Eni (ENI) Eni, Descalzi: "Non siamo avvelenatori" (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Azioni ENI oggi: Nel primo trimestre 2016 Eni ha realizzato un utile operativo adjusted di 470 milioni di euro, in calo del 69% rispetto al primo trimestre 2015 a causa della flessione della E&P (-1 miliardo) “determinata dalla significativa riduzione del prezzo del petrolio (-37%)
Eni: primo semestre 2016 in perdita per 1,2 miliardi. Confermato il dividendo
Pubblicato il 29 luglio 2016, ore 08:26. Ultimo aggiornamento 29 July 2016 , ore 08:34
Conti pesanti per Eni a causa del calo del prezzo del petrolio. Acconto di 0,40 euro sul dividendo Eni 2016 a settembre

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Eni ha chiuso il primo semestre con una perdita netta di 1,2 miliardi di euro, in peggioramento rispetto ai 735 milioni registrati nello stesso periodo del 2015. Complessivamente lo scenario prezzi delle commodity ha penalizzato la performance operativa del semestre per 2,8 miliardi, il fermo in Val d’Agri oltre a fenomeni non ricorrenti nel settore G&P registrati nel 2015 hanno pesato per 0,5 miliardi, parzialmente compensati dalla crescita produttiva in altre aree, da recuperi d’efficienza e dalla riduzione della base costi, soprattutto nel settore E&P, per 1 miliardo.

Indebitamento finanziario in aumento per Eni nel primo semestre
L’ indebitamento finanziario netto al 30 giugno è pari a 13,81 miliardi con una riduzione di 3,06 miliardi rispetto al 2015 per effetto del closing dell’operazione Saipem con il rimborso dei crediti finanziari intercompany di 5,8 miliardi e l’incasso della cessione della partecipazione del 12,503% a Cdp Equity Spa per 0,46 miliardi, in parte compensati dalla sottoscrizione pro-quota dell’aumento di capitale sociale della ex-controllata per 1,07 miliardi. Nel primo semestre 2016 il flusso di cassa netto da attività operativa è stato di 3,1 miliardi. Gli incassi da dismissioni sono stati 0,95 miliardi e hanno riguardato oltre il 12,503% di Saipem, la residua partecipazione in Snam per effetto dell’esercizio del diritto di conversione da parte dei bondholders (0,33 miliardi). Questi flussi hanno coperto parte dei fabbisogni relativi al pagamento del saldo dividendo 2015 agli azionisti Eni (1,44 miliardi), agli investimenti tecnici del semestre (4,88 miliardi) e all’aumento di capitale sociale di Saipem.
Rispetto al 31 marzo 2016, l’indebitamento finanziario netto evidenzia un incremento di 1,59 miliardi.
Il flusso di cassa netto da attività operativa del secondo trimestre è stato di 1,73 miliardi e ha coperto parte dei fabbisogni relativi al pagamento del saldo dividendo 2015 e agli investimenti del periodo (2,42 miliardi).
Il leverage è diminuito a 0,26 al 30 giugno 2016 rispetto a 0,29 al 31 dicembre 2015.

La debolezza del petrolio incide sui cinti di Eni
Nel secondo trimestre Eni ha conseguito l’utile operativo adjusted di 0,19 miliardi, in significativa contrazione rispetto al secondo trimestre 2015 (-88%) a causa della flessione della E&P (-1,23 miliardi pari a -78%) che riflette la continua debolezza del prezzo del petrolio (-26%) e del gas Italia, oltrechè l’impatto del fermo in Val d’Agri per l’intero secondo trimestre, attenuati dalla crescita delle produzioni in altre aree, dalla riduzione dei costi e dai minori ammortamenti. Inoltre la perdita netta adjusted ammonta a 0,29 miliardi rispetto all’utile netto adjusted delle continuing operations su base standalone di 0,51 miliardi del secondo trimestre 2015.

Acconto dividendo confermato a 0,40 euro
Sulla base dell’esame dei risultati del primo semestre 2016 e delle previsioni di piano, la proposta di acconto dividendo al Consiglio di Amministrazione del 15 settembre sarà di 0,40 per azione (0,40 l’acconto 2015) da mettere in pagamento a partire dal 21 settembre.

di Mirco Galbusera
Eni: primo semestre 2016 in perdita per 1,2 miliardi. Confermato il dividendo - Finanza e Borsa - InvestireOggi.it
 

tontolina

Forumer storico
ENI ha raggiunto oggi quota 15 euro sostenuto dal buon andamento del petrolio. E' troppo tardi per acquistare il titolo?

ENI sta salendo con dei gap e questo fa capire che in questo momento movimenti di ricopertura ribassista sul petrolio in questo momento non esistono. Chi segue lo scenario intermarket può facilmente rendersi conto dell'assenza di pressione short sul greggio, malgrado quest'ultimo stia stabilizzando su livelli alti rispetto agli ultimi periodi di rilevazione.

Credo che l'oro nero possa spingersi tranquillamente verso area 62/63 dollari al barile e questo per i titoli del settore oil è ovviamente oro colato. Sono sorpresi non tanto da quello che stanno facendo i petroliferi in questo momento, quando dal fatto che nessuno vende petrolio in questa fase.

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Fino a quando questo scenario si mantiene, direi che ENI può facilmente arrivare a 15,5 euro, oltre cui si lavorerà per target successivi. Anche in questo caso però chi si doveva posizionare lo doveva fare prima, perchè oggi abbiamo pochissime possibilità di intervento su Piazza Affari con un rapporto rischio-rendimento decente.

Chi è rimasto tagliato fuori dal mercato deve avere la pazienza di aspettare, tanto la storia insegna che avremo poi fenomeni di arretramento per potersi riposizionare in maniera più equilibrata.
Sto lavorando molto in spread per cercare di catturare la volatilità del mercato, con un approccio molto conservativo visto che notoriamente la tecnica dello spread trading è market neutral.
da Ftse Mib tonico (+2,4), ma gli spazi di manovra si riducono ora
 

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