Elementi di analisi tecnica Trading - Volumi e Statistica (1 Viewer)

CraZyNasdAq

Nuovo forumer
Buongiorno, sono un trader professionista che opera principalmente su mercati Futures quali DAX Future, Eurostoxx50 future e Bund Future.
Ho deciso di aprire questo Thread in quanto negli anni ho sviluppato la convinzione che viste le attuali tecnologie disponibili, spesso ancora oggi nel fare trading si utilizzino solo una piccola parte delle potenzialità forniteci da queste nuove tecnologie, come il flusso dati in real time tick by tick, la lettura del primo livello del book e soprattutto la possibilità di programmare indicatori che ci consentano di leggere e vedere il mercato nel processo interno della sua formazione. Oggi infatti una pluralità di piattaforme sia italiane che estere, consentono la programmazione di codici utili per lo sviluppo di indicatori atti a fare questo, ovvero consentire al trader di avere una visione del mercato molto più vicina a quella di un investitore istituzionale, senza necessariamente sopportare un costo eccessivo, anzi a mio avviso decisamente modesto.
Nella convinzione di riuscire in questo, grazie alla rete e a studi statistici/quantitativi effettuati in passato, e grazie a precursori di queste mie convinzione, che ancor prima di me avevano intuito quanto appena descritto, ho potuto collegare in un unico metodo/lavoro, varie metodologie sviluppate ma spesso non correlate le une con le altre e spesso parziali in quanto non sinergiche nella loro singolarità, ma altamente profittevoli una volta che sono state riunite.
Nel fare questo sono partito dal presupposto di analizzare il mercato, qualsiasi esso sia, dalle sue basi, ovvero capire con precisione cosa sia uno scambio (Tade-OFF), quali siano le parti in causa in uno scambio e come poterle utilizzare per una miglior comprensione e lettura del mercato nell'attività di trading.
Sicuramente ciò che a mio avviso più conta nel processo di formazione del prezzo, è quella che io chiamo, "la manifestazione di interesse" nel comprare o vendere quel bene/strumento finanziario, ovvero il volume di scambio. E' infatti significativamente ben diverso se ad un determinato livello di prezzo sono stati scambiati 1000 € oppure 1 milione di €, in quanto colui che è disposto mettere 1 milione di € oltre ad avere un potere economico ben diverso, è possibile e spesso anche probabile che abbia informazioni più accurate che gli consentano di esporsi finanziariamente in quel modo e pertanto lo porterà a "difendere" quel livello.
Oggi questa lettura è percorribile grazie ai software che calcolano con la precisione del tick questo concetto e lo esemplificano in un indicatore grafico che ci fornisce istantaneamente un quadro della situazione in tempo reale di quanto stia accadendo. E' infatti possibile attraverso la creazione di una matrice Prezzi/Volume ottenere direttamente sul grafico un indicatore che mi evidenzi questa manifestazione di interesse che si sviluppa in tempo reale ed in modo dinamico, fornendomi quell'area o quelle aree se più di una, in cui i volumi scambiati sono stati maggiori [vedi figura1].
Bene, arriviamo dunque al nocciolo della questione, ovvero all'utilizzo della statistica e delle sue leggi nell'analisi di questi eventi e di questi grafici. per fare ciò però, dobbiamo prima fare delle piccole premesse, ovvero chiarire in modo semplice a chi non avesse conoscenze di carattere statistico, di cosa sia la media, cosa la moda e cosa sia la mediana.
La media è il valore medio rilevato con il semplice calcolo matematico analizzato sul campione di valori presi in esame, quindi nel nostro caso la media dei volumi trattati in relazione al prezzo, o meglio ancora la media dei prezzi pesati per il volume. La mediana è invece il semplice punto medio dell'intera escursione di prezzi diviso 2, a prescindere dai volumi scambiati su ciascun livello di prezzo. La moda invece è il picco di maggior persistenza che il campione di dati rilevato presenta e non necessariamente coincide con la media o la mediana ed inoltre sono possibili più picchi di persistenza diversi fra loro all'interno di una unica distribuzione, nel qual caso la distribuzione si definisce unimodale se una, bimodale se sono presenti 2 mode, trimodali se invece 3 ecc...... [vedi figura 2 x esemplificazione].
Bene, siamo già ad un buon punto. Rimane solo un'ultima precisazione di carattere statistico, ma fondamentale per comprendere bene questa metodologia. La statistica dice che data una distribuzione normale o gaussiana, le percentuali dei valori dell'intero campione preso in esame sono ricomprese nella stessa intera distribuzione in funzione del numero di deviazioni standard rispetto al suo valore medio. Pertanto abbiamo che il 67% dell'intero campione è racchiuso nell'intervallo che va da + e - 1 deviazione standard dalla media, il 92% del campione preso in esame è compreso nell'intervallo tra + e - 2 deviazioni standard dalla media, mentre il 99.7% dei campioni presi in esame sono racchiusi nell'intervallo tra + e - 3 deviazioni standard dalla media [vedi figura 3 allegata]. Ora introduciamo tutti questi concetti in concreto nel nostro trading e nelle nostre analisi.
