SE LA FELICITA' E' DIETRO L'ANGOLO... LA MiA VITA E' UN CERCHIO! (1 Viewer)

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L’Italia ha recepito una direttiva europea che punta a incrementare l’efficienza energetica nei Paesi membri.
L’obiettivo generale è quello di riuscire a produrre la stessa quantità di energia utilizzando meno risorse, dunque inquinando meno.
In Italia il compito di tradurre in pratica la direttiva europea è stata affidato dal governo all’Aeegsi.
L’Authority si è messa al lavoro per elaborare delle proposte di riforma.

L’idea generale dell’ente presieduto da Guido Bortoni è quella di raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione europea agendo soprattutto su due voci della bolletta: gli oneri di sistema, vale a dire tutti i quattrini pagati dagli utenti per pagare sussidi e incentivi, come quelli sulle rinnovabili o sulla dismissione delle centrali nucleare; e i servizi di rete, quelle spese che il cliente sostiene per farsi arrivare l’elettricità a casa.

Non sono voci ininfluenti: rappresentano, in media, il 41 per cento dell’intero costo della bolletta.
 

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Al momento il pagamento dell’elettricità in Italia – caso unico tra le nazioni europee – si basa sulla regola della tariffazione progressiva.

Significa che spende più soldi, per oneri di sistema e servizi di rete, chi consuma più corrente.

La proposta dell’Aeegsi, pubblicata sul suo sito Internet in una prima versione il 18 giugno e aggiornata il 9 luglio, parte dall’eliminazione della progressività delle tariffa, spiegando che con questo sistema attualmente i circa 10 milioni di clienti che consumano di più «sussidiano» i quasi 20 milioni che consumano meno.
Se la riforma entrerà in vigore così come proposto dall’Autorità, la situazione dovrebbe risultare capovolta.
Ci guadagnerà chi consuma più elettricità e ci perderà chi ne consuma meno.

Questa è - secondo me - una pubblicità scorretta ed una errata interpretazione.
Prima di tutto, siamo L'UNICO paese in Europa ad applicare questa tariffa crescente.
In secondo luogo i servizi di rete od i sussidi o gli incentivi, non cambiano se uno consuma di più o di meno. La tariffa deve essere uguale per tutti. Perchè tutti concorriamo in ugual misura al pagamento di questi servizi/sovvenzioni.
 

Val

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Le utenze interessate da questa riforma, che riguarda solo quelle domestiche, sono 29,4 milioni.
Incrociando i dati forniti dall’Autorità, si capisce che la maggioranza sono famiglie che usano meno di 2.700 chilowattora all’anno, ed è questa la quota da tenere a mente per capire chi saranno vincitori e vinti. Per chi consuma meno di 2.700 chilowattora all’anno – la maggioranza degli italiani, oggi – la riforma comporterà un incremento dei costi che, si legge nel documento pubblicato dalla stessa Aeegsi, varia da 19 a 71 euro all’anno. Con il picco massimo dei 119 euro raggiunto dai non residenti che consumano 900 chilowattora all’anno (una casa al mare o in campagna, ad esempio).


E qui ti voglio. Se consumi poca corrente perchè è una seconda casa, è ancora più giusto che tu paghi il servizio di rete e quant'altro come il cittadino che consuma la corrente per la prima casa.
 

Val

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Questi mi sembra che abbiano proprio un "*****" da fare :D

ROMA - La forma perfetta del “coso” maschile? Eccola, lo dice la scienza. Stretto e lungo, corto e tozzo… qual è la forma perfetta del “cosino” maschile? Se ne parla tanto ma ancora non c’è molta chiarezza. Alla fine si è scomodata anche la scienza per cercare di dare una risposta a questa… annosa domanda ed è uscito fuori che, per piacere alle donne, l’organo genitale maschile deve essere fatto in un certo modo. Alcuni ricercatori dell’Università di Zurigo si sono impegnati per individuare le caratteristiche che rendono gradevole, anzi bello, un organo genitale maschile.
Come riporta lo studio pubblicato su The Journal of Sexual Medicine, per arrivare ad una risposta definitiva o almeno plausibile, gli scienziati hanno interrogato 105 donne in età compresa tra i 16 e i 45 anni. Innanzitutto una grande smentita: quella sulle dimensioni. Secondo le donne la ”lunghezza” si trova infatti “solo” alla posizione numero 6 nella classifica delle cose che rendono un organo genitale maschile gradevole. E allora, cosa guardano le donne? Quali sono i criteri secondo i quali un pene è bello? In cima alla classifica c’è “l’aspetto estetico generale”, quindi la gradevolezza nel complesso. Altri fattori che determinano la bellezza: la quantità di peli, la consistenza della pelle e la circonferenza. In sostanza sembra che la larghezza, almeno per le donne intervistate, conti più della lunghezza.
Non è tutto: i ricercatori dell’università di Zurigo, hanno anche cercato di capire quanto incidano la posizione e la forma del meato (urinario), che sarebbe la fessurina che sta in cima al membro. Anzi, gli studiosi sono partiti proprio da qui: il loro obiettivo era capire quale percezione abbiano le donne nei confronti di uomini affetti da ipospadia, una malformazione congenita (e correggibile chirurgicamente) per cui il meato urinario si trova in posizioni diverse rispetto a quella abituale. Secondo quanto dichiarato dai ricercatori, molti uomini che hanno questa malformazione, si sottopongono all’intervento perché temono che il loro pene venga visto come anormale. In realtà, stando ai risultati della ricerca, il meato non rientra tra i criteri di bellezza.
Cosa ne dite? Siete d’accordo con… la scienza?
 

