Per cortesia ripristinate il 3d di mototopo (1 Viewer)

mototopo

Forumer storico
Cercherò di riassumere: la società di compensazione CEDEL (poi Clearstream Bank

RH: No! Molto dopo.


Presidente: In retrospettiva, anni dopo?


RH: E' anche indicato nel libro: quando ho visto dei conti non pubblicati che non conoscevo. Questo mi ha incuriosito! Ad un certo punto, ero curioso di sapere quello che stava succedendo poiché c'erano dei conti che non conoscevo. Allora ho cominciato a curiosare tra i conti non pubblicati e quando mi sono interessato maggiormente alle transazioni, ho capito. Ma all'inizio, nel settore informatico, non avevamo nessuna idea sulla questione.


Presidente: Che legame c'è tra i conti non pubblicati e le operazioni di cancellazione delle traccie delle transazioni, di cui ci avete parlato?


RH: Sono complementari. Per fare del riciclaggio, si può usare il sistema normale, il sistema dei non pubblicati e quell'altro. Se ci si mette d'impegno, si può fare anche con il sistema normale. Bisogna solo conoscerlo molto bene, tutto qui. Nel Lussemburgo questo non è stato capito. Si credeva che fosse solo l'hard-coding che lo permetteva, il riciclaggio, e invece no! Il sistema in se, per come funziona, da la possibilità di fare tutto. Ho chiesto alla commissione bancaria se avevano fatto dell'audit informatico. Non esiste! Finché non c'è l'audit, tutto è possibile. La struttura informatica, che ha ormai trent'anni, è sempre lì.


Presidente: Se si facesse un audit informatico serio, oggi - un po' il tipo di lavoro che vi era stato richiesto - si potrebbero ritrovare le traccie delle transazioni cancellate?


RH: Sono categorico. Se si cerca, si può trovare tutto. Avevo cominciato a trovare, ma la procedura giudiziaria è stata subito chiusa. Non sono io che mi sono messo da parte. Da dieci anni non ci avevo più a che fare. Mi hanno chiesto: "Cercate una traccia dove si possa trovare...". E' così che ho cercato, ed in poco tempo sono andato parecchio avanti.


Presidente: A parte Lei, pensate che altre persone avrebbero oggi la competenza necessaria?


RH: Ma non la volontà!


Presidente: L'ho capito bene.


RH: Ci sono tutti dentro... (sorrisi)


Presidente: Ma la competenza? Nel Lussemburgo, al di fuori della gente che lavora nella società di clearing, ci sarebbero persone - per esempio, presso la commissione bancaria - che ne sarebbero tecnicamente capaci?


RH: Se lo vogliono sì. E' fattibile. Avrei dovuto capire subito che quello che mi stavano facendo fare non era una cosa seria. nel Lussemburgo, giuridicamente, un testimone non può anche essere un perito. Se la polizia giudiziaria ed il giudice istruttore non mi avessero fatto fare il testimone, mi avrebbero potuto assumere ufficialmente come perito, senza violare la legge. Da testimone, non potevo. Non mi hanno quindi lasciato fare con i microfilm quello che serviva. E questo perché ero testimone. Ero andato con loro a prendere tutto. A mio avviso, si è trattato di un alibi. Erano abbastanza preoccupati perché eravamo usciti con parecchio materiale. Allora avrei dovuto capire che non mi avrebbero lasciato fare. Solo dopo ci ho riflettuto. Se mi avessero lasciato vedere i microfilm... ma non me l'hanno permesso!


Presidente: All'inizio del nostro incontro, avete citato dei documenti che sarebbero in Vostro possesso e che arguisco rappresentino una specie di assicurazione sulla vita. In che condizioni siete partito con questi documenti? Al di là dei microfilm, che vi hanno sequestrato, sareste in grado di fare del lavoro con i documenti che ora possedete?


RH: E' quello che ho fatto. E gli ho fornito tre piste, su tre diverse banche.


Presidente: Mi parlate di documenti che ERANO in vostro possesso?


RH: Sì.


Presidente: ... e non di documenti che vi hanno richiesto...


RH: Quelli veri non li hanno avuti. Avevo dei documenti che mi erano stati dati, che riguardavano soprattutto banche russe. Quando ho cominciato a guardarci dentro, era davvero impressionante.


Presidente: Si parla oggi di realtà europea; i nostri ministri si riuniscono per lavorare meglio assieme. Se esistesse una volontà giudiziaria reale, oggi, di approfondire questa questione, abbiamo, attraverso Lei, sia le competenze che le prove documentarie che permetterebbero di stabilire che c'è stato un sistema di dissimulazione delle traccie!


RH: Che C'E' un sistema! Non ho detto che C'ERA. Non sono più lì da dieci anni, ma gli ho dato due o tre traccie di operazioni che si stanno svolgendo OGGI.


Presidente: Oggi!


RH: Gli ho fornito informazioni attuali.


Presidente: A partire da quali fonti?


RH: Ho ancora delle conoscenze in Cedel, e le ho utilizzate. D'altra parte, ho fatto l'errore della mia vita. Mi avevano promesso il segreto della persona che mi dava le informazioni. Sono andati a trovarla in vacanza. Ho perso di sicuro questa amicizia. Si trattava di casi concreti, molto concreti.


Presidente: Le accuse del libro di Denis Robert sono inquietanti. La sua tesi è, in fondo, che questo sistema venne organizzato scientemente. In particolare, indica il Signor Lussi come il responsabile, l'istigatore di questo sistema che avrebbe potuto, d'altra parte, servire interessi importanti. Cosa pensate in rapporto a quest'analisi? Pensate che effettivamente sia stato possibile concepire, al livello di Lussi, di utilizzare Clearstream per fini delinquenziali per non dire criminali?


