Eni (ENI) Eni è il regno Marcegaglia (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
dopo la reggenza di Scaroni le cui ultime fasi sono riassunte qui http://www.investireoggi.it/forum/che-bella-incurvata-all-italia-vt65490-2.html

ora è il turno di EMMA


ma siamo sicuri che almeno Lei non abbia problemi con la giustizia per inquinamento e fondi neri?
[ricordo che Scaroni è appena stato condannato per l'inquinamento di Porto Tolle http://www.investireoggi.it/forum/condannati-scaroni-e-tato-vt82087.html#post3857691 e precedentemente aveva concordato una condanna mi pare per tangenti]
 

tontolina

Forumer storico
I guai giudiziari della Marcegaglia: dai fondi neri allo smaltimento illecito di rifiuti tossici

Il fratello del numero uno di Confindustria è stato condannato per una mazzetta. Scoperta anche una rete di evasione fiscale in SVizzera. Nel mirino delle procure anche il padre Steno


di Redazione Il Fatto Quotidiano | 8 ottobre 2010Commenti (4)


http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/08/questa-volta-non-ci-sono-case-a-montecarlo/69979/#









Questa volta non ci sono case a Montecarlo, cucine Scavolini e neppure, che si sappia, finanziarie off-shore parcheggiate al sole di qualche isoletta dei Caraibi. Per capire meglio la vicenda esplosa ieri con le perquisizioni alla redazione de Il Giornale conviene però tentare di rispondere a una domanda fondamentale.

Per quale motivo Rinaldo Arpisella, da almeno quindici anni fidato consigliere e lobbista della famiglia Marcegaglia, ha interpretato come una minaccia concreta le frasi pronunciate al telefono dal giornalista Nicola Porro? Perché proprio lui, l’esperto Arpisella, un professionista che gestisce l’immagine della presidente di Confindustria e i suoi rapporti con le istituzioni e con la stampa, si è sentito messo alle strette (addirittura “prostrato” scrivono i magistrati) dalle parole del vicedirettore del Giornale?

Un primo indizio utile per abbozzare una risposta lo possiamo rintracciare in un breve articolo pubblicato il 22 settembre scorso dal quotidiano della famiglia Berlusconi. Titolo “Pressing in aula sul fratello del presidente di Confindustria”. Nel testo si dava conto di un’udienza del processo per le tangenti Enipower in cui il pm Carlo Nocerino aveva interrogato un dirigente del gruppo Marcegaglia per capire chi nell’azienda mantovana avesse saputo delle stecche pagate a un manager dell’Eni. La maxi bustarella (oltre un milione di euro) serviva ad aggiudicarsi un appalto di caldaie del valore di 127 milioni di euro.
Per questa storia, che risale al 2003, Antonio Marcegaglia ha patteggiato (nel 2004) una condanna a 11 mesi di reclusione e un risarcimento di circa 6 milioni di euro. Ma dalle sue dichiarazioni rese ai pm è nato un filone d’indagine forse ancora più imbarazzante per la famiglia mantovana che controlla uno dei più importanti gruppi siderurgici italiani.

Sì, perché grazie alla collaborazione delle autorità di Berna la Procura di Milano ha ricostruito una rete di conti svizzeri alimentati per un decennio da fondi neri dei Marcegaglia. Un vero tesoretto, che secondo la ricostruzione dei magistrati sarebbe stato utilizzato dalla famiglia della presidente di Confindustria per una lunga serie di operazioni riservate. L’inchiesta l’anno scorso è approdata alla procura di Mantova per competenza territoriale. E anche l’Agenzia delle Entrate ha aperto un’indagine.