Calcoliamo un indicatore che gli americani molto più avanti di noi hanno scoperto già da anni e che chiamano VWAP ovvero Volume Weighted Average Price e che è la risultante di una matrice di prezzi/volumi, come prima per il calcolo del Volume Profile, solo che questa volta dobbiamo sommare tutti i volumi scambiati per ciascun livello di prezzo e poi dobbiamo dividere il tutto per il volume complessivo sviluppato nell'intera sessione.
In pratica per ciascun prezzo "pi", rileviamo il volume sviluppato su quel prezzo "vi" e lo moltiplichiamo per il suo prezzo. Poi sommiamo tutti i singoli "pi x vi" e dividiamo il tutto per l'intera sommatoria dei volumi, quindi per la somma di tutti i "vi". Otteniamo così una media dinamica che ci indica con precisione il modo in cui i volumi si sviluppano nel corso della sessione e quindi qual'è il suo preciso valore medio (dei volumi) in relazione alle oscillazioni dei prezzi. Fate attenzione in quanto questo indicatore è fondamentale e di rilevanza primaria nell'utilizzo dell'analisi statistica nel trading.
Fatto questo, abbiamo trovato il punto in cui il mercato è in equilibrio di volumi, ovvero il valore dinamico in cui i compratori eguagliano i venditori. Non dimentichiamo che ad ogni acquisto deve corrispondere una vendita altrimenti non ci sarebbe Trade-Off, quindi in corrispondenza del valore medio o VWAP abbiamo che il mercato è in equilibrio di volumi, nel senso che questo VWAP divide esattamente in 2 le aree di volume, dove i volumi sopra VWAP sono esattamente uguali ai volumi sotto VWAP.
Ora abbiamo visto che in statistica la distribuzione del campione si discosta dal suo valore medio, in funzione delle deviazioni standard e grazie a queste, possiamo dire con certezza statistica quale sia la percentuale delle rilevazioni intorno alla sua media. Pertanto se andiamo ad aggiungere al nostro VWAP più deviazioni standrad calcolate con il giusto criterio, abbiamo uno strumento che ci indicherà dei valori ben precisi e quindi ci indicherà quando e se il mercato tenderà a muoversi in zone così dette "BorderLine" ovvero in prossimità di percentuali di volumi estremamente ridotte o meno. Se ad esempio con un mercato in equilibrio, avessimo che i prezzi tendono verso la 2° o addirittura 3° deviazione standard dalla media volumi/VWAP, in quel preciso momento sappiamo con certezza che il 92% (nel caso di 2 dev. standard) oppure il 99.7% (nel caso di 3 dev. Standard) i volumi sono contro il mercato, pertanto o c'è la forza di strappare ulteriormente e quindi sviluppare sufficienti volumi che allontanino dal valore di equilibrio (VWAP), e questo capita se sussiste sufficiente forza finanziaria per farlo o spesso in prossimità di dati MACRO che scompaginano gli equilibri, oppure si svilupperà una tendenza a tornare verso un valore di equlibrio, ovvero verso il VWAP, nel così detto fenomeno del "mean reverting", ossia il ritorno verso la media.
Pertanto sussitono dei presupposti per poter operare utilizzando dei valori ben precisi di ingresso e di uscita a target che vengono calcolati e stabiliti secondo delle leggi statistiche ben precise. Spesso questa metodologia è molto utile in fasi di mercato laterale, in cui altri strumenti finanziari non forniscono indicazioni di rilievo, mentre seguendo il metodo della statistica dei volumi, si può operare riducendo il rischio ed adottando una tecnica ad elevata profittabilità.
Purtroppo questa tecnica non è esemplificabile in un solo e semplice post, ma è altrettanto utile in fasi di mercato in trend e ancora meglio ci consente di evidenziare lo sbilanciamento delle forze presenti sul mercato, tra spinta ribassista e spinta rialzista.
Piano piano e se i moderatori del forum me lo consentiranno, cercherò di spiegare in vari step come poter sfruttare a proprio vantaggio questa metodologia che personalmente ho trovato di elevata profittabilità e contenuto rischio.
In allegato come ultima immagine [Figura 4 ] un esmpio di come il Future Eurostox50 abbia rispettato i livelli derivanti da +o- 2 deviazioni standrad dal VWAP nella giornata di martedì 26 maggio 2009 e di come sia stato possibile effettuare operazioni al rialzo, ogni volta che il mercato tendeva ad allontanarsi in modo "eccessivo" dal VWAP, sfruttando il fenomeno del mean reverting, ovvero il ritorno verso la media.
Attenzione però in quanto prima di prendere posizioni e sfruttare questa tecnica suggerisco di approfondire il discorso aspettando i prossimi post che chiarificheranno ulteriormente la tecnica.
Un saluto
CrazyNasdaq
 