RH: Devo stare attento a quello che dico (sorrisi). Si può pensare che io non sia amico di Lussi, ma non gliene voglio. E' una guerra giusta... Sono anche uno di quelli che sa un po' di cosa è capace e dove aveva le sue relazioni. Se si volesse veramente cercare, si troverebbe facilmente e velocemente. Se ci si interessasse un po' di più al personaggio Lussi, alle sue frequentazioni e relazioni. Ma per me, è veramente troppo...(sorrisi)


Relatore: Che volete dire?


RH: Scherzo un po', ma si va ad un livello dove io rischio troppo. All'inizio lo avevo detto a Denis Robert: "Siete cosciente di dove stiamo mettendo il naso?" "Sì", mi disse lui, "e sveleremo tutto". Gli ho risposto: "Se non è voluto, non riusciremo a svelare niente!" Insomma, è quello che è successo [dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria]. A quali livelli scattano i blocchi? Per trovare, bisogna "divertirsi" con Lussi ed il suo entourage.


Relatore: Che frequentazioni?


RH: Non lo posso dire!


Relatore: Ve ne prego.


RH: Io li conosco, ed anche altri lo sanno: è molto spirituale.


Relatore: Spirituale, dice?


RH: Molto spirituale! E molto facile da trovare!


Presidente: Siete depositario d'informazioni pesanti da portare da solo, cosa che si capisce considerando le pressioni a cui siete stato sottoposto. Come pensate che le cose possano andare avanti? Chi avrà il coraggio, all'infuori di Voi e forse di qualcun altro - penso a Backes - di continuare a spiegare le cose per come funzionano?


RH: Nel Lussemburgo, ho completamente rotto per quanto riguarda Clearstream, e non ho alcuna informazione in proposito. Diciamo che con tutto quello che stanno facendo, e dopo l'uscita del libro, sono successe molte cose. Bisognerebbe che la commissione bancaria mettesse in atto dei controlli effettivi. Ma la Deutsche Boerse si sta "ingoiando" Clearstream, e la prenderà! E' messa bene per prenderla. Clearstream non sarà più Clearstream ma Deutsche Boerse, ovvero un'altra cosa. Conosco quelli che stanno arrivando, alcuni più o meno bene, ma li conosco. L'avversario che era prima Clearstream è quasi scomparso. Si tratta ora di tutta un'altra gestione che ha preso o prenderà piede. Di conseguenza è molto difficile attaccare poiché "il nemico" è cambiato. Non ci sono più gli stessi uomini ai loro posti.


Presidente: Pensate - l'avete precisato ora ed è importante - che quelle pratiche potrebbero continuare ancora?


RH: E' difficile immaginarlo nel Lussemburgo! Conoscendo l'ambiente degli uomini politici nel Lussemburgo, posso dire che verranno effettuati dei controlli. Ne sono quasi sicuro perché non hanno altra scelta. Uno di questi giorni, lo scandalo scoppierà. Spero che segua poi un adeguato audit informatico. Se non lo fanno, potete dimenticarvi tutto quello che vi ho detto finora!


Presidente: Credete che Clearstream fosse la sola centrale ad adottare quelle pratiche? O pensate che i concorrenti ne abbiano di simili, dalle vostre informazioni? Immagino conosciate anche quelli che lavorano nella concorrenza.


RH: Se un concorrente offre di tali servizi, vedo male che anche gli altri non lo facciano. Perderebbero mercato. E' una risposta!


Presidente: Avete varie intuizioni, nevvero? Pensate che si tratti effettivamente di una pratica...


RH: Non è stata adottata unicamente da Cedel-Clearstream.


Presidente: Ad esempio, Euroclear poteva avere le stesse pratiche?


RH: Non ne ho le prove. E' difficile immaginare che non sia così. Ma bisogna provarlo! E' questa la difficoltà in tutti questi sistemi! Le cifre sono talmente enormi: il numero delle transazioni, il volume di denaro in ballo. Si parla di trilioni di dollari. Non so nemmeno quanti zeri ci vogliono. Queste cifre sono inimmaginabili.


Presidente: Sono soldi che girano, ma non è necessariamente del denaro di cui si fanno sparire le traccie?


RH: No, ma andate a trovarlo in questo bailamme di transazioni. Ci potreste annegare quello che volete. Anche un miliardo di dollari passa inosservato! [...] In questo mare non si nota niente, sapendo che il tutto ha fatto tre o quattro volte il giro del mondo prima che ci svegliamo la mattina! [...]


Presidente: Nel tragico contesto della settimana scorsa, creato dagli attentati [dell'11 settembre 2001], si vede bene che si pone comunque la questione di un controllo pubblico sulle transazioni finanziarie. La tracciabilità di queste transazioni permetterebbe di identificare delle reti, tra cui reti molto criminali come quella di Bin Laden. Pensate che sarebbe possibile instaurare un controllo pubblico su queste centrali di transazioni? In seguito questo permetterebbe, ad esempio ai giudici, di risalire le traccie delle transazioni?


RH: Assolutamente e molto facilmente. I controlli da effettuare non sono molto complicati. [...] E' molto facile da avere, ma bisogna volerlo. A livello mondiale!


Presidente: Quando eravate nelle vostre funzioni, siete mai stato preso ed interrogato dall'autorità giudiziaria?


RH: Neanche una volta!


Presidente: Non ci sono mai state delle richieste di indagini a Cedel quando eravate...


RH: Vado ancora più avanti: ancora cinque o sei anni fa non veniva effettuato nessun controllo in Cedel. Non sapevano che cosa fosse! Non era una banca e non c'erano controlli! Davamo solo il bilancio.


Presidente: I controlli che ci sono oggi sembrano parecchio insufficienti.


