Per cortesia ripristinate il 3d di mototopo (1 Viewer)

mototopo

Forumer storico
Commenti







La nostra ignoranza è la LORO forza.
3 h ·
In un futuro molto prossimo assisteremo allo stesso modo alla dissoluzione dell’Unione europea, poi della NATO, e se non fanno attenzione assisteremo perfino allo smantellamento degli Stati Uniti.

Mettendo da parte le farneticazioni su Nigel Farage, UKIP non è la causa del referendum che ha appena vinto. Questa decisione è stata imposta a Cameron dal partito dei conservatori.

Secondo loro, la politica di Londra deve essere un adattamento pragmatico al mondo che cambia. Questa... “nazione di commercianti” – come la definì Napoleone – ha capito che gli Stati Uniti non sono più la maggiore economia mondiale e neanche la prima potenza militare. Dunque, per i conservatori non vi è più ragione di considerarli partners privilegiati.

Proprio come Margaret Thatcher non esitò a distruggere l’industria britannica per trasformare il suo paese nel centro della finanza globale, così i conservatori non esiteranno ad aprire la strada verso l’indipendenza della Scozia e dell’Irlanda del Nord – e quindi a rinunciare al petrolio del Mare del Nord – per per fare di Londra il primo centro finanziario off-shore dello yuan.

ARTICOLO COMPLETO: http://vocidallestero.it/…/la-brexit-modifica-la-geopoliti…/

Altro...


La Brexit modifica la geopolitica mondiale
Da una lettrice riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo di Voltairenet.org che apre a un punto di vista interessante sul contesto geopolitico del Brexit:…
vocidallestero.it











La nostra ignoranza è la LORO forza. ha condiviso la sua foto.
23 h ·



"}' data-testid="fb-ufi-likelink">Mi piaceCommenta
 

gilles1

Forumer storico
GLI ITALIANI RESPONSABILI PER LA TURCHIA DI OGGI

qui il resoconto di cosa accadde nel 1922

"Meanwhile, Italy opposed the new Greek presence in Asia Minor which had been promised to Italy during the war. Italy didn't give up its claim to its sphere of influence and began secretly supplying Kemal's forces in order to further Italian interests and get the Greeks out of the picture. (Here by Greeks I refer to the Greek government forces in Asia Minor not the ethnic Greeks who had lived there since the dawn of history. They too were taken out of the picture after the war in the 20th century's first instance of systematic ethnic cleansing. But that is another story best told in Paradise Lost: Smyrna 1922.)

At the same time, Greece's wartime allies turned their back on the new Greek government refusing to reign in the Italians or help resolve the conflict in any way. The response was: our deal was with Venizelos, we won't deal with King Constantine. And they conveniently washed their hands of the issue, remaining punitively neutral even to the point of refusing to evacuate Christian populations being butchered by the Turks. "

Why did Greece lose the Greco-Turkish war of 1919-1922? - Quora

nella foto, la marina italiana a Costantinopoli nel 1921

marina italiana Constantinople 1920.jpg
 

mototopo

Forumer storico
----
Insistono Per Vietare Il Contante E Abolire Il Diritto Di Proprietà
// MiglioVerde



di MATTEO CORSINI

"È evidente come non ci siano alternative a una inclusione nel nuovo programma di voluntary disclosure di una previsione per la regolarizzazione del contante accompagnata poi da una stretta sull'uso dello stesso". Non è la prima volta che Stefano Simontacchi si fa sostenitore della lotta al contante. In questa occasione auspica che nella eventuale nuova versione
 

mototopo

Forumer storico
Europea, USA, Washington Consensus, Washington DC
Lo strano golpe di luglio


