un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo (3 lettori)

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04 OTT 2013 11:25
ULTIME DA SALO’: LO ZAMPONE DELLA MERKEL NELLA SCISSIONE DEL PDL? - ANGELONA SI FECE GARANTIRE DA ALFANO CHE B. FOSSE FUORI DAI GIOCHI

Non c’è solo l’asse con Letta e Napolitano: già un anno e mezzo fa la cancelliera chiedeva a Frattini e Angelino di liberarsi del Banana - Se davvero rifonda Forza Italia, dovrà chiedere una nuova ammissione al Partito Popolare Europeo, che sarà sicuramente rifiutata, mentre il Pdl in mano ad Alfano è già dentro…



Paolo Bracalini per "il Giornale"
la stretta di mano Berlusconi Merkel al Consiglio Europeo
Ad osservare attentamente il thriller della fiducia c'era anche, da Berlino, Angela Merkel, la supercancelliera appena riconfermata con un plebiscito elettorale. Che Frau Merkel fosse preoccupata della «stabilità» italiana lo ha fatto sapere lei stessa, con una telefonata al premier Letta - definita «affettuosa» da Palazzo Chigi - due giorni prima della verifica in Senato, in cui auspicava «la continuità dell'azione del governo».
Un segnale eloquente di quel che la Germania desidera (non) accada in Italia, paese sorvegliato speciale dall'Europa e in particolare dai tedeschi, azionisti di maggioranza della Ue. Un asse Berlino-Roma già sperimentato con Mario Monti e proseguito con Letta, sempre sotto l'ala di Giorgio Napolitano. Ma non sarebbe quella l'unica telefonata partita dalla cancelleria tedesca verso i Palazzi romani.
MERKEL BERLUSCONI NAPOLITANO
Nelle ultime ore si rincorre la voce di un colloquio telefonico, precedente al voto sulla fiducia, tra la Merkel e Angelino Alfano, segretario del Pdl, partito che fa parte, nel Parlamento Ue, del gruppo del Ppe (Partito popolare europeo), dove siedono gli eurodeputati della Cdu tedesca che è appunto il partito della Merkel. Una telefonata per assicurare l'appoggio tedesco e del Ppe (formazione a trazione teutonica) all'operazione di annientamento politico di Silvio Berlusconi, messo in minoranza dai suoi stessi senatori e deputati, sotto la regia di Alfano, nelle vesti di nuovo leader di un centrodestra cristiano-popolare (e de-berlusconizzato) gradito a Berlino?
ENRICO LETTA E ANGELA MERKEL
Un quadro, per quanto iniettato di veleni, supportato da molti indizi. Innanzitutto, dall'ostilità dei leader tedeschi del Ppe verso Berlusconi. A partire dal capo della delegazione tedesca nel Partito popolare europeo, Herbert Reul, che alla notizia della ridiscesa in campo di Berlusconi per le elezioni 2013, commentò: «Non credo sia un bene per il Ppe e per i nostri colleghi italiani (del Pdl, ndr) che lui si ricandidi. Penso che abbiamo bisogno di politici come Monti o Mario Mauro», montiano, già capo delegazione italiana nel Ppe, ciellino come i «separatisti» Formigoni e Lupi.
MERKEL NAPOLITANO FOTO LAPRESSE
Non a caso Mauro, ministro del governo Letta, qualche giorno fa, intervistato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha proposto ai partiti che compongono il Ppe di «porre fine alla loro collaborazione con la politica isolazionista del Pdl», cioè di cacciare il Pdl-Forza Italia, «a causa del comportamento politico di Silvio Berlusconi».
Anche Formigoni (che ha lanciato come nome per il nuovo gruppo quello di «Popolari»...) ha puntato sull'asse col Ppe, dicendo che sarebbero stati loro, i fuoriusciti dal Pdl, ad essere accolti dai colleghi in Europa, non il Pdl formato Forza Italia di Berlusconi e dei suoi falchi.
ENRICO LETTA E ALFANO NEL GIORNO DELLA FIDUCIA AL GOVERNO FOTO LAPRESSE
Il cattolico Giovanardi, attivissimo nel lavoro di distruzione del Pdl, attribuisce quel pensiero addirittura alla Merkel: «Il gruppo al Senato lo facciamo perché Forza Italia non verrà accolta nel Ppe. Lo dice pure la Merkel. Sarà un partito con delle caratteristiche incompatibili con i Popolari europei» spiega l'ex Udc a Radio24. Gli «alfanianiani» hanno dalla loro un vantaggio non da poco.
alfano e letta duo extra
Nel momento in cui Berlusconi formerà Forza Italia, cioè un soggetto politico nuovo, dovrà - per regolamento - fare domanda di ammissione al Ppe, che ovviamente potrà anche rifiutarla. Mentre il Pdl di Alfano sarà già parte del Ppe, senza bisogno di muovere un passo, e con la benedizione dei cristiano-democratici tedeschi, a partire da Frau Merkel.
ALFANO FRANCESCHINI ENRICO LETTA
Mentre Berlusconi è diventato ingombrante, con le critiche all'«egemonia» della Germania in Europa e addirittura i dubbi sulla bontà dell'euro. Bestemmie intollerabili per Berlino, che punta sui delfini per affossare il Caimano. «Ma Berlusconi, torna?» aveva chiesto proprio Angela Merkel ad Angelino Alfano e a Franco Frattini in un episodio inedito che ci racconta una fonte diplomatica. Berlino, gennaio 2012, alla Konrad Adenauer Stiftung, fondazione politica della Cdu. Berlusconi ha da poco lasciato Palazzo Chigi, dove da novembre siede il più germanofilo Mario Monti.
FRANCO FRATTINI SILVIO BERLUSCONI FRANCO FRATTINI SILVIO BERLUSCONI
Frattini è lì in missione come presidente della Fondazione Alcide De Gasperi (presidenza lasciata a luglio, a chi? Ad Angelino Alfano), mentre Alfano lo accompagna come nuovo segretario del Pdl dopo l'investitura di Berlusconi, ritiratosi a «padre nobile» del Pdl. Parlano, in inglese (più Frattini che Alfano) con la Merkel, del nuovo quadro politico in Italia e del Pdl, finché la cancelliera, un po' preoccupata, non domanda: «Ma Berlusconi, si è ritirato davvero o è ancora lui il leader?».
«No no, Berlusconi adesso è fuori, si è ritirato, il Pdl è guidato da una nuova generazione di moderati» assicuravano Alfano e Frattini. Dopo oltre un anno e mezzo, alla Merkel tocca ancora aspettare.
 