RH: Si controlla il bilancio. Nel bilancio di una società, non si controllano le transazioni! Nel tempo, facevo io stesso un controllo di auditing. Era tanto per fare! Mi davano un foglio di una decina o una ventina di transazioni. [...] L'audit durava un quarto d'ora. Non si sono mai seguite le transazioni. Ho sempre degli standard [di audit] che sono adattati alle banche, ma nessuno specifico per il lavoro di Cedel o Clearstream.


Presidente: Vorrei che Lei mi spiegasse, poiché non è semplice da capire, la Sua motivazione. Avete parlato, beninteso, del fatto che non si tratta di vendetta. Avete spiegato che non eravate per niente in una costruzione organizzata, con altri.


RH: No.


Presidente: Malgrado tutto, vi siete imbarcato in una storia della quale tenete il filo, visto che dite la stessa cosa dall'inizio. Qual'è il motivo che vi anima?


RH: Avete usato la parola giusta, mi sono "imbarcato" in questa storia. Ero a Metz e stavo facendo shopping, fu allora che Denis Robert mi ha acchiappato. Abbiamo parlato in un bar e poi l'ho rivisto solo una volta, quella che si vede nel film. A casa, gli ho spiegato la cosa. Questa è stata la mia unica collaborazione per il libro! In seguito, il tutto ha preso una tale ampiezza che se ne è interessata la giustizia... In seguito si pretese che io non stessi dicendo la verità... [...] Sono stato "imbarcato" in questa storia. Avevo confuso le traccie, nessuno riusciva a trovarmi. Non avevo neanche il telefono a casa mia: era intestato a mia moglie. Avevo avuto parecchie noie per quello che Lussi mi aveva fatto negli anni. Ho dovuto ricominciare daccapo la mia esistenza.


Presidente: Oggi avete in progetto di lasciare il Lussemburgo, entro la fine dell'anno. E' perché pensate - dato quello che avete fatto e detto negli ultimi mesi - che vi sarebbe difficile vivere nel Lussemburgo?


RH: No, l'avevo pianificato già da tempo. Ma è vero che ho subito delle pressioni da parte di Lussi e di tutti. Ad un certo punto, la mia situazione finanziaria non era all'altezza. Ho superato i miei problemi ed ho costituito delle società, cosicché oggi sono autonomo. Non dipendo più da nessuno e me la cavo bene! Grazie alle nuove tecnologie, posso continuare a lavorare partendo dalla Francia, soprattutto nel mio campo d'attività. Il tempo in cui bisognava lavorare fissi in un posto, è finito.


Presidente: Senza mancare di discrezione, che state facendo?


RH: Sicuramente riderete! Da una parte, mi occupo di consulenze per gli investimenti; dall'altra, ho varie società nel Belgio e nel Lussemburgo, che si occupano di questioni ambientali. Infine, faccio quello che mi viene meglio: ristrutturazione e consulenza alle imprese. [...]


Ed ora veniamo ad EUROCLEAR:


Assemblea Nazionale (Francia), undicesima legislatura, Documento n. 2311

Missione d'informazione comune sugli ostacoli al controllo ed alla repressione della delinquenza finanziaria ed al riciclaggio dei capitali in Europa


Presidente: Vincent PEILLON

Relatore: Arnaud MONTEBOURG


Audizione di Pierre FRANCOTTE, Direttore generale di Euroclear Bank (estratto del verbale della seduta del 24 aprile 2001)


(....)

Pierre FRANCOTTE: (...) Nel gruppo Euroclear - Parigi e Bruxelles - trasferiamo valori attivi per 82.000 miliardi di euro all'anno. Presso Clearstream, si tratta di circa 30.000 euro all'anno, ossia relativamente meno. Due centrali di compensazione, in Inghilterra ed in Svizzera, si sono consociate in un accordo che rappresenta 63mila miliardi di euro. Un certo numero di altre istituzioni rappresentano cifre dello stesso ordine di grandezza. E' importante sottolineare che queste cifre impallidiscono di fronte ai trasferimenti quotidiani sul mercato Forex, per esempio, che è dieci volte più imponente. Si tratta più o meno dello stesso ordine di grandezza, ma un po' inferiore, forse del 20%, rispetto ai movimenti su TARGET che è il sistema di connessione tra le banche centrali europee che permette i movimenti di pagamento puro, senza contropartita in titoli, tra le banche centrali, sia a livello nazionale che transfrontaliero.

(...)

Che cosa è accaduto presso Euroclear? Poco a poco il principio di una lista di conti pubblicati si è sviluppato poiché i nostri clienti trovavano utile che le loro controparti abituali potessero rapidamente controllare o identificare, in un libro aggiornato regolarmente, i conti verso i quali essi potevano effettuare dei trasferimenti. Si tratta di una agevolazione operativa che si è realizzata con la pubblicazione di questa lista. In seguito, sono apparsi dei conti non pubblicati su richiesta scritta dei clienti. Senza tale richiesta, la regola prevede solo dei conti pubblicati. Abbiamo interrogato un certo numero di clienti e sono emerse due motivazioni principali. La prima, riguarda un certo numero d'istituzioni che amano conservare una confidenzialità sul fatto che esse intervengono, in particolare le banche centrali. Occorre sapere che Euroclear è probabilmente la centrale di compensazione privilegiata dalle banche centrali. Più di trenta banche centrali mondiali ci utilizzano per le loro attività, principalmente per l'investimento del loro portafoglio di riserve. Piuttosto che conservarle nella cassaforte, esse lo investono normalmente in titoli di stato di altri paesi. Ma è necessario che esse si rivolgano ad un intermediario e, spesso, si rivolgono a noi. Come regola generale, le banche centrali sono molto preoccupate di non dire presso chi lavorano poiché subirebbero una pressione politica per aprire dei conti presso tutti quanti. Io non posso affermare che tutte le banche centrali sarebbero a loro agio all'idea di aprire dei conti in tutte le società di compensazione esistenti. La seconda ragione attiene al fatto che le banche centrali utilizzano spesso questi conti per realizzare delle operazioni relative alla loro politica monetaria. Esse possono allora adottare delle precauzioni per evitare che le loro controparti possano capire la loro posizione di banche centrali in termine di banche di riserva per sostenere la moneta locale o, al contrario, acquistare delle riserve per il caso inverso. Esse si preoccupano di evitare che chicchessia, sapendo che si tratta di banche centrali, possa tentare di fare delle analisi potendo osservare le tendenze su varie settimane o vari mesi. Le banche centrali e anche un certo numero di altre istituzioni molto attive nel trading - alcune banche d'investimento molto guardinghe sulle loro tendenze in materia - preferiscono certamente evitare che le loro controparti possano indovinare quello che esse fanno.

