Addio alle rate del bollo auto. Come canta Raf con il brano Infinito: “E adesso che farai? Risposi: “Io non so”. Quel tuo sguardo, poi lo interpretai come un addio”.
Un addio, proprio come quello che potrebbe riguardare le modalità di pagamento del bollo auto per le vetture immatricolate nel 2026. Una novità destinata ad avere un impatto significativo sulla gestione economica dei contribuenti, suscitando dubbi e nuove riflessioni tra gli automobilisti.
Tra questi un nostro lettore che a tal proposito ci chiede:
“Buongiorno, mi chiamo Francesco e sto valutando l’acquisto di una nuova auto nel 2026. Vi scrivo per chiedervi cosa cambierà in termini di pagamento del bollo: potrò rateizzarlo oppure dovrò versarlo tutto in un’unica soluzione? Grazie anticipatamente per la risposta!”.
Macchine immatricolate nel 2026: addio alle rate del bollo auto
Ebbene, in risposta al nostro lettore ricordiamo che il bollo auto è un’imposta annuale che tutti i proprietari di veicoli devono pagare, indipendentemente dall’utilizzo del mezzo. Attualmente, in diverse Regioni italiane, è consentita la rateizzazione del pagamento, ma questa possibilità verrà meno per chi acquisterà un’auto nuova dal prossimo anno.
In seguito alle recenti novità introdotte in materia, infatti, la tassa automobilistica dovrà essere pagata in un’unica soluzione, rispettando la scadenza fissata in base alla data di immatricolazione. Come si legge nell‘atto del Governo numero 276 del 24 giugno 2025, riguardante le “Disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale”:
“La tassa automobilistica è corrisposta ogni anno, in un’unica soluzione. Si prevede che l’obbligazione tributaria sia riferita ai dodici mesi a decorrenti dal mese di immatricolazione del veicolo. Riguardo al termine di scadenza per il pagamento:
- per il primo pagamento è fissato all’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione.
- per il pagamento successivo al primo è fissato nell’ultimo giorno del mese in cui il veicolo risulta essere stato immatricolato.
[…] Si prevede che le regioni possano individuare, con legge, talune tipologie di veicoli per i quali la tassa possa essere corrisposta quadrimestralmente, a decorrere dal mese di immatricolazione del veicolo”.
La misura non è retroattiva
Viene quindi lasciato un certo margine alle Regioni che, attraverso dei provvedimenti specifici, potranno autorizzare modalità di pagamento alternative, come la suddivisione quadrimestrale.
Tuttavia queste deroghe dovranno essere ben definite e riservate a determinate categorie di utenti. Tale misura, è bene sottolineare, non avrà effetto retroattivo e riguarderà esclusivamente i veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 2026. Tutti coloro che possiedono un’auto immatricolata fino al 31 dicembre 2025 continueranno a beneficiare delle attuali modalità di pagamento, inclusa la possibilità di rateizzazione laddove prevista dalla propria Regione.
Un’altra importante novità riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Attualmente chi ha un’auto in fermo ha diritto all’esonero e pertanto non è tenuto a pagare la tassa automobilistica. Dal 2026, però, questo non sarà più valido e il bollo andrà versato anche in caso di fermo, senza eccezioni. La nuova misura, d’altronde, si inserisce all’interno di un piano volto a rendere più lineare e uniforme il sistema di pagamento della tassa automobilistica.
È importante sottolineare, però, che le modalità di calcolo dell’importo da versare restano invariate. Quest’ultimo, ricordiamo, è determinato da diversi fattori, tra cui la potenza del motore espressa in kW, la classe ambientale del veicolo e la Regione in cui risiede il proprietario. In caso di dubbi si consiglia di rivolgersi agli uffici territoriali di competenza per ottenere maggiori informazioni in merito.