Come funziona la greenshoe con l’IPO. La greenshoe” è un’opzione, che consente all’emittente, all’atto di collocamento dei titoli della società, di aumentarne l’offerta nei giorni successivo all’IPO. In genere, essa viene esercitata entro i primi 30 giorni dalla quotazione in borsa. Il nome deriva da Green Shoe Corporation, che fu la prima società ad avere utilizzato questa pratica. Ma vediamo meglio in cosa consiste? Quando una società decide di quotarsi in borsa, cede sul mercato una parte del suo capitale azionario a un prezzo iniziale di sottoscrizione.

Per effetto della domanda e dell’offerta, tale prezzo potrebbe variare anche di molto nei giorni immediatamente successivi all’IPO, per cui l’emittente potrebbe inserire nel prospetto informativo (un atto dovuto per ragioni di trasparenza) una clausola, con la quale si riserva la facoltà di aumentare l’offerta dei titoli di una certa quantità massima.

Prezzo azioni stabilizzato con greenshoe

La “greenshoe” si traduce, quindi, nell’impegno degli azionisti di cedere una quota ulteriore del proprio capitale, in modo da stabilizzare i prezzi delle azioni nella fase successiva all’IPO. L’esercizio dell’opzione avviene generalmente per un quantitativo massimo del 15% dell’offerta iniziale. Non si tratta di una percentuale legale, ma di una evidenza empirica. Nulla vieterebbe a una società di aumentare il flottante di un 20-30% o più, ma il rischio è che l’eccessiva offerta potrebbe provocare una caduta dei prezzi. In genere, ad occuparsi di tale pratica è il consorzio di garanzia, ovvero gli investitori istituzionali, che si sono impegnati a garantire lo svolgimento dell’IPO. Questi di solito vendono allo scoperto con il meccanismo dell’over allotment una quantità di azioni pari a quella della “greenshoe”. Il consorzio ci guadagna dalla pratica, in quanto la sua remunerazione dipende dal numero dei titoli collocati sul mercato.

   

Consorzio guadagna anche con calo prezzi

Potrebbe accadere, viceversa, che dopo lo sbarco in borsa, il prezzo dei titoli azionari scenda. In questo caso, il consorzio di garanzia acquisterà i titoli per la copertura dell’over allotment sul mercato, dove costeranno di meno rispetto al prezzo di emissione. Ciò consentirà agli investitori di realizzare comunque un guadagno, ma stavolta grazie alla plusvalenza maturata. Riassumendo: una società colloca sul mercato parte del suo capitale e può decidere di stabilizzarne il prezzo nella fase post-IPO con una clausola di “greenshoe”, esercitando la quale aumenta i titoli offerti sul mercato, nel caso di domanda eccedente l’offerta. L’opzione non necessariamente deve essere esercitata nella misura massima prevista.