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mototopo

Forumer storico
19 set 2014 17:08
GOSSIP DI CASTA - DALLE AMANTI DI GRONCHI AL MORALISMO DI SCALFARO: I PRIMI 20 ANNI DELLA REPUBBLICA SONO UN'ESCALATION DI SCANDALI, RICATTI, INCHIESTE E I PADRI DELLA PATRIA NON NE ESCONO MEGLIO DEI POLITICI DI OGGI - LA CASTA? NON L’HA INVENTATA GRILLO MA DON STURZO

Un libro ricostruisce con documenti inediti le prime legislature repubblicane: il comunista Sotgiu fu sorpreso con moglie e auto blu all’uscita di un bordello, Scelba fu pizzicato con una donna misteriosa in un bar (e la moglie si incazzò), Scalfaro intimò a una donna di coprirsi le spalle e fu sfidato a duello dal padre...


Cristina Bassi per “Il Giornale

LEI NON SA CHI ERO IO BATTAGLIA
La casta e l’antipolitica? Di certo non le ha inventate Beppe Grillo. Ma pochi punterebbero il dito contro i padri della Patria, quelli che nei primi vent'anni della Repubblica hanno costruito le fondamenta dello Stato. Lo fa Filippo Maria Battaglia, giornalista di SkyTg24, nel suo Lei non sa chi ero io!-La nascita della Casta in Italia (Bollati Boringhieri). Grazie a dati inediti, materiale sepolto negli archivi della Camera, documenti scovati all'Università della California e cronache di grandi firme come Indro Montanelli e Fortebraccio.

Prima di tutto il termine «casta». È stato don Luigi Sturzo ad associarlo per primo alla politica. Considerata «la tendenza di dare posti di consolazione a ministri, sottosegretari e deputati fuori uso», scrive nel 1950 il fondatore del Partito popolare, i nostri parlamentari sono ormai impegnati a «voler creare o consolidare una casta».
giovanni gronchi moglie fi maria cecilia 1955 lap

Le prime legislature sono un'escalation di scandali, ricatti, impunità, inchieste a orologeria, giustificazioni paradossali. Basta spulciare i numeri. Tra il 1948 e il 1963 la Camera riceve ben 1.154 richieste di autorizzazione a procedere. Una media di 384 a legislatura, molto più dell'intera Prima Repubblica. Tutti i partiti sono coinvolti, ma il Pci è in testa.

Nel saggio c'è anche la nota vicenda del «bolero» che tolse il sonno a un Oscar Luigi Scalfaro 32enne. «È uno schifo! (...) Le ordino di rimettersi il bolero!», intima alla malcapitata Edith Mingoni, «colpevole» di essere un po' troppo scollata. Meno nota è la reazione all'offesa del padre della signora. Un colonnello pluridecorato, che fa recapitare al Parlamento una richiesta di sfida a duello. Ma il futuro capo dello Stato declina impacciato: «Credo solo nelle leggi di Dio e in quelle dello Stato». Suscitando l'ira di Totò che sull'Avanti gli scrive una lettera dal titolo «Siamo uomini o...».

CIAMPI SCALFARO COSSIGA E NAPOLITANO
TAFFERUGLI IN AULA
È il 1953 e la legge elettorale voluta dal governo De Gasperi scatena proteste che farebbero impallidire qualunque grillino. «L'Aula - riporta il libro - diventa un ring: grida, improperi, banchi divelti e scazzottate.

Diversi parlamentari fanno a botte, ci sono contusi da una parte e dall'altra, mentre il presidente (Meuccio Ruini, ndr) viene colpito da una scheggia di legno (...). Fortuna che non ci sono fotografi, scrive nel suo diario Andreotti, che durante la seduta si schermisce con il cestino della cartaccia, trasformato in un elmetto protettivo. Il resoconto dei danni stilato dal Senato è impietoso.