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“Mi sento di poter tranquillizzare gli abitanti e i turisti che raggiungono la Val Bregaglia, la Valchiavenna e la Valtellina per le vacanze in montagna, ha detto Della Bitta, in quanto la situazione è continuamente monitorata da parte di personale qualificato. Chi dovesse rinvenire presunte tracce o segnali della presenza dell’orso è invitato ad allontanarsi dal luogo e a segnalare con tempestività il fatto alla Polizia Provinciale o alla Forestale. Al fine di evitare un possibile avvicinamento dell’animale a nuclei abitati non vanno abbandonati scarti alimentari dai quali l’orso, dotato di un olfatto molto sviluppato, potrebbe essere attratto”.

Siete mai stati in Valtellina dopo un fine settimana ?
Ecco....questo mi sembra proprio l'orso Yoghi del Parco di Yellowstone........
 

Val

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ROMA – Il 40% dei mezzi fermo, una penuria incredibile di controllori, e solo 4 passeggeri su 10 che pagano il biglietto: ma anche meno ore di lavoro che nelle altre città e il 70% delle malattie dei dipendenti a ridosso dei giorni festivi. Sono i numeri del fallimento di Atac, l’azienda di trasporto pubblico locale di Roma, finita sempre più spesso sulle cronache da 20 giorni a questa parte: da quando cioè i dipendenti hanno paralizzato la città con uno sciopero bianco dovuto all’obbligo di timbrare il badge.
 

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Un autista di autobus a Roma lavora 700 ore l’anno, a Napoli 850 a Milano 1200.

A Roma il 55,18% degli interventi per le riparazioni di autobus non riescono ad aggiustare la vettura

L’Atac di Roma incassa solo il 38% degli introiti contabilizzati a Milano dall’Atm (l’azienda municipalizzata milanese del trasporto locale)

I dirigenti Atac hanno retribuzioni che arrivano a 350 mila euro all’anno

Su 11.900 dipendenti dell’Atac ci sono appena 300 controllori

A Roma il 40% dei passeggeri viaggia senza biglietto

Per l’Atac il 2014 si è chiuso con un passivo di 141 milioni di euro.

Attualmente all’Atac il 40% del parco veicoli (900 mezzi su 2.300) è fermo, molti dei quali per riparazione, altri per fornire pezzi di ricambio perché la gestione degli acquisti per le officine è in tilt.

Il report di gestione del primo quadrimestre del 2015 segna una perdita di 58 milioni di euro; il 2015 si chiuderà con un passivo di almeno 150 milioni di euro.

Negli ultimi sei mesi sono andati a fuoco dieci mezzi.

I dipendenti Atac sono gli stessi di Alitalia: 11.900 (inclusi 84 dirigenti e 240 quadri) i cui giorni di malattia per il 70% si verificano a ridosso dei periodi di riposo.

I chilometri percorsi dai mezzi sono scesi dai 206 milioni del 2009 ai 157 milioni del 2013.
 

Val

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Fosse vero......magari riuscirebbero a regolare il "traffico"

RUSSIA, MOSCA- Una presenza ”permanente” della flotta russa nel Mediterraneo per trasformarlo ”in una zona di stabilita’ politico-militare e di buon vicinato”: e’ uno dei passaggi della nuova dottrina marittima russa, approvata dal leader del Cremlino, Vladimir Putin, nel giorno della Marina. Il testo e’ stato pubblicato sul sito della presidenza.
”La nostra patria ha dimostrato di essere una grande potenza marittima grazie al coraggio dei suoi marinai, al talento dei suoi costruttori navali, all’audacia del suoi famosi esploratori, pionieri e leader della Marina”, ha dichiarato Putin alle celebrazioni a Baltisk, nell’enclave di Kaliningrad.
”Per noi questo status e’ una grande responsabilità di fronte alla storia, ai nostri antenati che hanno costruito la gloria marittima della Russia e, naturalmente, alle future generazioni alle quali dobbiamo lasciare una marina moderna e potente”, ha aggiunto.
 

DANY1969

Forumer storico
Questi mi sembra che abbiano proprio un "*****" da fare :D
...

Se lo dice la scienza...:-o (anche se mi sembrano pochine 105 donne sui 3 mijardi :-o:D:D)


Buongiorno a tutti :)
 

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