Il 2025, per quanto riguarda le pensioni ordinarie, è l’anno del pensionamento per i nati nel 1958, che proprio nel 2025 compiono 67 anni di età. Ma è anche l’anno del pensionamento per i nati nel 1961, se rientrano nella categoria dei contributivi puri, ossia coloro che non hanno mai versato contributi, a qualsiasi titolo, prima del 1996, e che possono andare in pensione al compimento dei 64 anni di età.
Naturalmente, le vie di uscita dal mondo del lavoro nel 2025 sono numerose, con misure, età e requisiti differenti. Abbiamo però citato in particolare i nati nel 1961 e nel 1958 perché si tratta di coloro che possono accedere alla pensione anche con soli 20 anni di contributi.
Inoltre, nel caso delle contributive pure, se si tratta di donne che sono diventate madri, sia la pensione a 67 anni che quella a 64 anni può arrivare con diversi mesi di arretrati, grazie alle norme che permettono di recuperare, proprio in funzione dei figli avuti, mesi di pensione che altrimenti sarebbero persi.
Pensione anticipata contributiva e mesi di arretrati legati ai figli: il caso di una lettrice
“Buongiorno, sono una lavoratrice che sta per compiere 64 anni e sto valutando la possibilità di accedere alla pensione anticipata contributiva, forte di 28 anni di contributi e di stipendi rilevanti. Credo di aver compreso i requisiti, ma ciò che non mi è chiaro è come recuperare i mesi di arretrati legati ai figli che ho avuto. Ho letto informazioni contrastanti e vorrei un chiarimento, considerando che nella mia vita ho avuto 4 figli.”
Per le nate nel 1958 e nel 1961 fino a 16 mesi di pensione da recuperare
In effetti, la lettrice fa riferimento a una possibilità concreta e molto interessante: quella di andare in pensione a 64 anni. Ma con il diritto a un trattamento pensionistico che può partire fino a 16 mesi prima, in funzione dei figli avuti.
Lo stesso vale per le nate nel 1958, che nel 2025 si apprestano ad andare in pensione e che hanno avuto figli. In sostanza, esiste una forma di pensione anticipata basata sui figli, che può essere richiesta anche se non si è sfruttata questa opportunità negli anni precedenti.
Chi ha ormai raggiunto l’età ordinaria, senza aver anticipato l’uscita, può comunque correre ai ripari.
Per i nati nel 1958, arrivati o prossimi ai 67 anni, o per i nati nel 1961, prossimi ai 64 anni, è possibile richiedere il recupero di 4 mesi di arretrati per ogni figlio avuto, fino a un massimo di 16 mesi.
Le regole favorevoli per le lavoratrici con figli
Arrivate a una certa età, le lavoratrici con figli possono richiedere all’INPS l’applicazione di un calcolo pensionistico specifico. Anche se leggermente penalizzate dal coefficiente di trasformazione, che risulta meno vantaggioso rispetto a quello dei 64 o 67 anni pieni, è possibile ottenere una decorrenza anticipata della pensione, calcolata in funzione del numero di figli avuti.
Le lavoratrici che non hanno contributi versati al 31 dicembre 1995, possono andare in pensione di vecchiaia a 67 anni. Tuttavia, se hanno avuto almeno un figlio, possono chiedere all’INPS il riconoscimento di 4 mesi di arretrati.
Ovvero come se fossero andate in pensione a 66 anni e 8 mesi. Con due figli, si recuperano 8 mesi, e così via, fino a un massimo di 16 mesi per chi ha avuto 4 o più figli.
I vantaggi per le nate nel 1961 e nel 1958: pensione anticipata e arretrati
Queste lavoratrici possono richiedere all’INPS che la decorrenza del trattamento pensionistico sia anticipata. Accettando in cambio la rinuncia a un altro vantaggio, ovvero il calcolo con il coefficiente di trasformazione più favorevole, previsto in funzione dei figli avuti.
Per le nate nel 1958, che accedono alla pensione di vecchiaia:
- con 1 o 2 figli → possono ottenere il coefficiente di trasformazione dei 68 anni, anziché dei 67;
- con 3 o più figli → possono ottenere il coefficiente dei 69 anni.
Lo stesso principio si applica per le nate nel 1961, che accedono alla pensione anticipata contributiva.
Invece di attendere il coefficiente pieno dei 65 o 66 anni, si può ottenere fino a 16 mesi di ratei arretrati. Con calcolo meno vantaggioso ma pensione anticipata.
Attenzione ai limiti minimi per la pensione contributiva
È importante ricordare che si parla di pensioni contributive, che prevedono un limite minimo di importo per poter essere liquidate.
Per la pensione anticipata contributiva a 64 anni, nel 2025:
- l’importo minimo è pari a 3 volte l’assegno sociale;
- per le donne con 1 figlio, la soglia scende a 2,8 volte l’assegno sociale;
- con più figli, la soglia si abbassa ulteriormente a 2,6 volte.
Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia a 67 anni, il trattamento non può essere inferiore all’importo dell’assegno sociale.