentali.
Inoltre, la qualità dei dati utilizzati per addestrare gli algoritmi gioca un ruolo cruciale: informazioni incomplete o non aggiornate potrebbero portare a valutazioni errate, con conseguenze ingiuste per i cittadini coinvolti.
L’importanza del controllo umano
Alla luce di questi rischi, per il capo del servizio fiscale di Bankitalia, diventa evidente come il presidio umano debba rimanere al centro del processo fiscale. Non a caso è stato approvato la legge quadro per l’uso dell’intelligenza artificiale nell’esercizio della professione. Il principio cardine della normativa resta che l’IA può essere un prezioso strumento di supporto. Ma non deve mai sostituirsi al giudizio delle persone. Ogni fase, dall’ideazione dei sistemi all’addestramento degli algoritmi, fino alla validazione dei risultati, richiede la supervisione di professionisti in grado di garantire correttezza e trasparenza.
Il controllo umano assicura non solo la qualità dei risultati, ma rappresenta anche una garanzia per il rispetto dei diritti dei contribuenti. In questo senso, la tecnologia non deve diventare un potere autonomo, ma piuttosto un alleato dell’amministrazione finanziaria, capace di rafforzarne l’efficacia senza minare i principi fondamentali dello Stato di diritto.
Un quadro normativo adeguato per l’IA
Perché l’uso dell’IA nel fisco possa svilupparsi in modo equilibrato, per Ricotti, è necessario un solido impianto normativo. Le regole devono stabilire limiti chiari e criteri trasparenti, assicurando che l’innovazione tecnologica sia sempre accompagnata dal rispetto della privacy e dei diritti individuali.
La delega fiscale, che già incoraggia l’adozione dell’intelligenza artificiale per migliorare l’analisi del rischio, rappresenta un primo passo in questa direzione. Tuttavia, sarà fondamentale un aggiornamento costante delle norme per tenere il passo con l’evoluzione tecnologica e prevenire possibili abusi o distorsioni.
l’IA nel fisco: opportunità e prospettive future
Guardando al futuro, l’IA nel fisco appare come una leva strategica per modernizzare il sistema tributario e renderlo più efficiente. I benefici potenziali sono notevoli: dalla riduzione dell’evasione alla semplificazione dei rapporti tra cittadini e amministrazione, fino a una maggiore equità fiscale.
Al tempo stesso, il percorso richiede cautela.
Il bilanciamento tra innovazione e garanzie sarà decisivo per assicurare che i vantaggi non vengano annullati da effetti indesiderati. In questo senso, il costante coinvolgimento umano e un quadro regolatorio chiaro rappresentano condizioni imprescindibili.
Riassumendo
- L’IA nel fisco amplia l’analisi dei dati e migliora l’efficienza.
- Algoritmi predittivi identificano rischi di evasione e comportamenti anomali.
- Gen-AI può offrire assistenza virtuale ai contribuenti semplificando i servizi.
- Esistono rischi di errori e decisioni senza adeguato controllo umano.
- Supervisione costante garantisce trasparenza e tutela dei diritti dei contribuenti.
- Norme chiare e aggiornate sono indispensabili per un uso responsabile dell’IA.