luglio 18, 2016 Lascia un commento

Alessandro Lattanzio, 28/7/2016
crm8azeukae9_vf.jpg
Una strana intervista
Il 12 luglio, la rivista di politica internazionale statunitense “Foreign Policy” intervistava gli esponenti del Partito Patria (Vatan Partisi), un movimento nazionalista kemalista e laicista turco, presieduto dal socialista Dogu Perincek e dal Tenente-Generale Ismail Hakki Pekin, ex-capo dell’intelligence delle Forze Armate turche. Perincek e Pekin dichiaravano di aver incontrato esponenti dei governi di Russia, Cina, Iran e Siria e di avergli trasmesso messaggi dei vertici militari e del ministero degli Esteri turchi. Inoltre, Perincek e Pekin avevano incontro Assad a Damasco nel febbraio 2015, dove concordavano sulla “necessità che Turchia e Siria combattano insieme i gruppi terroristici e separatisti fanatici“. Pekin e altri alti ufficiali turchi membri del Partito Patria, come l’ex-Contrammiraglio Soner Polat e il Maggior-Generale Beyazit Karatas, visitarono Damasco almeno altre tre volte, a gennaio, aprile e maggio 2016; la delegazione aveva incontrato i vertici militari, diplomatici e politici del governo siriano, come il direttore della Sicurezza Generale siriana Muhamad Dib Zaytun; Ali Mamluq, a capo dell’Ufficio per la Sicurezza Nazionale; il Ministro degli Esteri Walid Mualam e il Viceministro degli Esteri Faysal Miqdad; e Abdullah al-Ahmar, assistente del Segretario Generale del Partito Baath siriano. Il tema principale degli incontri era “Preparare il terreno affinché Turchia e Siria riprendano le relazioni diplomatiche e la cooperazione politica”.
perincek.jpg
Pekin aveva detto che “Nel gennaio 2015, la Turchia non era pronta a cambiare politica. Tuttavia, dall’ultima visita notavo che i funzionari del ministero degli Esteri erano più aperti e flessibili su questo problema“. Secondo Pekin e Perincek, l’avanzata del Partito dell’Unione Democratica (PYD) curdo in Siria, che gli permetteva di creare una grande zona autonoma al confine con la Turchia, avrebbe convinto i funzionari turchi a mutare rotta sulla Siria. I due leader del Partito Patria sostenevano che Turchia e Siria avessero nel PYD un nemico comune. “Bashar Assad ci ha detto che il PYD è un’organizzazione di traditori, un gruppo separatista. Ha detto che non tollererà un gruppo separatista in Siria, e non aveva alcun dubbio che PKK e PYD sono le pedine degli Stati Uniti. L’ho sentito dire con le mie orecchie“. Pekin e Perincek avevano detto che, “La Turchia combatte contro il PKK, ma non basta. La Turchia deve tagliare il supporto estero al PYD e combatterlo per sconfiggere il PKK. Per interrompere il supporto estero al PKK, la Turchia deve collaborare con Siria, Iraq, Iran e Russia“. Ma diversi alti funzionari turchi rigettavano l’affermazione che la Turchia cambiasse posizione sulla Siria. Un funzionario aveva detto a “Foreign Policy” che l’idea di tale collaborazione era “ridicola”. Perincek e Pekin inoltre, avevano affermato di aver avuto un ruolo nel riavvicinamento tra Turchia e Russia. “Un gruppo di affaristi vicini ad Erdogan ci ha avvicinato per migliorare le relazioni con la Russia“, secondo Pekin, che aveva visitato la Russia a dicembre subito dopo l’abbattimento dell’aereo russo. Pekin aveva presentato gli affaristi ad Aleksandr Dugin, il più noto geofilosofo russo, che gli avrebbe spiegato che i russi si aspettavano delle scuse. Perincek affermava che Alparslan Celik, il terrorista turco che aveva ucciso il pilota dell’aviogetto russo abbattuto, era stato arrestato subito dopo quell’incontro. “Abbiamo dato un contributo significativo a tale processo di riconciliazione tra Turchia e Russia, volevamo farne parte“. Ma alla domanda se il Partito Patria fosse l’interlocutore tra Turchia e Siria, Perincek rispose: “Non prendiamo indicazioni da nessuno. Ci sono molte persone nell’AKP, soprattutto intorno a Recep Tayyip Erdogan, che ritengono che essere nemici di Siria e Russia non sia sostenibile. In realtà, questo è il motivo per cui il nuovo governo è stato formato“. Infatti il primo ministro Ahmet Davutoglu veniva sostituito da Binali Yildirim, il 4 aprile, e Yildirim aveva detto presso l’Accademia Politica dell’AKP, l’11 luglio, che “Continueremo a migliorare le relazioni con i nostri vicini. Non vi è alcun motivo per combattere contro Iraq, Siria o Egitto, ma dobbiamo aumentare la collaborazione con loro“. Il “Wall Street Journal” riferiva che l’esercito turco riguadagnava influenza politica, con il degenerare delle minacce alla sicurezza regionale, e “Foreign Policy” sottolineava, “Per decenni, le forze armate turche hanno esercitato un controllo diretto sui governi democraticamente eletti e attuato quattro colpi di Stato per proteggere i propri privilegi politici. Ma i militari hanno perso influenza sotto il governo dell’AKP; ma il brutto divorzio tra AKP e movimento di Gulen, alla fine del 2013, rafforzava la vecchia dirigenza. Mentre i gulenisti avevano una forte influenza nelle istituzioni statali, “queste persone sono state sostituite da chi è fedele alla Repubblica e alla nazione, e contrarie alle confraternite religiose”. Un alto funzionario dell’AKP ha detto che c’erano stati “alcuni episodi sfortunati in passato” tra governo ed esercito, ma che il rapporto era ormai in buona salute, “Il coordinamento tra esercito e governo s’è intensificato negli ultimi anni”, aveva detto il funzionario”. “L’esercito turco è noto per diffidare della politica del Paese contro Assad”, affermava un alto funzionario governativo turco responsabile della politica in Siria, che aveva detto anche che “il governo voleva creare una zona cuscinetto nel nord della Siria, ma che l’esercito turco si era opposto a tale decisione già nel 2011”. “Fin dall’inizio l’esercito turco era a favore di amicizia, buone relazioni e cooperazione con Siria, Iraq, Iran e Russia”, affermava Perincek. Ma la presidenza della Repubblica e il ministero degli Esteri turchi negavano con forza le voci secondo cui la Turchia muta la politica verso la Siria, ribadendo che la distruzione del regime baathista restava prioritaria per Ankaraa. Secondo Abdulkadir Selvi del quotidiano turco “Hurriyet”, “L’integrità territoriale della Siria è ora più importante per lo Stato turco del destino del regime di Assad“.

