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Oggi: 05 Dic, 2025

Assegno di Inclusione sospeso a luglio: ecco il pericolo nascosto, lo perdi anche agosto! La domanda non basta

Assegno di Inclusione ci risiamo, ecco che dopo la sospensione a luglio c'è chi rischia di perderlo anche ad agosto e per i mesi successivi.
5 mesi fa
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assegno di inclusione
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L’Assegno di Inclusione è giunto al tanto discusso mese di sospensione, proprio come accadeva ai tempi del Reddito di Cittadinanza. Il meccanismo alla base del sussidio è infatti identico a quello della misura precedente: dopo i primi 18 mesi, l’Assegno di Inclusione è rinnovabile per ulteriori 12 mesi, ma solo dopo un mese di stop, durante il quale gli interessati devono inoltrare una nuova domanda e non riceveranno alcuna ricarica.

Nel frattempo, il governo – come dichiarato dal Ministro del Lavoro Calderone – sta valutando l’introduzione di un versamento una tantum da 500 euro per compensare il fatto che questi nuclei familiari rischiano di restare un mese intero senza alcun sostentamento economico.

Tuttavia, a prescindere da quella che, ad oggi, resta una promessa vaga e priva di date certe, emerge un’incongruenza preoccupante rispetto a quanto annunciato dallo stesso governo in merito alla procedura di rinnovo delle domande. Una questione critica che potrebbe compromettere anche i mesi successivi di sussidio.
Se i beneficiari non agiscono per tempo, il rischio è concreto: restare senza Assegno anche ad agosto.

Assegno di Inclusione sospeso a luglio: ecco il pericolo nascosto, lo perdi anche ad agosto

Chi ha presentato la domanda di Assegno di Inclusione a gennaio 2024 ha completato, con la ricarica di giugno, i 18 mesi previsti. A luglio, quindi, è il momento di presentare una nuova domanda per poter riprendere a percepire il sussidio da agosto per ulteriori 12 mesi.

Tuttavia, è ormai certo che a luglio non ci saranno nuove ricariche. Nonostante si parli – come anticipato – di una possibile ricarica straordinaria da 500 euro, la regola generale non cambia: c’è sempre un mese di interruzione tra un ciclo e l’altro.

Il governo aveva anche parlato di semplificazione, promettendo che sarebbe bastato inoltrare la nuova domanda senza dover ripetere tutti gli altri adempimenti che hanno da sempre accompagnato l’Assegno di Inclusione.

E invece, ecco la sorpresa – o meglio, il pericolo reale: rischiare di perdere anche il sussidio (ADI) di agosto (e forse oltre).
La nuova domanda, da sola, non basta. L’INPS dimostra chiaramente come le promesse ministeriali si stiano scontrando con la realtà operativa.

Ecco perché l’Assegno di Inclusione rischia di essere perduto a lungo

Sembrava sufficiente presentare la nuova domanda per tornare a percepire l’Assegno di Inclusione, per chi ha terminato i 18 mesi a luglio. Ma in realtà, è necessario sottoscrivere di nuovo il PAD (Patto di Attivazione Digitale).

Per inoltrare la domanda bisogna accedere al portale INPS con le proprie credenziali digitali (SPID, CIE o CNS). La procedura di richiesta non è diversa da quella già utilizzata nel 2023, al momento della prima erogazione.

Tuttavia, dopo aver presentato la domanda, non si può fare nulla immediatamente. Collegandosi alla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), dove ci si era iscritti originariamente, si troverà ancora la vecchia domanda nello stato “terminata”.

Dopo alcuni giorni, ricollegandosi nuovamente a SIISL con SPID, CIE o CNS, ecco che compare la vera criticità: il PAD risulta non sottoscritto, anche se era già stato firmato l’anno precedente.

In pratica, questo significa che anche chi ha presentato correttamente la nuova domanda non riceverà il sussidio, se non rinnova l’adesione al PAD.

E il problema è che quasi nessuno è informato su questo passaggio fondamentale.
Il pericolo è che molte famiglie rimangano sospese, confidando nella sola domanda presentata.

Inoltre, dalla data di sottoscrizione del PAD decorrono i 120 giorni utili per il primo appuntamento con i servizi sociali del Comune.  Un altro adempimento che, anche se si dice non sia più obbligatorio, di fatto continua a essere necessario.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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