Chi aveva riposto speranze nella nuova sanatoria delle cartelle esattoriali potrà presto essere soddisfatto. Ormai è chiaro che il governo ha pronto il piano che porterà alla nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. La pace fiscale è un provvedimento su cui l’esecutivo punta con decisione e, dal punto di vista fiscale, la nuova stagione sarà ricca di novità. C’è anche la riforma fiscale, destinata a completare i suoi punti cardine, a partire dal nuovo taglio dell’IRPEF, anch’esso molto atteso.
Ma quando partiranno concretamente queste novità?
Pace fiscale con rottamazione quinquies: quando arriva, come sarà e come si collega al taglio IRPEF
La Legge di Bilancio 2025, quella che il governo si appresta a preparare e presentare al Parlamento entro la fine dell’anno, per entrare in vigore nel 2026, porterà con sé alcuni provvedimenti davvero rilevanti.
In prima linea c’è la rottamazione delle cartelle, che rappresenterebbe la quinta edizione di questa misura. Sarà dunque la prossima manovra finanziaria a contenere la nuova sanatoria delle cartelle esattoriali. Recentemente, lo ha confermato in modo esplicito anche il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenuto al Forum in Masseria di Bruno Vespa.
Le parole del Viceministro Leo lasciano buone speranze
Ma oltre alla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, l’argomento centrale della prossima manovra di Bilancio sarà una vera e propria pace fiscale, accompagnata da un nuovo taglio dell’IRPEF. Si tratta del tanto annunciato alleggerimento della pressione fiscale sul ceto medio, che il governo promette da mesi di introdurre.
Le prospettive sembrano positive. Da un lato, la rottamazione delle cartelle vede la Lega di Matteo Salvini fortemente impegnata a sostenerla, considerandola il principale provvedimento da utilizzare.
Il taglio dell’IRPEF, invece, è una misura promossa con forza da Forza Italia, come ribadito dall’altro Vicepremier, Antonio Tajani.
Se si tratta di provvedimenti sostenuti da buona parte della maggioranza, ecco che le possibilità, nonostante le risorse limitate, molte delle quali già impegnate (come ha sottolineato lo stesso Viceministro Leo), risultano comunque concrete.
Cartelle, tasse e cosa c’è in programma per la prossima manovra finanziaria
Il numero elevato di cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve gestire (problema che, a suo tempo, affliggeva anche Equitalia) impone un intervento. Non si tratta soltanto di un favore ai contribuenti indebitati, ma anche di risolvere i problemi gestionali del concessionario.
Considerando che statisticamente oltre il 20% dei crediti riguarda cartelle di modesta entità, il vero beneficio della sanatoria potrebbe essere proprio per l’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Lo dimostra anche il fatto che, per alleggerire il carico, a partire dal 2026 dovrebbero scomparire numerose cartelle dagli estratti di ruolo dei contribuenti, in quanto potenzialmente inesigibili. Si tratta di cartelle riferite a contribuenti falliti, deceduti senza eredi o nullatenenti.
Ecco perché è necessaria la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali
Spesso, le cartelle da incassare contengono cifre talmente basse che al concessionario della riscossione costa più tentare di riscuoterle che il loro effettivo valore.
In altri casi, è praticamente inutile procedere con la riscossione.
Se due indizi fanno una prova, la nuova rottamazione quinquies, con annessa cancellazione delle cartelle più vecchie e inesigibili, si inserisce perfettamente in un provvedimento di più ampia portata: la pace fiscale.
Secondo le proposte avanzate dalla Lega, la nuova rottamazione permetterebbe, con un taglio di sanzioni, interessi e aggio di riscossione, di pagare i debiti relativi alle cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023, dilazionandoli in 120 rate mensili di pari importo.
Inoltre, se le difficoltà nel pagamento dovessero persistere per i contribuenti interessati, la sanatoria consentirebbe di posticipare fino a 8 rate, anche non consecutive. E senza perdere i benefici della rottamazione. Ricordiamo che, nella precedente rottamazione quater, bastava saltare anche una sola rata per decadere dal beneficio.
Non solo pace fiscale e rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali: anche il taglio dell’IRPEF è in arrivo
Accanto alla pace fiscale, è in arrivo anche un taglio delle imposte per i contribuenti appartenenti al ceto medio. Si tratta di soggetti con redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, che saranno coinvolti in un altro provvedimento che dovrebbe vedere la luce con la manovra di fine anno.
Il taglio dell’IRPEF consisterebbe nella riduzione dell’aliquota del secondo scaglione, che passerebbe dal 35% al 33%. Ma non solo: verrebbe anche innalzata la fascia reddituale, che oggi è compresa tra 28.000 e 50.000 euro, portandola a un intervallo tra 28.000 e 60.000 euro.
Il risultato? Un risparmio fiscale fino a 1.440 euro in meno di tasse da versare sui redditi.