Il capitolo non è ancora chiuso, quindi, anche se i Marcegaglia hanno più volte reagito alle indiscrezioni puntualizzando che si tratta di “episodi già da tempo definiti”. Certo l’interrogatorio del 21 settembre, nei termini in cui il Giornale l’ha riportato nel suo articolo, potrebbe far pensare che in Procura a Milano non ritengano chiarita del tutto quella vicenda. Così come del resto è in pieno svolgimento anche un’altra inchiesta penale che coinvolge Steno Marcegaglia, padre di Emma, questa volta a Grosseto. È una storiaccia di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi che ruota attorno alla Agrideco, un’azienda maremmana. A febbraio l’operazione, nome in codice “Golden Rubbish” ha portato in carcere una quindicina di persone. ma in tutto gli indagati sono 61 e tra questi anche il fondatore del gruppo Marcegaglia, perché secondo l’accusa anche uno dei suoi impianti, quello di Ravenna, avrebbe smaltito scorie di lavorazione in modo illegale. Anche in questo caso il gruppo mantovano ha respinto tutte le accuse. Così come nei mesi scorsi sono sempre state respinte al mittente illazioni e voci sugli affari dei Marcegaglia alla Maddalena.
Proprio una società del gruppo mantovano si è infatti aggiudicata la gestione del nuovo Arsenale, una delle strutture finita al centro dello scandalo di Bertolaso e compagni. Socio dei Marcegaglia in questa operazione è il manager-finanziere Massimo Caputi, uomo dal lungo curriculum e dalle mille relazioni nei Palazzi romani. La famiglia della presidente di Confindustria non è stata mai coinvolta nelle indagini su questa specifica vicenda. Resta aperta però la questione probabilmente più imbarazzante. Quella che riguarda l’immagine di Emma Marcegaglia tirata in ballo, lei o il suo gruppo, in inchieste penali da un capo all’altro della Penisola. Forse per questo alzando il telefono con Porro, perfino lo smaliziato Arpisella, si è sentito minacciato. Peggio: prostrato.
di Vittorio Malagutti
da Il Fatto quotidiano dell’8 ottobre 2010
 

tontolina

Forumer storico
le continue richieste di inceneritori da parte del gruppo marcegaglia forse e ribadisco forse [è la panza che mi ha messo un dubbio.. ]
servono per smaltire bruciando i rifiuti tossici prodotti

Il sequestro dell'inceneritore Marcegaglia - Beppe Grillo

www.beppegrillo.it/2008/.../il_sequestro_dellinceneritore_marcegaglia.ht...‎
19/ott/2008 - E' una grande vittoria per la salute dei pugliesi. ... degli insediamenti tra Bari e Modugno di una centrale a turbogas e appunto dell'inceneritore, ...
 

tontolina

Forumer storico
Eni, Descalzi tra Russia e le nuove frontiere

lunedì 14 aprile 2014 21:47

MILANO, 14 apriledi Stephen Jewkes e Oleg Vukmanovic (Reuters) - A Claudio Descalzi tocca il delicato compito di garantire le forniture di gas dell'Italia coltivando da un lato i rapporti di Eni con la Russia e dall'altro esplorando nuove frontiere in Africa e Asia per aumentare gli utili del gruppo.
La decisione del governo di puntare su Descalzi, un manager con 30 anni di esperienza sul campo, affida Eni a un amministratore delegato che probabilmente, come il suo predecessore Paolo Scaroni, si concentrerà sull'attività core della ricerca e dello sviluppo di nuovi giacimenti.
Descalzi, 59 anni, è uno dei manager più rispettati nel settore Exploration & Production. Royal Dutch Shell recentemente gli ha offerto la guida della propria divisione E&P ma il governo italiano, che detiene il 30% circa di Eni, ha saputo convincerlo a restare, riferiscono fonti vicine alla situazione.
Laureato in Fisica al Politecnico di Milano, Descalzi dovrà inevitabilmente concentrarsi sugli aspetti geopolitici del suo nuovo ruolo.
L'annessione della Crimea da parte della Russia ha fatto riemergere mai sopiti timori sulla sicurezza delle fonti di approvvigionamento europee. L'Italia che insieme alla Germania è il principale acquirente di gas russo, dipende dalle importazioni per far fronte al 90% dei suoi consumi dal momento che non ha energia nucleare e le energie rinnovabili sono ancora poco sviluppate.
Matteo Renzi recentemente ha detto che Eni non si occupa solo di energia ma anche di politica estera e di servizi segreti.
Chi lo conosce descrive Descalzi come un manager tenace che sarebbe in grado di tenere testa a Mosca se necessario.
"E' un combattente, un uomo da prima linea. Non fuggirà il confronto", ha detto una persona che ha lavorato con lui. Continua...
 

tontolina

Forumer storico
E nel nuovo cda Eni spunta un rinviato a giudizio

Salvatore Mancuso nominato da Renzi è accusato di aggiotaggio nel crac Rinascimento

mancuso-630x304.jpg


Chissà se Matteo Renzi sa che il finanziere Salvatore Mancuso, appena designato per il cda dell’Eni, è stato rinviato a giudizio per il crac della Risanamento di Luigi Zuino proprio qualche giorno fa.

