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Oggi: 05 Dic, 2025

Lavoro e parità di genere, convegno a Milano fa punto della situazione

A Milano si discute di parità di genere nel lavoro: imprese e istituzioni a confronto per colmare il divario.
5 mesi fa
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Nel cuore di Milano si è aperto ieri 30 giugno un importante tavolo di confronto sul tema della parità di genere nel mondo del lavoro. L’evento, intitolato “La parità di genere (non) è un’impresa”, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni pubbliche, delle grandi aziende, delle associazioni di categoria e del terzo settore, con l’obiettivo di delineare strategie comuni per superare le disuguaglianze ancora presenti tra uomini e donne nei contesti professionali.

Il tema è quanto mai attuale. Nonostante i progressi degli ultimi anni, il gap salariale, la scarsa rappresentanza femminile nei ruoli dirigenziali e le difficoltà di conciliazione tra vita privata e lavoro continuano a caratterizzare il mercato del lavoro italiano.

Il confronto ha messo in evidenza quanto la parità non sia solo un tema etico o sociale, ma una priorità economica: secondo gli analisti, colmare il divario di genere porterebbe a un aumento del PIL e a un miglioramento complessivo della produttività del Paese. L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio volto alla creazione di una cultura del lavoro più inclusiva, equa e sostenibile, in grado di valorizzare pienamente il potenziale femminile in ogni ambito produttivo.

Donne e lavoro: un percorso ancora incompleto

Durante i lavori della giornata è stato tracciato un quadro dettagliato delle difficoltà che le donne italiane continuano a incontrare nel mondo del lavoro. In particolare, è emerso che l’Italia presenta ancora uno dei tassi di occupazione femminile più bassi d’Europa. Nonostante un buon livello di istruzione, molte donne si scontrano con barriere strutturali che impediscono loro di accedere a opportunità di carriera equivalenti a quelle degli uomini.

Le cause sono molteplici: mancanza di servizi adeguati per l’infanzia, rigidità negli orari lavorativi, stereotipi di genere ancora radicati e carenza di modelli femminili nelle posizioni di vertice. A questi si aggiunge un divario retributivo medio che, sebbene in calo, continua a penalizzare le lavoratrici italiane. Le donne, spesso relegate in settori a bassa remunerazione o a tempo parziale, risultano anche più esposte a forme di precarietà e instabilità contrattuale. Il dibattito ha sottolineato come la parità di genere non possa più essere considerata un tema secondario o di nicchia, ma debba diventare parte integrante delle politiche economiche e industriali di ogni paese avanzato.

Imprese protagoniste del cambiamento

Uno dei punti centrali emersi è il ruolo chiave delle imprese nella promozione della parità. Molte aziende stanno già adottando politiche attive per favorire l’uguaglianza tra i sessi: flessibilità degli orari, programmi di mentoring femminile, sostegno alla maternità, formazione contro i bias inconsci e piani di carriera mirati per le donne.

Nel corso dell’evento sono stati presentati casi concreti di imprese italiane che, introducendo misure innovative, sono riuscite a incrementare la presenza femminile nei ruoli di leadership e a migliorare il benessere dei propri dipendenti. In molti casi, l’investimento in equità ha prodotto risultati tangibili in termini di performance aziendale, reputazione e capacità di attrarre talenti.

Le aziende, è stato detto, non devono considerare la parità come un costo, ma come un fattore strategico che incide sulla competitività a lungo termine. Le nuove generazioni di lavoratori, infatti, scelgono sempre più spesso imprese che dimostrano attenzione ai valori dell’inclusione, della trasparenza e dell’equilibrio di genere.

Parità di genere e politiche pubbliche: cosa serve davvero

Se il settore privato può fare molto, le politiche pubbliche restano determinanti per un cambiamento sistemico. Dal congedo parentale paritario alla riforma dei servizi per l’infanzia, dalla promozione di STEM tra le ragazze alla rappresentanza paritaria nei luoghi decisionali: sono numerosi gli ambiti in cui lo Stato può incidere per accelerare la transizione verso una reale uguaglianza.

Durante l’incontro si è ribadita la necessità di fare sistema tra attori pubblici e privati. Solo una sinergia efficace tra istituzioni, imprese e cittadini può infatti dare vita a una società più equa, dove le differenze non generano discriminazione ma diventano risorsa. Inoltre, è stata sottolineata l’urgenza di misurare e monitorare i risultati con strumenti oggettivi. Senza indicatori chiari, dati disaggregati e trasparenza nelle valutazioni, ogni buona intenzione rischia di rimanere sulla carta.

I punti chiave.

  • A Milano confronto tra imprese e istituzioni sulla parità di genere nel lavoro.
  • Il divario occupazionale femminile resta ampio, servono politiche strutturali.
  • Le aziende sono chiamate a promuovere inclusione e leadership femminile.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017, scrive per il web dal 2010.
Da autore letterario ha scritto il graphic novel Notteterna e la raccolta di racconti L'Orrore Dentro edita dalla Diana Edizioni.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia potrà mai replicare.

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