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Oggi: 05 Dic, 2025

Permessi 104, licenziamento per giusta causa: NO per chi rifiuta il cambio turno (Cassazione)

La Cassazione apre al ripescaggio del lavoratore licenziato per aver rifiutato il cambio turno non compatibile con i permessi 104
5 mesi fa
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permessi 104
Foto © Licenza Creative Commons

I permessi 104 e il licenziamento per giusta causa derivante dal loro abuso tornano al centro dell’attenzione dopo la recente, ed ennesima, Sentenza n. 18063/2025 emanata dalla Corte di Cassazione.

La questione questa volta è diversa dalle altre. Il caso riguarda un dipendente che gode di permessi 104 per accudire la moglie disabile. L’azienda per cui lavora proponeva al lavoratore un cambio di mansione e di turni lavorativi. Il lavoratore, tuttavia, rifiutava in quanto la nuova mansione a la nuova turnazione non venivano ritenuti compatibili con le proprie esigenze di assistenza alla moglie. E, quindi, con il godimento dei permessi 104.

A fronte di detto rifiuto, l’azienda comunicava il licenziamento per giusta causa al lavoratore.

In dettaglio, la giusta causa veniva individuata nelle “ragioni organizzative interne all’azienda” che non permettevano il prosieguo del rapporto di lavoro.

Un diritto per i lavoratori

I permessi 104, come noto, rappresentano un diritto per i lavoratori dipendenti che hanno l’esigenza di assistere un proprio familiare disabile. Si tratta della possibilità di assentarsi dal lavoro, senza perdere il diritto alla retribuzione, per tre giorni al mese, frazionabili anche in ore.

In base all’attuale normativa, i permessi 104 sono riservati ai lavoratori dipendenti che assistono:

  • genitori, inclusi quelli adottivi o affidatari, di figli con disabilità grave;
  • coniuge, partner in unione civile, conviventi di fatto;
  • parentela o affinità entro il terzo grado di familiari con disabilità grave.

Possono essere richiesti anche dal lavoratore disabile per sé stesso. A tal proposito, l’ultimo disegno di legge approvato in Senato prevede 10 ore extra di permessi 104.

Abuso permessi 104: la Cassazione apre al ripescaggio

L’utilizzo dei permessi 104 è stato, e continua a essere, spesso al centro della giurisprudenza.

La linea di confine tra utilizzo lecito ed illecito di tale diritto, ha portato a diverse sentenze sull’abuso.

Principio cardine di tutte le sentenze è che la finalità dei permessi deve essere sempre e comunque l’assistenza al familiare disabile. Ovvero, nel caso del lavoratore che prende i permessi per se stesso, l’utilizzo deve essere, comunque, diretto alla propria assistenza (fisioterapia, visite mediche, riposo, ecc.).

Un qualsiasi abuso è punibile con sanzioni disciplinari, fino al licenziamento per giusta causa. Detto ciò, tornando alla questione del lavoratore che rifiutava il cambio di mansione e turni di lavoro, dopo vari gradi di giudizio si è finiti dinanzi alla Cassazione.

I giudici, hanno dato ragione al lavoratore, rilevando che il datore di lavoro non ha rispettato il principio di “buona fede e correttezza”. In dettaglio, secondo la Cassazione, il datore di lavoro è stato precipitoso nel licenziare il lavoratore al suo primo rifiuto di accettare nuova mansione e nuovi turni.

Il datore, prima di licenziare, era tenuto a verificare se in azienda c’era possibilità di una ulteriore collocazione del lavoratore in funzione delle esigenze di quest’ultimo. Proponendo anche un eventuale “demansionamento”.

Una sentenza che apre al ripescaggio di molti altri lavoratori che si ritrovano in una casistica simile a quella oggetto della sentenza esaminata.

Riassumendo

  • I permessi 104 consentono ai lavoratori di assistere familiari disabili senza perdere i diritto alla retribuzione;
  • Consistono nel diritto a tre giorni di permesso al mese, frazionabili anche in ore;
  • L’abuso nell’utilizzo porta sanzioni disciplinare (anche licenziamento per giusta causa);
  • Numerose sono le sentenze aventi ad oggetto l’utilizzo improprio dei permessi 104;
  • La sentenza 18063/2025 della Cassazione condanna l’azienda a ripescare il lavoratore che aveva rifiutato il cambio mansione e turni di lavoro.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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