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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni, gli esclusi dell’Ape sociale sorridono: nel 2026 in pensione, ma non è facile

Con la nuova misura a 64 anni ecco che molti già esclusi dalla pensione dell'Ape sociale subiranno di nuovo una delusione.
3 mesi fa
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pensioni assegno sociale
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Negli ultimi anni l’Ape sociale è stata una delle misure più utilizzate per il pensionamento anticipato. Molti lavoratori sono riusciti a usufruirne, ma altrettanti ne sono rimasti esclusi, trovandosi oggi nella prospettiva di dover lavorare fino ai 67 anni di età.

Oggi, però, si parla di nuove ipotesi di pensionamento che potrebbero entrare in vigore dal 2026. Ed è per questo che molti esclusi dall’Ape sociale guardano con speranza al futuro, immaginando un possibile “ripescaggio” grazie alle nuove misure.

Un nostro lettore ci ha raccontato la sua situazione, che ben rappresenta i dubbi di tanti lavoratori:

“Buonasera, mi chiamo Rodolfo e vi spiego in breve la mia situazione.

Quest’anno ho compiuto 63 anni e 5 mesi. Ho maturato 31 anni di contributi. Purtroppo non ho potuto ottenere l’Ape sociale: dopo un periodo di disoccupazione ho lavorato in maniera saltuaria, senza però chiedere la Naspi. L’INPS mi ha spiegato che, non avendo terminato la carriera con la Naspi, non posso accedere all’Ape come disoccupato. Ho pensato anche alla formula del caregiver, spostando la mia residenza da mia madre invalida grave, ma era complicato per questioni legate al reddito e all’ISEE. In sintesi: sono stato escluso dall’Ape sociale. Ora però, se è vero che dal 2026 sarà possibile andare in pensione a 64 anni, potrei finalmente rientrare?”.

Pensioni, gli esclusi dell’Ape sociale sorridono: nel 2026 in pensione, ma non è facile

Quello che Rodolfo descrive è, in sostanza, una possibile forma di ripescaggio per chi non ha potuto sfruttare l’Ape sociale.
Dal punto di vista dei requisiti, infatti, la nuova misura – se approvata – sarebbe più accessibile:

  • età anagrafica: 64 anni (chi nel 2025 ha 63 anni e 5 mesi, nel 2026 avrà i requisiti pieni);
  • contributi: almeno 25 anni, contro i 30 richiesti dall’Ape sociale (36 per i lavori gravosi).

È però fondamentale sottolineare che la pensione a 64 anni nel 2026 è ancora solo un’ipotesi. Occorre attendere conferme nella prossima manovra finanziaria.
Se la misura sarà introdotta, molti esclusi dall’Ape sociale potrebbero finalmente avere un’opportunità concreta di pensionamento anticipato.

Parliamo di lavoratori che non hanno potuto rispettare i requisiti della Naspi, oppure i sei mesi di convivenza richiesti nel caso dei caregiver. Insomma, chi ha perso il “treno” dell’Ape sociale potrebbe vedere nel 2026 un’occasione di riscatto.

Ecco gli esclusi anche dalla nuova misura a 64 anni di età

Nonostante le speranze, la nuova misura potrebbe rivelarsi selettiva quanto l’Ape sociale, se non di più.
Infatti, se l’Ape poneva un tetto massimo di 1.500 euro mensili, la pensione a 64 anni dovrebbe partire solo a condizione che l’importo spettante sia non inferiore a tre volte l’assegno sociale, cioè circa 1.620 euro al mese nel 2026.

Questo requisito rappresenta un ostacolo enorme: molti dei lavoratori esclusi dall’Ape sociale, proprio per carriere discontinue o contributi modesti, difficilmente maturano una pensione così elevata.
Chi non raggiunge questa soglia, e non ha una previdenza integrativa da sommare alla pensione Inps, rischia di essere escluso anche da questa nuova possibilità.

In pratica, la misura rischia di trasformarsi in un’ulteriore delusione per i lavoratori fragili, finendo per avvantaggiare solo chi ha già carriere contributive più solide.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.