QUANDO SEI FELICE Ti GODI LA MUSICA, QUANDO SEI TRISTE CAPISCI I TESTI (2 lettori)
- Creatore Discussione DANY1969
- Data di Inizio
olly®
DIO E'DONNA!!!
Giannigas
Forumer storico
Val
Torniamo alla LIRA
A questo punto, dimentico di avere gli Xbr e mi ricordo che in un angolo del cassetto ho dei LEVMIBE noi a 20000 faremmo semplicemente un pull back della discesa
Val
Torniamo alla LIRA
Oh parbleau, oh parbleau, adesso è diventata inconfutabilmente - nero su bianco - una sanzione amministrativa.........oh parbleau 
Di certo c'è che ormai non si può tornare indietro: le motivazioni della sentenza con cui il 19 ottobre scorso la Corte d'appello di Milano inflisse a Berlusconi due anni di interdizione dai pubblici uffici come pena accessoria della condanna per frode fiscale nel processo diritti tv sono depositate in cancelleria, firmate, controfirmate e timbrate. Irrevocabilmente.
Doveva essere la pietra semi-tombale sulla carriera politica del Cavaliere, l'ultimo passaggio prima della sua estromissione per indegnità da Palazzo Madama. E invece, quasi buttato lì nella quinta delle nove pagine, c'è il sassolino che rischia di bloccare tutto l'ingranaggio. Due parole che per i difensori dell'ex premier e per numerosi esponenti del Pdl dimostrano che dal Parlamento Berlusconi non può essere cacciato. Non almeno con la legge Severino, il decreto anticorruzione sulla cui interpretazione si lacera da settimane la Giunta per le elezioni del Senato. E di cui paradossalmente sono proprio i giudici milanesi a dare la lettura che ora il centrodestra impugna per salvare il suo leader.
Di certo c'è che ormai non si può tornare indietro: le motivazioni della sentenza con cui il 19 ottobre scorso la Corte d'appello di Milano inflisse a Berlusconi due anni di interdizione dai pubblici uffici come pena accessoria della condanna per frode fiscale nel processo diritti tv sono depositate in cancelleria, firmate, controfirmate e timbrate. Irrevocabilmente.
Doveva essere la pietra semi-tombale sulla carriera politica del Cavaliere, l'ultimo passaggio prima della sua estromissione per indegnità da Palazzo Madama. E invece, quasi buttato lì nella quinta delle nove pagine, c'è il sassolino che rischia di bloccare tutto l'ingranaggio. Due parole che per i difensori dell'ex premier e per numerosi esponenti del Pdl dimostrano che dal Parlamento Berlusconi non può essere cacciato. Non almeno con la legge Severino, il decreto anticorruzione sulla cui interpretazione si lacera da settimane la Giunta per le elezioni del Senato. E di cui paradossalmente sono proprio i giudici milanesi a dare la lettura che ora il centrodestra impugna per salvare il suo leader.
PILU
STATE SERENI
buongiorno a tutti... ma ditemi una cosa.. con le banche centrali che stampano a volontà illimitatamente... perchè mettersi contro ?
è il più comune e classico errore che ha il difetto di fare male molte volte... e visto la vostra vetusta età
è un errore che non si dovrebbe mai commettere...
che l'economia reale va a donnine ogni giorno è un altro discorso .. è dal 2007 che i mkt e l'economia reale hanno preso strade diverse...
è il più comune e classico errore che ha il difetto di fare male molte volte... e visto la vostra vetusta età
è un errore che non si dovrebbe mai commettere...che l'economia reale va a donnine ogni giorno è un altro discorso .. è dal 2007 che i mkt e l'economia reale hanno preso strade diverse...
PILU
STATE SERENI
Oh parbleau, oh parbleau, adesso è diventata inconfutabilmente - nero su bianco - una sanzione amministrativa.........oh parbleau
Di certo c'è che ormai non si può tornare indietro: le motivazioni della sentenza con cui il 19 ottobre scorso la Corte d'appello di Milano inflisse a Berlusconi due anni di interdizione dai pubblici uffici come pena accessoria della condanna per frode fiscale nel processo diritti tv sono depositate in cancelleria, firmate, controfirmate e timbrate. Irrevocabilmente.
Doveva essere la pietra semi-tombale sulla carriera politica del Cavaliere, l'ultimo passaggio prima della sua estromissione per indegnità da Palazzo Madama. E invece, quasi buttato lì nella quinta delle nove pagine, c'è il sassolino che rischia di bloccare tutto l'ingranaggio. Due parole che per i difensori dell'ex premier e per numerosi esponenti del Pdl dimostrano che dal Parlamento Berlusconi non può essere cacciato. Non almeno con la legge Severino, il decreto anticorruzione sulla cui interpretazione si lacera da settimane la Giunta per le elezioni del Senato. E di cui paradossalmente sono proprio i giudici milanesi a dare la lettura che ora il centrodestra impugna per salvare il suo leader.
sei orgoglioso di avere un delinquente condannato in parlamento che rappresenta il tuo paese ? IO NO .
Sempre a fare il tifo.. mai a fare il tipo per il bene del proprio paese...
.Mai confessare la verità... se poi dobbiamo confutare la magistratura etc etc..allora sono sempre tutti innocenti...
...mah