Per rattoppare Palazzo Madama occorre più di un milione di lire (poco meno di ventimila euro di oggi). Lunghissimo l'elenco delle riparazioni: decine di sportelli di legno divelti, centinaia di cerniere di ottone scardinate, pavimento lesionato in più punti dai lanci degli oggetti, balaustra della galleria rovinata, sedie e sgabelli spaccati».
andreotti intervistato da tatti sanguineti

L'AFFAIRE SOTGIU
Giuseppe Sotgiu è un comunista di spicco. Siamo nel 1954, Sotgiu è anche avvocato difensore di Silvano Muto, uno dei giornalisti che fanno scoppiare lo scandalo Montesi. Scrive Battaglia: Sotgiu finisce in prima pagina «fotografato con la moglie mentre con l'auto blu esce da una casa di appuntamenti. (...)

L'accusa (...) è di aver assistito da spettatore a scene di sesso della consorte con un minorenne, debitamente pagato. Il Pci, imbarazzatissimo, scarica il penalista». Ma ai giornali dell'epoca non sfugge la «doppia morale» dei comunisti. Anche perché, continua il saggio, «lo stesso Sotgiu durante il processo si era scagliato contro il “putrido e corrotto ambiente”» del caso Montesi.

MARIO SCELBA FOTO CON DEDICA DI MONTANELLI ALLA SEGRETARIA DI ENRICO CUCCIA GIANCARLA VOLLARO
DOSSIER E PETTEGOLEZZI
Le lotte intestine della Dc producono pile di dossier. Il Sifar, servizio segreto militare, compila per lo più a uso e consumo del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi oltre 150mila fascicoli su politici e funzionari. Ma Gronchi è lui stesso protagonista del gossip d'epoca. Ecco un esempio: «“I romani - racconterà il settimanale Abc - parlano spesso della porticina che Gronchi ha fatto aprire su un lato del Quirinale, in via dei Giardini. Si mormora che di lì passino le amicizie femminili del presidente” (...).

Amicizie che costano al Parlamento diversi provvedimenti ad personam: uno di questi sarà ribattezzato “legge Pompadour” proprio perché “destinato a una delle sue favorite”». Una delle vittime del dossieraggio è il cattolicissimo Mario Scelba. Il settimanale filomissino Lo Specchio pubblica una sua foto in un bar in compagnia di una certa «signora Mariella». Il gossip non sfugge alla moglie dell'allievo di don Sturzo. Che, raccontano le cronache, si presenterà in Aula con un cerotto in testa.
 

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UN MAGISTRATO CON LE PALLE DENUNCIA LA TRUFFA DEL DEBITO, DELL′EURO E DEI TRATTATI EUROPEI!
Administator | 17-09-2014 Categoria: Economia



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Ci è pervenuto in questi giorni l'articolo di un magistrato della Procura di Pescara che illustra la truffa del Debito Pubblico generata dall'Eurosistema e dai trattati europei che hanno istituito il S.E.B.C.
Ovviamente, in un articolo di poche righe non poteva illustrare tutto il quadro della problematica giuridica ma in maniera semplice e con grande capacità di sintesi ha rotto il muro di silenzio e l'alone di cecità che aleggia nella magistratura, sopratutto Costituzionale, sull'incostituzionalità dei Trattati Europei che lo stesso Auriti ed il dott.Tarquini denunciarono decenni prima della loro ratifica. Che cosa è, realmente, questo Debito Pubblico? Supponiamo lo Stato debba costruire un ospedale. Senza ospedali, si muore. Il Governo di uno Stato dell'Eurozona, se vuole denaro, per pagarsi l'ospedale, deve chiederlo in prestito alle banche private. Per chi avesse curiosità lo stabilisce l'articolo 21 dello Statuto del Sistema Europeo Banche Centrali. Per ottenere quel prestito deve emettere “cambiali”: si chiamano Titoli di Debito Pubblico, o Buoni Pluriennali del Tesoro. Alla scadenza, lo Stato restituirà capitale ed interessi: nessuno presta “per senza niente”.(...)

Dopo il Proc. generale di Corte d'Appello de L'Aquila, il dott. Bruno Tarquini, che all'apertura degli anni giudiziari del 1995 e 1997 denunciò la truffa dell'emissione monetaria a debito ( si badi bene che eravamo ancora con le lire ) e del Tasso Ufficiale di Sconto come madre di tutte le usure, un altro magistrato di nuova generazione si pone gli stessi interrogativi sull'inestinguibile debito pubblico e ne individua giuridicamente le cause proprio nel sistema di emissione monetaria e nei trattati di funzionamento dell'Eurosistema.

