Titoli di Stato area Euro Titoli di stato Portogallo - Tendenze ed operatività (1 Viewer)

IL MARATONETA

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Ha giurato il nuovo governo

Addio austerità. Col giuramento del governo socialista sostenuto dall’estrema sinistra, il Portogallo volta pagina. Almeno stando al nuovo premier Costa, che ha parlato di rispetto delle regole europee ma anche di “un consolidamento dei conti pubblici più salutare”.

Dopo anni di misure draconiane e proteste il Paese si trova a un bivio, dicono gli analisti.

Un percorso simile a quello greco, una marcia indietro su tagli alla spesa e tasse, rischia di far esplodere un debito pubblico molto alto e di mettere in pericolo la nascente ripresa. Contro tale deriva si è schierato però il Presidente della Repubblica Anibal Cavaco Silva, che ha avvertito: fino al termine del mio mandato (marzo 2016) non esiterò ad utilizzare tutti i miei poteri.

Il primo banco di prova per il nuovo esecutivo sarà la presentazione (urgente, visto il ritardo accumulato) del bilancio per l’anno prossimo: tutti gli occhi sono puntati sul disavanzo previsto, dato che il governo ha promesso di cancellare i tagli agli stipendi pubblici, alzare le pensioni minime e abbassare l’Iva sul settore della ristorazione
 

Vespasianus

Princeps thermarum

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Equazioni complicate per il nuovo governo

Il presidente portoghese Aníbal Cavaco Silva si è rassegnato ad affidare il compito di formare un governo al leader del Partito socialista (Ps), António Costa.
Anche il governo guidato dal Ps sarà di minoranza, ma in parlamento avrà l’appoggio delle altre due formazioni di sinistra, il Bloco de esquerda e il Partito comunista portoghese (Pcp). Il governo Costa, sostenuto da un’impalcatura politica instabile, dovrà affrontare complicati equilibrismi
Le sei condizioni imposte da Cavaco Silva


Prima di designare António Costa, il capo dello stato aveva posto una serie di condizioni, diffuse pubblicamente dopo l’incontro con il leader socialista del 24 novembre.
Lo scopo delle sei condizioni, volte a chiarire i dubbi sul contenuto degli accordi tra il Ps e le altre forze di sinistra, era mantenere il governo sui binari degli impegni internazionali, tra cui quelli con l’Unione europea.
Non si potrà mettere in discussione la riduzione del disavanzo di bilancio già prevista, né contestare i pagamenti ai creditori del debito pubblico (che equivale al 130 per cento del pil), né rinegoziare i trattati europei. Nemmeno l’appartenenza alla Nato e alla sua organizzazione militare integrata potrà essere ridiscussa.
Le risposte di Costa al capo dello stato, che non sono state rese pubbliche, devono essere risultate convincenti, dato che, meno di 24 ore dopo il primo incontro, il leader socialista è tornato al Palácio de Belém, sede della presidenza della repubblica, per ricevere l’incarico di formare il nuovo governo.
Costa ha poi presentato la lista di 17 ministri del nuovo esecutivo, un insieme di fedeli, veterani dei governi di José Sócrates (che guidavano il paese nel 2011 quando un piano internazionale di salvataggio finanziario l’ha salvato dalla bancarotta), e di nuovi volti, tra cui, alla giustizia, quello di Francisca van Dunem, una delle quattro donne nella squadra e la prima afroportoghese a diventare membro dell’esecutivo – è nata in Angola.
Il ministro delle finanze e la legge di bilancio del 2016


La lista di Costa è stata subito giudicata molto “europea”. Un ruolo decisivo sarà quello del ministro delle finanze, interfaccia tra Lisbona e l’asse Bruxelles-Francoforte.
È stato affidato all’economista liberale Mario Centeno, che si è formato ad Harvard e ha fatto carriera all’interno della Banca del Portogallo prima di coordinare il programma economico del Ps per la campagna elettorale. Le sue idee sono molto più vicine a quelle della coalizione di centrodestra che alle proposte “radicali” del Bloco e del Pcp che avevano dedicato gran parte della loro campagna a prendere di mira un Partito socialista “di destra”. Specialista del mercato del lavoro, Centeno ha posizioni ritenute indifendibili dalla sinistra radicale, come il contratto di lavoro unico o la necessità di stabilire una relazione tra salario minimo e numero di disoccupati tra i lavoratori non specializzati.
Centeno dovrà mettersi subito a lavorare sulla finanziaria del 2016, attesa con impazienza dalla Commissione europea e dall’eurogruppo, e da Cavaco Silva.
Il bilancio dello stato per l’anno prossimo dovrà conciliare il programma iniziale del Ps che Costa ha negoziato con i suoi nuovi alleati e l’ortodossia del trattato di Maastricht. Eppure, la maggior parte delle modifiche al programma, volte a “mettere fine all’austerità”, vanno nella stessa direzione: aumento della spesa pubblica e diminuzione della pressione fiscale.
 

