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tontolina

Forumer storico
ECONOMIA

B.Etruria: Berni; potevamo salvarci, fallimento pilotato (CorSera)

10:27 ROMA (MF-DJ)--"Se qualcuno ha sbagliato deve pagare, vale per tutti. Ma questa banca si poteva salvare, accompagnandola fuori dalla crisi. Invece e' stata affossata da un fallimento pilotato e premeditato". Lo dichiara, in un'intervista al Corriere della Sera, il vicepresidente vicario di BancaEtruria, Alfredo Berni, a proposito delle vicende che hanno interessato la banca, una delle quattro salvate dal decreto dell'esecutivo. "Certo che eravamo in difficolta' -ha aggiunto Berni- e anche per questi motivi", Banca Etruria e' crollata. "Ma e' un problema comune: l'operazione che ci ha ammazzato e' stata alzare al 66% la copertura delle sofferenze, col cambio dei parametri nell'ultima ispezione prima del commissariamento". Secondo Berni, c'era una strada alternativa al fallimento, ovvero "una ricapitalizzazione" in quanto "a Veneto Banca e Popolare Vicenza l'hanno fatto fare, a noi no". In merito alla grande quantita' di titoli di Stato appartenenti a Banca Etruria, Berni ha spiegato che "sono state operazioni indicate da Bankitalia a tutto il sistema. Poi nel 2013 di colpo ci hanno imposto di ridurre gli investimenti in Btp per il rischio Paese. Ma quella per noi era una fonte di reddito sicura. L'hanno fatto deliberatamente - ha concluso Berni - per mettere in ulteriore difficolta' la banca e indirizzarci verso una concentrazione". red/alu (fine) MF-DJ NEWS 2310:26 dic 2015
 

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B.Etruria: Berni; potevamo salvarci, fallimento pilotato (CorSera)

10:27 ROMA (MF-DJ)--"Se qualcuno ha sbagliato deve pagare, vale per tutti. Ma questa banca si poteva salvare, accompagnandola fuori dalla crisi. Invece e' stata affossata da un fallimento pilotato e premeditato". Lo dichiara, in un'intervista al Corriere della Sera, il vicepresidente vicario di BancaEtruria, Alfredo Berni, a proposito delle vicende che hanno interessato la banca, una delle quattro salvate dal decreto dell'esecutivo. "Certo che eravamo in difficolta' -ha aggiunto Berni- e anche per questi motivi", Banca Etruria e' crollata. "Ma e' un problema comune: l'operazione che ci ha ammazzato e' stata alzare al 66% la copertura delle sofferenze, col cambio dei parametri nell'ultima ispezione prima del commissariamento". Secondo Berni, c'era una strada alternativa al fallimento, ovvero "una ricapitalizzazione" in quanto "a Veneto Banca e Popolare Vicenza l'hanno fatto fare, a noi no". In merito alla grande quantita' di titoli di Stato appartenenti a Banca Etruria, Berni ha spiegato che "sono state operazioni indicate da Bankitalia a tutto il sistema. Poi nel 2013 di colpo ci hanno imposto di ridurre gli investimenti in Btp per il rischio Paese. Ma quella per noi era una fonte di reddito sicura. L'hanno fatto deliberatamente - ha concluso Berni - per mettere in ulteriore difficolta' la banca e indirizzarci verso una concentrazione". red/alu (fine) MF-DJ NEWS 2310:26 dic 2015
insomma
Bankiitalia non ha informato i cittadini del dissesto delle banche
Consob non ha vigilato ed impedito la truffa ai danni di poveri pensionati

e il governo che fa?
deruba i risparmiatori di 1 miliardo per erogarlo alle banche





lo schiaffo dell'Europa a Renzi: "C'è la prova: poteva salvare i conti"
Adesso c' è la prova. Il decreto salva banche, che poi come si è visto sembra più un salva-papà, non era l' unica strada per mettere in sicurezza i conti correnti…
Piovegovernoladro
 