Di seguito riportiamo alcuni passaggi salienti dell'articolo del dott. Gennaro Varone, il quale si è reso disponibile ad esporre dettagliatamente la problematica in convegni e seminari pubblici.


" DEBITO PUBBLICO (?)

Supponiamo il Governo, quindi, emetta cambiali per 50 milioni di euro. Una Banca Privata offre 49 milioni e si aggiudica i Bpt. Il Governo ha ottenuto 49 milioni di euro; dovrà restituirne 50 alla scadenza; dunque, pagherà un milione di euro di interessi.

Il Governo con quei 49 milioni di euro costruisce il suo ospedale, anzi il nostro ospedale. E quel denaro dovrebbe diventare reddito del costruttore; e reddito dei suoi dipendenti, che lo utilizzeranno presso commercianti; i quali, a loro volta, faranno altri investimenti. Dunque, lo Stato, ora, ha un debito di 50 milioni di euro; ma questo debito è diventato un investimento; la ricchezza reale è aumentata: dove c'erano terra e sassi, c'è una struttura che eroga benessere; i 49 milioni pagati al costruttore hanno alimentato una potente spinta all'economia e un corrispondente aumento di ricchezza reale nel paese, dalla nostra laboriosità e capacità produttiva.

IL PAREGGIO DI BILANCIO

E veniamo alle tasse. È mai possibile che lo Stato recuperi, in tasse, tutti i 49 milioni di euro che ha speso? Se lo facesse, andrebbe in pareggio perfetto: "Ho speso 49 milioni di euro, mi riprendo 49 milioni di euro, sono in pari”. Ma se lo Stato se li riprendesse tutti, a noi cittadini, di quei 49 milioni di euro, che cosa resterebbe? Nulla. Eppure, per il pareggio di bilancio, è questo che lo Stato deve fare. Sembra assurdo?

Eppure è proprio questo che, per restare nella moneta unica lo Stato, deve fare: in base all'articolo 104 del trattato di Maastricht e in base al Regolamento del Consiglio d'Europa 1466 del 1997.

Ed è questa la causa della crisi economica. Questa.Se lo Stato ci dà un reddito e, poi ce lo toglie tutto, a noi che rimane? Nulla. Siamo tutti poveri. E se ci rimane nulla, ciò significa che non possiamo comprare nulla con quei 49 milioni di euro.

Lo chiamano anche Patto di stabilità. Si: perché, dal momento che dovrebbe riprenderseli, lo Stato dice: "Sai che c'è? Non ti pago! Ma le tasse, quelle le voglio …". Tuttavia, le imprese che hanno lavorato e non vengono pagate, falliscono, licenziano, riducono i salari … Tutto questo, ci ricorda qualcosa? Questa è la principale causa della crisi che attanaglia l'Eurozona, ormai da molti anni: il pareggio di bilancio.

È il tasto “pausa” sulla crescita economica; è la camicia di forza imposta alla capacità produttiva dei paesi aderenti. È il motivo della crisi (inutile illudersi: così dalla crisi non si esce); è lo strumento con il quale la crisi è stata deliberatamente prodotta.

TASSE E INDEBITAMENTO

Torniamo alle tasse. Supponiamo che lo Stato voglia tassare (per andare in pari) al 100%: in questo modo, si riprende tutti i 49 milioni di euro. È (quasi) in pari. "Ce lo chiede l'Europa"... E noi? Be', noi, avendo restituito tutti i 49 milioni, per vivere abbiamo una sola possibilità: chiedere noi denaro in prestito alle Banche (mutui, finanziamenti). Cioè dobbiamo indebitarci noi.

Se non si indebita lo Stato, con il debito pubblico , dobbiamo indebitarci, singolarmente, noi. Si chiama debito privato.

Bene, la possiamo mettere come vogliamo; ma, nel sistema attuale, il denaro è sempre un debito

Non sarà sfuggito al lettore attento che, se pure lo Stato dovesse tassare al 100% e riprendersi, dunque, tutti i 49 milioni di euro, gli mancherebbe, pur sempre, un milione di euro da restituire. Da dove lo prende?