ergin.jpg

Generale Khalil Ibrahim Ergin

Erdogan si prepara al golpe
Ma, solo il 3 luglio, Erdogan affermava che il Presidente siriano Bashar Assad era un “terrorista peggiore” dello SIIL, nonostante l’attentato all’aeroporto Ataturk di Istanbul venisse attribuito ai terroristi dello SIIL. Nel campo profughi siriano di Kilis, Erdogan aveva detto che il leader siriano “E’ un terrorista più avanzato dei terroristi di PYD o YPG. E’ un terrorista più avanzato dello SIIL“, attribuendogli 600000 morti in Siria, una cifra riferita da nessun altro. Erdogan accusava degli anonimi Paesi di sostenere la milizia curda siriana e lo SIIL per impedire la democrazia in Siria e per i loro “sporchi calcoli” nella regione, annunciando che il suo governo avrebbe permesso ai ‘profughi siriani’ (i terroristi attivi in Siria e relativi famigliari) in Turchia di ricevere la cittadinanza turca. I pubblici ministeri intanto avevano stabilito che gli attentatori all’aeroporto Ataturk erano estremisti ceceni legati allo SIIL. Ed infatti, dopo il ‘golpe’, uno dei peggiori gruppi terroristici in Siria, Ahrar al-Sham, elogiava le “istituzioni democratiche la Turchia” dopo che il governo aveva represso il tentato golpe militare, confermando che la Turchia è “la speranza della nazione musulmana e dei popoli oppressi in tutto il mondo. Il popolo turco non sarà mai più sottomesso alla tirannia e non sarà governato dai militari“. L’opposizione anti-Baath della Coalizione Nazionale siriana, basata in Turchia, comunicava che la Turchia aveva protetto le istituzioni democratiche “di fronte ai tentativi oscuri e disperati per cercare di prendere il controllo della volontà popolare”. Il valoroso popolo turco “non ha lasciato che un gruppo di golpisti portasse via la democrazia nel disperato tentativo di ripristinare il dominio dei militari“. Anche i governanti di Hamas a Gaza si congratulavano con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per aver annullato il “complotto vizioso” per rovesciare Erdogan. La Qatar News Agency riferiva che l’emiro al governo, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, aveva parlato con Erdogan per telefono esprimendogli il sostegno del Qatar. Invece l’ex-emiro del Qatar, Hamad bin Qalifa al-Thani, criticava duramente il ministro degli Esteri saudita Adil al-Jubayr accusandolo di esser coinvolto nel tentato colpo di Stato in Turchia. Al-Thani, stretto alleato di Erdogan, ne aveva lodato il ruolo ‘positivo e costruttivo’ nella regione.

albay_ali_170716.jpg

Colonnello Ali Albay Yazici

Lo strano golpe
Mentre Erdogan era, o sarebbe stato, a bordo del suo aviogetto presidenziale Gulfstream VI, 2 caccia F-16 turchi golpisti l’avrebbero inquadrato nel loro radar mentre l’aereo del capo turco si dirigeva ad Istanbul proveniente dalla località costiera di Marmaris, dove un reparto eliportato di 40 militari dell’11.mo Reggimento delle Forze Speciali aveva tentato di arrestare Erdogan. “Almeno 2 caccia F-16 molestarono l’aereo di Erdogan mentre volava verso Istanbul. Agganciarono l’aereo e gli altri 2 caccia F-16 che lo proteggevano“, afferma un ex-ufficiale militare turco, “Perché non hanno sparato è un mistero”. Il velivolo executive presidenziale era decollato dall’aeroporto di Dalaman, a circa 75 minuti da Marmaris, alle 22:40 del 15 luglio. Erdogan in volo, quindi, riusciva a comunicare all’esterno grazie all’assistenza delle reti TV statunitense CNN Turk e di quella qatariota al-Jazeera, minacciando ufficiali, giudici, procuratori e governatori presunti golpisti, e raggiungendo anche le 85000 moschee della Turchia, che all’unisono mobilitarono per le strade i militanti islamisti per contrastare il colpo di Stato. Erdogan probabilmente era protetto da caccia non turchi, mentre svolazzava sulla Turchia, confermando la tesi di Tunisie-secret secondo cui il sultano veniva aiutato dalla NATO. Le voci sulla rotta per la Germania o altrove erano disinformazione per disorientare i golpisti, una cosa già vista in Libia, su un Gheddafi in fuga di qua o di là.