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insomma
Bankiitalia non ha informato i cittadini del dissesto delle banche
Consob non ha vigilato ed impedito la truffa ai danni di poveri pensionati

e il governo che fa?
deruba i risparmiatori di 1 miliardo per erogarlo alle banche


lo schiaffo dell'Europa a Renzi: "C'è la prova: poteva salvare i conti"
Adesso c' è la prova. Il decreto salva banche, che poi come si è visto sembra più un salva-papà, non era l' unica strada per mettere in sicurezza i conti correnti…
Piovegovernoladro
Banca Etruria: Le Risposte sono Tutte fra Chi ha Beneficiato di Prestiti e non li ha Restituti

Di FunnyKing , il 5 gennaio 2016 34 Comment

Prendiamo l’annoso caso del Ministro Maria “Etruria” Boschi.
La questione non è se si sarebbe dovuta dimettere in seguito alla scandalo Banca Etruria.
La questione è: Perché Maria “Etruria” Boschi è stata nominata Ministro della Repubblica?
Ovvero sulla base di quali valutazioni di merito e quali valutazioni politche e di convenienza per il il Premier Renzi.
La risposta a queste simpatiche domande a mio modestissimo e inutile parere sta tutta nei crediti in sofferenza della fu Banca Etruria (e delle altre banchette piddine fallite).
I nomi sono tutti li, bisogna spulciare fra i beneficiari falliti dei crediti inesigibili (o quasi) concessi dalle 4 banchette piddine fallite.
Potrebbe (uso il condizionale eh?) venire fuori che fra costoro ci sia qualche amico, sodale e finanziatore del Premier.

Oppure qualche soggetto che lo ha aiutato negli anni, come Presidente di Provincia, Sindaco di Firenze e poi Premier non eletto a scalare il potere.
Chissà?
Sono domande interessanti vero?
Magari potrebbe anche venire fuori un certo odore di massoneria, e fate attenzione a non dare al termine “massoneria” un significato occulto o diverso da Mafia o associazione per delinquere.
Sono solo persone che mettono in atto condotte criminali per ottenere un vantaggio illegittimo sulla pelle di altre persone (in questo caso gli “avidi e sprovveduti” obbligazionisti subordinati e azionisti delle banchette piddine fallite e ovviamente dei contribuenti tutti che stanno partecipando al salvataggio con agevolazioni fiscali concesse alle banche “di sistema” chiamate al capezzale)
Sul argomento riporto un ottimo articolo di Fabio Lugano da Scenari Economici
……
Ed adesso vediamo un po’ di debitori illustri…
20 milioni persi nel consorzio di finanziamento del porto di Imperia, insieme a Unicredit, Carige ed Efibanca. In questo caso la beneficiaria era Aqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone, sua moglie Chiara Rizzo Matacena e l’ex ministro Claudio Scajola
EDA di Samuele Landi, attualmente a Dubai , condannato per bancarotta, per 18 milioni. EDA avrebbe dovuto gestire le reti riservate di comunicazione di polizia e carabinieri.
Privilege Yacht e Privilege Fleet, con oltre 100 milioni concessi da un pool di banche, fra cui BPEL, a cui poi la stessa ne aggiunse altri 20. questa società doveva fare mega yatch di lusso, e non ne ha varato uno. Ideatore pare essere Mario La Via, progettista di Yatch quali in Nabila, mentre al presidente è un ex generale della finanza ottantenne. Nel CdA vi sono i figli del La Via ed alcuni legali. L’azionista di riferimento è la Ultrapolis 3000, con sede in Brunei (paradiso fiscale ..) dentro cui dovrebbero esservi nomi pesantissimi della politica e della moda (perez de Cuellar, Robert Miller, proprietario di duty free ed azionista di Luis Vuitton e CNN, ad esempio) che però non sono stati in grado di assicurare nè capitali nè ordini. Insomma grandi nomi, grandi parole, ma poi soldi non ne arrivano.
3,1 milioni HI Facing di Giorgio Guerini, ex vicepresidente, ex leader confartigianato, ex UDC ed ora definito da”Il Fatto” uomo di Corrado Passera.
3 milioni a Sorgenia di De Benedetti.
vari milioni ad aziende locali decotte, fra cui Unoaerre e Bonifiche.
25,5 milioni a Sanatrix e Villa Pini dell’imprenditore Angelini, quello che con lo scandalo Sanitopoli mise ingiustamente nei guai il presidente dell’Abruzzo Del Turco.
Ci sono poi i famosi 190 milioni di fidi concessi ad amministratori e sindaci, di cui 140 milioni sfruttati e 90 in sofferenza……
Un bel pastrocchio. Non poso riferire tutto quel che si trova, le notizie di grembiulini, amicizie politiche etc etc….. Ma c’è di tutto….
Vediamo un pochino cosa uscirà fuori….. ma i nomi sono tutti li.
 

