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Oggi: 05 Dic, 2025

Chi potrà andare in pensione con la quota 41 flessibile o con combinazione 64+25

Chi potrà andare in pensione con la quota 41 flessibile o con combinazione 64+25, ecco la pensione anticipata 2026.
3 mesi fa
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pensione anticipata
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In arrivo due grandi novità pensionistiche. In attesa che dalle parole si passi ai fatti – e che le proposte diventino provvedimenti effettivi tramite la Legge di Bilancio – facciamo il punto su chi potrà effettivamente andare in pensione con queste nuove misure.

Le novità annunciate sono due: la Quota 41 flessibile e la pensione con combinazione 64+25. È importante chiarire i requisiti per evitare che le notizie di questi giorni creino false aspettative: nonostante la bontà delle proposte, sulla carta molti lavoratori rischiano di restarne esclusi.

Chi potrà andare in pensione con la Quota 41 flessibile o con la combinazione 64+25

Le due misure sono al centro del lavoro preparatorio per il pacchetto pensioni della prossima Legge di Bilancio.

  • La Quota 41 flessibile dovrebbe nascere in sostituzione della Quota 103. Dal punto di vista dei requisiti anagrafici e contributivi, nulla cambierebbe: servirebbero almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.
  • La pensione con combinazione 64+25 rappresenterebbe invece una nuova ipotesi, dedicata a chi ha almeno 64 anni di età e 25 anni di contributi.

Cosa cambia nel 2026 per le pensioni con 41 anni di contributi

La vera novità della Quota 41 flessibile riguarda la penalizzazione economica. La Quota 103, infatti, ha avuto scarso successo perché prevedeva il ricalcolo interamente contributivo della pensione, con un taglio troppo pesante dell’assegno.

Con la Quota 41 flessibile, invece, la penalità diventa graduata:

  • 2% di riduzione dell’assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni;
  • a 62 anni: taglio del 10%;
  • a 64 anni: taglio del 6%;
  • a 66 anni: taglio del 2%.

In questo modo la misura diventa più flessibile, ma resta il vincolo dell’elevato requisito contributivo: 41 anni di versamenti significano essere a soli 22 mesi dalla pensione anticipata ordinaria per un uomo e a 10 mesi per una donna.

Con pochi anni di contributi uscita a 64 anni, ma solo con una pensione elevata

L’altra misura ipotizzata è la pensione con combinazione 64+25: almeno 64 anni di età e 25 anni di contributi.

Apparentemente più accessibile, in realtà nasconde un ostacolo significativo: l’assegno maturato deve essere pari ad almeno tre volte l’assegno sociale, cioè non inferiore a 1.616 euro al mese nel 2025.

Per raggiungere questa soglia si potranno conteggiare anche i versamenti nei fondi integrativi o utilizzare il TFR. Tuttavia, restano forti dubbi sulla reale efficacia della misura, perché:

  • molti lavoratori autonomi non hanno TFR da utilizzare;
  • chi ha avuto solo pochi anni con lo stesso datore di lavoro avrà un TFR ridotto;
  • numerosi lavoratori con stipendi medio-bassi non hanno mai versato nella previdenza complementare.

Di conseguenza, questa opzione rischia di essere una via percorribile solo da chi ha carriere contributive solide o trattamenti previdenziali già elevati.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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