denizli.jpg

Generale Kamil Ozhan Ozbakyr

La distruzione delle Forze Armate turche
13725085.jpg
Nel luglio 2013 veniva modificato l’articolo 35 della costituzione turca, che afferma che è dovere delle Forze Armate della Turchia difendere la nazione contro le minacce esterne, limitando la funzione dei militari unicamente alla protezione dei confini della nazione, ma non della Repubblica. Opposizione e Forze Armate in Turchia furono preoccupate dall’AKP che, seguendo l’esempio dell’ex-presidente egiziano Muhamad Mursi, impone modifiche costituzionali e legislative trasformando la Turchia in uno Stato islamico. Ma ciò non sarebbe stato possibile senza un’attenta decapitazione dei vertici repubblicani dell’esercito turco. Oltre 350 ufficiali furono infatti precedentemente arrestati con l’accusa di spionaggio e cospirazione, accuse fabbricate per imbastire i processi-farsa Ergenekon e Balyoz. Inoltre, la maggior parte degli ufficiali repubblicani disapprovava la guerra per procura contro la Repubblica araba siriana, in collusione con Qatar, Arabia Saudita e NATO, ed avevano anche avvertito che l’azione dell’AKP di Erdogan favoriva la creazione di un “corridoio curdo” nell’ambito della strategia regionale della NATO contro la Russia. Infatti, la decisione definitiva di aggredire la Siria fu presa durante l’Energy Summit del Consiglio Atlantico in Turchia, nel novembre 2013.
Dopo il golpe fallito, il nuovo Vicecapo di Stato Maggiore dell’esercito turco, il comandante della 1.ma Armata Generale Umit Dundar, dichiarava che i militari della Turchia sono decisi ad eliminare i membri del movimento Hizmet di Fethullah Gulen, il religioso turco, ex-sodale di Erdogan, che vive in esilio negli USA. Ufficiali dall’Aeronautica, delle truppe corazzate e della polizia militare, secondo Dundar, erano partecipi al mancato golpe. Il Generale Umit Dundar fu il primo militare a dichiarare, a una TV governativa, che: “Le forze armate non sostengono questo movimento composto da un piccolo gruppo nei nostri ranghi“. Inoltre, e ben più importante, Dundar chiamò Erdogan un’ora prima che il golpe iniziasse, avvertendolo dei piani per rovesciare il suo governo e del tentativo di “ucciderlo o catturarlo”. “Tu sei il nostro presidente legittimo. Sono al vostro fianco, vi è un grande colpo di Stato e la situazione è fuori controllo ad Ankara. Vieni a Istanbul e ti garantisco l’accesso alle strade e alloggio“. Intanto, dopo il fallito golpe, venivano rimossi 1 ammiraglio, 3 capitani di vascello, 9 capitani di fregata, 2 capitani di corvetta, 3 sergenti, 11 generali, 61 colonnelli, 44 tenenti-colonnelli, 55 maggiori, 93 capitani, 349 sergenti, 614 gendarmi, 7887 poliziotti, 12 guardie, 92 vicegovernatori, 47 governatori di provincia, 246 dirigenti amministrativi, 30 governatori, 52 ispettori, 16 consiglieri, 1 vicedirettore generale, 2 capi dipartimento, mentre 358 generali e ammiragli venivano arrestati assieme a 149 funzionari della polizia, indicando che un terzo delle Forze Armate fosse coinvolto nel golpe. Il ministro della Giustizia Bekir Bozdag aveva detto che circa 6000 persone erano state arrestate nelle “operazioni di pulizia”, avvertendo che il numero sarebbe aumentato. Il presunto capo del golpe sarebbe stato il Generale Mehmet Disli, fratello di un deputato dell’AKP di Erdogan. Venivano arrestati anche il consigliere militare di Erdogan Colonnello Ali Albay Yazici; il comandante dell’11.mo Reggimento delle Forze Speciali, Generale Kamil Ozhan Ozbakyr; il Generale Khalil Ibrahim Ergin, comandante della 3.za Divisione di fanteria, il Capo di Stato Maggiore Generale Hulusi Akar; l’ex-comandante dell’Aeronautica ed ex-Capo di Stato Maggiore Generale della Turchia, Generale Akin Ozturk; il Brigadier-Generale Bekir Ercan Van, comandante della base aerea di Incirlik; e il Contrammiraglio Omar Faruk Harmancik, comandante della Flotta del Mar Nero turca. Il Generale Van avrebbe avvicinato funzionari statunitensi chiedendo asilo, ma gli veniva rifiutato. Inoltre, il presidente turco e il suo AKP avviavano le violenze urbane attraverso la rete di Imam sostenitori dell’AKP e affiliati ai Fratelli musulmani, per reprimere la dissidenza ricorrendo a tortura e decapitazione dei soldati catturati, similmente a quanto visto in Ucraina nel 2014 e in Siria nel 2011. Ma nonostante questo, almeno 42 elicotteri militari parevano essersi ‘volatilizzati’ dalle basi turche.
L’agenzia Anadolu, filo-Erdogan, rivelava che l’ Alto Consiglio per la supervisione dei giudici e pubblici ministeri licenziava 2745 giudici, durante la riunione di emergenza tenutasi poche ore dopo la fine del tentato di colpo di stato, eliminando chiunque fosse visto come critico verso Erdogan, inoltre venivano arrestati 10 membri dell’Alta corte amministrativa della Turchia e venivano emessi mandati di arresto per i 48 membri del Tribunale amministrativo e i 140 membri della Corte d’appello della Turchia, tutti accusati di collegamenti con il movimento guidato da Fethullah Gulen, l’Hizmet, accusato del tentato colpo di Stato effettuato il 15 luglio sera. In sostanza Erdogan ha rimosso gli ultimi ostacoli alla sua nuova costituzione, che vuole far approvare al più presto. Nel frattempo la Federal Aviation Administration vietava ogni volo tra Stati Uniti e Turchia, divieto a tempo indeterminato imposto il 16 luglio, dopo il tentato colpo di Stato, “La FAA monitora la situazione in Turchia, in coordinamento con dipartimento di Stato e dipartimento della Sicurezza Interna, e aggiornerà le restrizioni con l’evolversi della situazione“, dichiarava l’agenzia. L’ambasciata degli Stati Uniti ad Ankara avvertiva che i funzionari del governo degli Stati Uniti di non usare l’aeroporto di Istanbul e che i cittadini degli Stati Uniti in Tirchia dovevano stare al riparo. Nel frattempo, il Pentagono affermava che gli aerei da guerra statunitensi avevano sospeso le missioni contro lo SIIL dalla base aerea di Incirlik, nel sud della Turchia, a cui Ankara aveva imposto la chiusura dello spazio aereo e il blocco dell’accesso alla base aerea, che ospita armi nucleari statunitensi.