tontolina

Forumer storico
Pop Vicenza: incubo per Bankitalia, bagno di sangue per azionisti

13 gennaio 2016, di Daniele Chicca
ROMA (WSI) – L’attacco contro Bankitalia e le autorità di vigilanza scagliato da Maria Elena Boschi è di “una violenza inaudita” secondo il Fatto Quotidiano.
“Mi fa sorridere – aveva detto il ministro delle Riforme – il fatto che alcuni autorevoli esponenti oggi prendano determinate posizioni, pur sapendo che sono le stesse persone che un anno fa suggerivano a Banca Etruria un’operazione di aggregazione con la Popolare di Vicenza“.
Nel mirino di Boschi ci sono il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo. Bankitalia è citata perché rea di aver accusato per iscritto l’ex board di Banca Etruria – tra cui il vicepresidente Pier Luigi Boschi, padre del ministro – di aver “lasciato inevasa la richiesta della Vigilanza di realizzare un processo di integrazione con un partner di elevato standing”, cioè Pop Vicenza e cioè “l’unica offerta giuridicamente rilevante presentata”.
Sempre Bankitalia, però – ricorda Marco Palombi nell’articolo – ha poi scoperto che i vertici dell’istituto di credito veneto non fecero votare l’offerta in sede di consiglio d’amministrazione.
Pop Vicenza-Etruria, sarebbe stata una catastrofe

Per il ministro delle Riforme, poi, quel matrimonio si sarebbe rivelato un bagno di sangue anche peggiore del decreto Salva banche. Marco Palombi sul quotidiano diretto da Travaglio scrive che Boschi “probabilmente ha ragione, ma la portata dell’ attacco arrivato da Palazzo Chigi a via Nazionale è assai più vasta della sola vicenda Etruria. Pop Vicenza è un nervo scoperto di Bankitalia per più motivi: rapporti personali, vigilanza lasca, ruolo dell’istituto nel risiko bancario sponsorizzato da Palazzo Koch”.
D’ altra parte Gianni Zonin, presidente di Popolare Vicenza dal 1997 (in cda dal 1983), “viticultore prestato alla finanza”, ha un talento vero nel tessere relazioni. Per limitarci a quelle con Banca d’Italia basti citare i nomi di cui si è circondato negli anni: tra il 2006 e il 2008 l’ ex ispettore della Vigilanza Luigi Amore diventa responsabile dell’Audit interno; nel 2011 entra in cda, da vicepresidente, l’ ex Ragioniere dello Stato Andrea Monorchio , uomo di molteplici e antichi contatti a Palazzo Koch; nel 2013 va a Vicenza a fare il capo delle relazioni istituzionali Gianandrea Falchi , ex capo della segreteria particolare di Bankitalia quando governatore era Mario Draghi .
Vicenza compra tutti (almeno così dice)

Pop Vicenza è uno dei nomi fatti più spesso nelle ipotesi ventilate negli ultimi tempi riguardanti il processo in atto di consolidamento del settore bancario e in particolare nell’universo delle popolari.
Etruria, sottolinea sempre Il Fatto, non è l’ unico caso in cui la Popolare di Vicenza ha vestito i panni del cavaliere bianco. “Il suo nome è venuto fuori tra i possibili acquirenti anche di Banca Marche e CariFerrara (altre due “salvate” il 22 novembre), per Veneto Banca (l’istituto di Montebelluna è messo male anche lui), la Popolare di Marostica e la Popolare di Spoleto , poi venduta a Banco Desio (Visco e i tre commissari risultano indagati dalla Procura umbra su denuncia dei vecchi soci di Bps)”.
Tutte queste trattative, a volte anche molto lunghe, sono parte del progetto espansivo di Zonin sponsorizzato da via Nazionale, ma non approdano a nulla: in molti casi, però, sono servite a tranquillizzare azionisti e risparmiatori degli istituti coinvolti, tenendone “alti” i titoli. Tutto questo fino all’ autunno 2014: quando la titolarità della Vigilanza sugli istituti più grandi passa da Roma alla Bce, a Francoforte partono le danze.
Vigilanza distratta, montagne di soldi andati in fumo

