Ci sarà anche la terza tranche del BTp€i 2031 (ISIN: IT0005657348) in asta domani. Il Tesoro offrirà tra un importo minimo di 1,25 e uno massimo di 1,50 miliardi di euro. Il bond è indicizzato all’inflazione dell’Eurozona e offre cedola reale garantita dell’1,10% annuale lordo, corrisposta con cadenza semestrale. La sua emissione risale al 27 giugno scorso e per questa ragione alla scadenza del 15 agosto prossimo ci sarà in pagamento una prima cedola corta dello 0,148895%. Essa afferisce a 49 giorni di possesso su un semestre teorico di 181 giorni.
Prima cedola corta in pagamento a ferragosto
Praticamente, tra poche settimane l’obbligazionista riceverà un accredito di 1,49 euro per ogni lotto minimo di 1.000 euro nominali per il BTp€i 2031. Al netto dell’imposizione fiscale, fanno 1,30 euro.
All’asta supplementare di venerdì saranno offerti altri 225 milioni, ma solamente agli “Specialisti in titoli di stato”.
Come funziona l’indicizzazione della cedola
Come funziona il BTp€i 2031? Ogni sei mesi rivaluta la cedola al tasso d’inflazione rilevato dall’indice HICP dell’Eurostat per l’Eurozona. Il valore iniziale di tale indice al 27 giugno scorso è di 128,06267. Se alla data di pagamento del 15 agosto il valore dell’indice risulterà superiore, la cedola sarà incrementata in misura corrispondente. Alla scadenza, invece, ci sarà anche l’accredito della rivalutazione del capitale. Esso sarà pari all’inflazione cumulata dalla data di emissione fino a quel giorno, captata dalla variazione dell’indice.
Confrontando il rendimento reale offerto dal BTp€i 2031 con quello nominale del BTp di pari durata con cedola fissa, ricaviamo le aspettative d’inflazione per il periodo considerato. Il bond indicizzato si acquista appena sotto la pari e rende attualmente poco più dell’1% lordo contro il 2,75% della scadenza ordinaria. Se ne deduce che il mercato sconti un tasso annuale d’inflazione in area 1,75% per la media dei prossimi 6 anni.
Trattasi di un valore superiore all’inflazione attesa in Italia, intorno all’1,30%. In ogni caso, risulta essere inferiore al target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE).
BTp€i 2031 non segnala preoccupazioni imminenti
Monitorando l’andamento del BTp€i 2031 sul mercato, evinciamo aspettative stabili sui tassi d’inflazione e ancora relativamente bassi per il medio-lungo periodo. Una deduzione che cozza con il tracollo delle quotazioni per le scadenze ultra-lunghe. E’ come se gli investitori non scorgessero grossi problemi in vista, ma allo stesso tempo scontino incertezze per i decenni futuri.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