contramm-omer-faruk-harmancik.jpg

Contrammriaglio Omer Faruk Harmancik

Conclusione
All’improvviso Erdogan viene dipinto come un mite politico incapace di organizzare complotti, un bravo ragazzo tutto acqua, sapone e petrolio rubato incapace d’idearsi un auto-golpe. Eppure le prove che l’avevano smascherato quale complottardo incallito, non sono poche:
Turkish Whistleblowers Corroborate Story on False Flag Sarin Attack in Syria
Turkish Political and Military Leaders ADMIT to Planning False Flag Terror to Justify a War with Syria
Today’s Attack In Ankara Could Be A False Flag Incident
Turkey YouTube Ban: Full Transcript of Leaked Syria ‘War’ Conversation Between Erdogan Officials
Election Driven War Plans
ecc. ecc.

cnjuajqxgaacpt5.jpg

Generale Bekir Ercan Van

Fonti:
 

mototopo

Forumer storico
LA TRATTATIVA: "STABILITA' FINANZIARIA E RISULTATI SPROPORZIONATI" TRA CORTE UE E LA DISCREZIONALITA' DELLA VESTAGER [/paste:font]


tacchi.jpg

ARI-FATE PRESTO: HABEMUS ITAL-TACCHINO DA SPENNARE!
1. Vale la pena di riportare, fresco di giornata, il sunto, finora disponibile, della decisione della Corte di giustizia UE su presupposti e limiti del bail-in, con riguardo alla regola del preventivo burden-sharing (cioè condivisione delle perdite) a carico dei risparmiatori, prima della possibilità di un intervento pubblico che, in tal modo, non sia vietato dalle regole UE sugli aiuti di Stato (in ogni modo, estremamente problematici da autorizzare nei confronti dell'Italia: v. qui p. 7-9).

I risparmiatori, com'è noto, sono coinvolti nel meccanismo unico di risoluzione, dopo la "escussione" in prima battuta degli azionisti, in una graduazione che coinvolge obbligazionisti subordinati, obbligazionisti senior e correntisti per l'ammontare oltre i 100.000 euro.
Quest'ultima soglia di garanzia, allo stato delle possibilità di intervento dei fondi "privati" di garanzia, è in concreto, molto teorica (v.qui, p.4), non solo in assenza di un fondo di garanzia €uropeo, che dovrebbe essere attivato solo dal 2024, non solo perché la Germania è fieramente contraria (v. qui, p.6) anche a questa lontana (e quindi tardiva) misura, ma anche perché le dimensioni comunque raggiungibili da tale fondo di garanzia "comune", non sarebbero sufficienti a fronteggiare un contagio sistemico di insolvenze bancarie a catena, in un settore di mercato che presenta complessivamente il volume di capitalizzazioni e attivi strutturalmente presenti nell'eurozona (sempre rammentando che la c.d. unione bancaria si applica solo ai paesi della stessa eurozona).
2. La decisione della CGUE, occasionata da un proto-bail-in avvenuto in Slovenia, era stata preceduta da "grandi aspettative", dovute alla posizione assunta, in sede di conclusioni, dall'avvocato generale presso la stessa Corte, che aveva eccitato gli animi, nel senso di una maggior elasticità di intervento statale, preventivo rispetto al burden-sharing.
Infatti, "L'avvocato generale, nelle conclusioni rassegnate a febbraio, ha sostenuto che la Commissione non ha poteri inderogabilmente vincolati (binding) in tale questione, e le perdite imposte agli investitori privati, non sono una precondizione necessaria per accordare l'aiuto publbico alle banche (in difficoltà)".
Sostanzialmente, l'avvocato generale ha ipotizzato una "Broad discretion" della Commissione, fondabile sulla regola di "eccezione" emergenziale, contenuta nella direttiva sulla "Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD)", per cui il bail-in preventivo può essere evitato, per adire direttamente gli aiuti di Stato, quando la sua imposizione "porrebbe in pericolo la stabilità finanziaria o condurre a risultati sproporzionati".
3. Com'è accaduto anche in passato (sulla diversa questione dell'OMT), la Corte ha grosso modo accolto tali conclusioni - con perfetto tempismo rispetto agli esiti degli stress test bancari che, per quanto riguarda l'Italia, erano tetramente incombenti (per il prossimo 29 luglio) sulla situazione del Monte dei Paschi- ma lo ha fatto seguendo un percorso che risulta più sfumato e indiretto nelle affermazioni compiute.
La Corte, infatti, ha ribadito principalmente l'assunto della centralità della "ampia discrezionalità" della Commissione e, significativamente, ha anzitutto riaffermato il principio del burden-sharing preventivo:
“Il burden-sharing da parte degli azionisti e dei creditori subordinati, come prerequisito per l'autorizzazione, da parte della Commissione, degli aiuti di Stato a una banca in stato di insolvenza, non è contrario alla legge UE".
Ha poi temperato questa affermazione di principio rinviando alle "banking communications" (anticipatorie e poi specificativedella direttiva BRRD, v.p.45, da parte della stessa Commissione), in quanto l'ultima di esse, stabilisce i casi in cui il burden-sharing "debba" essere applicato ad azionisti e creditori subordinati, e quando, invece, possa essere evitato. L'ipotesi, appunto, è quella per cui, in esito alle perdite imposte ai risparmiatori, il bail-in potrebbe porre "in pericolo la stabilità finanziaria o condurre a risultati sproporzionati".

