La notizia ha quasi del clamoroso e potrebbe sembrare quasi una news di gossip se non stessimo parlando di browser e motori di ricerca. Ci sono prevalentemente 2 ragioni per cui Firefox, il browser di Mozilla, ha lasciato Google come motore di ricerca predefinito: una riguarda la privacy, l’altra riguarda i proventi finanziari, o meglio, una via di salvataggio da prendere in anticipo prima che Big G faccia il cattivo. Firefox, almeno negli Stati Uniti, dal prossimo anno e per i 5 anni successivi avrà come browser di default Yahoo!, sul quale Marissa Mayer sta investendo per migliorare il motore di ricerca e le strategie per ottenere profitti pubblicitari ottimizzando il meccanismo degli ads.

 

Dopo 10 anni Mozilla Firefox cambia

Sono passati pochi giorni da quando Mozilla Firefox ha compiuto dieci anni di vita, e di certo le novità non potevano mancare: la versione ufficiale riguardante la motivazione per cui Mozilla ha deciso di abbandonare Google come motore di ricerca di default sta nel fatto di voler “promuovere la scelta e l’innovazione sul web“, una dichiarazione emblematica poiché sottolinea come Google non sia più un’innovazione, bensì la tradizione. La novità sta nello scegliere Yahoo! come search engine predefinito, anche in prospettiva dei miglioramenti e delle ottimizzazioni su cui la Meyer e il suo team stanno lavorando da tempo.  

Prima motivazione: la privacy

Google resterà tra le opzioni di scelta del browser per l’utente, ma tutto partirà da Yahoo!: Firefox preferisce puntare sulla privacy, visto che il motore di ricerca dell’azienda di Sunnyvale sarà in grado di supportare la funzione “Do Not Track“, ovvero quell’opzione che permette all’utente di navigare in forma anonima, cosa che in Google è sostanzialmente – quasi – impossibile.  

Seconda motivazione: le prospettive future

Eppure la privacy non è l’unico motivo che sta dietro alla scelta di Mozilla di divorziare da Google: c’è un’altra ragione ben più importante e votata al futuro, che è quella economica.

Basti pensare come Firefox, all’inizio, fosse il pupillo preferito da Google perché l’unico browser in grado di contrastare Internet Explorer, allora utilizzato dalla maggior parte degli utenti. Poi però Big G ha preferito puntare su un browser di sua proprietà, Chrome, e l’impressione è che Mountain View non voglia favorire la diretta concorrenza ancora a lungo. Attualmente, Google guadagna molto da Firefox e allo stesso tempo Firefox guadagna molto da Google, ma per quanto tempo ancora? La recente rivoluzione occorsa su AdSense, che praticamente impedisce all’utente di mascherare il proprio indirizzo IP – una misura antifrode, ma anche anti-privacy – ha spaventato non poco Mozilla, che sulla privacy vuole focalizzare la propria attenzione nei prossimi anni. Inoltre, un improvviso mancato supporto da parte di Google ai browser concorrenti di Google e alle realtà più piccole, porta queste ultime a cercare altre strade: strade che vengono spacciate per innovazione.  

Meglio 1 giorno da Yahoo! che 100 da Google

Yahoo! sta facendo al momento un ottimo lavoro sul piano della privacy, dei ricavi pubblicitari e del motore di ricerca e potrebbe essere proprio questo il search engine in grado di contrastare il monopolio di Big G. Mozilla ha deciso di guardarci lungo, insomma, cercando la “strada dell’innovazione” e anticipando “il piano B” per evitare ulteriori contrasti con Google e trovare la propria strada. Dopotutto, dieci anni per un browser, equivalgono a una consapevolezza e a una maturità strategica non di poco conto: insomma, è proprio giunto il momento che Mozilla scelga per Firefox il suo destino migliore. Meglio andare in un college prestigioso e in via di sviluppo come Yahoo! che restare ai piedi di Google sperando che questa scelta non gli si ritorca contro.