I CFD (Contratti per Differenza) sono strumenti derivati ad alto rischio, spesso proposti con leve finanziarie elevate e piattaforme online di facile accesso. Negli ultimi anni, un numero crescente di investitori retail ha subito perdite significative, in molti casi a causa di una scarsa o errata informativa da parte degli intermediari. A fronte di queste criticità, la CONSOB ha introdotto limiti stringenti alla loro circolazione, facilitando il recupero delle minusvalenze.
Cosa sono i CFD e perché sono così rischiosi
I CFD permettono di speculare su azioni, valute, indici e criptovalute senza possederne direttamente il sottostante. La loro pericolosità risiede soprattutto in questi tre aspetti:
- Leva finanziaria: consente di moltiplicare l’investimento con un piccolo margine iniziale.
Questo amplifica guadagni ma, soprattutto, le perdite.
- Volatilità: anche una minima variazione dei mercati può azzerare il capitale investito.
- Complessità operativa: molti investitori non comprendono pienamente il funzionamento dello strumento, né i rischi legati al “margin call” o alla chiusura automatica delle posizioni.
Limiti imposti dalla CONSOB per tutelare i clienti retail
Nel 2019, la CONSOB ha adottato la delibera n. 20976 che impone limiti restrittivi alla commercializzazione dei CFD verso investitori non professionali.
Viene limitato l’effetto leva: 30:1 su valute principali, 20:1 su valute minori e oro, 10:1 su materie prime, 5:1 su azioni e 2:1 su criptovalute. La Consob ha poi imposto una protezione contro il saldo negativo, al fine di limitarlo.
È stato introdotto il divieto di incentivi e bonus per l’acquisto, così come sono stati resi obbligatori gli avvisi standardizzati sul rischio: i broker devono mostrare il tasso di perdita medio dei propri clienti. Infine, è stata resa obbligatoria la chiusura automatica (stop-out), quando il margine scende al 50%.
Lo scopo della Consob è frenare l’utilizzo improprio dei CFD da parte di trader inesperti, dopo che le autorità europee (ESMA) avevano rilevato un tasso di perdita superiore all’80% tra gli utenti retail.
CFD e risarcimenti: quando l’investitore ha diritto a essere rimborsato
Chi ha subito perdite con i CFD può avere diritto al risarcimento se l’intermediario ha violato obblighi informativi o operativi. Tra le violazioni più comuni, ricordiamo:
- Mancata valutazione del profilo di rischio (MiFID).
- Assenza del KIID (Key Investor Information Document): documento obbligatorio che sintetizza rischi, costi e funzionamento dello strumento. Senza la sua consegna, il contratto può essere considerato nullo o comunque viziato.
- Informativa lacunosa: l’investitore non riceve informazioni chiare su potenziali scenari negativi, meccanismi di marginazione, spread, o commissioni.
- Esecuzione difettosa degli ordini: ritardi nell’applicazione di stop-loss, errori nella piattaforma, violazione del principio di best execution.
Attenzione alla prescrizione: cosa dice la Cassazione
La sentenza n. 32226/2024 della Corte di Cassazione ha stabilito che il termine decennale di prescrizione per far valere il diritto al risarcimento non decorre dalla firma del contratto, ma dal momento in cui l’investitore acquisisce consapevolezza della perdita effettiva. Questo estende in modo significativo la finestra temporale per agire legalmente.
Martingale Risk: il supporto per chi ha subito perdite da CFD
Martingale Risk è una realtà specializzata nell’assistere investitori retail che hanno perso denaro in prodotti finanziari complessi come CFD, certificates o opzioni binarie.
Lo studio professionale con sedi a Roma, Milano e Londra offre a tutti gli investitori interessati una valutazione preliminare senza costi del caso, verificando se esistono i presupposti per una richiesta di risarcimento.
Il team di Martingale Risk agisce nei confronti dell’intermediario per contestare le violazioni: mancate informative, omissione del KIID, violazione del profilo MiFID o inadeguatezza dello strumento rispetto all’esperienza dell’investitore. L’attività viene svolta con formula success fee: il cliente paga solo se ottiene un rimborso.
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