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CraZyNasdAq

Nuovo forumer
Mi scusi ma io proprio non ce l'ho fatta a leggere fino in fondo il suo post.
A poco più di metà ho rinunciato.
E lei sarebbe un professionista??
Ma mi faccia il piacere.
Saluti.
W.

Nessuno ha detto o scritto che la cosa sia facile da comprendere, e di immediato utilizzo. Dipende dall'impegno che ciascuno desidera metterci nel cercare di capire le cose. Mi spiace per Lei, ma questo è come dire che un libro è brutto solo dopo averne letto un solo capitolo. Personalmente preferisco arrivare fino in fondo per giudicare, ma è certamente giusto che ognuno esponga la propria opinione in merito e tragga le proprie personali conclusioni.
Saluti
 

Ciampa

Forumer storico
Nessuno ha detto o scritto che la cosa sia facile da comprendere, e di immediato utilizzo. Dipende dall'impegno che ciascuno desidera metterci nel cercare di capire le cose. Mi spiace per Lei, ma questo è come dire che un libro è brutto solo dopo averne letto un solo capitolo. Personalmente preferisco arrivare fino in fondo per giudicare, ma è certamente giusto che ognuno esponga la propria opinione in merito e tragga le proprie personali conclusioni.
Saluti

ciao e lascia perdere... in fondo hai solo fatto riferimento ai fondamentali della statistica che più fondamentali di così non ci sono.
non mi sono mai inoltrato nell'uso dei volumi nel trading sia per rimanere concentrato nell'Analisi Ciclica sia perchè quel poco che ho letto non mi ha mai dato l'impressione che valesse la pena di puntarci tempo e fatica.
devo dire che la tua esposizione mi ha interessato, anche perchè sai spiegare senza sfronzoli.
tra l'altro alcune cose sono simili alle idee che sto sviluppando in AC... in fondo parli di un oscillatore e quindi di un asse "zero", che fa da perno ad un'onda prezzo-volume...
grazie e se scriverai altre cose sarò felice di condividerle
 

