Rendimenti dei BTP in netta discesa. L’ultimo test dell’Italia con i titoli di stato si è concluso oggi con l’assegnazione in asta di BTP e CCTeu per 9 miliardi di euro. Dopo il successo del collocamento di CTZ e BOT che hanno visto i rendimenti toccare il minimo storico (i tassi reali sono negativi o nulli), anche sulla parte lunga della curva, i renidmenti si sono abbassati, come ampiamente previsto dagli operatori. Ma, al di là delle valutazioni degli operatori di mercato sulle prospettive politico-economiche in Italia (lo spread italiano a 192 punti ha risorpassato al ribasso quello spagnolo), determinanti sono state le attese crescenti di ulteriore ammorbidimento della politica monetaria nell’eurozona.

La riunione dell’esecutivo BCE è in agenda per la prossima settimana, ma l’incontro fra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, ha virtualmente iniziato il conto alla rovescia. Uno degli obiettivi che la Banca centrale europea sta valutando è l’ipotesi di applicare tassi di interesse negativi sui depositi marginali, sulla scorta dei risultati ottenuti sinora in Danimarca. Il tasso sui depositi marginali (attualmente pari a zero) è la remunerazione che la BCE da alla liquidità che le banche “parcheggiano” presso il suo istituto giorno per giorno.

 

Aste titoli di stato: assegnato il nuovo BTP decennale con rendimento al 3,4%

 

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Entrando nel merito delle aste odierne, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha assegnato un nuovo BTP decennale con scadenza 1 settembre 2024 e tasso d’interesse del 3,375%. Il titolo di stato è stato venduto per un importo di 4 miliardi di euro offrendo un rendimento lordo finale del 3,42%, in linea con le attese del mercato e decisamente in calo rispetto all’asta del mese scorso. In ribasso anche i rendimenti del titolo di stato quinquennale BTP 2,50% 2019 (Isin IT0004992308) che è stato assegnato per 3 miliardi di euro con un rendimento lordo a scadenza del 2,14% (2,43% in precedenza), ai minimi dall’introduzione dell’euro.

La domanda è stata buona, con un bid to cover medio del 1,4.  Collocati anche due Certificati di Credito del Tesoro quinquennali per complessivi 2 miliardi di euro: la 15esima trance del CCTEu 1 novembre 2018 (Isin IT0004922909) e la 19esima tranche del CCTEu con scadenza 15 aprile 2018 (Isin IT0004716319). Anche in questo caso i rendimenti sono risultati in calo: rispettivamente 1,56% (da 1,79%) e 1,43% (da 2,48%). I CCTEu sono certificati di credito del Tesoro indicizzati al tasso di interesse interbancario euribor 6 mesi più uno spread variabile compreso tra 0,6 per il breve periodo e 1,0 per le scadenze più lunghe.

 

Italia, crescita lenta ma il deficit migliora

 

Ripresa lenta, Pil italiano rivisto al ribasso e disoccupazione che peggiora ancora. Ma previsioni sul deficit che migliorano grazie al calo dello spread. Sono le stime economiche per l’Italia della Commissione europea. [fumettoforumleft] Ma il commissario agli affari economici Olli Rehn si dice “fiducioso che il nuovo governo rispetterà gli impegni presi” indicando la necessità di uno sforzo maggiore per il calo del debito pubblico per continuare sulla strada del risanamento. Per il ministero dell’Economia italiano le stime Ue “sottolineano la necessità di azioni volte a stimolare la crescita e al tempo stesso a mettere sul piano della discesa il debito pubblico. Al perseguimento di questi risultati contribuiranno il processo di privatizzazioni già avviato e l’intera azione di riforme cui si accinge il Governo”. Il rapporto deficit/pil dell’Italia nelle stime dell’Ue ”nel 2013 non supera la soglia del 3% prevista dai trattati europei, mentre per il 2014 è stimato a 2,6% – valore inferiore alle precedenti stime della stessa commissione (2,7%) e più vicino alle stime formulate dall’Italia (2,5%)”. E’ il commento del ministero dell’Economia che sottolinea anche il calo del debito rispetto alle precedenti stime (da 134 a 133,7%) ”effetto anche della riduzione del rischio-Paese”