pensate che io sia un onanista della protesta? (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Rendetevene conto, una volta per tutte!

Rendetevene conto, una volta per tutte! - Byoblu.com

Pubblicato 13 febbraio 2015 - 1.31 - Da Claudio Messora



bimbo-arrabbiato.jpg

E dopo l’ennesima giornata cominciata prima dell’alba e passata dentro a un’istituzione europea, il Consiglio europeo, e che non è ancora finita, mi concedo un’insalata e accendo la televisione cinque minuti. Io non ce l’ho con San Remo. Anche perché facevo il musicista, in un’altra vita, e qualcosina l’ho combinata pure lì. Guardatelo pure, anche perché “l’arte è cosa sacra e seria da salvar“, come dice Vinicio Capossela, e pure perché non ne possiamo più di sentire solo rotture di coglioni. Guardate l’Isola dei Famosi, guardate Rocco Siffredi e la scia centrale che lascia sulla sabbia tra le orme dei piedi. Va tutto bene. Però non dico tanto, ma se solo la metà del tempo che occupate con il calcio, con la musica, con i reality show, la dedicaste ai vostri interessi, ai governanti che decidono delle vostre vite, a quello che dicono, alle decisioni che prendono… Se dedicaste anche solo un terzo, forse anche un quinto di quello stesso tempo a guardare i video dei loro discorsi, a leggere e a capire cosa dicono, ad esprimere le vostre opinioni e a pretendere delle risposte e a minacciare di votare diversamente se non le ottenete, avremmo risolto probabilmente almeno la metà dei problemi che abbiamo.

Ma cosa credete, che io mi diverta a cercare di capire come si pronuncia “Dijsselbloem”, il presidente dell’Eurogruppo, o quello che dice Schulz nel suo inglese teutonico, o la differenza tra Consiglio d’Europa e Consiglio Europeo (e ancora ho una certa difficoltà)?

Pensate sul serio che preferisca passare le mie giornate a cercare di tradurre astrusi tecnicismi economici di maniaci compulsivi della pirotecnica finanziaria, a vedere sfilare questi vip al contrario che sono i capi di stato che fanno la passerella all’ingresso delle istituzioni europee, accolti da orde di giornalisti che pare che entrino nella casa del Grande Fratello, che atterrano a Minsk (ma dov’è Minsk?

Perché dovrei saperlo?) per discutere di gente che muore ai confini con l’Ucraina e la prima cosa che fanno è mangiarsi torte e dolciumi locali?
Pensate che io sia così pervertito da provare piacere a guardare in faccia uno come Wolfgang Schauble o la Merkel, mentre cerco di capire cosa dicono, cosa pensano, cosa vogliono davvero e dove sta la fregatura?

O pensate che io sia un onanista della protesta, che si diverte quando vede gente incazzata nelle piazze, gente che ha perso tutto, o nel vedere qualcuno che lancia uova (che sarebbe molto meglio mangiare) contro il Presidente del Consiglio del mio Paese?

No, ma guarda un po': sono come voi.

Vorrei guardare San Remo, andare a dormire tranquillo, pensare alla finale di Champions, bere un po’ di vino e pianificare il prossimo viaggio a Cuba.

E allora non vi chiedo di fare come me, di passare 24 ore al giorno ad occuparvi dei destini di un paese al quale forse non interessa manco di se stesso (se non quando guarda il saldo del conto in banca a fine mese per lamentarsi che “piove, Governo ladro!”).

E non voglio neppure sentirmi dire grazie, perché è una mia scelta e non è neppure detto che io lo faccia bene.

Vorrei solo che non ve ne restaste tutti lì “in apnea”, ai margini del dibattito pubblico, proprio come vi voleva la Commissione Trilaterale già quarant’anni fa, teorizzando che altrimenti la democrazia sarebbe stata ingestibile.

Vorrei solo che capiste che basterebbe che almeno la metà di voi passasse mezz’ora al giorno del suo tempo, anziché a mandarsi frasi di Tumblr su Instagram, a cercare di capire cosa gli succede intorno, perché il mondo diventasse automaticamente un posto migliore. Non smettete di divertirvi, perché altrimenti la vita diventa decisamente pesante e in fin dei conti anche inutile da vivere, ma occupatevi anche della cosa pubblica.