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Servizi Segreti UE potranno perseguire gli euroscettici, progetto di Frattini e Schäuble


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4 ottobre 2013 |
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Autore Redazione | Stampa articolo
Fonte ImolaOggiEUROPA UE, In risaltoott 3, 2013

di MAURO MENEGHINI per l’indipendenza
I servizi segreti dell’Unione europea potranno perseguire i contribuenti e gli avversari dell’euro. Una delle costruzioni politiche più importanti di Wolfgang Schäuble sta per entrare in funzione: un servizio segreto che, finanziato con 230 milioni di euro dei contribuenti, controlli i cittadini europei. Con ciò si dovrebbe combattere il terrorismo. Ma anche filtrare demagoghi e euroscettici.Essenzialmente le truppe create dovrebbero esser impiegate quando gli stati indebitati decideranno di rafforzare la lotta agli evasori.
L’Unione Europea ha quasi completato la creazione dei servizi segreti preposti al controllo di tutte le attività dei cittadini europei. Uno dei padri di questo progetto è ilministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble e l’altro, annotatevi bene il nome, Frattini. Naturalmente, il servizio segreto dovrebbero controllare esclusivamente i movimenti terroristici. Questa la tesi ufficiale.
(Frattini: Forza Italia partito estremista, non piu’ europeista - I partiti che non vogliono sottostare alla dittatura europea sono estremisti ?? ndr)
In realtà la nuova creazione può comprendere molte più attività: da chi non ha la stessa opinione agli euroscettici agli evasori fino ai demagoghi. L’UE ha in questa maniera creato i presupposti per assicurarsi un controllo inevadibile sui cittadini. Cosa che fin ora con i servizi d’informazione nazionale era facilmente eludibile. Ora Bruxelles ha assunto 1.300 collaboratori. Messo a disposizione 230 milioni di euro per assicurarsi che il progetto venga completato. Leggi il resto di questo articolo »

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Comunque vada, siamo rovinati: il dopo-Silvio è la Troika