(....)

Il Presidente: Quanti conti avete, pubblicati e non?


Pierre FRANCOTTE: Abbiamo in tutto 1.864 clienti ed un totale di 6.880 conti di cui 4.376 sono non pubblicati, ossia i due terzi, e 2.504 sono pubblicati.


Il Presidente: Questo vuol dire che tutti i conti non pubblicati sono legati ad un conto pubblicato e che si tratta di sottoconti?


Pierre FRANCOTTE: Abbiamo circa 140 conti per dei clienti che non hanno nessun conto pubblicato. In gran parte si tratta di banche centrali. E' perché queste preferiscono che non si sappia assolutamente che esse utilizzano quei conti.


Il Presidente: Ci sono dunque dei conti che non appaiono da nessuna parte. Sarebbero quei 140 conti che, secondo voi, appartengono alle banche centrali.


Pierre FRANCOTTE: E' così! Non ci sono solo delle banche centrali, ma si tratta soprattutto di banche centrali, come anche di altri clienti che non vogliono risultare come utilizzatori del sistema Euroclear.
 
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aquilarealeatapple

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andgui : " Aquilareale non si offenda, ma quando ha fatto i conti dei 390 euro, probabilmente stava già addormentandosi.:):) "
l'addormentato è lei .. il quantitativo di valuta necessaria al pagamento del valore della casa viene creato al momento del prestito , la banca non utilizza banconote accantonate precedentemente provenienti da regolare lavoro ! il filo del discorso che ho analizzato era incentrato sui prestiti che le banche danno , sui debiti che tali mutui sviluppano e i costi reali che le banche sostengono per creare quelle banconote .. o pensa che la stragrande maggioranza degli italiani si fidi di numeri a video ? .. andgui , dove vai se la monetina non ce l'hai .. ?
se lei andgui ha informazioni più precise sul costo nudo dello stampaggio delle banconote euro , e perchè no , anche le furono lire o dollari o altra valuta , ci illustri tutti , che sono curioso anch'io di imparare qualcosa di importante da lei !
Io non ho mai nominato nei precedenti vicini messaggi nel preciso la banca mps o i 40 miliardi che lei cita , cosa centrano nei ragionamenti e spiegazioni che io ho dato ? Cosa dovrei spiegare e o rassicurare e per quale motivo gli azionisti mps ? Io certamente premo punti dolenti delle attuali valute terrestri , delle banche , tuttavia , se lei è in grado di confutare i miei ragionamenti e le mie spiegazioni , lo faccia con dati , coerenze , qualche link e quantaltro, se invece ! , non ne è in grado , si astenga con discorsi tipo " scusi ha una sigaretta ? be vede , ho mangiato spaghetti per pranzo .. " .. continui la lettura di ciò che espongo , qualcosa imparerà !

questo lo aggiungo perchè scrissi che è complesso da capire ma è di una semplicità inaudita ... se la banca è coproprietaria assieme ad altre banche della proprietà del valore della cartamoneta [ banconota ] essa si arroga il privilegio di curare i propri affari come meglio crede .. ci sono molti vuoti legislativi sulla valuta poichè ciò è chiaramente voluto da chi orchestra l'intera baracca ; pur se la banconota sia verificato e certo costi realmente una minima infinitesima parte del suo valore scritturale , l'attuale radice del male va ricercata nei padri fondatori che hanno costituito le regolamentazioni pecuniarie cartacee in evidente falsità e basate esclusivamente sulla fiducia .. ora angui gliela faccio io una seria domanda economica : se ne fosse in grado come stato nazionale .. lei verserebbe un fondo di capitali alla bce di 70 miliardi di euro , che in seguito la bce stessa glieli presterebbe " ad interesse " per salvarla da problemi monetari ? ..
 
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iulius

Forumer storico
Da sempre in tutto il mondo si sono consumati atti criminali.
Sarebbe sciocco affermare che per questo fatto tutti sono criminali
o quantomeno collusi. Eppure è ciò che alcuni vorrebbero far trasparire.
Mi sembra che gli stati nel mondo siano 206.
Di questi alcuni sono a regime capitalistico, altri a quello socialcomunista ed altri
ancora nemici degli altri indipendentemente dal sistema adottato.
Ma su certe particolarissime situazioni sono tutti amici per la pelle.
Mai che un paese, approfittando dello stato di inimicizia, abbia denunciato
le altrui schifezze commesse.
Si tratta dunque di una supermafia che sostanzialmente governa il mondo
in barba a tutte le elezioni più o meno democratiche.
Mi pare che sia un po' troppo.
Ma chi ci crede dovrebbe accettare anche il fatto che Cristo è morto di freddo.
 

