Wind va a gonfie vele. I risultati dei primi nove mesi dell’anno evidenziano un aumento del fatturato mobile (+18%) con oltre 10 milioni di clienti (+23%) e un Ebitda da record che sfiora il 40% dei ricavi. E’ il miglior risultato fra le compagnie telefoniche nazionali. Nonostante la società controllata da Vimpelcom abbia registrato un calo del giro d’affari complessivo a quota 3,5 miliardi di euro (-6,3%) per effetto della crisi e della concorrenza, il margine Ebitda di Wind è cresciuto nei primi nove mesi del 2014 (1,38 miliardi) di un punto percentuale, arrivando al 39,5%.

A spingere in alto la performance sono state essenzialmente due cose: la crescita dei ricavi nel segmento internet mobile (+18,2%) e la rinegoziazione del debito high yield lo scorso mese di luglio con l’appoggio dell’azionista di maggioranza che ha condotto l’azienda verso a una notevole diminuzione dei costi di finanziamento.   Wind cede le torri di rete mobile e fa cassa   Sul piano industriale, nei primi nove mesi Wind ha investito circa 500 milioni non solo nell’ ampliamento della copertura 4G, ora disponibile in più di 300 città con una copertura stimata entro fine anno del 35% della popolazione, ma anche nel potenziamento e rafforzamento della propria rete HSPA+ La pressione sui margini dovuta alla competitività e alle nuove norme europee in fatto di roaming ha spinto, inoltre, Wind a vendere parte delle sue 13 mila torri per circa un miliardo di euro, allo scopo di rendere più sostenibile la posizione finanziaria di Wind e per far rientrare Vimpelcom dai 500 milioni di euro messi sul piatto la scorsa estate per abbassare il costo del debito di gruppo.   Bond Wind Acquisition Finance S.A.   [fumettoforumright]Le obbligazioni senior secured in euro Wind Acquisition Finance S.A. 2021 (XS1055940545), quotate alla borsa del Lussemburgo, hanno tuttavia accusato una battuta di arresto. Collocate lo scorso mese di aprile con cedola fissa 7%, da 107 sono scivolate in basso fino a 98 di questi giorni.
Il rendimento è quindi schizzato vicono al 8% lordo. Secondo gli analisti il movimento specifico non è dettato da ragioni particolari legate all’azienda, ma al calo generale del settore obbligazionario high yield dalla scorsa estate, o meglio da quando la Fed ha cominciato a lasciare intendere che la politica dei tassi a “zero” negli USA sta per finire. Di fatto, il bond Wind Acquisition Finance a tasso variabile, con scadenza 2019 e più sensibile a questi fattori, offre un rendimento di 300bp inferiore rispetto al precedente. Negoziabile anch’esso per tagli da 100.000 euro sulla borsa del Lussemburgo (XS0922256580), scambia sopra la pari e paga una cedola su base trimestrale indicizzata all’Euribor a 3 mesi + 5,50%. Benchè il rating non sia investment grade (BB- per Fitch e S&P, B2 per Moody’s) le obbligazioni Wind rappresentano in questo momento un valido investimento fra le grandi aziende corporate italiane, con i dovuti rischi del caso legati al clima recessivo che continua a incombere sul nostro paese. Da non dimenticare – osservano da BNP Paribas e Credit Suisse – che non si sono ancora smorzate le voci che indicano un prossimo matrimonio fra Wind e Hutchinson Wampoa con la quarta rete italiana Tre (H3G) da cui nascerebbe un colosso di primarie dimensioni internazionali.