TIENITI STRETTI I RICORDI, TI VERRANNO A CERCARE NEI GIORNI DI PIOGGIA (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
perchè a volte il destino ci regala emozioni tanto belle quanto irripetibili:rolleyes:
Buona settimana a tutti:)

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Val

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Buongiorno

Il bilancio della Rai racconta anche altre storie. Innanzitutto, quella di un'azienda con molto personale.
La sola capogruppo contava al 31 dicembre 11.825 dipendenti (di cui 771 a tempo determinato).
Di questi 257 erano dirigenti, 1.099 funzionari e quadri, 1.842 giornalisti e 7.396 tra impiegati e tecnici.

Il costo medio annuo di ciascuna risorsa interna (sui prestatori di lavoro autonomo non vi sono dettagli, ndr) è di 75.120,50 euro che non sono pochi.

In secondo luogo, ci si potrà interrogare sulla sostenibilità economico-finanziaria della stessa Rai.
In tempi di spending review (anche nelle singole famiglie italiane) si può accettare un'azienda pubblica che nel 2015 ha perso 46 milioni di euro?

Infine, una nota a margine. Nel 2015 l'emissione del bond da 350 milioni di euro quotato a Dublino non solo ha consentito di «scavalcare» il tetto di 240mila euro fissati per i dirigenti delle partecipate pubbliche,
ma ha di fatto azzerato l'indebitamento bancario di Viale Mazzini.
L'unico creditore finanziario di Rai spa è la Bei con un prestito da 50 milioni per gli investimenti nel digitale terrestre.
 

Val

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È quello che si evince analizzando il bilancio 2015 della tv di Stato.
I costi del personale, infatti, si sono attestati a 888,3 milioni di euro, mentre per le prestazioni di lavoro autonomo (i contratti delle star e degli autori, ad esempio) sono stati spesi 128,8 milioni.

Sommando le due voci si giunge a 1,017 miliardi di euro che rappresentano il 62,1% di quanto incassato da viale Mazzini attraverso il canone, ossia 1,637 miliardi di euro.

Se, invece, si guarda ai 2,335 miliardi di ricavi totali che comprendono 535 milioni di pubblicità e 112 milioni di altri introiti (come i diritti), l'incidenza scende al 43,5%
che è pur sempre una cifra ragguardevole. Insomma, ciascuno dei 15,5 milioni di utenti paganti contribuisce mediamente per 65,5 euro agli stipendi.

Una valutazione da tener ben presente nel momento in cui il canone è stato inserito nelle bollette elettriche per contenere il dilagante fenomeno dell'evasione.
Una strategia che, secondo le previsioni dell'Agenzia delle Entrate, dovrebbe far aumentare il gettito di 500 milioni di euro, ancorché l'importo individuale sia stato ridotto a 100 euro.
 

Val

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Una premessa. La stagione della sobrietà in Italia – nell’immaginario collettivo sfoggiata da Mario Monti con il loden – ha colpito per un attimo anche i dirigenti pubblici con l’avvento del tetto di 240.000 euro ai compensi dei dirigenti delle società controllate dallo Stato.

L’ex direttore generale Luigi Gubitosi ha costruito il tetto in Viale Mazzini, ma è durato il tempo, esiguo, di emettere un titolo di debito (bond in inglese) per raggirare la norma:

il tetto non vale, infatti, per le quotate e per chi emette sul mercato titoli di debito. Viale Mazzini ha importato l’astuto espediente sfruttato da numerose aziende pubbliche. E ora le cifre.
 

Val

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Campo Dall’Orto ha seguito l’esempio di Gubitosi, il mandato è triennale e dunque il contratto è triennale (criterio che ha imposto agli esterni di recente assunti): la retribuzione di Cdo è 650.000 euro l’anno.

Il secondo stipendio di Viale Mazzini non è del presidente Monica Maggioni (270.000 euro da giornalista più circa 66.000 euro come indennità di consigliere),

ma di Antonio Marano (392.000), scaltro dirigente, ex responsabile dei palinsesti, appena rientrato a Milano per guidare Rai Pubblicità.

In questa classifica, Marano stacca di molto l’amministratore delegato della stessa Rai Pubblicità Fabrizio Piscopo (322.000).

Dopo Marano c’è Giancarlo Leone (360.000 euro), da oltre vent’anni in Viale Mazzini, già capo di Rai Cinema e dell’ammiraglia Rai1.

Nell’elenco non figura Andrea Fabiano, successore di Leone a Rai1, perché il giovane direttore non raggiunge i 200.000 euro.
 

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