andgui

Forumer storico
andgui : " Aquilareale non si offenda, ma quando ha fatto i conti dei 390 euro, probabilmente stava già addormentandosi.:):) "
l'addormentato è lei .. il quantitativo di valuta necessaria al pagamento del valore della casa viene creato al momento del prestito , la banca non utilizza banconote accantonate precedentemente provenienti da regolare lavoro ! il filo del discorso che ho analizzato era incentrato sui prestiti che le banche danno , sui debiti che tali mutui sviluppano e i costi reali che le banche sostengono per creare quelle banconote .. o pensa che la stragrande maggioranza degli italiani si fidi di numeri a video ? .. andgui , dove vai se la monetina non ce l'hai .. ?
se lei andgui ha informazioni più precise sul costo nudo dello stampaggio delle banconote euro , e perchè no , anche le furono lire o dollari o altra valuta , ci illustri tutti , che sono curioso anch'io di imparare qualcosa di importante da lei !
Io non ho mai nominato nei precedenti vicini messaggi nel preciso la banca mps o i 40 miliardi che lei cita , cosa centrano nei ragionamenti e spiegazioni che io ho dato ? Cosa dovrei spiegare e o rassicurare e per quale motivo gli azionisti mps ? Io certamente premo punti dolenti delle attuali valute terrestri , delle banche , tuttavia , se lei è in grado di confutare i miei ragionamenti e le mie spiegazioni , lo faccia con dati , coerenze , qualche link e quantaltro, se invece ! , non ne è in grado , si astenga con discorsi tipo " scusi ha una sigaretta ? be vede , ho mangiato spaghetti per pranzo .. " .. continui la lettura di ciò che espongo , qualcosa imparerà !

questo lo aggiungo perchè scrissi che è complesso da capire ma è di una semplicità inaudita ... se la banca è coproprietaria assieme ad altre banche della proprietà del valore della cartamoneta [ banconota ] essa si arroga il privilegio di curare i propri affari come meglio crede .. ci sono molti vuoti legislativi sulla valuta poichè ciò è chiaramente voluto da chi orchestra l'intera baracca ; pur se la banconota sia verificato e certo costi realmente una minima infinitesima parte del suo valore scritturale , l'attuale radice del male va ricercata nei padri fondatori che hanno costituito le regolamentazioni pecuniarie cartacee in evidente falsità e basate esclusivamente sulla fiducia .. ora angui gliela faccio io una seria domanda economica : se ne fosse in grado come stato nazionale .. lei verserebbe un fondo di capitali alla bce di 70 miliardi di euro , che in seguito la bce stessa glieli presterebbe " ad interesse " per salvarla da problemi monetari ? ..

Mi arrendo!

andgui.
 

mototopo

Forumer storico
2015
dell'ultimo commento di Bazaar:
"Il debitore ha concluso un contratto con il creditore e si è impegnato nel senso che, se non dovesse restituire il dovuto, darà in sostituzione qualcos'altro che possiede, qualcosa su cui ha il controllo, per esempio, il suo corpo, sua moglie, la sua libertà...
Chiariamo la logica di tale forma di compensazione: è alquanto singolare.
Un'equivalenza è stabilita dall'atto del ricevere del creditore, in luogo di una letterale compensazione (monetaria ndr.) per qualsiasi danno (da inadempimento) (così, al posto del denaro, terra, possedimenti di ogni tipo), un vantaggio apprezzabile nella forma di un tipo di piacere - il piacere di essere autorizzato a dar liberamente sgofo al suo potere sopra chi ne sia totalmente privo, il piacere voluttuoso "di fare il male per il piacere di farlo", il godimento del violentare...Nel "punire" il debitore, il creditore partecipa del diritto (illimitato) dei padroni...La compensazione, allora, consiste in una garanzia "di" e in una legittimazione "a" la crudeltà"


(Corey Robin 2015, sulla Grecia)

2. Questa impressionante, ma non sorprendente, citazione sul modo neo-liberista di intendere i vincoli contrattuali e creditizi, è in realtà l'essenza del "mondo moderno" che si afferma con il Rinascimento e la Riforma innescata dalla predicazione di Lutero, in Germania.
Dovrebbe essere inutile ripetere che per arrivare, nell'evoluzione da mercantilismo a capitalismo industriale, a una mitigazione che potesse ribaltare questa crudeltà, occorrerà la stagione costituzionale democratica, conseguente alle lotte sociali dell'800 e del primo '900. La intrinseca logica luterana e liberista verrà però scansata solo a fronte della sconfitta militare, disastrosa, degli estremi mandatari (per conto delle oligarchie dei creditori) di questa "logica".