Scritto il 02/10/13 • nella Categoria: idee


Il dopo-Silvio? Uno solo: Bruxelles. E’ ormai evidente che l’Italia «non è in crisi contingente, ma in sfacelo strutturale». Le nostre istituzioni sono «completamente sottomesse e governate dalla Trojka e da Berlino». Per effetto del blocco dei cambi intra-Eurozona e delle sue conseguenze, la situazione porterà a uno scontro tra paesi euro-forti e paesi euro-deboli, data la crescente contrapposizione degli interessi e la polarizzazione dell’Unione Europea: da una parte il blocco centro-settentrionale (coi suoi satelliti orientali), che ha l’iniziativa politica ormai in esclusiva, e dall’altra una periferia sempre più povera, de-capitalizzata e indebitata. Marco Della Luna non ha dubbi: «Credo che i poteri forti (non facciamo i nomi, italiani e non – sarebbe superfluo) lavorino da tempo per evitare il secondo scenario e per realizzare il primo: fare dell’Italia un protettorato, cioè una povera donna di marciapiede spoliata, sfruttata e pestata dai suoi fratelli forti europei».
L’Italia, scrive Della Luna nel suo blog, ha funzionato per circa vent’anni perché in quel periodo «si monetizzava gratis», grazie alla lira, e «poteva permettersi spesa e investimenti pubblici “portanti” dello sviluppo civile e degli investimenti privati, quindi della domanda interna». Da quando questa possibilità «le è stata tolta, con l’appoggio interno di gente come Andreatta, Ciampi, Prodi, Amato», che hanno decretato la capitolazione finanziaria del paese mettendo fine alla nostra relativa sovranità, l’Italia semplicemente «non funziona più, sta consumando le scorte e non accenna a riprendersi». Non può funzionare, l’Italia, perché secondo Della Luna è un paese “multinazionale”, «e nessun paese multinazionale funziona bene (Jugoslavia, Urss, Sudan, Cipro, Libano, Belgio)», ma piuttosto tende a scomporsi (accade persino nel Regno Unito) «se non è tenuto insieme da emergenze esterne o da un potere autoritario, magari poggiante sulle catene dell’indebitamento in moneta “estera” come è l’euro».
Questo, insiste l’analista, è esattamente il progetto del super-Stato europeo (col sotto-progetto chiamato Eurosistema): un sistema «esso pure multinazionale, quindi da sempre mal funzionante». Esempio: «Si pensi alla politica agricola comune, che divora circa l’80% delle risorse, producendo danni e decadenza nei paesi subalterni». E’ un sistema «sempre più costoso, quindi sempre più bisognoso di essere tenuto insieme con la minaccia e la forza, e sempre più incompatibile con la partecipazione democratica e con il diritto di scelta». Per Della Luna «non ci sono alternative» e si assiste alla «fine delle democrazie nazionali parlamentari», visto che ormai «legiferano e amministrano la Commissione, il Consiglio, l’Eurogruppo», mentre il Parlamento italiano – eletto dai cittadini, sia pure col Porcellum – non conta più nulla e non ha più alcun potere autonomo.
Retrospettivamente, sostiene Della Luna, il critico frangente di oggi rende ormai chiarissimo «il piano che è in corso di attuazione dagli anni ‘70», basato sulla sostanziale neutralizzazione del nostro paese. Prima mossa: «Abituare l’Italia a una spesa pubblica facile (anche per tenere unito il Sud al Nord, e per mantenere la pace sociale) e a recuperare competitività svalutando e rifinanziando il debito pubblico con una banca centrale controllata dal governo, quindi al servizio del paese, come era la Banca d’Italia fino al 1981». Quindi, la decisione di «privatizzare la gestione della Banca d’Italia», rendendola indipendente dallo Stato (togliendo quindi al governo il suo “bancomat” naturale), e poi «convertire il debito in valuta “estera”, sovra-indebitare il paese, mettere il debito sui mercati speculativi». Altra mossa: «Bloccarle il cambio (con l’euro) per toglierle l’export (che infatti ora sta riprendendo, ma appena appena, e solo perché tira la ripresa dei partner commerciali esteri e perché abbiamo tagliato i diritti e i salari reali dei lavoratori)».
Col pretesto di “stabilizzare” contabilmente lo Stato, l’Italia è stata letteralmente precipitata nella recessione: «Stabilizzare un sistema economico è come stabilizzare un aeroplano, cioè equivale a farlo precipitare». Il risultato è sotto i nostri occhi: «Vent’anni di declino, di perdita di competitività (scesa ai livelli della Grecia, oramai), comportano la fine di un paese, anzi la sua trasformazione in un protettorato; e se aggiungiamo che questo paese non ha un vero statista, nemmeno mezzo, né una classe dirigente e politica buona ad altro che a occupare poltrone e divorare risorse per arricchirsi e conservare le poltrone a dispetto del naufragio del paese, è chiaro che non vi è altro da fare che emigrare».
Il dramma è che questa sciagurata “ricetta” è stata «applicata da quasi tutta la classe politica, centrodestra compreso, ma con maggior successo e fedeltà dalle sinistre». Per questo, «l’Italia è caduta come una pera, costretta a svendere le sue aziende e a privatizzare il privatizzabile», cedendo ogni potere (economico, finanziario, fiscale, legislativo) per non fare default. A breve, «non avendo uomini e strutture per governarla dall’interno», l’Italia è destinata «a farsi governare dai suoi controllanti finanziari esteri: presto arriveranno anche qui, quelli della Trojka, a macellare il paese». Sorgerà finalmente un fronte di liberazione e resistenza nazionale? «Non certo da un popolo come questo», chiosa amaramente Della Luna.
 