E’ la domanda sarcastica che pone oggi Francesco Bonazzi per Dagospia, ricordando come il Premier abbia più volte detto che avrebbe scelto persone con dei “requisiti di onorabilità”. Salvatore Mancuso è un imprenditore con un ottimo curriculum, ricorda Bonazzi, ma:
Il vero dispiacere, però, gli arriva mercoledì scorso, quando la Procura di Milano chiede il suo rinvio a giudizio, insieme all’immobiliarista Luigi Zunino, nell’ambito del procedimento per il crac – evitato di poco – di Risanamento. Le accuse sono aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza. Accuse non di poco conto, se dimostrate, per un futuro amministratore Eni. Non si sa se e quanto Renzie ne fosse informato. Ma la raccomandazione di Angelino Alfano, che sul suo amico finanziere ha giocato tutte le proprie carte, ha in ogni caso funzionato alla perfezione. (Fonte)
 

tontolina

Forumer storico
Di Maio: «Marcegaglia nel mondo del conflitto di interessi»

Il duro giudizio del vicepresidente della camera sulla nomina di Renzi

dimaio1-630x355.jpg


Emma Marcegaglia nominata al vertice dell’Eni da Renzi. Una scelta che non è piaciuta al vicepresidente della Camera e deputato del M5S Luigi Di Maio. Sulla sua pagina Facebook ha voluto ricordare il passato dell’ex presidente di Confindustria.
Proprio quella Marcegaglia che possiede una società in rapporti con Eni ed Enel. Con i due colossi, la Marcegaglia spa ha addirittura condiviso una vicenda giudiziaria (Enipower ed Enelpower) relativa a presunte tangenti versate per aggiudicarsi alcuni appalti delle controllate del Tesoro. Per quei fatti, il fratello di Emma, Antonio Marcegaglia, a marzo 2008 ha patteggiato una pena (sospesa) di 11 mesi per corruzione e ha pagato oltre 6 milioni di euro. Dall’inchiesta erano emersi alcuni conti cifrati intestati anche a Emma Marcegaglia, sui quali erano transitati fondi neri: “Risorse riservate – aveva messo a verbale Antonio Marcegaglia il 30 novembre 2004 – che abbiamo sempre utilizzato nell’interesse del gruppo per le sue esigenze non documentabili.
Diamo il benvenuto ad Emma nel mondo dei conflitti d’interesse Renziani. Se questa nomina l’avesse fatta Berlusconi, il PD avrebbe gridato al golpe. Ma visto che è Renzi, tutti in silenzio.
L’ipocrisia dilagante della sedicente sinistra”.
 

nonmollare

Moderator
Di Maio: «Marcegaglia nel mondo del conflitto di interessi»

Con i due colossi, la Marcegaglia spa ha addirittura condiviso una vicenda giudiziaria (Enipower ed Enelpower) relativa a presunte tangenti versate per aggiudicarsi alcuni appalti delle controllate del Tesoro. Per quei fatti, il fratello di Emma, Antonio Marcegaglia, a marzo 2008 ha patteggiato una pena (sospesa) di 11 mesi per corruzione e ha pagato oltre 6 milioni di euro. Dall’inchiesta erano emersi alcuni conti cifrati intestati anche a Emma Marcegaglia, sui quali erano transitati fondi neri: “Risorse riservate – aveva messo a verbale Antonio Marcegaglia il 30 novembre 2004 – che abbiamo sempre utilizzato nell’interesse del gruppo per le sue esigenze non documentabili.
Diamo il benvenuto ad Emma nel mondo dei conflitti d’interesse Renziani. Se questa nomina l’avesse fatta Berlusconi, il PD avrebbe gridato al golpe. Ma visto che è Renzi, tutti in silenzio.
L’ipocrisia dilagante della sedicente sinistra”.

si, è un grosso scandalo, uno schifo.
 

Users who are viewing this thread

Alto