3. La citazione sopra tradotta ci consente di riagganciarci con le vicende alle origini di tale traiettoria "culturale" della modernità (finanziaria), narrate in un interessante libro di Carlo Martigli, "La congiura dei potenti" che, appunto, verte sul ruolo dei banchieri Fugger nella vicenda, ambigua e manovrata, di Lutero.
Sono vicende a taluni note, ma più spesso ignorate, dato la attuale grancassa mediatica: la vendita delle "indulgenze" che scatenò il malcontento verso il papato, fu in realtà indotta ed estesa su larga scala dagli stessi Fugger, al fine di lucrare una lauta percentuale del ricavato, che non andava affatto a Roma.
La Riforma, non moralizzò tale aspetto (di prelievo sostanzialmente fiscale a vantaggio di principi e vescovi, pubbliche autorità costituite), ma stabilì in definitiva che l'intero flusso di queste entrate dovesse restare in Germania (divenendo imposizione fiscale "nazionalizzata" per risanare il debito verso le banche del tempo); con, appunto, il prelievo della ricca intermediazione bancaria.
4. Dal libro ora citato, traiamo alcune citazioni in linea con quanto postato da Bazaar:
Qui (pagg.211-212), il pensiero del cardinale, vescovo-principe di Magdeburgo e Halberstadt, Alberto di Hohenzollern (uno dei maggiori protagonisti della vicenda della riforma protestante):
"I briganti come quelli che lo avevano assalito erano utili per giustificare dazi e gabelle e imporre l'ordine anche quando non serviva. Pure dei facinorosi a volte si ha necessità, per far funzionare la gogna e la forca a alimentare nel popolo la paura, fornendogli al tempo stesso qualche motivo di svago...Si creano anche ad arte, alla bisogna, le teste calde, che non mancano mai tra gli spriti più esaltati, e basta il suggerimento di una spia per spingerle ad alzare il collo, giusto in tempo perchè venga stretto da una corda nella piazza. Ma le rivolte no, su questo Fugger non sbagliava. Quelle non sono mai opportune e occorre stroncarle sul nascere, prima che il vento delle idee si faccia tempesta".
5. E' noto che tale rivolta fu quella che, - "prendendo sul serio" le iniziali prediche anti-papato, e contro l'immorale oppressione fiscale feudale ed ecclesiastica, di Lutero-, fu innescata dal monaco "folle" Thomas Muntzer. Sulla sua figura e azione Friedrich Engels scrisse un saggio nel 1850, "La guerra dei contadini in Germania".
Dalle citazioni-glossario al termine del libro, (pag.337), traiamo questa citazione del saggio di Engels (neretto aggiunto):
"Chi trasse profitto dalla rivoluzione dei contadini? I principi. Chi trasse profitto dalla rivoluzione del 1848? I grandi principi d'Austria e Prussia. Dietro ai piccoli principi [di allora] stavano i piccoli borghesi che li tenevano a sè con il pagamento delle imposte, dietro ai grandi principi del 1850 stanno i grandi borghesi filistesi che li sottomettono ben presto al loro giogo con il debito pubblico".
Insomma, "purezza del sangue" kalergica o meno, i "principi" messi accanto ai banchieri - per Kalergy, nella Pan-Europa federale, la classe dirigente naturale e incorrotta-, sono l'ideale per sottomettere l'intera società col debito pubblico, per disciplinare la masse inevitabilmente pigre e riottose che meritano la "durezza del vivere".
Naturalmente, nei tempi moderni, tutto ri-nasce con la banca centrale indipendente "nel quadro della costruzione €uropea"...
Insomma, per chi non volesse ancora capire (e forse non vorrà mai capire), il debito pubblico non è la causa della crisi: è la legittimazione del vero potere (e della soddisfazione del piacere della crudeltà") e, dunque, ci deve essere e possibilmente aumentare, (appunto, quando si infligge crudeltà con l'idea di ridurlo!).
Che è poi "il più grande successo dell'euro", quello dell'aumento del debito/PIL nei paesi debitori e quindi dell'aumento di asservimento e simmetrico godimento. E infatti (Monti ipse):

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Pubblicato da Quarantotto a 11:05
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19 commenti:
 

mototopo

Forumer storico
. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.






























qui e qui (almeno...).
L'articolo in questione, non casualmente, è di Marco Palombi (pag.5): un giornalista fra i meno versati nella tiritera autorazzista e moralista che tende a nascondere, in tutti i modi, le assolutamente prevalenti cause euro-necessitate dell'attuale (strisciante e innescata) crisi bancaria diffusa.
Questa, come è utile sempre ripetere, è determinata dalla contrazione ("distruzione montiana"), per via di politiche fiscali €uroimposte, della domanda interna, e dalle conseguenti insolvenze nell'economia "reale", effettivamente alla base dell'attuale prospettiva di crisi sistemica bancaria, da sanare, appunto, con il bail-in (a carico nostro).
2. L'articolo di Palombi è "eloquente" perchè, in essenza, si limita a riportare (criticamente) alcuni significativi passaggi dell'audizione di Carmelo Barbagallo alla commissione finanze della Camera, svoltasi lo scorso 9 dicembre.
Ed è interessante perché ci mostra come, nonostante l'analisi e i fatti piuttosto eclatanti riferiti da Barbagallo, che è il capo della vigilanza della Banca d'Italia, cioè quello che nel nostro Paese dovrebbe essere il più informato e competente conoscitore della materia in questione, il dibattito politico, specialmente in parlamento, prosegue imperterrito su binari che non vogliono prendere atto della crudezza della prospettiva aperta dalle parole dello stesso Barbagallo.

3. Dice in estrema sintesi Barbagallo:
"L'eccezionale gravità della recessione (in Italia: e dovuta a..chissàcosa..., ndr.), ha inciso significativamente sulla qualità degli attivi delle banche italiane, divenuta il principale fattore di vulnerabilità del sistema. A fine giugno i prestiti deteriorati ammontavano a 360 miliardi di euro, il 18% del totale; all'interno di questo aggregato, le sofferenze ammontavano a 210 miliardi (10,3%)...Insomma (soggiunge Palombi, ndr.), la crisi sta uccidendo aziende e famiglie che non pagano più i loro debiti e "quanto fatto finora potrebbe non bastare di fronte all'ingente massa di crediti anomali".
Prosegue Barbagallo: "E' bene fugare ogni illusione riguardo alla possibilità di evitare del tutto crisi di banche, specie in contesti di eccezionale difficoltà".