Se riflettiamo che il milione mancante è … denaro, sappiamo, ormai, che, per produrre quel milione mancante, le cose sono due: o si indebita lo Stato, “creando” un milione nuovo di euro, con l'emissione di Titoli del Debito Pubblico; o … ci indebitiamo noi, chiedendolo in prestito alle banche. Per la semplice ragione che nessuno può guadagnare il denaro che … non c'è, il debito può soltanto … aumentare.

Uno Stato che ha abdicato al potere di spesa; uno Stato che, per pagare gli interessi, deve indebitarsi sempre di più e, dunque, spendere sempre meno, come potrà costruire tutte le scuole di cui ha bisogno, tutti gli ospedali di cui necessita? Come potrà venire incontro ai bisogni dei propri cittadini? Come potrà la Repubblica rimuovere gli ostacoli alla piena eguaglianza, così come prescritto dall'articolo 3 comma 2 della nostra Costituzione, se abbiamo stabilito che sarà la Banca Centrale Europea a decidere quanto denaro potrà essere messo in circolazione?

Davvero il patto di stabilità dei prezzi è più importante della tutela della nostra dignità di uomini e donne lavoratori e lavoratrici, della nostra salute, della nostra istruzione, di tutto ciò che ci serve per una esistenza libera e dignitosa? " ( Dott. Gennaro Varone - sost. proc. della Repubblica )


FONTE



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dell'Isis
GEOPOLITICA | Il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, compare in varie foto e VIDEO con estremisti siriani, fra cui Al Baghdadi, ora califfo dello Stato Islamico
Il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, compare in varie foto e VIDEO con estremisti siriani, fra cui Al Baghdadi, ora califfo dello Stato Islamico.
Ingrandisci la foto
Una foto inequivocabile. Il ruolo di McCain nella nascita dell'Isis va indagato con attenzione.



NEW YORK (WSI) - In un editoriale pubblicato su Boulevard Voltaire, Thierry Meyssan è tornato qualche giorno fa sulle fotografie e video apparsi su diversi media e che mostrano il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, John McCain in compagnia di rappresentanti di fazioni opposte al regime siriano, fra cui Al Baghdadi, futuro califfo dello Stato Islamico.

Meyssan parla anche di una riunione organizzata dalla NATO il 4 febbraio 2011 al Cairo per lanciare la "primavera araba" in Libia e in Siria. A suo dire la riunione era presidiata da John McCain.

Il 22 febbraio 2011, scrive, John McCain era in Libano per organizzare il trasferimento di armi in Siria. Dopo aver lasciato il Libano, aveva ispezionato la frontiera siriana e individuato i villaggi che sarebbero serviti come base ai mercenari per la guerra che si stava preparando.


Watch more news videos | Latest world news

Meyssan scrive anche dell’incontro in Siria di McCain con i leader dell’opposizione armata: "Il viaggio era stato organizzato dalla Syrian Emergency Task Force, che contrariamente a quanto fa pensare il suo nome è un’organizzazione sionista guidata da un membro palestinese dell’AIPAC [un gruppo di pressione americano noto per il forte supporto allo stato di Israele, ndr].

Sulle immagini che erano state diffuse si nota la presenza di Mohammad Nour, portavoce del fronte terrorista Al-Nosra. Interrogato sulla sua vicinanza a terroristi islamici, il senatore repubblicano aveva affermato di non conoscere Mohammad Nour, che si era intrufolato nella foto di sua iniziativa.

Supponendo che effettivamente McCain non conoscesse Mohammad Nour, l’obiettivo del suo viaggio segreto in Siria era comunque quello di incontrare i vertici dell’Esercito siriano libero. A suo dire, questa organizzazione si compone esclusivamente di siriani che combattono per la libertà di fronte alla dittatura di Bashar al Assad e i suoi capi sono dei moderati degni di fiducia.

Ingrandisci la foto
Un'altra prova fotografica da cui si vede che McCain, nel suo viaggio segreto in Siria, fu a contatto con i futuri leader dell'Isis.

