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Oggi: 05 Dic, 2025

Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, 5 cose da sapere sulla prossima sanatoria

Ecco cosa non è ancora chiarissimo sulla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali e quali nodi vanno sciolti.
2 mesi fa
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Nuova rottamazione quinquies cartelle esattoriali
Foto © Licenza Creative Commons

La rottamazione delle cartelle quinquies si farà. Lo ribadiscono con forza gli esponenti della Lega, con Matteo Salvini in prima linea. È quindi solo questione di tempo: bisogna attendere l’approvazione della legge di Bilancio. Che la misura venga inserita direttamente nella manovra o in un collegato fiscale cambia poco: l’appuntamento resta fissato con la legge di Stabilità 2026.

Ma la rottamazione quinquies, in quali condizioni sarà introdotta? La domanda è legittima, perché intorno a questo provvedimento — atteso e sostenuto da contribuenti ed esponenti della Lega, ma contestato dalle opposizioni — circolano molte ipotesi. Limiti di platea, tipologia di cartelle ammesse, esclusioni per chi è decaduto dalle sanatorie precedenti, maxi rate iniziali o meno: sono ancora tanti i nodi da sciogliere.

Rottamazione quinquies, ecco come la propone la Lega di Matteo Salvini

La proposta di legge è già stata depositata in Parlamento, ma l’impostazione definitiva non è ancora chiara. La rottamazione quinquies continua intanto a catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Da una parte ci sono i contribuenti alle prese con cartelle di pagamento, che vedono nella nuova sanatoria un’opportunità per regolarizzare la propria posizione senza dover pagare l’intero importo o sottostare alle rigidità della riscossione coattiva.

Secondo la Lega, la misura rappresenterebbe un vantaggio anche per lo Stato:

  • da un lato consentirebbe di incassare somme che altrimenti sarebbero difficili, se non impossibili, da recuperare;
  • dall’altro alleggerirebbe il carico di cartelle ormai considerate inesigibili dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Ma non tutti sono d’accordo. Le opposizioni parlano dell’ennesimo “favore agli evasori fiscali”, un provvedimento che — alla luce delle esperienze passate — non garantirebbe incassi significativi e finirebbe per premiare chi non ha rispettato le regole.

Ecco i dubbi riguardo la nuova sanatoria in arrivo

La proposta della Lega sulla rottamazione quinquies si fonda su alcuni punti cardine:

  • piani di rateizzazione molto più lunghi rispetto al passato: fino a 120 rate mensili;
  • nessuna maxi rata iniziale, per evitare quanto accaduto con la rottamazione quater, quando l’obbligo di due maxi versamenti portò molti contribuenti a decadere;
  • rate costanti e senza interessi aggiuntivi;
  • possibilità di rottamare i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 dicembre 2023.

Un’altra novità riguarderebbe la decadenza: non scatterebbe più alla prima rata non pagata, ma solo dopo otto rate saltate, rendendo il meccanismo molto più flessibile rispetto al passato.

Maxi rate, decadenza e decaduti dalle sanatorie precedenti: i nodi da sciogliere sulla rottamazione quinquies

Rispetto al testo iniziale, la proposta potrebbe subire modifiche. Alcuni ipotizzano una limitazione della platea: la rottamazione quinquies potrebbe essere riservata ai contribuenti con debiti di importo elevato, mentre per i piccoli indebitati si potrebbe prevedere un saldo e stralcio in unica soluzione o con poche rate.

Altro punto delicato riguarda i decaduti dalle precedenti rottamazioni: saranno esclusi o potranno aderire nuovamente? Salvini ha dichiarato che non ci sarà questa esclusione, ma il dibattito resta aperto.

Bisogna ricordare che proprio l’alto numero di decaduti è stato uno dei principali punti critici delle passate sanatorie.

Se questi contribuenti venissero esclusi, la platea dei beneficiari si ridurrebbe drasticamente.

Infine, torna l’ipotesi di una maxi rata iniziale, seppur più contenuta: non le due rate del 10% ciascuna previste nella rottamazione quater (da versare entro ottobre e novembre 2023), ma una sola rata di ingresso pari al 5% del debito totale, seguita da 120 rate mensili di uguale importo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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