Spesso dall’Oriente escono fuori cose dal più totale silenzio, senza prevenzione, inaspettate: e così, mentre in Europa si studia la correlazione tra architettura e stampa 3D, in Cina hanno anticipato tutti stampando case e palazzi in 3D, vere e proprie abitazioni che aumenteranno sempre più di dimensioni nel corso degli anni. L’obiettivo della società Winsun, infatti, è quello di arrivare a costruire grattacieli. Già durante il marzo 2014, portavoce della società cinese avevano affermato di avere realizzato 10 case in un solo giorno grazie a un sistema di stampa 3D di sua proprietà adatto per le costruzioni edili.

  Di stampanti 3D dedicate esclusivamente al mondo edile, invero, già esistono, ma sono finalizzate soprattutto alla produzione dei materiali. Quelle cinesi, invece, mescolano terra e rifiuti industriali per costruire case e palazzi: il primo di questi è alto cinque piani, mostrato allo Suzhou Industrial Park. La società ha inoltre edificato una villa di 1.100 metri quadri con solo 161 mila dollari.   La stampante 3D adottata dalla Winsun è alta 6,6 metri di altezza, 10 metri di larghezza e 40 metri di lunghezza e produce le parti nello stabilimento dell’azienda, grandi pezzi che vengono poi assemblati sul punto di costruzione, con tutto l’occorrente per conformarsi alle norme edilizie del Paese.   Sarebbe una grande e importante rivoluzione nel mondo edile, visto che il sistema è in grado di garantire un risparmio tra il 30 e il 60% dei rifiuti da costruzione, riducendo le tempistiche necessarie per la produzione fino al 70% e risparmiando sui costi di manodopera fino all’80%. Inoltre, l’utilizzo di materiali riciclati, oltre ad abbassare enormemente i costi di produzione, contribuisce a far avanzare un sistema all’insegna dell’ambiente e del risparmio energetico.