4. Va anche detto che la Competition Commissioner Margrethe Vestager, preposta alla direzione antitrust che vigila anche sugli aiuti di Stato, aveva preannunziato, il 14 luglio, una posizione alquanto problematica e poco incline a eccessive concessioni all'Italia:
“Le regole sono tali che, se c'è rischio di instabilità finanziaria, allora sono contemplate eccezioni al burden-sharing e al bail-in. Ciò è certamente chiaro. Ne consegue che la cosa importante è comprendere cosa sia la instabilità finanziaria e finora, nel corso di circostanze molto serie in Spagna, Grecia e Slovenia, le eccezioni non sono state applicate."
Come, appunto, sul caso insorto in Slovenia, conferma la pedissequa decisione appena emessa dalla CGUE, che ha escluso la illegittimità della mancata applicazione della regola di eccezione, trincerandosi dietro una vasta, e quindi insindacabile, discrezionalità della Commissione, nonchè sulla inconfigurabilità di una retroattività delle norme sul burden-sharing, rispetto al momento di sottoscrizione dei titoli, quando vigevano, pro-Germania e Francia, diverse "comunicazioni" ampiamente derogatorie del divieto di aiuti di Stato (v.qui, p.4).
5. In sostanza, la palla è rimessa nel campo di Margrethe Vestager che, però, ha già anticipato un certo restrittivo scetticismo.
La trattativa, dunque, continua in vista della data fatidica del 29 luglio: ciò che è certo è che la Commissione dispone di un'ampia discrezionalità e tergiversa sulla riconoscibilità della "instabilità finanziaria" (e dei "risultati sproporzionati"), non mostrandosi eccessivamente sensibile sulla difficoltà politica in cui incorrerebbe il governo italiano, come ci dice lo stesso Bloomberg, dovendo conciliare un bail-in su MPS (e, in prospettiva, non solo), con effetti devastanti sul consenso, con le esigenze di raccogliere una maggioranza favorevole al referendum sulla riforma costituzionale.

Da oggi, in più, abbiamo che la Corte europea ha riconosciuto in modo praticamente incondizionato questa grandissima discrezionalità e non sarà certo propensa a sindacare nel merito un'eventuale negatoria dell'autorizzazione, all'Italia, ad applicare la clausola di eccezione sugli "aiuti di Stato" preventivi al sistema bancario.
 

mototopo

Forumer storico
BREXIT E IL VIZIO DEL "FATE PRESTO": STORIA RECENTE DI UNA (ITAL)MORTE ANNUNCIATA [/paste:font]


tacchi.jpg

1. Oggi ci si lamenta che il Brexit potrebbe vincere: un segnale che, come abbiamo visto, risulterebbe ambiguo ma, nondimeno, importante a fronte di una perdita verticale di credibilità dell'UE "credibile".
Tracce di consapevolezza della vera posta in gioco, in UK, non mancano, va detto:
CkkuzvgWgAAB_pJ.jpg:large

Non va sottaciuto, però, che il segnale del Brexit - comunque vada- rimane importante, perché, in qualche misura, avrebbe anche, almeno per noi italiani, un significato di rigetto del "fate presto" (anche se in gran parte poco cosciente e a forti connotazioni "immigrazioniste, non lucidamente connesse col mercato del lavoro). Un vizio, questo, che non è congiunturale, in UE, ma strutturale, intrinseco all'unico obiettivo di conservare in vita la moneta unica.
Il "fate presto", infatti, in realtà non comincia nel 2011
, tra lettere estive, ondate di "manovre" e governi tecnici che dovevano diminuire lo spread e "risanare" l'economia attraverso il raggiungimento del pareggio di bilancio e la pretesa corrispondente diminuzione del rapporto debito/PIL. (Sul punto consiglio la rilettura del post TREMONTI AL "NETTO" DI MONTI: L'INUTILITA' CONTABILE DEL "PIU' €UROPA" E LA CURVA DI PHILIPS IMPLICITA).
Naturalmente c'è anche chi sostiene che l'austerità non abbia provocato la crisi in Europa, dopo il 2011, semplicemente perché non è stata realmente applicata e non si è strutturalmente ridotto il "perimetro dello Stato": insomma, non si è tagliata la spesa pubblica abbastanza.
Tuttavia, Stiglitz che fa "previsioni" esatte già nel 2008, confermate dalla più recente "vague" paperistica del FMI, risulta più attendibile di un esasperato schematismo controfattuale.

