il limite (1 Viewer)

lozoppodiferro

timurlang
After-birth abortion: why should the baby live? -- Giubilini and Minerva -- Journal of Medical Ethics

qual'è il limite ?

possiamo discuterne senza farne una bandiera pro o contro la fede , ne pro o anti-abortista ?

possiamo stabilire qual'è l'etica comune che fissi non ciò che è bene o male, ma almeno ciò che è ingiusto fare ?

perchè se non troviamo un terreno comune , allora rischiamo di liberare la strada alle liceità della misura del "valore" delle persone nei termini della loro utilità


 

f4f

翠鸟科
After-birth abortion: why should the baby live? -- Giubilini and Minerva -- Journal of Medical Ethics

qual'è il limite ?

possiamo discuterne senza farne una bandiera pro o contro la fede , ne pro o anti-abortista ?

possiamo stabilire qual'è l'etica comune che fissi non ciò che è bene o male, ma almeno ciò che è ingiusto fare ?

perchè se non troviamo un terreno comune , allora rischiamo di liberare la strada alle liceità della misura del "valore" delle persone nei termini della loro utilità



c'era un racconto di fantascienza, con questo tema
mi pare si chiamasse ' le pre-persone'

per altro, fino al 1700, un essere umano non veniva considerato come soggetto di diritti fino ai 5/7 anni: la mortalità infantile era così alta che i genitori non volevano spesso nemmeno affezionarsi ai piccoli, e i più facoltosi erano dati a balia per levarseli di torno e poi 'tornare nella famiglia' a una certa età

let aside il diritto romano della accettazione da parte del pater familias
 

lozoppodiferro

timurlang
boh

sarò io che non riesco a destare interesse, ma ho la spiacevole sensazione che un 3d sulla liceità del visone avrebbe ottenuto più successo

questi propongono di eliminare dei neonati (e spero che sia solo una provocazione) e giusto una visita di cortesia di f4f !

attoniti o disinteressati ?
 

f4f

翠鸟科
boh

sarò io che non riesco a destare interesse, ma ho la spiacevole sensazione che un 3d sulla liceità del visone avrebbe ottenuto più successo

questi propongono di eliminare dei neonati (e spero che sia solo una provocazione) e giusto una visita di cortesia di f4f !

attoniti o disinteressati ?


tutt'altro che per cortesia :)
ti leggo sempre con grande piacere ed interesse :)

e l'argomento è assai delicato
ho voluto trattarlo con leggerezza ( se troppa leggerezza, me ne scuso) , ma il racconto postato credo possa anche portare ad una riflessione
 

lozoppodiferro

timurlang
vedo che altrove il dibattito ferve e produce considerazione quali la seguente, che mi permetto di copiare

Una “persona” è tale quando è in relazione con gli altri e ha una certa consapevolezza di sé stesso, altrimenti è un essere vivente come altri animali non-persone e ucciderlo o meno è solo questione di cultura: i padri Romani decidevano se far vivere o morire il figlio prendendolo o meno in braccio. E’ la nostra cultura di derivazione cristiana che ci inquina il cervello anche a nostra insaputa e ci fa ritenere “orribile” un fatto che in altre culture è perfettamente accettato.

ammetto di essere decisamente intossicato
 

Claire

ἰοίην
E' chiaramente una provocazione subdola. Chi lo ha scritto, secondo me, vuole farti inorridire per poi dire: "Vedi? Anche l'aborto è lo stesso orrore.".
 
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Claire

ἰοίην
Ci ho riflettuto a lungo, in questi giorni e per questo non intervenivo, perché è un tema delicatissimo e non volevo dire scemenze.
Ho deciso di mettere per iscritto un po' le riflessioni che ho fatto...

Inizialmente ho cercato qualche info sui due scienziati. E inizialmente sono rimasta scioccata, perché faticavo a trovare posizioni antiabortiste in quel che leggevo.
L’infanticidio e la libertà di discussione | Il Post

e ho cercato qualcosa su chi sia Giubilini:
Intervista ad Alberto Giubilini sull'inizio della sperimentazione di terapie a base di cellule staminali embrionali sull'uomo negli Usa | RadioRadicale.it

sul sito della Consulta di Bioetica di cui lui fa parte
qs è l'esergo: “Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, ’individuo è sovrano.” (John Stuart Mill, La libertà).

Sulla Consulta: «La Consulta dichiara che la sua attività è rivolta allo sviluppo del dibattito laico e razionale sui problemi etici nel campo della medicina e delle scienze biologiche, in un'ottica pluralistica di rispetto delle diverse concezioni di valore. [...] L'associazione, che ritiene necessaria una disciplina di tipo liberalista in tema di testamento biologico, quindi spesso contrapposta alla bioetica di impronta religiosa e cattolica, ha seguito da vicino la vicenda di Eluana Englaro con un ruolo di rilievo nella risoluzione delle problematiche giuridiche dello stato vegetativo persistente. Nel 1996 Beppino Englaro si è rivolto alla Consulta di Bioetica che gli ha consigliato di farsi nominare tutore della figlia. In tema di aborto la consulta di bioetica nella sua storia ha più volte difeso con forza con la Legge n.194 del 22 maggio 1978 (Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza). Con un documento promosso tra gli altri dall'ex presidente, il giurista Valerio Pocar, la Consulta ha affermato che "la legge va giudicata positivamente perché garantisce la libertà di comportamento in una questione delicata e controversa: chi ritiene che l'aborto sia una scelta dolorosa o anche una scelta autonoma, può seguire la propria coscienza senza dover rischiare la vita ". Nel 2008 ha proposto di riformare il testo legislativo nel senso di garantire maggiore libertà decisionale alla donna. Nel 2006 ha istituito una sezione didattica che ha l'obiettivo di promuovere il dibattito culturale bioetico di tipo laicale, a livello scolastico. L'attività è stata affidata ad un gruppo di docenti universitari, ma non solo, che operano attraverso un coinvolgimento disciplinare».