CraZyNasdAq

Nuovo forumer
Scusi, lei sarà bravissimo con la statistica, la matematica e tante belle cose.
Ma quello che lei scrive con il trading centra come l'astrologia centra con la psicologia. Il tutto è molto ma molto più semplice e si spiega in due parole: "FARE PROFITTO". I mercati si muovono per due fattori fondamentali: il valore del sottostante, il quale è relazionato a fatti tangibili; se ad esempio un parassita danneggia le coltivazioni di soya in sud america ecco che ragionevolmente i prezzi della soya salgono in quanto c’è' più domanda che offerta. Il secondo motivo non centra nulla con la domanda e l'offerta, trattasi semplicemente di movimenti costruiti dai market mover per fare profitto. Essi quando decidono di possedere un mercato iniziano a comprare fino a quando non ci sarà più niente. A quel punto la domanda sale e loro iniziano a vendere facendo grassi profitti. Stesso discorso quando decidono di affondare un mercato ma all'inverso. Questo è accaduto con il petrolio, con le granaglie, con lo zucchero, il cacao eccetera eccetera. Lei dirà che ciò è vietato, verissimo, ma viene fatto sistematicamente con tecniche per aggirare le leggi. Tra il dire e il fare come sempre c'è di mezzo il mare e operare conoscendo come funzionano in realtà le cose non è facile, ma tutto ciò è molto distante da quello che lei propone.
Saluti.
W.
Probabile che lei possa avere ragione, ma questo è il suo punto di vista. Comunque in tal caso la critica che Lei fa, non dovrebbe essere rivolta al metodo da me esposto, ma all'intera analisi tecnica in ogni sua forma e specie.
La giustificazione che Lei ha proposto nel cercare di argomentare la sua critica, nulla ha a che fare con l'utilizzo della statistica e con la sua applicazione al trading. Se così fosse, prima di criticare quanto esposto nel thread, oltretutto come da Lei scritto, senza aver letto fino in fondo, allora credo che dovrebbe partire con il prendersela e muovere giuste critiche, questa volta motivate, a partire da Mr. Dow per passare attraverso tutta una lunga sequela di rinomati analisti tecnici che hanno contribuito alla formazione di questa disciplina. Lei è liberissimo di pensare e credere che l'analisi tecnica serva a ben poco e che i mercati siano tutti manipolati indistintamente ed i traders che non dispongono di informazione privilegiate, siano tutti perdenti con guadagno degli "insiders", ma le posso assicurare e presentare diverse persone che vivono di trading ormai da anni facendo analisi tecnica, mantenendo sulle loro spalle famiglie e figli. Oltretutto i concetti da me esposti e semplicemente riassunti nel primo post, sono semplici fondamenti di statistica elementare applicati tramite una semplice formula matematica al trading, così come lo sono le bande di bollinger o una semplicissima media mobile. Se poi per Lei queste sono tutte "panzane" e lasciano il tempo che trovano, allora credo che il primo errore lo abbia fatto Lei nel cercare argomenti di cui discutere e/o leggere nella sezione Analisi Tecnica e Strategie Operative. Detto questo, Le assicuro che in qualsiasi modo non riceverà più mia risposta a qualsiasi suo post in quanto non intendo alimentare questa sua polemica a mio modo di vedere, priva di fondamento, ma fatta esclusivamente per criticare una cosa di cui non si è nemmeno preoccupato di leggere fino in fondo, e quindi senza nemmeno aver capito di cosa si stesse parlando.
Con questo concludo e La saluto.
 