Nella foto si vede il senatore discutere con Ibrahim Al-Badri, che con il nome di Abou Bakr Al-Baghdadi sarà il futuro califfo dello Stato islamico. Dall’ottobre 2011 Al-Badri, alias Al-Baghdadi, figura sulla lista dei terroristi ricercati dagli Stati Uniti e sulla lista del Comitato delle sanzioni delle Nazioni Unite.

Un mese prima di ricevere il senatore McCain, Ibrahim Al-Badri, alias Al-Baghdadi, aveva creato lo Stato islamico in Irak e nel Levante – sempre facendo parte dell’Esercito siriano libero.

Aveva rivendicato l’attacco alle prigioni di Taj e Abou Graïb in Irak, da cui aveva fatto evadere centinaia di jihadisti che avevano integrato le fila della sua organizzazione. L’attacco era coordinato con altre operazioni quasi simili in diversi paesi. I fuggiti andavano a raggiungere organizzazioni combattenti in Siria.

Lo scopo perseguito da McCain (senza alcun mandato peraltro dallla Casa Bianca di Barack Obama, che subi' l'iniziativa senza saperne nulla) era quello di dividere l’Irak in diverse parti per meglio sfruttarne le risorse energetiche. In passato gli americani non ci sono riusciti, malgrado avessero tolto di mezzo il presidente iracheno Saddam Hussein. Oggi ci riprovano con l’aiuto dello Stato islamico.

L’operazione è preparata da tempo, ancor prima dell’incontro di McCain e Al-Baghdadi. Migliaia di jihadisti sono stati formati in Qatar e in Libia dopo la caduta di Gheddafi e lo Stato islamico ha ricevuto finanziamenti per quasi 3 milioni di dollari.

Violando l’accordo di difesa con l’Irak, gli Stati Uniti non sono intervenuti e hanno lasciato che lo Stato islamico proseguisse la sua conquista territoriale e il massacro di oppositori e minoranze religiose.

E’ stato solo di fronte al crescere dell’emozione pubblica per via delle decapitazioni degli ostaggi che Barack Obama si è trovato costretto a bombardare le posizioni dello Stato islamico. Però, secondo il generale William Mayville, direttore delle operazioni dello Stato maggiore:

"questi bombardamenti sono poco suscettibili di pregiudicare le capacità globali dei jihadisti o le loro attività in Irak e in Siria".

I bombardamenti americani non puntano a distruggere le postazioni militari dei jihadisti ma servono a fare in modo che ogni gruppo si mantenga nel territorio che gli compete. Si è trattato di bombardamenti simbolici.
A rallentare l’avanzata dello Stato islamico sono invece stati i curdi del PKK turco e siriano, aprendo un corridoio che ha permesso alle popolazioni civili di sfuggire ai massacri.
 

gilles1

Forumer storico
dell'Isis
GEOPOLITICA | Il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, compare in varie foto e VIDEO con estremisti siriani, fra cui Al Baghdadi, ora califfo dello Stato Islamico
Il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, compare in varie foto e VIDEO con estremisti siriani, fra cui Al Baghdadi, ora califfo dello Stato Islamico.
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Una foto inequivocabile. Il ruolo di McCain nella nascita dell'Isis va indagato con attenzione.



NEW YORK (WSI) - In un editoriale pubblicato su Boulevard Voltaire, Thierry Meyssan è tornato qualche giorno fa sulle fotografie e video apparsi su diversi media e che mostrano il senatore repubblicano, ex candidato alla Casa Bianca, John McCain in compagnia di rappresentanti di fazioni opposte al regime siriano, fra cui Al Baghdadi, futuro califfo dello Stato Islamico.

Meyssan parla anche di una riunione organizzata dalla NATO il 4 febbraio 2011 al Cairo per lanciare la "primavera araba" in Libia e in Siria. A suo dire la riunione era presidiata da John McCain.

Il 22 febbraio 2011, scrive, John McCain era in Libano per organizzare il trasferimento di armi in Siria. Dopo aver lasciato il Libano, aveva ispezionato la frontiera siriana e individuato i villaggi che sarebbero serviti come base ai mercenari per la guerra che si stava preparando.


