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Oggi: 26 Ago, 2025

Sono nato nel 1970, posso andare in pensione? Ecco come fare e con che misura

Chi è nato nel 1970 può andare in pensione subito o quantomeno nello stretto giro di qualche anno? Ecco la risposta.
2 mesi fa
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Come sarà possibile uscire dal lavoro a 64 anni per i nati nel 1962 se il governo introdurrà la novità allo studio da tempo.
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La pensione è un qualcosa a cui si comincia a pensare già una volta superati i 50 anni di età. Soprattutto per chi proviene da carriere lavorative lunghe o iniziate molto presto, il desiderio di dire finalmente “basta” comincia a farsi strada anche prima di un’età avanzata. Oggi, ad esempio, rispondiamo al quesito di un nostro lettore che si trova di fronte a una possibilità da valutare con attenzione, grazie a un incentivo all’esodo offerto dalla propria azienda. Un’occasione che ci permette di approfondire le opportunità di pensionamento per chi è nato a partire dal 1970.

“Buongiorno, volevo un consiglio da parte vostra.

Sono un lavoratore di un’azienda metalmeccanica. Da anni viviamo in continuo precariato, siamo costantemente in cassa integrazione. Ora l’azienda propone incentivi per chi decide di lasciare il lavoro: premi in denaro, Naspi per due anni, e naturalmente anche il TFR maturato dopo oltre 30 anni di servizio. Sono nato nel 1970, ho 38 anni di contributi, di cui due versati prima dei 18 anni. Secondo voi, cosa devo fare? Se accetto, poi potrò andare in pensione?”

Sono nato nel 1970, posso andare in pensione? Ecco come fare e con che misura

Per un nato nel 1970, le possibilità di andare subito in pensione sono molto limitate, a meno di una carriera estremamente lunga, al punto da raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi già a 55 anni. Ma si tratterebbe di un caso quasi impossibile, che implicherebbe aver iniziato a lavorare a 13 anni o anche prima.

Tuttavia, pianificare in anticipo la pensione è del tutto lecito e consigliato. È utile iniziare a valutare tempi, modalità e strategie per l’uscita dal mondo del lavoro.

Chi, come il nostro lettore, ha già accumulato una solida anzianità contributiva, ha sicuramente buone chance di pensionamento nel medio termine. Se poi è possibile interrompere subito l’attività lavorativa, continuando comunque a maturare contributi figurativi nei primi anni successivi, tanto meglio.

La Naspi, ad esempio, consente di accumulare due anni di contributi figurativi che valgono sia ai fini del diritto sia al calcolo della pensione. Due anni di Naspi possono essere determinanti per chi oggi ha almeno 40 anni di versamenti, poiché permettono di raggiungere i circa 43 anni necessari per accedere alla pensione anticipata ordinaria.

Naturalmente, trattandosi di una pensione che verrà percepita tra diversi anni, non si esclude che nel frattempo i requisiti vengano modificati. Già oggi, infatti, si richiede una finestra mobile di 3 mesi per la decorrenza della prestazione, e si ipotizza un innalzamento dei requisiti oltre gli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini (un anno in meno per le donne).

Cosa si può fare per completare una carriera troppo corta a 55 anni per programmare una pensione nel breve periodo

Il nostro lettore, con 38 anni di contributi oggi, e ipotizzando altri 2 anni di Naspi, arriverebbe a 40 anni nel 2027 o 2028, quando avrà circa 58 anni. Tuttavia, questi dati non bastano ancora per accedere alla pensione.

Se desidera lasciare il lavoro senza cercarne un altro dopo la Naspi, è possibile valutare altre opzioni, sfruttando l’incentivo all’esodo offerto dall’azienda.

Trattandosi di un premio in denaro per l’uscita anticipata, si può considerare la possibilità di richiedere la Naspi anticipata. Aprendo una partita IVA e avviando un’attività autonoma – resa più semplice dalla liquidità derivante dall’incentivo aziendale e dalla Naspi anticipata – il lavoratore potrebbe completare la propria carriera contributiva come autonomo. In questo modo, potrebbe accedere alla pensione dopo un paio d’anni da lavoratore indipendente.

Per le pensioni ai nati nel 1970 poche possibilità nell’immediato

Quanto fin qui esposto dimostra come, secondo le attuali regole previdenziali, lasciare il lavoro e accedere subito alla pensione non sia possibile per chi è nato nel 1970, anche in presenza di una carriera contributiva importante.

Non esistono oggi maggiorazioni contributive che permettano di anticipare i tempi, a meno di rientrare in categorie particolari. Ad esempio, i contributi versati prima dei 18 anni, che rientrano nella categoria dei contributi precoci, possono essere valorizzati 1,5 volte ai fini pensionistici.

Tuttavia, questa opportunità è riservata esclusivamente a chi non ha versamenti anteriori al 31 dicembre 1995, ovvero ai cosiddetti contributivi puri. Non è applicabile, quindi, a chi – come nel caso del nostro lettore – ha iniziato a versare prima del 1996, e rientra nel sistema misto.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.