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Diversamente italiani, uniti per obbedire ai nostri boia


Scritto il 04/10/13 • nella Categoria: idee


Questo governo fa ancora più schifo di quello che l’ha preceduto. I ministri sono gli stessi, i voti che riceve per la fiducia pure, ma è tutto ancora più sfacciato. Prima il governo Letta dichiarava di esistere per stato di necessità, per costrizione parlamentare. Ora rinasce nella convinzione euforica del Pd e dei transfughi del Pdl, e anche nella frustrata e velenosa reazione di Silvio Berlusconi al destino giudiziario che lo attende. Tutto il Palazzo gioisce, “Corriere della Sera” e “La Repubblica”, Confindustria e Cgil Cisl Uil, conferenza episcopale e Borsa hanno il governo vero che chiedevano. Naturalmente contento è il governo tedesco dell’Europa, che ha spinto come non mai per questo sbocco, trovando nuovi statisti di riferimento nel ministro delle leggi per la precarietà Sacconi, nell’uomo della sanità lombarda Formigoni, nel ministro dell’interno Alfano che porta gli alpini dall’Afghanistan in val di Susa, e in tanti altri democratici modello, tra cui il noto omofobo Giovanardi.
Questa è la nuova maggioranza che l’Europa vuole senza vergognarsene, anzi ben felice di una classe dirigente che tanto più sarà di questo spessore, tanto più sarà supina di fronte ai diktat della Troika. Che infatti Letta ha subito riverito: tranquilli, paghiamo tutto e di più. Da più di due anni siamo commissariati e le classi dirigenti Pd-Pdl, come i ladri di Pisa, litigano di giorno e si accordano di notte per obbedire alle banche e alla finanza. Da due anni ci dicono che vediamo la luce in fondo al tunnel del massacro sociale, mentre la maggioranza della popolazione precipita nel buio della distruzione del lavoro e dei redditi, dei diritti e del futuro. Ma le larghe intese prosperano nonostante il degrado che producono, perché sono promosse e tutelate da un presidente della Repubblica che sta accumulando responsabilità storiche per la degenerazione della nostra democrazia.
Adesso si vanteranno di non aver ceduto ai ricatti di Berlusconi, di cui evidentemente ignoravano tutto quando ci si son messi assieme al governo. E poi continueranno così, tutti chiacchiere e austerità, perché così vuole l’Europa, perché saranno anche diversamente berlusconiani, ma soprattutto veri democristiani. Per cominciare davvero ad uscire da questo pantano paralizzante bisogna far sì che Berlusconi vada ai domiciliari e tutta questa classe dirigente a casa. Con buona pace dell’Europa dei Barroso e Quagliarello.
(Giorgio Cremaschi, “Diversamente berlusconiani: veri democristiani”, dall’“Huffington Post” del 2 ottobre 2013).
 

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RDIAMO UN GRAFICO GIORNALIERO DEL DOW JONES ANCORA SIAMO ALLA NORMALITA’. GUARDANDO PERO’ UN GRAFICO SETTIMANALE…..