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Meyssan scrive anche dell’incontro in Siria di McCain con i leader dell’opposizione armata: "Il viaggio era stato organizzato dalla Syrian Emergency Task Force, che contrariamente a quanto fa pensare il suo nome è un’organizzazione sionista guidata da un membro palestinese dell’AIPAC [un gruppo di pressione americano noto per il forte supporto allo stato di Israele, ndr].

Sulle immagini che erano state diffuse si nota la presenza di Mohammad Nour, portavoce del fronte terrorista Al-Nosra. Interrogato sulla sua vicinanza a terroristi islamici, il senatore repubblicano aveva affermato di non conoscere Mohammad Nour, che si era intrufolato nella foto di sua iniziativa.

Supponendo che effettivamente McCain non conoscesse Mohammad Nour, l’obiettivo del suo viaggio segreto in Siria era comunque quello di incontrare i vertici dell’Esercito siriano libero. A suo dire, questa organizzazione si compone esclusivamente di siriani che combattono per la libertà di fronte alla dittatura di Bashar al Assad e i suoi capi sono dei moderati degni di fiducia.

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Un'altra prova fotografica da cui si vede che McCain, nel suo viaggio segreto in Siria, fu a contatto con i futuri leader dell'Isis.

Nella foto si vede il senatore discutere con Ibrahim Al-Badri, che con il nome di Abou Bakr Al-Baghdadi sarà il futuro califfo dello Stato islamico. Dall’ottobre 2011 Al-Badri, alias Al-Baghdadi, figura sulla lista dei terroristi ricercati dagli Stati Uniti e sulla lista del Comitato delle sanzioni delle Nazioni Unite.

Un mese prima di ricevere il senatore McCain, Ibrahim Al-Badri, alias Al-Baghdadi, aveva creato lo Stato islamico in Irak e nel Levante – sempre facendo parte dell’Esercito siriano libero.

Aveva rivendicato l’attacco alle prigioni di Taj e Abou Graïb in Irak, da cui aveva fatto evadere centinaia di jihadisti che avevano integrato le fila della sua organizzazione. L’attacco era coordinato con altre operazioni quasi simili in diversi paesi. I fuggiti andavano a raggiungere organizzazioni combattenti in Siria.

Lo scopo perseguito da McCain (senza alcun mandato peraltro dallla Casa Bianca di Barack Obama, che subi' l'iniziativa senza saperne nulla) era quello di dividere l’Irak in diverse parti per meglio sfruttarne le risorse energetiche. In passato gli americani non ci sono riusciti, malgrado avessero tolto di mezzo il presidente iracheno Saddam Hussein. Oggi ci riprovano con l’aiuto dello Stato islamico.

L’operazione è preparata da tempo, ancor prima dell’incontro di McCain e Al-Baghdadi. Migliaia di jihadisti sono stati formati in Qatar e in Libia dopo la caduta di Gheddafi e lo Stato islamico ha ricevuto finanziamenti per quasi 3 milioni di dollari.

Violando l’accordo di difesa con l’Irak, gli Stati Uniti non sono intervenuti e hanno lasciato che lo Stato islamico proseguisse la sua conquista territoriale e il massacro di oppositori e minoranze religiose.

E’ stato solo di fronte al crescere dell’emozione pubblica per via delle decapitazioni degli ostaggi che Barack Obama si è trovato costretto a bombardare le posizioni dello Stato islamico. Però, secondo il generale William Mayville, direttore delle operazioni dello Stato maggiore:

"questi bombardamenti sono poco suscettibili di pregiudicare le capacità globali dei jihadisti o le loro attività in Irak e in Siria".

I bombardamenti americani non puntano a distruggere le postazioni militari dei jihadisti ma servono a fare in modo che ogni gruppo si mantenga nel territorio che gli compete. Si è trattato di bombardamenti simbolici.
A rallentare l’avanzata dello Stato islamico sono invece stati i curdi del PKK turco e siriano, aprendo un corridoio che ha permesso alle popolazioni civili di sfuggire ai massacri.

semplicemente pazzesco

buona domenica Moto!
 