2. Andando a rivedere le notizie giornalistico-europeiste del recente passato, ci si accorge che il pareggio di bilancio, e la sua prodigiosa efficacia risanante, erano già ben posti come obiettivi ben prima della ratifica del fiscal compact e del suo recepimento (persino anteriore a tale ratifica!) con la modifica costituzionale dell'art.81 (e non solo).
Siamo ai tempi dell'ultimo governo Prodi e la crisi finanziaria c.d. dei sub-prime, negli USA, stava già dispiegando i suoi pesanti effetti: ma l'Italia, nel corso del 2007, non ne era stata ancora contagiata, dato che il nostro sistema bancario non era coinvolto in modo rilevante nell'investimento in tali titoli.
A differenza della Germania, della Francia e del Regno Unito (o dell'Irlanda). Che, infatti, proprio a partire dalla fine del 2007, senza alcuna preoccupazione per il raggiungimento del pareggio di bilancio, o come per la Germania, del suo abbandono, - e meno che mai curandosi degli obiettivi intermedi di pareggio strutturale o di contrazione annuale dell'indebitamento pubblico di almeno lo 0,5%-, aumentarono i rispettivi deficit e rapporti debito su PIL.

3. Notare che l'Italia ha costantemente fatto "meglio" della Francia, e non solo, anche nei momenti più drammatici della crisi, seguiti alla contrazione della domanda mondiale, cioè verificatasi come ondata lunga della crisi finanziaria e dello shock del fallimento Lemhan nel settembre 2008 (momento che innescò la parte più acuta della recessione mondiale). Fin dall'inizio della supposta (in molti sensi) "crisi del debito sovrano", l'Italia, rispetto alla Francia, alla Spagna, o alla mitica Irlanda, o ad altri maggiori paesi UE, ha sempre giocato "un'altra partita":
2000px-Government_surplus_or_deficit_since_2001_%28piiggs_and_US%29.svg.png

tabella-deficit-pil_partp.jpg


4. L'Italia rimane sempre costantemente più virtuosa, tant'è che l'aumento del debito pubblico italiano, entro il 2011, fu tra i più moderati dell'eurozona (anzi, il più moderato, considerate le "particolari" condizioni di collocamento, e di onere degli interessi, relative al debito tedesco):
2000px-Dept.svg.png

Ma poi arriva la cura Monti e il pareggio di bilancio in Costituzione e la "prodigiosa e inevitabile" cura determina questo effetto:

debito-pubblico_2.gif


Sia chiaro, però, l'Italia, anche dopo di ciò, rimane sempre tra i paesi più virtuosi dell'UE(M), nonostante i "fate presto!" e l'ital-grancassa mediatica e gli espertologi orwelliani in collegamento continuo (dallo spazio: tralasciate i dati relativi ai deficit "previsionali" stimati nel 2014, perché le cose sono andate, e andranno, molto peggio):

710413e6-cea3-11e5-8ee6-9deb6cd21d82.jpg


5. Ma nel febbraio 2008, quindi, ripetiamo, ben prima dell'accordo intergovernativo (considerato pienamente legittimo e vincolante, alla luce dei trattati, dalla "solita" CGUE) del fiscal compact, il linguaggio e i concetti di politica economico-fiscale che si andavano affermando erano questi, senza alcun dubbio e analisi critica circa la loro efficacia e praticabilità, per di più già all'interno di una fase congiunturale mondiale che si preannunciava globalmente recessiva!
Sono andato così a ripescare come riportasse la grande idea del pareggio di bilancio La Repubblica, nel febbraio 2008.
Noterete, dall'articolo sottoriprodotto, come Almunia "sospettasse" che non solo l'Italia, evidentemente, potesse registrare una più debole crescita economica a causa della prevedibile crisi proveniente dall'altra sponda dell'Atlantico, dove veniva curata con deficit pubblici anche fino al 12% in quei medesimi anni: comunque, non certo in pareggio di bilancio: e, nonostante, ciò, per lui e per tutta l'€uroburocrazia la cura "unica" rimaneva il pareggio di bilancio.