Gli ispettori di Visco e Barbagallo – che hanno esaminato Vicenza 7 volte in un decennio – hanno guardato la banca aumentare senza sosta il valore delle sue azioni (non quotate): nel 1996 valevano 27,1 euro, nel 2011 62 euro e mezzo, una performance che nemmeno Goldman Sachs. Ora, dopo una svalutazione del 23% (48 euro), la quotazione in Borsa si avvicina e gli analisti prezzano quei titoli a 10-12 euro: un bagno di sangue per 117mila azionisti, molti dei quali hanno già partecipato ai due aumenti di capitale autorizzati da via Nazionale negli ultimi anni per oltre un miliardo.
Palombi racconta come la Banca d’Italia si sia reso conto molto tardi, “solo nel 2014″ delle operazioni sospette di Pop Vicenza che “riacquistava azioni proprie senza dirlo e/o le piazzava ai clienti prestandogli i soldi”. I titoli non potevano essere inseriti tra i requisiti patrimoniali e di lì a breve Vicenza avrebbe fatto ricorso “all’ennesimo aumento di capitale“, da 1 miliardo.
“È a questa vicenda di mancata vigilanza e rapporti incrociati che allude il ministro Boschi tirando in ballo scelte e ruolo dei vertici di Palazzo Koch negli ultimi anni. Gli interessati non hanno gradito: siamo solo all’inizio“.
 

tontolina

Forumer storico
Perché i mercati sono violenti, e ancor più cattivi con Piazza Affari

L'economia della trasparenza | Perché i mercati sono violenti, e ancor più cattivi con Piazza Affari




I mercati in queste sedute stanno stupendo per la violenza con cui stanno scendendo le quotazioni. Da inizio anno le Borse europee hanno perso il 20%. Ma in realtà la caduta è iniziata a dicembre, quando Mario Draghi ha deluso gli investitori che avevano puntato su un potenziamento del quantitative easing della Banca centrale europea. Invece il Qe2 lanciato da Draghi è stato mini (allungato di sei mesi fino a marzo 2017 ma non nella quantità che resta di 60 miliardi di euro al mese). E’ stato solo l’inizio di un violento ritracciamento che francamente nessuno aveva previsto, almeno di tale entità. Gli analisti avevano indicato un 2016 difficile, con i mercati senza una guida e un tema di riferimento, con il rialzo dei tassi Usa avviato. Ma nessuno aveva previsto questa tempesta.
Invece in pochi giorni il petrolio è crollato sotto i 30 dollari (anche qui, il ribasso però inizia molto prima, e cioè a luglio 2014) e le Borse stanno scendendo a rotta di collo. Per gli amanti dell’analisi tecnica molti indici hanno perso il supporto che delimita il trend rialzista di lungo periodo, entrando quindi nella fase “Orso”. Ma è anche vero che quando scende tutto con questa velocità, violenza e anche “cattiveria”, i supporti lasciano il tempo che trovano. Se i grandi fondi ricevono ordini di vendere vendono e basta e non stanno mica a guardare i supporti e le resistenze, pane quotidiano invece per i trader.
Come evidenzia questo grafico di Bloomberg
gli indici delle Borse europee valgono molto meno in termini di prezzi/utili rispetto a Wall Street. La Borsa americana prezza gli utili attesi 15 volte, contro le 11 volte del Dax 30 e 12 di Piazza Affari ed Eurostoxx. E’ evidente che c’è qualcosa che sta andando al di là dei fondamentali. E che petrolio e rallentamento cinese iniziano a sembrare delle scuse per vendere, perché in questo momento si vuole vendere (su tutti l’esempio del ribasso del petrolio dopo l’abolizione, su cui si vociferava ormai da mesi, delle sanzioni verso l’Iran).
Piazza Affari poi ha un problema in più, la speculazione sulle banche. Sia quelle con multipli deboli (Mps e Carige capitalizzano un quarto del patrimonio netto, gli stessi livelli delle banche greche) ma anche quelle che con i multipli sono a posto (ad esempio Intesa Sanpaolo che ha un valore di mercato in linea con il patrimonio netto).
Il problema che riguarda le banche italiane è doppiamente politico:
1) il primo punto riguarda lo scontro tra Ue e Italia sulle modalità della creazione della bad bank, cioè un’entità su cui far confluire i crediti deteriorati che per le banche italiane sono 350 miliardi, il 16,7% degli impieghi contro il 4% della Francia e il 7% della Spagna; su questo punto è in atto uno scontro tra Renzi e Junker che secondo alcuni analisti evoca per certi versi lo scontro tra il governo italiano nel 2011 e la Commissione europea;
2) il secondo punto riguarda l’errore nell’aver fornito ai mercati una soglia di riferimento da cavalcare. L’errore è stato commesso nel salvataggio a dicembre di Banca Marche, CariChieti, Banca Etruria e CariFerrara. Nell’ambito del salvataggio le sofferenze sono state svalutate dell’82%. Se la Bce dovesse imporre questo paletto anche alle altre banche italiane, alcune finirebbero in deficit patrimoniale. Vendendo ogni giorno le banche italiane (e in particolare Mps che da inizio anno ha perso oltre il 60% della capitalizzazione) i mercati stanno andando in parte a scontare questo scenario, cioè che anche Mps e compagnia bella debbano alzare le coperture sulle sofferenze dall’attuale media del 55% all’82%.

