Mutuo non pagato, il Giudice applica la legge “salva suicidi” e dimezza il debito. E’ successo ad una famiglia come tante, che si è trovata in crisi: conti che non tornano, lei perde il lavoro, il mutuo da pagare e l’età avanzata, rendono tutto difficile. I debiti si accumulano e insieme a loro si perde tranquillità e serenità. Ma per la prima volta il Tribunale di Reggio Emilia con una squadra di tenaci avvocati, ha applicato la cosiddetta legge “salva suicidi”.

La legge è stata applicata con l’ordinanza di accoglimento della liquidazione del patrimonio, a seguito della non accettazione dell’accordo proposto ai creditori.

Mutuo: cosa ha stabilito il Tribunale di Reggio Emilia

Il Tribunale ha stabilito che il debito totale di 210mila euro di una coppia di coniugi di San Polo verrà sanato con circa 100mila euro: tutto quello che la famiglia è nella possibilità di pagare vendendo tutto ciò che ha. In ballo la casa e un quinto dello stipendio. Il giudice ha imposto alla banca di accontentarsi. Il Tribunale ha applicato la legge del 2012, sconosciuta a molti. La norma prevede la possibilità per piccoli artigiani e singoli cittadini (che non siano in condizioni tali da poter ricevere dichiarazione di fallimento) di presentare al tribunale una richiesta di ‘piano di uscita’, per poter cancellare i propri debiti. E così ha fanno fatto i coniugi di San Paolo. Il requisito principale è che il debitore sia ritenuto meritevole dal giudice, per meritevole si intende che non abbia, per esempio, contratto debiti con videopoker o carte da gioco online. Il debitore, per poter ottenere che la banca dimezzi il suo debito, dovrà mettere a disposizione tutti i suoi averi.

Mutuo: come si può fare domanda al Tribunale per l’applicazione della legge “salva suicidi”?

“Chi si trova in difficoltà economica può chiedere aiuto a un avvocato, spiega il legale che ha seguito la pratica della coppia di San Polo, Giuseppe Dellisanti.

Il professionista presenta istanza di sovraindebitamento; la procedura in tutto costa 98 euro come contributo unificato”. La documentazione viene depositata in tribunale, nella documentazione deve essere indicato in modo dettagliato tutte le ragioni del debito e la storia del debitore. Una volta presentata la domanda il Tribunale si prende circa dieci giorni di tempo e una volta ritenuto il debitore meritevole, nomina un organismo di composizione della crisi. Assieme all’avvocato vengono contattati tutti i creditori cui si presentano delle offerte.

Mutuo: quali sono le vie di uscita dal debito?

Le vie d’uscita sono tre:

  • viene presentato un accordo, ma solo se tutti i creditori accettano (le banche tendono a non accettare offerte);
  • si presenta un piano del consumatore a cui il giudice dà il suo parere vincolante;
  • arriva la liquidazione totale del patrimonio del debitore (quello che è avvenuto in questo caso, per la prima volta in Emilia Romagna).

Nel caso specifico l’avvocato dei coniugi, spiega:

“Abbiamo avanzato in via subordinata la liquidazione del patrimonio, che ha come durata minima quattro anni, e prevederà la dismissione dell’immobile, per poi decurtare di un quinto dello stipendio del marito. Da una massa debitoria iniziale di 210mila euro si ritroveranno (in base anche al prezzo di vendita dell’immobile) nella possibilità di ripartire da capo, con azzeramento di tutti i debiti, avendone corrisposto ai creditori circa 100mila (cifra valutata in considerazione della potenziale vendita dell’immobile a 75mila euro)”.

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