SBAGLIANDO Si IMPARA... INFATTI IO SONO UN GENIO (1 Viewer)

Platano

Büs del Gnao trader
ciapa
 

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Val

Torniamo alla LIRA
Se fosse vero, come la mettiamo con le sanzioni alla Russia :

Un pilota ucraino dell'aereo d'assalto Su-25 in un'intervista all'edizione tedesca Wahrheit fuer Deutschland si è assunto la responsabilità per la distruzione dell'aereo passeggeri della Malaysia Airlines il 17 luglio in Ucraina orientale.

Il pilota ha raccontato che sparava al Boeing 777 con il cannone a due canne da 30 millimetri dell'aereo Su-25 e è proprio il suo aereo d'assalto che è stato registrato sulle immagini satellitari fornite dal Ministero della Difesa della Russia. Nome e cognome del loquace pilota l'edizione non li rende noti.


Un Su-25 è stato registrato vicino all'aereo di linea malese dai mezzi di controllo obiettivo russi.


Ma perché lo avrebbe fatto?
Dal resoconto fatto ai media, l'aereo di linea sembra che fosse in volo in un'area dove erano presenti alcuni aerei dell'esercito ucraino ed era diretto verso la zona del paese controllata dai filo russi e non viceversa.


Da notare che nessun agenzia stampa italiana ha ripreso questa notizia, il che la dice lunga sulla partecipazione dell'Italia all'eggressione mediatica nei confonti della Russia e prima ancora dei popoli dell'est Ucraina che non vogliono sottostare alla dittatura di Kiev.
 

Platano

Büs del Gnao trader
E visto che "ci siete" adesso vedete di andarvene dritti affankhulo e chiudete 'sta roba inutile anche a pulirsi il qulo......:D:D

dal 1 Agosto non vi vedremo più neanche nelle rassegne dei vostri degni compari di rai3.....:clap:
 

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Platano

Büs del Gnao trader
p.s. vi fosse sfuggito il post di Lupoalberto di qualche giorno fa vi ripropongo

Le banche: «Adesso Renzi paghi il debito dei DS» - Corriere.it


lor signori pregasi mettere mano al porcellino dei risparmi e ripianare i 110 milioni di debiti di queste gangrene....:up:


Come mai a pagare questi debiti dev’essere lo Stato? Per capirlo ci tocca fare un passo indietro, a 13 anni fa. Nel 2001 Ugo Sposetti, per anni tesoriere del Pci-Pds-Ds, oggi senatore Pd e presidente della Fondazione Ds, si trova alle prese col debito monstre del partito: 447 milioni di euro. Di questi 125 milioni di euro provenivano da mutui concessi a l’Unità (di cui 82 a carico di Bnl, 32 di Intesa, 20 di Ifibanca, oggi Banco popolare). Debiti che non preoccupavano più di tanto i vertici dei Ds, perché avevano una garanzia a prova di crack: quella dello Stato. Quando la Quercia, nel 2002, chiama in aiuto un pool di consulenti tecnici per capire come evitare un fallimento che sembra sicuro, i maghi dei conti lo scrivono nero su bianco, in un documento riservato: l’obiettivo è «trasferire il debito del partito derivante dai mutui editoria allo Stato, il quale peraltro ne è già garante».
 

Val

Torniamo alla LIRA
E di questi :

Eredi senza gloria, ma con tanti soldi.

I figli illegittimi della Democrazia Cristiana hanno seppellito ancora in vita la mamma pur di spartirsi il patrimonio. Dissolto poco prima che giungesse (che caso) la sentenza della Cassazione (n. 25999) con la quale si accertò che la D.C. è ancora in vita “perché non fu mai sciolta l’Assemblea costituente”. Con buona pace degli eredi legittimi e dei tesserati che non hanno più trovato il partito e le 508 sedi su cui poggiava e che, in massima parte, avevano contribuito a comprare con sottoscrizioni e feste dell’amicizia.




Gli eredi erano divisi sulla scena politica ma facevano accordi di “fratellanza” in Piazza del Gesù.

Il primo contratto di cogestione del “patrimonio comune” fu sottoscritto nel 1998 tra Buttiglione (ex Ppi) con Gerardo Bianco (Ppi Gonfalone), l’ultimo nel 2002. Sette anni di eretica convivenza sostenuta dal solo valore immobiliare. Il terzo erede si defilò subito, con le tasche piene: il Ccd di Casini, D’Onofrio e Mastella pretese il 15% di quel patrimonio in contanti; qualche miliardo di lire, sporchi maledetti e subito.
Quel che resta del “Monopoli” del Ppi ex D.C. (questa la denominazione del “partito degli eredi”) è il nulla, 508 immobili venduti, i debiti estinti, un paio di fallimenti e bancarotte e un vorticoso intreccio dove la magistratura non è voluta entrare più di tanto.
 

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