E nel farlo alcune andrebbe in deficit patrimoniale.

Questo è il timore più grande, non del tutto scontato dai mercati. Ma è il timore su cui alcuni investitori si stanno muovendo al ribasso. L’errore è stato quello di dare una soglia ai mercati e agli speculatori.
 

tontolina

Forumer storico
Credit Suisse chiude il 2015 con un rosso da 2,6 miliardi, accelera sul taglio dei costi


Finanza.com - ‎28 minuti fa‎




credit suisse Il 2015 si è chiuso con un bilancio in profondo rosso per Credit Suisse. Per la prima volta dal 2008, la banca elvetica, la seconda per capitalizzazione, ha archiviato il 2015 con una perdita netta di 2,9 miliardi di franchi, vale a dire ...

però gli svizzeri non hanno il bail in... beati loro ... hanno la certezza di non perdere i risparmi depositati
 

tontolina

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Credit Suisse chiude il 2015 con un rosso da 2,6 miliardi, accelera sul taglio dei costi


Finanza.com - ‎28 minuti fa‎




credit suisse Il 2015 si è chiuso con un bilancio in profondo rosso per Credit Suisse. Per la prima volta dal 2008, la banca elvetica, la seconda per capitalizzazione, ha archiviato il 2015 con una perdita netta di 2,9 miliardi di franchi, vale a dire ...

però gli svizzeri non hanno il bail in... beati loro ... hanno la certezza di non perdere i risparmi depositati
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BANCHE ITALIANE: sono solide, quindi tutto bene!