CraZyNasdAq

Nuovo forumer
Riprendo la spiegazione del primo post sull'utilizzo della statistica dei volumi applicata al trading, per cercare di mostrare in concreto come è possibile utilizzare questa metodologia conoscendo con precisione i livelli di ingresso, di stop e di target per un trading intraday. Avendo già lasciato al primo articolo la spiegazione purtroppo un pò lunghina sul funzionamento delle leggi statistiche e sulla creazione di questa media dinamica dei prezzi pesata per i volumi, proseguo con il mostrare esempi concreti utilizzati oggi giovedì 28 maggio sul future Eurostoxx50. E' importante per non dire fondamentale fare un netto distinguo su ciò che è il PVP o Peak of Volume at Price che molti erroneamente chiamano POC (point of Control) per derivazione dal market profile, dalla media dei volumi o VWAP [vedi immagine allegata- figura 7 PVP + days]. Innanzitutto diciamo subito che il MARKET PROFILE è una metodologia di analisi sviluppata e per primo definita dal CBOT e sostanzialmente basata sulla persistenza di quante volte un determinato livello di prezzo viene battuto, a prescindere da quanti volumi siano scambiati su quel livello di prezzo. Pertanto il Market Profile analizza esclusivamente i prezzi e le volte che questi vengono battuti, definendo il picco di maggior persistenza di questi prezzi come Punto di Controllo o POC (point of Control). Nell'analisi dei volumi, invece il concetto è simile, ma sostanzialmente differente nel senso che il Volume Profile evidenzia i singoli volumi battuti per ciascun livello di prezzo e quindi risulta decisamente diverso se ad un dato prezzo sono passati in un singolo trade 1000 contratti future piuttosto che 10 contratti oppure 10.000 azioni piuttosto che 1 singola azione. Nel Volume Profile, ciò che ci interessa conoscere è quanti soldi sono stati scambiati su quel livello di prezzo e non se quel prezzo sia stato battuto o meno, quindi definire il picco di maggior persistenza di volumi, nel Volume Profile come POC o punto di Controllo alla stregua del Market Profile, è concettualmente sbagliato in quanto essendo basato sui volumi, quello non sarà il punto di controllo, ma il Picco di Volume o PVP (che in statistica rappresenta la moda). Invece il punto di controllo nell'analisi dei volumi, è da considerare il livello in cui i volumi sono in equilibrio, il livello in cui i compratori si equivalgono con i venditori e quindi come già sappiamo, il livello determinato dal VWAP.
Detto questo, i livelli di maggior persistenza di volume o PVP vanno utilizzati non come punti di controllo, ma come indicatori di trend rispetto alla media, e ancora meglio come livelli di resistenza e/o supporto su cui piazzare profit o stop protettivi. Inoltre i livelli in cui il mercato ha determinato il suo equilibrio nei giorni scorsi, sono molto importanti in quanto rappresentano dei supporti e/o delle resistenze fondamentali che mantengono validità anche nei giorni seguenti molto più dei PVP passati.
Veniamo quindi al trading di oggi sul future Eurostoxx50 (consiglio di salvare e aprire i grafici su applicazione separata da pagina web per meglio leggere la cronistoria della giornata e ben comprendere la lettura degli indicatori statistici). Il mercato apre in Lap Up rispetto al close di ieri sera, dopo aver assistito ad una decisa discesa nel tardo pomeriggio di ieri. Dopo circa una mezzora di contrattazione in cui ho lasciato che si formasse un significativo VWAP e quindi che ci fossero sufficienti volumi atti a fornire una segnale di concreta valenza e strutturato, ed in cui il mercato ha chiuso il Lap Up iniziale, ho iniziato ad osservare delle prima zone Border Line. Definisco una zona "Border Line" una zona in cui il mercato si muove al limite della seconda o addirittura terza deviazione standard dal VWAP ovvero dalla zona di equilibrio dei volumi in cui compratori e venditori si equivalgono. Infatti poco dopo le 8:30 il VWAP è in zona 2446 mentre il PVP vale in quel momento 2440 (puntini bianchi). Questo significa che pur avendo fatto un picco di volume in area 2440, la zona di equilibrio risulta più in alto di 6 punti e quindi il mercato è sbilanciato al ribasso con una zona di attrazione sopra il livello di picco dei volumi. Oltretutto, stava tradando in prossimità (non a caso !!!) della seconda deviazione standard (linea azzurra), ovvero in prossimità del limite che mi dice che almeno il 92% dei volumi è situato sopra quel livello e solo un possibile residuo dell' 8% dei volumi trattati fino a quel momento può essere sotto tale livello. Questo già mi pone in una situazione di allerta e di possibile segnale LONG. Mi trovo dunque con una zona di equilibrio che attrae e che è posta sopra la zona di picco dei volumi rendendo il mercato sbilanciato al ribasso. Ho inoltre i prezzi che camminano su una zona Border Line e quindi mi butto nel mercato al rialzo da 2440 con target "almeno" il VWAP di quel momento (2446). Stop sotto il minimo (2337). Tre punti di stop con almeno 6 di profit potenziale (Risk:reward 1:2). Chiudo il long in Profit (+6 punti). Poco dopo, Ore 