L’indagine “Vita da professionisti” mette in luce che circa la metà dei professionisti guadagna al massimo 15mila euro l’anno; solo il 21,7% supera i 30mila euro con il proprio stipendio. In questa situazione il 60% dei professionisti non riesce ad arrivare a fine mese.   L’indagine, realizzata dall’Associazione Bruno Trentin, parte dal fatto che in passato essere un professionista significava avere un benessere economico mentre oggi i professionisti affrontano molte difficoltà per far fronte alla crisi.

  La ricerca in questione si è rivolta a professionisti non dipendenti che operano come autonomi o con forma contrattuale a termine o precaria. Hanno risposto alla ricerca Ingegneri, Architetti, avvocati e altri professionisti con partita Iva.   Dalla ricerca è emerso che il 45,7% dei professionisti percepisce al massimo 15mila euro l’anno ma quello che viene sottolineato è che altre difficoltà economiche sono riscontrate a causa del ritardo dei pagamenti: il 19,5% dei professionisti percepisce pagamenti in ritardo da 3 a 6 mesi, il 168% con un ritardo superiore ai 6 mesi e solo il 29,5% riceve i pagamenti puntualmente.   La ricerca evidenzia anche che non ci sono differenze marcate tra le professioni regolamentate e quelle non regolamentate a riprova che gli albi e gli ordini non garantisco più alcun benessere.   Per quanto riguarda l’orario di lavoro il 44,5% dei professionisti lavora più di 40 ore la settimana mentre gli altri hanno un orario lavorativo standard. Quello che emerge è che, comunque, i redditi più alti sono percepiti da chi lavora più ore dimostrando che i professionisti sono legati, per il loro benessere economico, allo sfruttamento. Nonostante questo i professionisti sono soddisfatti del loro la