Tolomeo

Perdo pelo, non il vizio
UN MAGISTRATO CON LE PALLE DENUNCIA LA TRUFFA DEL DEBITO, DELL′EURO E DEI TRATTATI EUROPEI!
...
Ci è pervenuto...
...
( Dott. Gennaro Varone - sost. proc. della Repubblica )

Questo magistrato, questo sig Varone, folgorato da qualche santone keynesiano, spara farneticazioni.
Come tutti i Keynesiani.
Se Keynes vivesse nell'italietta pre-fallimentare di oggi, si guarderebbe bene dal proporre un ulteriore indebitamento dello stato, che porterebbe rapidamente al default.
La sua ricetta potrebbe andare bene, temporaneamente, solo in paesi con un debito ancora contenuto e soprattutto in paesi con potenzialità produttive molto grandi, come gli Stati Uniti degli anni '30, che suscitano fiducia ai sottoscrittori dei titoli di stato.
Non e' certo il caso dell'Italia !!!
Ma i tardo keynesiani non lo vogliono capire.
E' vero che parte della spesa statale, tornando nel circuito economico favorisce l'economia privata.
Ma l'altra parte, quella che finisce sui conti correnti dei parassiti dell'apparato statale, rimane congelata, improduttiva.
Paradossalmente se le tassse statali fossero azzerate, tutto l'ammontare del bilancio statale rimarrebbe nelle tasche dei cittadini, ovvero nell'economia reale.
E' nutile illudersi!
Lo stato non puo' produrre ricchezza, puo' solo consumarla e sciuparla in larga parte, in modo parassitario.
I keynesiano pensano che lo stato possa indebitarsi all'infinito, che possa emettere, senza limitazioni, titoli di debito pubblico, da vendere a investitori fessi.
Ovviamente non e' cosi'.
Quando il mercato capisce che il debito di uno stato non e' piu' solvibile, semplicemente lo obbliga al default, al fallimento, alla rovina dei suoi cittadini-sudditi.
La ricetta keynesiana non puo' funzionare sempre e comunque.
In realtà, non ci sono altre ricette se non quella della spesa sostenibile in base alla ricchezza prodotta.
Il resto e' propaganda politica, buona per i gonzi.
Se l'apparato produttivo primario e secondario, e solo in parte il terziario, producono ricchezza reale, allora lo stato puo' prelevarne una parte RAGIONEVOLE, per la realizzazione di opere pubbliche (ospedali, strade, scuole ecc.).
Una costituzione puo' elencare obiettivi di benessere e welfare all'infinito, ma non e' scontato che si possano realizzare.
Si potra' realizzare solo quello che e' consentito dall'economia reale del paese, ovvero dal gettito di una tassazione RAGIONEVOLE, che non penalizzi lo sviluppo e la crescita dell'economia privata.
La crisi italiana e di molti altri paesi occidentali e dovuta unicamente all'esplosione dei bilanci statali e delle tassazioni, per creare livelli di welfare e di terziario improduttivo incompatibili con l'economia reale.
E' fuorviante indicare nelle banche e nel sistema finanziario l'origine di tutti i mali.
Le banche sono pappa e ciccia con gli stati, sono le complici degli stati.
Gli stati si indebitano, le banche finanziano lo stato e si pappano gli interessi, finche' il giochino puo' durare; quando il limite viene superato, politici, funzionari statali e banchieri fuggono col bottino.
E i cittadini finiscono con le "pezze al (c)ulo".
Il sistema finanziario, in generale, non fa altro che adeguarsi all'andazzo.
Fa quello che deve fare, specula su tutto cio' che e' speculabile, ma non e' il primo responsabile del fallimento delle economie nazionali.
Solo gli stati, con i loro apparati elefantiaci, sono i responsabili dei disastri.
L'economia produttiva, la crescita e il benesse sono tutt'altra cosa.
Possono svilupparsi solo se l'apparato statale viene ridotto al minimo indispensabile, senza sprechi e senza parassitismi.
Il primo articolo di una costituzione, invece che invocare genericamente, in modo trascendentale, il mitico "lavoro", dovrebbe recitare piu' o meno cosi:
"lo stato non deve e non puo' tassare i cittadini al di sopra della soglia RAGIONEVOLE".
Tutto il resto dovra' venire di conseguenza.
 

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