L’IMU è tra le tasse che più pesano sulle spalle degli italiani. Una di quelle imposte che molti considerano vessatorie, perché colpisce un bene – la casa – che spesso è stato acquistato con grandi sacrifici, risparmi e duro lavoro.
Per questo motivo, ogni qualvolta emergono notizie su esoneri, esenzioni o tutele in merito al versamento di questa imposta, l’interesse diventa subito generale e trasversale. E non può che suscitare attenzione la novità di cui ci apprestiamo a parlare: una vera e propria esenzione dal pagamento dell’IMU – compresi gli arretrati – sancita da una recente sentenza della Corte di Cassazione.
Niente IMU per gli immobili occupati abusivamente: una decisione che fa tirare un sospiro di sollievo a molti proprietari.
Non si paga l’IMU, nemmeno gli arretrati: la Cassazione cancella i debiti di chi ha casa occupata
Il tema dell’occupazione abusiva degli immobili è al centro dell’attenzione da anni. Se ne occupano quotidianamente anche numerose trasmissioni televisive, mentre molti proprietari, privati del possesso del loro immobile da parte di abusivi che si rifiutano di andarsene, si rivolgono alle autorità nel tentativo – spesso vano – di tornare in possesso della propria casa.
Perfino i decreti sicurezza, fortemente sostenuti dall’ex Ministro Matteo Salvini e duramente contestati dalle opposizioni, hanno previsto misure specifiche per favorire sfratti rapidi nei confronti degli occupanti abusivi.
Il paradosso: case occupate, ma i proprietari devono comunque pagare
Per i proprietari, però, oltre al danno c’è la beffa. Infatti:
- spesso è difficile riuscire a liberare l’immobile da un inquilino abusivo;
- non si percepiscono canoni di affitto, anche minimi;
- l’immobile, seppur inutilizzabile, continua a generare obblighi fiscali.
Questo accade perché:
- l’immobile finisce nelle dichiarazioni dei redditi, generando imponibile IRPEF;
- rientra nel calcolo dell’ISEE, penalizzando il proprietario nell’accesso a bonus e prestazioni assistenziali;
- non essendo abitazione principale, ma considerata seconda casa, è soggetta anche all’IMU.
In sintesi, il proprietario paga tasse per una casa che non può utilizzare.
Ma ora, grazie a una storica sentenza della Corte di Cassazione, qualcosa cambia.
Sentenza 18940/2025: la Cassazione cancella l’IMU per le case occupate abusivamente
Con la sentenza n. 18940 del 10 luglio 2025, la Corte di Cassazione ha tracciato una pietra miliare nel panorama fiscale e giuridico. I giudici supremi hanno stabilito che, per gli immobili occupati abusivamente, l’IMU non è dovuta. E non solo: non sono dovuti nemmeno gli arretrati.
In concreto, questo significa che:
- dall’inizio dell’occupazione abusiva, il proprietario non è più tenuto a versare l’IMU;
- l’esonero vale anche per il passato, quindi è possibile chiedere il rimborso delle somme già versate;
- la giurisprudenza della Cassazione si allinea a quanto già stabilito in passato dalla Corte Costituzionale, che aveva giudicato incostituzionale l’imposizione dell’IMU su immobili sottratti alla disponibilità del proprietario.
Quando si applica l’esonero? Condizione necessaria: la denuncia e le azioni legali
Naturalmente, questa esenzione non si applica in automatico. Per beneficiare del provvedimento, il proprietario deve aver:
- presentato denuncia di occupazione abusiva alle autorità competenti;
- avviato le azioni legali necessarie per ottenere lo sfratto.
Solo in presenza di questi presupposti, è possibile:
- non versare l’IMU futura;
- ottenere il rimborso per quella già versata negli anni precedenti.
Una svolta per migliaia di proprietari vessati
Questa sentenza rappresenta una svolta epocale per migliaia di piccoli proprietari che, oltre a non poter disporre della propria casa, erano anche costretti a pagare le imposte su un bene fuori dalla loro disponibilità materiale.
Un esempio concreto di giustizia fiscale che riconosce una situazione ingiusta e penalizzante, restituendo finalmente un po’ di dignità e tutela a chi, pur nel rispetto della legge, si è ritrovato ad affrontare un’ingiustizia doppia: l’occupazione abusiva e la tassazione su un bene sottratto.