6. Vi riporto l'articolo senza aggiungere lunghi commenti: trattamento speciale della Francia incluso, incassato senza battere ciglio, nonché dichiarazione di "invalicabilità" del pareggio al 2011 rilasciata da Padoa-Schioppa con disarmante serenità sul quadro macroeconomico mondiale. (Da notare, in contrappunto, la radicale diversità di posizione che esprime oggi Padoan sulla sostenibilità delle regole del fiscal compact):
"Ecofin, sì al piano di stabilitàAlmunia "Conti 2008 a rischio"

Per Almunia il nostro Paese è ancora lontano dal raggiungimento del pareggio del bilancio. Padoa -Schioppa: "Il 2011 è una data invalicabile"
(12 febbraio 2008)
93401.pjpeg

Via libera dall'Ecofin al programma di stabilità 2007-2011 aggiornato dell'italia che fissa la strategia di finanza pubblica. L'Ecofin raccomanda all'Italia di rafforzare la Finanziaria 2008 perché, visto l'alto debito, visti i rischi legati all'attuazione delle misure di bilancio e quelli legati alla crescita economica più debole del previsto, possa realizzare gli obiettivi che si è posta. Riforma delle pensioni e garanzia della riduzione del debito pubblico sono, inoltre, per l'Ecofin due priorità sulle quali l'Italia deve puntare il più velocemente possibile. Vale l'obbiettivo generale di un pareggio di bilancio nel 2010, ma anche per l'Italia varrà il principio inaugurato per la Francia secondo il quale si valuterà ex post, nel caso in cui nel 2010 il bilancio non si trovasse al pareggio, se si sono verificate e in quale misura condizioni cicliche sfavorevoli. Dunque, per l'Italia il pareggio di bilancio nel 2011 è invalicabile, ha detto il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. "La fissazione per il 2010 è stato un momento importante che ha rafforzato l'attenzione sul braccio preventivo del Patto di stabilità", ha spiegato il ministro ricordando che a Berlino "c'era stato un consenso su questa accelerazione".
"Mi rendo conto - ha sottolineato - che l'aver detto in quella occasione che non me la sentivo di sottoscriverlo è stato più importante di quanto pensassi allora. Questo significa -ha concluso - che per noi il 2011 è assolutamente invalicabile".
Ma l'Italia ha ancora una lunga strada da fare per raggiungere il pareggio di bilancio e per quest'anno la correzione dello 0,2 per cento del Pil prevista dal Governo è a rischio. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia al termine della riunione Ecofin. "L'Italia, insieme alla Francia, è ancora lontana dal raggiungere il suo obiettivo di medio termine, quello del pareggio di bilancio", ha detto Almunia, "e l'aggiustamento dei conti nel 2008 è lento e sottoposto a rischi". L'Ecofin ha dato il via libera anche ai programmi di Francia e Germania.


L'accordo con la Francia è che la scadenza del 2010 è subordinata, appunto, alla valutazione delle condizioni cicliche".

Pubblicato da Quarantotto a 13:06 41 commenti:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
domenica 12 giugno 2016
UK, ITALIA E LA SOVRANITA': LA [/paste:font]
 

gilles1

Forumer storico
IERI COME OGGI

IL GENOCIDIO DEI GRECI 1922

1 milione di morti

1,5 milione costretti a fuggire

fine della presenza greca in Asia Minore dopo 3000 anni

disgustose le navi Italiane, Francesi, Inglesi, Americane nella baia di Smirne che rifiutano di soccorrere i greci CRISTIANI che cercano di scappare

come documentato da Ernst Hemingway nei suoi articoli per il Toronto Star

30.000 morti nella sola Smirne

1922-smyrna.jpg
 

mototopo

Forumer storico
da Landriano
SOLO I COMICI POSSONO DIRE LA VERITA’ (Di Marco Santero)



L’ATTEGGIAMENTO DEL SISTEMA BANCARIO VERSO IL “CLIENTE”



espresso in questo spettacolo di Brignano rende perfettamente l’idea di come sia stato STRAVOLTO IL LAVORO BANCARIO E LA FUNZIONE DELLA BANCA DELLA SOCIETA’ DALLA DERIVA NEOLIBERISTA IMPERANTE

crozza banche – bail in

http://tg.la7.it/cultura-e-societa/banche-il-bail-in-di-crozza-11-12-2015-99704

ALCUNE SINTESI DI CROZZA SULLE BANCHE E SUI CONFLITTI DI INTERESSE FRA BOSCHI E “AFFAIRE” ETRURIA SONO VERAMENTE SPETTACOLARI

Valli (5stelle) – Draghi



NOTARE LA RISPOSTA DI DRAGHI A UN DEPUTATO EUROPEO ITALIANO IN INGLESE, con pessima traduzione e risposte solo parziali!

Stessa cosa per il deputato greco a seguire!!

Ottimo livello del EURO DEPUTATO 5 STELLE VALLI

LA SINTESI CHE SI OTTIENE DA QUESTA RIFLESSIONE E’ CHE UNA RISATA LI SEPPELLIRA’, SOTTO LE MACERIE DELLA STORIA , QUESTI NEOLIBERISTI A LIBRO PAGA DELLA FINANZA SPECULATIVA INTERNAZIONALE CHE CI STANNO FACENDO RIPERCORRERE LA STRADA CHE NELLA 1 META’ DEL NOVECENTO HA PORTATO A 2 GUERRE MONDIALI.

PER FINIRE UN ALTRO MODO UMORISTICO PER DEFINIRE DEI CONCETTI:

 

Users who are viewing this thread

Alto