Ci saranno anche due bond del Tesoro indicizzati all’inflazione europea in asta domani, mercoledì 24 settembre. Uno di questi è il BTp€i 15 agosto 2031 con cedola reale 1,10% (ISIN: IT0005657348). Trattasi di una scadenza quinquennale, la cui emissione è avvenuta il 27 giugno scorso. L’offerta riguarda una quinta tranche per l’importo compreso tra 1 e 1,25 miliardi di euro.
Indicizzazione all’inflazione europea
Mentre scriviamo, il BTp€i 2031 si acquista sotto la pari sul mercato secondario. Per l’esattezza quota a 99,56 centesimi. Un lotto minimo di 1.000 euro costa 9.956 euro ai prezzi attuali. Come sappiamo, la cedola risulta indicizzata all’indice HICP ex tabacchi.
E’ quello armonizzato per gli stati dell’Eurozona e segnala la variazione media dei prezzi al consumo nell’area mese dopo mese.
Al netto di tale componente, il BTp€i 2031 offre attualmente il rendimento di 1,17%. Il bond del Tesoro con cedola fissa e in scadenza sempre nell’agosto del 2031 offre intorno al 2,90%. Ne consegue una differenza superiore a 1,70%. Questa sarebbe l’inflazione media attesa per il prossimo quinquennio nell’Eurozona. Un valore inferiore al target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea.
Protezione del capitale
A chi è consigliabile il BTp€i 2031? Senza dubbio a coloro che vogliono proteggere il capitale dalla perdita del potere di acquisto. Il rischio insito nell’investimento è che l’inflazione risulti inferiore a quella attesa. In quel caso, il rendimento nominale offerto dal bond sarebbe più basso di quello ottenuto tramite la scadenza con cedola fissa. E c’è da dire che se l’inflazione italiana risultasse più alta di quella europea, la protezione del capitale per un investitore domestico si rivelerebbe parziale.
Vivendo nel nostro Paese, riceverebbe una compensazione insufficiente. Meglio sarebbe stato, a quel punto, investire nel BTp Italia.
Allo stato attuale, però, le aspettative d’inflazione in Italia risultano inferiori a quelle per l’Eurozona nel medio-lungo periodo. In entrambi i casi, comunque, le probabilità di una sottostima appaiono concrete. Ad agosto l’inflazione nell’area è risalita al 2,1%, segnalando una certa persistenza dopo anni in sosta sopra il target.
BTp€i 2031 con sovrapprezzo
Tornando al BTp€i 2031, l’investitore dovrà versare in asta un sovrapprezzo dello 0,333%. Questa è la rivalutazione del capitale maturata dall’emissione fino al prossimo 29 settembre. Infatti, mentre la cedola viene indicizzata ogni semestre, la rivalutazione del capitale è accreditata in un’unica soluzione alla scadenza. E ciò fa sì che il sovrapprezzo richiesto come rateo passivo risulti elevato per i bond emessi da molto tempo. Una sostanziale differenza tecnica con il BTp Italia, che accredita tutto ogni sei mesi. Il riferimento per valutare le variazioni dei prezzi al consumo è 128,06267. Questo è il valore assunto dall’HCIP ex tabacchi alla data di emissione del bond.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
