Venerdì 11 luglio il Tesoro terrà l’asta mensile per l’emissione dei titoli di stato a medio-lungo termine. Cercherà di raccogliere sul mercato fino a 8,75 miliardi di euro, oltre ad altri 2,1 miliardi all’asta supplementare di lunedì 14. Totale massimo: 10,85 miliardi. Saranno tre i bond offerti, tra cui spicca il nuovo BTp a 3 anni con scadenza 15 gennaio 2029. L’importo per questo titolo è compreso tra un minimo di 3,25 e un massimo di 3,50 miliardi. E il lunedì seguente il Tesoro offrirà fino ad altri 1,05 miliardi.
Il nuovo BTp a 3 anni offrirà una cedola del 2,35% annuale lordo. Al netto dell’imposta, il 2,06% scarso. Del resto è questo il rendimento su cui viaggia la scadenza triennale in questa fase. La data di emissione e di regolamento è stata fissata per martedì 15. Non siamo dinnanzi a un tasso allettante, anche se per un investimento di durata medio-breve può risultare comunque soddisfacente. L’aspetto positivo consiste nel fatto che il mercato non si aspetti un’accelerazione dell’inflazione italiana per i prossimi anni.
BTp 3 anni, rendimento netto reale positivo
Anzi, monitorando il BTp Italia novembre 2028 scopriamo che le aspettative d’inflazione a 3 anni siano di poco superiori a una media dell’1%. Per questo il nuovo BTp a 3 anni può rivelarsi un discreto investimento per proteggere i risparmi e spuntare un rendimento netto reale almeno minimamente positivo. Non ci sono alternative più remunerative a parità di rischio e tassazione.
Il rendimento su questo tratto della curva può ancora proseguire la discesa. Esso risente della politica monetaria nell’Eurozona. La Banca Centrale Europea ha finora tagliato i tassi di interesse sui depositi bancari al 2%.
Dunque, il triennale ci offre un premio intorno al terzo di punto percentuale. Probabile, però, che entro fine anno ci sarà un nono taglio dello 0,25%. Seguendo il trend, il BTp a 3 anni si ritroverebbe a rendere in area 2,10%. Dunque, la quotazione di mercato salirebbe sopra la pari.
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