Scritto il 3 febbraio 2016 alle 11:56 da Danilo DT


Il nostro listino sta letteralmente affondando grazie alle performance non cero entusiasmanti delle banche italiane e dei titoli finanziari in genere, che hanno un peso sul listino determinante.
Ma noi possiamo stare tranquilli, i nostri istituti di credito sono solidi. E ce lo ha detto il gran capo di Bankitalia Visco non più tardi del week end scorso.
«Le banche italiane sono ben patrimonializzate, anche grazie all’azione prudente e pressante della Vigilanza italiana e, da più di un anno della vigilanza europea». E quanto ai crediti deteriorati che gravano nei loro bilanci, «sono ampiamente coperti da svalutazioni e garanzie» mentre la crescita, che quest’anno e nel 2017 potrebbe attestarsi all’1,5%, favorisce una ripresa della redditività, tanto per le banche quanto per le imprese. Nel suo intervento al Forex di Torino, il governatore della Banca d’Italia rassicura gli operatori finanziari, con i nervi un po’ scossi per effetto di quei movimenti bruschi dei mercati azionari avvenuti nelle ultime settimane. (Source)
Ma allora di cosa ci preoccupiamo? Siamo tranquilli no?
E poco importa se poi in modo molto sottile, si chiede anche l’intervento dall’estero, andando quindi a liberare quei vincoli che volevano un sistema bancario italiano ben poco legato allo straniero e molto indigeno.
ROMA (Reuters) – Il consolidamento del settore bancario italiano per avere meno istituti, ma più solidi, può avvenire anche con la partecipazione di gruppi stranieri. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenuto al Copasir, il comitato parlamentare di controllo sulla sicurezza, secondo quanto riferito da due fonti che hanno partecipato all’incontro. “L’importante è la stabilità delle banche italiane, anche con gruppi stranieri”, ha detto una fonte riportando le parole del ministro.
Certo, l’importante che il sistema bancario sia salvo. Ma tanto siamo tranquilli no? Ma si, dai, siamo tranquilli…
E poco importa se un sistema finanziario solido e ben radicato, possa regalare agli azionisti ed ai risparmiatori certi numeri. Eccovi il meglio del peggio di questo 2016.


Ah, dite che è colpa dell’Europa? Si forse si…Mi spiego meglio. Una regola europea potrebbe trasformare i titoli di Stato da risk-free in titoli rischiosi. La scure della Commissione potrebbe abbattersi su Btp e Bonos spagnoli con maggior ferocia e assegnare una ponderazione diversa da zero a quasi tutti i governativi dell’area euro. La proposta, auspicata dalla Germania e in discussione a Bruxelles, continuano a essere oggetto di pesanti critiche da parte dei Paesi cosiddetti periferici.
Questo fatto creerebbe il panico sui titoli bancari e grossi problemi di bilancio per gli istituti di credito.

Che sia il preludio per un haircut? Calma e sangue freddo.
Considero assolutamente insensato trasformare proprio ora i titoli periferici in bond non “free risk” (anche se lo meriterebbe, sia ben chiaro) perché lo troverei molto destabilizzante in un momento di mercato già difficile. Il tema verrà ripreso sicuramente in futuro, ma oggi non è assolutamente il momento giusto.

Anche se, sia ben chiaro, le banche sono assolutamente solide e possiamo stare tranquilli. Giusto no?


Infografica via Corriere.it


 

tontolina

Forumer storico
il video di Franco Bechis.

9 febbraio alle ore 23:03 ·


E se facessero così con mps e veneto banca?

Visualizzazioni: 11.093

Franco Bechis ha aggiunto un nuovo video.Segui9 febbraio alle ore 22:53 ·

Se non rimborsano i truffati, via tutti i conti da Etruria & c
Su Banca Etruria arriva l'ennesimo mistero. Un appunto della Banca d'Italia rivela che pochi giorni prima del decreto di risoluzione che il governo di Matteo Renzi varò il 22 novembre 2015 mettendo sul lastrico gran parte dei correntisti, qualcuno fece una soffiata ai clienti più ragguardevoli della banca. Che hanno levato le tende e portato i loro risparmi altrove. A quell'epoca Banca Etruria era sotto commissariamento del governo e della Banca d'Italia. E la soffiata ai clienti che si sono messi in salvo può essere arrivata solo da lì: governo o Banca d'Italia. Con l'ennesima ombra che si staglia su questa incredibile vicenda, non è accettabile che alla povere gente truffata si imponga il tour de force davanti all'arbitrario arbitro Raffaele Cantone per avere solo una piccola parte del maltolto, come stabilisce la bozza di decreto che il governo sta per approvare. Altro che mancia: i truffati devono riavere tutto il maltolto centesimo su centesimo. E se qualcuno non è ancora convinto di questo dovere, qualcosa che sta per accadere li convincerà: molti correntisti delle quattro banche stanno per ritirare i loro risparmi e portarli altrove in segno di solidarietà con i correntisti truffati. E' l'arma di pressione più temuta da tutti...
 

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