Chiarisce quindi Barbagallo, (noi lo sappiamo già: i talk e il dibattito politico paiono non prenderne atto...), che dal 1° gennaio 2016, con la piena entrata in vigore della disciplina del bail-in, essendo vietato ogni intervento dello Stato, nel caso delle "4-banche-4", - cioè di quella che, come preannuncia Barbagallo, potrebbe essere solo una prima e parziale vicenda di insolvenza di un istituto bancario nazionale-, "non sarebbe stata assicurata la continuità delle banche: a 200mila piccole imprese (ndr; in quel limitato e "primo" ma probabilmente non ultimo caso), si sarebbe dovuto chiedere il rientro immediato, con danni ingentissimi per le economie locali; sarebbero stati tutelati solo i portatori di depositi garantiti (...???, vedremo appena sotto "quanto", ndr.), sacrificando i crediti di un milione di risparmiatori e i posti di 6mila lavoratori..."

4. Allora, queste le certezze sulle quali sarà meglio non illudersi:
a) dal 1° gennaio le banche saltano sul serio (senza "potersi fare illusioni" che ciò effettivamente non accada): e ciò, senza alcun paracadute per azionisti, investitori obbligazionari di ogni tipo, e specialmente, correntisti e clienti, cioè imprese e famiglie, che abbiano ricevuto credito, su cui, in termini obiettivamente probabili (lo dice lo stesso Barbagallo), si abbatte la prospettiva del "rientro" (senza essere stati loro a determinare l'insolvenza, e quindi anche avendo tenuto fino ad allora un diligente flusso di restituzione dei soldi mutuati);
b) i depositi "garantiti" sono tali se...esiste un sistema di garanzia attuale.
E questo non solo non è attuale, perché entrerà in funzione veramente, a livello europeo solo nel 2024, (a livello nazionale, i fondi sono attualmente largamente "improbabili" rispetto a qualsiasi serio contagio sistemico), ma i principali contributori a tale fondo, come al solito, non sono affatto d'accordo nel parteciparvi. Tranne che...come vedremo tra breve...
5. Se le parole del capo della vigilanza fossero state minimamente intese nel loro senso oggettivo dalla nostra classe politica, di opposizione e di governo, il senso di allarme, se non di emergenza assoluta, che ne dovrebbe derivare, li avrebbe dovuti condurre ad un'immediata riflessione sulla sostenibilità della nostra permanenza nella moneta unica e nel conseguente sistema di Unione bancaria.
Questo sistema, infatti, attualmente e per molti e cruciali anni a venire, risulta privo di sistema assicurativo comune, che, nelle more della possibile ondata di insolvenze e conseguenti bail-in, cioè espropri dei risparmi dei correntiti e piccoli investitori, andrebbe forse attivato fra 8 anni; anche se, appunto, la Germania già dice di non essere interessata...

6. Ovvero, è interessata ma con una ben precisa condizionalità nel proprio interesse esclusivo: cioè imponendo di ripristinare un sistema che sostanzialmente riaumenti gli spread e consenta al loro asfittico sistema di risparmio, a fini assicurativi e pensionistici, di lucrare sui rendimenti differenziali (ridivenuti, grazie all'Unione bancaria) molto più alti dei nostri titoli del debito pubblico.
I prezzi di collocamento e i connessi tassi di interesse passivi (a carico dei contribuenti italiani), infatti, sarebbero fissabili SOLO dai sottoscrittori privati finanziari esteri (che rimarrebbero, nel sistema preteso dai tedeschi, praticamente gli unici sottoscrittorilegittimati sul mercato primario, al collocamento):

Unione bancaria, UE approva ultimo pilastro: via al sistema unico per proteggere i depositi
Dopo la supervisione comune e la risoluzione unica, la Commissione europea ha svelato le caratteristiche del terzo pilastro dell'Unione Bancaria europea: lo schema unico di assicurazione dei depositi (Edis). Il fondo entrerà definitivamente in vigore a partire dal 2024 seguendo un processo in tre fasi - Ecco quali sono le sue caratteristiche.
"Ricatto Germania a Italia. O banche scaricano BTP o no garanzia europea depositi.
Assicurazione dell’Eurozona sui conti correnti? Se il piano c’era, ora rischia di saltare. O anzi, come scrive Federico Fubini in un articolo pubblicato su Il Corriere della Sera, “per adesso l’assicurazione europea non si farà”. Motivo? Il veto della Germania. Berlino infatti dirà no a “qualunque assicurazione comune sui depositi fino a quando le banche in Europa del Sud non saranno protette dal rischio di una crisi sul debito pubblico”.
Come? Secondo i tedeschi, per evitare che le banche del Sud europea vengano travolte da una crisi che torni a colpire il debito pubblico, è fondamentale che le banche stesse riducano gli investimenti in titoli di Stato del proprio Paese; nel caso dell’Italia, dunque, che le banche italiane riducano l’esposizione verso i BTP.
E’ questo il motivo per cui, le parole che l’agenzia di Reuters aveva riportato nella bozza di conclusioni dell’ultimo vertice europeo – “I capi di Stato e di governo sottolineano l’importanza di completare l’unione bancaria – poi sono sparite dal documento finale
."

7. Insomma, per i tedeschi, va bene, fra 8 anni, compartecipare al sistema assicurativo dei correntisti-depositanti bancari: ma purchè, nel frattempo, POSSA INNESCARSI UN COLOSSALE TRASFERIMENTO FINANZIARIO - via interessi sul debito pubblico italiano a sottoscrizione "riservata" alle banche tedesche e "core"- DA PARTE DEI CONTRIBUENTI DEI PAESI DEBITORI VERSO LE BANCHE E I RISPARMIATORI DEI PAESI CREDITORI.
Cioè gli stessi tedeschi, in primis: che dovendo conservare la loro bella deflazione salariale competitiva e selvaggia, si trovano a dover proseguire a collocare il loro debito a rendimenti negativi o pressocchè pari a zero. Mentre la popolazione tedesca invecchia, gli immigrati lavoreranno "umanitariamente" a 1 euro all'ora (p.3), e, si sa, l'elettorato merkelian-schaubeliano, poi, "mormora".

