È quello che si evince analizzando il bilancio 2015 della tv di Stato.
I costi del personale, infatti, si sono attestati a 888,3 milioni di euro, mentre per le prestazioni di lavoro autonomo (i contratti delle star e degli autori, ad esempio) sono stati spesi 128,8 milioni.
Sommando le due voci si giunge a 1,017 miliardi di euro che rappresentano il 62,1% di quanto incassato da viale Mazzini attraverso il canone, ossia 1,637 miliardi di euro.
Se, invece, si guarda ai 2,335 miliardi di ricavi totali che comprendono 535 milioni di pubblicità e 112 milioni di altri introiti (come i diritti), l'incidenza scende al 43,5%
che è pur sempre una cifra ragguardevole. Insomma, ciascuno dei 15,5 milioni di utenti paganti contribuisce mediamente per 65,5 euro agli stipendi.
Una valutazione da tener ben presente nel momento in cui il canone è stato inserito nelle bollette elettriche per contenere il dilagante fenomeno dell'evasione.
Una strategia che, secondo le previsioni dell'Agenzia delle Entrate, dovrebbe far aumentare il gettito di 500 milioni di euro, ancorché l'importo individuale sia stato ridotto a 100 euro.