Una pubblicazione di G.: La morale al tempo della bioetica. Una difesa dell'autonomia di scelta)


Faticavo, dunque, a trovare in Giubilini una posizione antiabortista tale da farmi pensare che l'articolo fosse volto a far provare orrore verso l'aborto.

E questo è l'articolo completo in inglese

After-birth abortion: why should the baby live? -- Giubilini and Minerva -- Journal of Medical Ethics


Mi pare che nell'articolo si faccia riferimento non tanto ai bambini sani quanto ai bambini che nascono handicappati dopo il parto per asfissia perinatale o per mancata diagnosi durante la gravidanza.
Viene suggerita tale pratica anche come alternativa all'adozione (di bambini sani o malati), dicendo che in tal modo si eviterebbe che la madre di nascita soffra poi di sensi di colpa o abbia grossi problemi psicologici dovuti all'avere abbandonato il proprio figlio.
Non ho trovato nell'articolo alcun accenno all'orrore dell'aborto. Anzi, vengono contro-argomentate diverse posizioni antiabortiste come il diritto a sviluppare le proprie potenzialità, l'essere persona, la capacità di soffrire se qualcuno ci fa del male ecc. e si insiste parecchio sul fatto che i neonati in realtà non sarebbero affatto delle persone, né attuali né potenziali, ma solo non-persone ("non-persons"): di conseguenza non possono soffrire e non hanno un proprio diritto alla vita. Che vivano o non vivano, arrivino a diventare persone o non vi arrivino, dipenderebbe esclusivamente dalla scelta di altri.

Tutto ciò tirerebbe in ballo complessi e atroci discorsi di eugenetica....

In Olanda, oltretutto, è consentito non intervenire su neonati che presentano enormi malformazioni, anche se con l'intervento, i neonati avrebbero speranza di sopravvivere.

http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp058026

E nell'articolo si va ampiamente al di là di questo

Cito:
we do not claim that after-birth abortions are good alternatives to abortion. Abortions at an early stage are the best option, for both psychological and physical reasons. However, if a disease has not been detected during the pregnancy, if something went wrong during the delivery, or if economical, social or psychological circumstances change such that taking care of the offspring becomes an unbearable burden on someone, then people should be given the chance of not being forced to do something they cannot afford.

Ma, infine, sono giunta alla conclusione che sia una provocazione.
E a livello di logica neppure così sbagliata (questo non significa che sia d'accordo ovviamente).Perchè è consentito l'aborto per ragioni terapeutiche (in Italia è consentito fino alla 24 settimana, ma in Paesi come la Francia è consentito fino al giorno della dpp) e al momento in cui uno è nato il porre fine alla sua vita è considerato infanticidio e viene condannato? O è vita o non lo è.E se non lo è non lo è manco se vi si pone fine subito dopo il parto.Se lo è si dovrebbe proibire l'aborto al di fuori delle primissime settimane, in cui un essere umano è solo un agglomerato di cellule. Il problema è : quando l'agglomerato di cellule diventa un essere umano? quando il cuore comincia a battere? quando è completamente formato? quando avrebbe anche solo una possibilità su un milione di sopravvivere? Perchè un aborto terapeutico a 24 settimane altro non è che un parto provocato in cui il nato non riceve alcuna assistenza (in genere gli ostetrici escono dalla stanza finché non è tutto finito, però in Italia ad esempio è illegale fare un'iniezione che ferma il cuore prima del parto, mentre in Francia non lo è.A me le leggi italiane sembrano ipocrite).
Per quanto riguarda il non intervenire, in Italia una legge in proposito non c'è.Una volta nato la rianimazione e l'assistenza sono obbligatorie. per questo in genere in caso di aborto terapeutico escono.In caso di parto estremamente prematuro in genere valutano anche tenendo conto del parere dei genitori a cui vengono spiegati i pro e i contro.Decisioni difficili... di cui comunque in cartella non rimane traccia.
In Olanda i bambini nati sotto la 26 settimana non vengono rianimati per legge e questo ha creato un pò di maretta , perchè ci sono bambini anche nati alla 24 e anche alla 23 che se la cavano (il più piccolo di cui sono a conoscenza è un 23+4 e non ha problemi maggiori, ma se è vivo lo deve alla rianimazione e a una splendida assistenza).Sono comunque la minoranza della minoranza.Perchè , se le statistiche sulla sopravvivenza hanno fatto un balzo in avanti negli ultimi 15 anni grazie alle tecniche di rianimazione, di pari passo è aumentata la morbilità.E io sinceramente, al di là che già mi è difficile capire cosa penso io e non mi permetterei mai di giudicare altre scelte, sinceramente mi chiedo cosa sia meglio. Non solo per i genitori, ma per i bambini.E qui si riparte daccapo....Cos'è la vita?E si ha il diritto di decidere per qualcuno che amiamo ma che non avrà una vita come la intendiamo?
 
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Claire

ἰοίην
Mi rendo conto di essere stata molto confusionaria.

Chiedo scusa, ma sono emotivamente molto coinvolta...
 

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