Debito pubblico in calo a maggio dopo il record segnato il mese prima: -10 miliardi di euro a 3.053 miliardi. Il dato è stato la conseguenza di una riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro per 23,25 miliardi (a 46,2 miliardi) e un fabbisogno mensile di 12 miliardi. Gli scarti di emissione, le variazioni del tasso di cambio e l’indicizzazione dei titoli all’inflazione hanno nel complesso aumentato lo stock di 1,25 miliardi.
Scorte di liquidità in calo
Quali indicazioni possiamo trarre dal debito di maggio? L’incremento annuale resta elevatissimo: 128,9 miliardi, pari a una media mensile di 10,74 miliardi. Al netto delle variazioni delle scorte, pur sempre un pesante +114,66 miliardi.
Il calo mensile è stato essenzialmente riconducibile alla riduzione delle scorte di liquidità che il Tesoro aveva accumulato nei mesi precedenti e che potrebbero stabilizzarsi ai livelli attuali o continuare ad arretrare di qualche altro miliardo.
Boom di investimenti dall’estero
Gli ultimi dati relativi ai creditori fanno riferimento ad aprile, quando le famiglie sono risultate in possesso di oltre 389 miliardi di titoli di stato, un incremento di 2 miliardi rispetto a marzo. In percentuale, però, la loro quota è stata limata dal 15,3% al 15,2%. Boom di investimenti dall’estero: +19,75 miliardi ad oltre 818 miliardi per una quota salita dal 31,6% al 32%. Su base annua le famiglie hanno rastrellato altri 35 miliardi, mentre gli investitori stranieri ben quasi 120 miliardi.
Il debito pubblico nei primi cinque mesi dell’anno al 31 maggio scorso ha risentito di un deficit delle amministrazioni pubbliche per 75,7 miliardi (da 71,5 dello stesso periodo nel 2024). Lo stock è lievitato di 87 miliardi, effetto anche dell’aumento delle scorte. Le emissioni nette di titoli di stato nel mese di aprile, invece, sono state pari a 30 miliardi, portando l’intero ammontare in circolazione a 2.561 miliardi.
Un dato ulteriormente salito a 2.597 miliardi al 30 giugno scorso.
Debito a maggio in forte crescita annuale
In definitiva, il rallentamento nella dinamica di crescita del debito pubblico a maggio non si è intravisto. Il calo mensile c’è stato, ma l’aumento tendenziale resta eccessivo. A consentire un restringimento degli spread sui rendimenti lungo la curva delle scadenze è stata finora la corsa ai BTp tra le famiglie, oltre che tra gli investitori stranieri. Le prime sembrano tendere al picco, anche se verosimilmente assisteremo all’avvicinamento o persino al superamento dei 400 miliardi di titoli posseduti, includendo l’emissione del BTp Italia 2032 a maggio.
giuseppe.timpone@investireoggi.it