8. Quindi, nel complesso di questa "trasparente" manovra "condizionale" tedesca, pensioni e prestazioni previdenziali assicurative tedesche, per la più parte possibile, dobbiamo contribuire a pagarle noi.
NATURALMENTE, VIGENDO IL PAREGGIO DI BILANCIO, ATTRAVERSO LA RINUNCIA AL NOSTRO WELFARE E QUINDI, INNANZITUTTO, AL NOSTRO SISTEMA PENSIONISTICO.
Capite?
Questa è l'unica €uropa dei trasferimenti che vi stanno preparando e che presto vi ritroverete a vivere, senza aver potuto mai avere una qualche forma di protezione e di tutela dell'interesse nazionale.
Questa è la pace e la cooperazione del grande "sogno" €uropeo che avete tanta paura di perdere!

9. Questo, tra l'altro, ci fa comprendere come e perchè, in questi giorni, i nostri "responsabili" della spesa pensionistica si stiano affrettando a proporre di tagliarla e di sottoporla a limiti e decadenze, in modo da poter risparmiare sulle erogazioni e consentire al bilancio della Stato italiano, via interessi crescenti sul debito, di poter meglio contribuire, coi soldi dei contribuenti italiani, al pagamento delle rendite finanziarie di banche e risparmiatori tedeschi.
Boeri (Inps) sulle pensioni: taglio fino al 12% sopra quota 80 mila euro
Il grosso verrebbe dal taglio delle pensioni più alte dei lavoratori «normali». Anche in questo caso la sforbiciata sarebbe progressiva. E potrebbe essere affiancata, per alcune categorie, da una revisione del cosiddetto coefficiente di trasformazione, la formula che consente di calcolare la pensione a partire dai contributi versati.
Pensioni: Boeri conferma in parlamento la voglia di tagliare le pensioni che ritiene alte
Via le integrazioni al minimo per i pensionati che emigrano fuori dall’Ue - Il documento di 69 pagine, che oltre all’articolato contiene le motivazioni e la valutazione di costi ed effetti distributivi di ogni misura, è intitolato Non per cassa ma per equità. E prevede tra il resto il riordino delle prestazioni assistenziali per gli ultra 65enni, una stretta sulle pensioni dei sindacalisti ma anche l’eliminazione delle integrazioni al minimo e maggiorazioni degli assegni versati ai pensionati italiani che risiedono fuori dall’Unione europea. Persone che, ha spiegato Boeri poche settimane fa, hanno già diritto all’assistenza di base nel Paese in cui si sono trasferiti. - Reddito minimo di 500 euro per gli over 55 - Gli obiettivi della proposta? “Abbattere del 50% la povertà” tra i lavoratori senior che non hanno ancora maturato i requisiti per l’assegno, dare più libertà di scelta sull’età di uscita dal lavoro e “aumentare il benessere delle famiglie”, ma anche migliorare la “sostenibilità finanziaria del sistema” e “complessivamente ridurre il debito pubblico”. In ultima analisi, il risultato sarebbe quello di “rendere il sistema previdenziale più equo e dunque anche socialmente più sostenibile”. Non per niente l”articolo 1 prevede l’introduzione di un reddito minimo garantito di 500 euro a regime (400 euro nel 2016 e nel 2017) per le famiglie con almeno un componente ultra cinquantacinquenne. Una famiglia formata da due adulti di cui uno con più di 55 anni e redditi da lavoro complessivi di 500 euro avrebbe per esempio diritto a 250 euro al mese.


10. Dovesse accadere che salta una banca italiana e che, magari dopo che sia stata acquisita a prezzi di saldo da una tedesca (o francese, fate voi), poi non si abbiano i soldini per provare a ripagare i correntisti fino a 100.000 euro!

Chè, poi, tanto, il "pericolo" (per il fondo assicurativo €uropeo) che in futuro, dopo il 2024!, ANCORA esistano correntisti italiani da garantire diverrà molto teorico.
Avete pensato a come diavolo mai si potrebbe risparmiare con questo mercato del lavoro, questi livelli di precarizzazione e di deflazione salariale riversata sui nuovi occupati, e in assenza di un sistema pensionistico pubblico riconvertito in sistema di trasferimenti a favore dei padroni tedeschi?
Ed infatti, nei grandi numeri della società italiana che nella visione "boerica" si va irresistibilmente formando, avranno TUTTI (gli italiani), tranne i soliti e pochi noti, 500 euro al mese di reddito minimo garantito, su misura per futuri ultracinquantacinquenni invecchiati da precari: e questo, inevitabilmente, in sostituzione di pensioni pubbliche ormai divenute un ricordo di un passato (che naturalmente era "al di sopra dei nostri mezzi); ma solo se va bene...
11. Certo, se gli italiani, invece di aggirarsi sulle spoglie del latte versatoin Etruria, non fossero distratti dal treno che sta arrivando sullo stesso binario a velocità accelerata (dalle stesse pensate dei nostri "responsabili"), forse si sveglierebbero dal torpore €uropeista (e autorazzista).
In un disperato istinto di sopravvivenza, probabilmente farebbero capire ai propri governanti (ove mai debbano eleggerli), e finché sono in tempo, di non essere d'accordo.
Ma non c'è modo che si sveglino, con questa grancassa mediatica, a disposizione dei creditori e rentiers esteri...
E dunque non c'è modo che la nostra classe politica si ponga lontanamente il problema di quanto sia urgente, dal 1° gennaio 2016, più che mai, uscire dall'eurofollia: ormai non più depressiva, ma giunta sulle soglie di un'incalcolabile e irreversibile distruzione della società italiana.


Pubblicato da Quarantotto a 16:32
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