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2037 e 2041

Un'altra botta come quella di oggi e rientro su uno dei due!!
In questo momento ho tanti titoli che mi interessano, ma sono poco liquido. Valuterò se vendere una parte degli zypern, dove sono in buon gain..
 

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Draghi delude i mercati

Questa volta Mario Draghi ha deluso le aspettative dei mercati.
L’atteso tagliando del Quantitative Easing, preannunciato a ottobre dal presidente della Banca Centrale, alla fine si è rivelato più modesto delle aspettative.
Due le decisioni più importanti prese oggi dalla Bce: l’estensione della scadenza per l’acquisto di titoli da settembre 2016 a marzo 2017 e l’ulteriore abbassamento del tasso sui depositi da -0,2% a -0,3%. Troppo poco per gli investitori, che si attendevano un più sostanziale rafforzamento del programma.
Un malcontento che si è riflesso nella chiusura in profondo negativo per le Borse, con Francoforte e Parigi che hanno terminato la seduta a -3,58%, Londra a -2,27%, Milano -2,47%
Il pacchetto di misure stabilite oggi è in realtà ben più ricco. Oltre al mantenimento ai minimi dei tassi al minimo dello 0,05%, Draghi ha spiegato due importanti novità per il Qe. La Bce ha esteso infatti la platea dei titoli acquistabili, includendo anche titoli di debito emessi dagli enti locali.
L’Eurotower inoltre – decisione non prevista alla vigilia - reinvestirà il capitale in scadenza dei bond acquistati e questo reinvestimento andrà oltre marzo 2017, data in cui è previsto attualmente la fine del quantitative easing.
Tecnicalità a parte, l’ex governatore di Bankitalia ha comunque difeso il programma, spiegando che il rafforzamento è stato deciso “perché sta funzionando, non perché non sta funzionando”. Eppure, i dati aggiornati comunicati oggi sulle prospettive di inflazione dell’Eurozona hanno certificato che l’obiettivo primario con cui il Quantitative Easing è stato varato a marzo, portare l’inflazione below but close (al di sotto ma vicino) al 2% sembra un obiettivo irrealizzabile. L’Eurotower ha tagliato le sue stime di medio termine, portando la previsione per il 2016 a 1% da 1,1% di tre mesi fa e quella per il 2017 a 1,6% da 1,7%. La cura Draghi insomma sembra sortire gli effetti sperati ma molto più lentamente di quanto sperato

Ma la reazione dei mercati alla parole di Draghi ha svelato come in molti si attendessero dalla Bce interventi ancora più drastici, a partire da un aumento del volume degli acquisti, attualmente fissato a 60 miliardi al mese, lasciato invariato, fino a un taglio ancora più drastico del tasso sui depositi.
Senza entrare nel dettaglio di possibili divergenze all'interno del board, il presidente Bce si è limitato a spiegare che sulle misure adottate oggi "non c'è stata unanimità ma una maggioranza molto ampia".
Anche il rafforzamento dell’euro sul dollaro, scattato proprio a ridosso della conferenza stampa di Draghi, testimonia una parziale delusione degli operatori. Tra questi, pesano le parole del presidente della Fed Janet Yellen: “Sembra che questa mattina il mercato si aspettasse certe azioni dalla Banca Centrale Europea che non si sono materializzate". Ora gli occhi sono puntati proprio sulla riunione della banca centrale americana, i prossimi 15 e 16 dicembre. Yellen ormai ha lasciato intendere che l'attesa stretta sui tassi Usa alla fine, dopo nove anni di attesa, arriverà. Parlando davanti al Congresso Usa, il presidente della Fed, ha tenuto più di una porta aperta a questo scenario, ribadendo però che l'eventuale rialzo sarà graduale
 

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Ot 4.1% 15fb45 PTOTEBOE0020 in area 105. Da oggi entra nella mia watchlist
Non ho mai smesso di seguirla, ma vorrei sapere qualche notizia in più sulla situazione portoghese. Sui notiziari, in Italiano, non se ne parla.
Se i titoli sono precipitati cosi' in basso è proprio per la situazione politica estremamente complicata.
 

Omero

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In questo momento sto monitorando la situazione di Brasile VS Portogallo con stessa scadenza 2037 si prende una cedola doppia (vero è che c'è l'incognita del cambio), se si innesca pesantemente la speculazione sul primo potrei anche valutare la vendita del Porto 37 in area 100
 

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In questo momento sto monitorando la situazione di Brasile VS Portogallo con stessa scadenza 2037 si prende una cedola doppia (vero è che c'è l'incognita del cambio), se si innesca pesantemente la speculazione sul primo potrei anche valutare la vendita del Porto 37 in area 100
Porto e Spagna che continuano a regredire lentamente.
Se non ci fosse la mano di Draghi, sarebbero precipitate.
Titoli comunque interessanti, da seguire.
 

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