La domanda è stata elevata con ordini che hanno raggiunto i 107 miliardi di euro, poco meno dei 110 miliardi riversati sulla nuova scadenza “benchmark” a 7 anni. Anche il BTp 1 ottobre 2055 è stato un grande successo. Considerato che l’importo offerto fosse “no grow” di soli 5 miliardi, il rapporto di copertura si è attestato a ben quasi 21. In tutto il Tesoro ha raccolto 18 miliardi, compresi i 13 per l’altro bond con un rapporto di quasi 8,5.
Condizioni esitate
Il BTp 2055 ha esitato un rendimento lordo alla scadenza di 6 punti base superiore a quello offerto dall’attuale trentennale con scadenza di un anno esatto più corta.
Le attese erano per un premio di 9 punti base. In definitiva, la cedola è stata fissata al 4,65%, a fronte di un prezzo di 99,56 centesimi per un rendimento del 4,723%.
Successo del collocamento con crisi fiscale francese
Il successo del BTp 2055 è avvenuto contestualmente all’esplosione dei rendimenti francesi a 30 anni sopra il 4,50% e ai massimi dal 2009. La situazione fiscale e politica in Francia è grave e i mercati si mostrano giustamente preoccupati per il lassismo di Parigi nella gestione dei conti pubblici. Per questo i risultati del collocamento assumono un significato ancora più positivo. Lo spread con gli Oat per la scadenza trentennale è sceso sotto i 10 punti, mentre viaggiava sopra i 90 nel giugno dello scorso anno, poco prima delle elezioni europee.
Si conferma, dunque, l’avvicinamento tra le due curve, ormai sovrapponibili. Anche le distanze con la Germania si sono di gran lunga ridotte fino agli 80 punti delle ultime settimane per il tratto decennale. Il Bund a 30 anni, invece, offre ancora attorno ai 125 punti in meno del nostro bond.
La data di regolamento e di godimento per il BTp 2055, così come per il nuovo bond a 7 anni, è il 9 settembre. Da quel giorno scatta il calcolo degli interessi.
BTp 2055 investimento con qualche rischio
A chi è consigliabile l’investimento? Alle famiglie con disponibilità liquide che vogliono impiegare a lungo termine e nella ragionevole sicurezza di non averne bisogno entro pochi anni. Per quanto il BTp 2055 possa sempre essere rivenduto prima sul mercato secondario, l’investitore si espone al rischio di quotazione. Nel caso in cui i rendimenti salissero e i prezzi per contro scendessero, egli potrebbe accusare perdite in conto capitale. Al contrario, un calo del rendimento gli consentirebbe di disinvestire realizzando un guadagno. In ogni caso, sarebbe opportuno esporsi per una quota minoritaria del proprio portafoglio obbligazionario.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