9:00. Mercato che presenta VWAP (linea marcata magenta) allineato con PVP (puntini bianchi), quindi Picco di volume allineato con media dei volumi scambiati. Perfetta condizione di equilibrio, ma prezzi cercano la fuga al rialzo e quando arrivano, pochi minuti dopo, sulla seconda deviazione standard (92% dei volumi sotto), entro short in quanto si concretizza una seconda operazione Border Line di mean revrting (ritorno alla media). Target la zona di equlibrio, ovvero il VWAP. Quindi shorto a 2456 con target 2446, STOP sopra la terza deviazione standard a 2460. (risk:reward 4:10). Mercato raggiunge il mio target e chiudo lo short (+10). Così valuto caso per caso tutte le operazioni del giorno, osservando attentamente l'evoluzione del VWAP rispetto al PVP e alle singole deviazioni standard, cercando situazioni Border Line [vedi figura 5]. Ad un certo punto, dopo le 15:15 vedo che il mercato esplode al rialzo pur partendo da una situazione di equilibrio in cui il PVP (2450) era allineato con il VWAP (2451). Evidentemente è uscita qualche news che ha mosso il mercato in modo violento, e infatti si viene a sapere che Il governo USA nazionalizza General Motors. Mercato parte al rialzo all'impazzata, ma "caso strano" si ferma ad un livello ben preciso, ovvero a 2472 che era il valore del VWAP della chiusura di ieri, e quindi i livello di equilibrio dei volumi della giornata di ieri. Inoltre pur provando a sforare al rialzo (max segnato 2475), i prezzi vengono contenuti dalla terza deviazione standard (ovvero il 99,7% dei volumi sono sotto quel livello) e sopra di noi oltre al VWAP di ieri abbiamo una cospicua zona di volumi (PVP di ieri) che ci protegge e frena la salita. Pertanto si delinea di nuovo una situazione BORDER LINE. Mi ributto nel mercato SHORT da 2472 con target il VWAP a 2452 e stop a 2480 sopra la zona di volumi di ieri e sopra PVP di ieri (2476). Mercato crolla e naviga diretto verso il mio target. Sul raggiungimento della prima deviazione standard (2446), metto stop in pari e lascio correre. Mercato scende deciso e con buona violenza e sul livello target anzichè chiudere lo short metto stop profit su prima deviazione standard (2446 con quindi +6 punti di sicuro profit) e lascio correre sperando in un regalo del mercato. Infatti dopo pochissimi minuti, vista la violenza della discesa, il mercato accelera e quindi metto target sulla seconda deviazione standard sotto il VWAP a 2436, spostando al ribasso lo stop profit sul VWAP una volta raggiunta la prima deviazione standard sotto VWAP. Il mercato mi fa gran regalo e a 2436 esco definitivamente dallo short (+36 punti... WOW !!!). Poco dopo, alle 16:28 il mercato cerca un allungo negativo, ma anche questa volta, come per la violenta salita di prima, viene fermato dal VWAP di 2 giorni fa a 2427 (un caso anche questa volta ??!!). Mercato di nuovo in situazione BORDER LINE. VWAP sopra PVP, mi indica equilibrio in zona decisamente sopra quella attuale. Prezzi sotto la seconda deviazione standard negativa (2430). VWAP di 2 giorni fa come supporto. Entro di nuovo LONG sulla seconda deviazione standard a 2430 con stop subito sotto 2426 e target iniziale la prima deviazione standard (2439) e poi in caso il VWAP (2450). Mercato risale con decisione in quanto era eccessivamente sbilanciato al ribasso. Sulla prima deviazione standard a 2439 metto stop in pari e quindi male che vada esco senza perdita. Mercato allunga e raggiunge il mio target sul VWAP a 2450 in pieno equilibrio e con altri +20 punti in cassetto. Chiudo operatività in quanto VWAP e PVP perfettamente allineati e sovrapposti, quindi possibili movimenti random e con la giornata chiusa con un discreto "bottino". Tutto questo, per dimostrare che il mercato è mosso da chi ha un potere finanziario ben maggiore di quello dei piccoli trader, ma che in ogni caso è costretto a passare per il mercato stesso. Quindi una corretta lettura dei volumi, seguendo un metodo basato su leggi statistiche ben precise, fornisce al trader uno strumento di lettura che consente di minimizzare il rischio (che rimane inevitabile !!) e di cavalcare il mercato con efficienza.
Mi scuso con chi trova questo post/ argomento eccessivamente lungo e prolisso, ma non è facile spiegare a chi fosse interessato,un concetto abbastanza complesso che ha trovato forma concreta di utilizzo e che personalmente trovo al quanto profittevole, con 3 semplici righe.
Un suggerimento.......osservate il modo in cui le deviazioni standard contengono nella maggior parte delle volte i prezzi del mercato.
AHHHHHH.............dimenticavo.............questa metodologia è applicabile a qualsiasi strumento finanziario che presenti una discreta quantità di volumi giornalieri scambiati, ed è disponibile non con chissà quali software di calcolo particolari e costosi, ma con la maggior parte dei software disponibili sul mercato che presentino un codice di programmazione. Personalmente uso Tradestation e Multicharts in quanto conosco il codice di questi software, ma sono sicuro che possa essere programmato anche in Visual Trader e/o altri.
Un saluto
CrazyNasdaq
 

