Essere fermati dalle Forze dell’Ordine per un normale controllo con la propria auto e scoprire, con sorpresa, di essere soggetti a un fermo amministrativo è un’esperienza tutt’altro che rara. Finire sotto fermo amministrativo, infatti, è molto più facile di quanto si pensi. Oggi, grazie ai sistemi digitali di cui dispongono le autorità, basta che inseriscano la targa del veicolo per accedere in tempo reale a tutti i dati relativi all’auto e al suo proprietario.
Nulla sfugge più ai controlli, e può capitare anche a chi credeva di non avere cartelle esattoriali a proprio carico di trovarsi improvvisamente di fronte alla dura realtà.
Il fermo amministrativo, infatti, è una misura che origina dalle cartelle esattoriali. E non tutti sono consapevoli di avere debiti fiscali o tributari pendenti.
Pignoramenti, ipoteche e fermi: ecco cosa fare subito per le cartelle esattoriali
Come è possibile che una persona non sappia di avere cartelle esattoriali o debiti fiscali al punto da ritrovarsi con l’auto bloccata dalle cosiddette ganasce fiscali?
Potrà sembrare strano, ma disservizi postali, errori di notifica o semplici dimenticanze sono all’ordine del giorno.
Va considerato, inoltre, che tra la notifica della cartella e l’avvio di una procedura di esecuzione forzata – come un pignoramento o un fermo amministrativo – possono trascorrere anche diversi anni.
A questo si aggiunge che oggi esistono nuove modalità di notifica, come ad esempio la PEC (Posta Elettronica Certificata), che spesso viene ignorata o trascurata.
È quindi possibile che non si sia a conoscenza delle proprie pendenze fiscali.
Per fortuna, oggi esistono strumenti semplici e accessibili, anche da casa e nel tempo libero, per effettuare le verifiche del caso.
Verifiche che andrebbero fatte periodicamente, anche perché alcune cartelle possono essere:
- contestabili;
- già saldate;
- annullate da provvedimenti che l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe non aver ancora recepito.
Inoltre, in alcuni casi è sufficiente richiedere una rateizzazione per sospendere le procedure di esecuzione forzata.
Attenzione però: per sospendere effettivamente il pignoramento o il fermo amministrativo, la prima rata del piano deve essere pagata.
Agenzia delle Entrate Riscossione: l’accesso all’area riservata può aiutare
Non tutti trovano semplice recarsi fisicamente presso una sede dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, prenotare un appuntamento e richiedere l’estratto di ruolo.
Si tratta di un documento fondamentale, perché rappresenta una sintesi completa della situazione debitoria del contribuente nei confronti dell’amministrazione fiscale.
Proprio da questo documento emergono eventuali pendenze, cartelle aperte e misure esecutive in corso.
Oggi, però, l’estratto di ruolo può essere consultato direttamente online, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, grazie ai servizi digitali delle Pubbliche Amministrazioni (PA).
Basta disporre di almeno una tra le seguenti credenziali di accesso sicuro:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
- CIE (Carta d’Identità Elettronica);
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Una volta in possesso delle credenziali, basta:
- collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione;
- accedere all’area riservata;
- entrare nella sezione “Consulta la tua situazione debitoria”.
Da lì, si potrà ottenere una panoramica completa e aggiornata dei propri debiti, delle eventuali cartelle in essere, e valutare con tempestività quali azioni intraprendere per regolarizzare la propria posizione ed evitare blocchi come il fermo amministrativo.