Scritto il 5 ottobre 2013 alle 10:54 da updown@finanzaonline

Cari amici vicini e lontani…..analizzare i grafici per chi come me vive di mercati è pane quotidiano, e dalle valutazioni che ne scaturiscono si stabiliscono le scelte operative che ne conseguono.
Ovviamente non è questo aspetto che ti da la capacità di raggiungere risultati costantemente sui mercati , poichè nessuno può avere la presunzione di prevedere sempre con assoluta certezza l’andamento degli stessi ( e infatti la prima cosa che si deve imparare per fare il trader è saper applicare gli stop quando i fatti ti dimostrano che hai torto, così preservi il tuo strumento di lavoro, ossia il tuo capitale,e continui a lavorare); ma quando una tua analisi, basata essenzialmente su grafici, indicatori, oscillatori (proprietari o standard), e fatta sicuramente anche di tante altre valutazioni, statisticamente ti dice che, quando si verificano determinate condizioni, si hanno più probabilità che si verifichi uno scenario anzichè l’altro( e quanti più indicatori ti suggeriscono questo, statisticamente più probabilità hai di avere ragione), tu costruisci una strategia operativa (o modifichi quella esistente), stabilendo quali sono i livelli che ti confermano tale scenario, quali sono gli obiettivi, e, ovviamente, dove mettere lo stop loss nel caso in cui il mercato ti faccia notare che ti stai sbagliando.
Ed è questo che fa la differenza sui tuoi risultati finali, non certo su quanto ci prendi e quanto no(che poi è invece la cosa che tutti guardano, e voi amici del Fol ne sapete qualcosa:))))))

Detto ciò, io prima vi faccio vedere un grafico giornaliero del Dow Jones:


Come potete notare, guardando solo il giornaliero, non si nota niente di diverso da quel che si è visto in passato. Sembra a tutti gli effetti una normale correzione(sollecitata a gran voce dal nuovo massimo storico- seppur marginale- all’annuncio della Fed di zio-pusher- Bernie che di tapering per ora non se ne parla, effettuata in triplice divergenza ribassista), nè più nè meno di quelle già viste tante volte dal 2009 in poi, ossia da quando il mercato è passato dai 6500 ai recenti 15700. I prezzi sono sopra la trend di breve e mezz’aria tra ema a 100 e quella a 200. Solita solfa insomma già vista!!!
Guardiamo ora però un grafico settimanale:

Scusatemi per gli scarabocchi colorati, ma mi sono serviti per farvi notare alcune cose.
Come potete vedere, negli ultimi 6 mesi(dal massimo di maggio ad oggi) si sono avuti 3 nuovi marginali massimi, il primo in area 15540, l’ultimo in area 15700, non confermati però da ben 3 indicatori e oscillatori(due quelli che vedete, ben noti perchè standard, uno invece che non vedete perchè proprietario e di cui sono ben geloso:))))), che hanno formato ben evidenti divergenze ribassiste. Ora, quando è uno solo può essere solo un indizio, quando sono due già è qualcos’altro, quando sono tre…embè, statisticamente io so che tre significa probabilità superiore al 90% che una correzione almeno del 20%(perchè si verifichi una inversione di tendenza ribassista invece serve tempo e soprattutto ben altre conferme) possa avere luogo.
Tecnicamente non ho conferme evidenti ancora che sia partita, ma che il rischio sia aumentato esponenzialmente questo si.
Non può non sfuggire poi anche la trendline rialzista sul macd(in pericoloso test).
Vi ho segnalato con le freccette in neretto le ultime volte che tutti e 3 gli indicatori hanno dato questa indicazione dal 2007 ad oggi: come potete vedere hanno sempre provocato almeno correzioni molto severe e decise del trend in atto (di fatto provocando inversioni ribassiste di breve medio periodo ), e in due casi queste correzioni sono state solo il primo movimento di una vera e propria inversione di lungo periodo(una ribassista, una rialzista).
Se lo scenario venisse confermato dunque, io come minimo mi attenderei un 15-20% di movimento al ribasso (diciamo con una estensione massima fino all’accoppiata ema-sma 200). Il suggerimento dunque è quantomeno di far venire meno quella sicumera e quella tranquillità che ci ha accompagnati finora(almeno fino a quando gli alert non rientrano).
E sotto i 14500-14700 io comincerei a preoccuparmi a essere long ancora di più.
Un esempio recente della situazione in cui si trova il Dow???? Apple

 

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