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negusmenelik

Nuovo forumer
Davvero molto interessante, i mie complimenti anche se nn ho capito molto bene la tecnica, ti volevo fare una domanda a rigurado:è possibile utilizzare qst tecnica sl x lo scalping, oppure anke con time frame giornalieri?
 

Eolo

Nuovo forumer
studi statistici/quantitativi
Ci sto provando anch'io, a livello più artigianale:
http://www.investireoggi.it/forum/showpost.php?p=884810&postcount=258 .
Verifico solo su dati EOD, ed l'impressione che ho è che metodi "statistici" siano abbastanza significativi sugli indici e sui titoli a grande capitalizzazione, meno sulle small cap, come è da attendersi grazie alla maggior ampiezza dei campioni. Sulle smal cap trovo molto significative, sempre artigianalmente, le rotture dei volumi e metto ciò in relazione con il fatto che le small cap seguano vicende proprie poco interferenti con il grosso del mercato: per dare un'idea si trovano in una situazione assimilabile alle condizioni ideali dei corpi senza attrito del principio di inerzia in fisica (è solo un'analogia, sia chiaro).
Altro settore interessante, quantitativamente, per me è quello dell'ampiezza del mercato. Ad averne tempo sarebbe inoltre da rivedere il metodo Midas di Paul Levine del quale oramai non parla più nessuno. Continuerò a leggerti con interesse :clap:
 

martas

Utente Senior
una bella intuizione!

Buongiorno ragazzi e buondì Crazy!

scusate la brevità del mio intervento, sono in partenza per breve vacanza: da qualche giorno ho abbinato alla mia solita lettura del mercato (MP ed AT come da grafico di volume profile sopra pubblicato da Crazy), anche quest'ultima analisi e trovo che sia molto più semplice ridurre le probabilità di errore dei trades: opero in intra solo su eurex.

Sicuramente mi servirà molto tempo per approfondire la conoscenza di questi studi , ma da una prima valutazione , datata di pochi giorni, trovo già un valido supporto, un ulteriore filtro alla mia operativita!
Che di questi tempi non é poco...:)

Per Eolo: ho fatto in passato delle operazioni su azioni (anche sottili) supportata dal volume profile e ti assicuro che tradare così le azioni é una passeggiata...:up:

Sicuramente fra qualche giorno troverò più tempo per postare in modo più esaustivo, buona giornata a tutti e complimenti per questo interessante 3d!

Buona giornata di trading a tutti:ciao:
 

tradingpat

Forumer attivo
Mi sembra di aver visto qualcosa di simile in uno stend al ITF di Rimini e che era compreso nella piatatforma T3 (forse , non ricordo bene)
Mi sono allontanato subito perchè mi è sembrato molto complicato.
Ho stampato tutto per leggerlo e rileggerlo, ma fino ad ora non entra in testa.
Grazie comunque e.... complimenti, non hai fatto nemmeno un errore di battitura.
Pat
 

CraZyNasdAq

Nuovo forumer
Davvero molto interessante, i mie complimenti anche se nn ho capito molto bene la tecnica, ti volevo fare una domanda a rigurado:è possibile utilizzare qst tecnica sl x lo scalping, oppure anke con time frame giornalieri?

Buongiorno NEGUSMENELIK, ben contento che troviate interessante questo approccio al mercato. Posso dirti che essendo basato sui volumi, è condizione necessaria che questi siano presenti in quantità altrimenti, come statistica vuole, un campione poco rappresentativo presenta dei risultati di analisi di relativo significato. Consiglio quindi a chiunque volesse approcciare questo metodo, di osservarlo su strumenti con una buona liquidità. Accade anche che sugli stessi futures, in momenti di mercato con scambi ridottissimi, la tecnica possa essere meno funzionale in quanto vi è una presenza inferiore di operatori che tendano a riequilibrare il mercato e quindi il fenomeno del Mean reverting non sempre risponde, in quanto il mercato è facilmente manipolabile e quindi poco equlibrato. Rimangono invece abbastanza valide anche in queste fasi le bande di contenimento date dalle deviazioni standard dalla media. Per quanto riguarda l'applicabilità al multiday, posso dirti che ho in cantiere una modifica dello stesso indicatore utilizzato per fare intraday, ma che mi consideri un orizzonte temporale di 1 settimana, con il Volume profile di 1 settimana. In questo caso la stessa tecnica risulta valida, ma traslata su time frame superiori e con termini di confronto e riferimento relativi alle settimane precedenti (VWAP della scorsa settimana, PVP ecc....).
Saluti
CrazyNasdaq
 

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