Cercate di capire.
Se non capite chiedete.
Fate domande.

Lamentatevi.
Pretendete risposte.

Non crediate che sia tutto troppo difficile. Difficile è come vogliono farvela sembrare, per farvi sentire inadeguati, per farvi credere che è molto meglio discutere di un rigore non dato o del televoto manipolato. Non c’è niente di difficile.

Anzi: più si va in alto, più tutto diventa facile.

E’ molto più facile decidere che la sovranità del popolo viene prima di tutto, che fare i conti sull’Iva nello studio di un commercialista.

Non spaventatevi di pretendere di esistere, di contare, di decidere. Perché qualunque cosa decidiate, avete ragione voi, perché al primo anno di Scienze Politiche si insegna proprio questo: che un popolo ha il pieno diritto di autodeterminarsi e che perfino le rivoluzioni sono legittime, quando i cittadini hanno la percezione di non avere più la sovranità sul proprio territorio, sulla propria vita, il diritto di scegliere il proprio destino.

Voi siete l’unica ragione per cui esiste lo Stato. Draghi, Schulz, Schauble, Monti, Van Rompuy, la Merkel e nessun leader politico conta nulla. Soprattutto, non contano più di voi. Ma dovete rendervene conto, una volta per tutte!
 

Filigrana

Guest
Rendetevene conto, una volta per tutte!

Rendetevene conto, una volta per tutte! - Byoblu.com

Pubblicato 13 febbraio 2015 - 1.31 - Da Claudio Messora



bimbo-arrabbiato.jpg

E dopo l’ennesima giornata cominciata prima dell’alba e passata dentro a un’istituzione europea, il Consiglio europeo, e che non è ancora finita, mi concedo un’insalata e accendo la televisione cinque minuti. Io non ce l’ho con San Remo. Anche perché facevo il musicista, in un’altra vita, e qualcosina l’ho combinata pure lì. Guardatelo pure, anche perché “l’arte è cosa sacra e seria da salvar“, come dice Vinicio Capossela, e pure perché non ne possiamo più di sentire solo rotture di coglioni. Guardate l’Isola dei Famosi, guardate Rocco Siffredi e la scia centrale che lascia sulla sabbia tra le orme dei piedi. Va tutto bene. Però non dico tanto, ma se solo la metà del tempo che occupate con il calcio, con la musica, con i reality show, la dedicaste ai vostri interessi, ai governanti che decidono delle vostre vite, a quello che dicono, alle decisioni che prendono… Se dedicaste anche solo un terzo, forse anche un quinto di quello stesso tempo a guardare i video dei loro discorsi, a leggere e a capire cosa dicono, ad esprimere le vostre opinioni e a pretendere delle risposte e a minacciare di votare diversamente se non le ottenete, avremmo risolto probabilmente almeno la metà dei problemi che abbiamo.

Ma cosa credete, che io mi diverta a cercare di capire come si pronuncia “Dijsselbloem”, il presidente dell’Eurogruppo, o quello che dice Schulz nel suo inglese teutonico, o la differenza tra Consiglio d’Europa e Consiglio Europeo (e ancora ho una certa difficoltà)?

Pensate sul serio che preferisca passare le mie giornate a cercare di tradurre astrusi tecnicismi economici di maniaci compulsivi della pirotecnica finanziaria, a vedere sfilare questi vip al contrario che sono i capi di stato che fanno la passerella all’ingresso delle istituzioni europee, accolti da orde di giornalisti che pare che entrino nella casa del Grande Fratello, che atterrano a Minsk (ma dov’è Minsk?

Perché dovrei saperlo?) per discutere di gente che muore ai confini con l’Ucraina e la prima cosa che fanno è mangiarsi torte e dolciumi locali?
Pensate che io sia così pervertito da provare piacere a guardare in faccia uno come Wolfgang Schauble o la Merkel, mentre cerco di capire cosa dicono, cosa pensano, cosa vogliono davvero e dove sta la fregatura?

O pensate che io sia un onanista della protesta, che si diverte quando vede gente incazzata nelle piazze, gente che ha perso tutto, o nel vedere qualcuno che lancia uova (che sarebbe molto meglio mangiare) contro il Presidente del Consiglio del mio Paese?

No, ma guarda un po': sono come voi.

Vorrei guardare San Remo, andare a dormire tranquillo, pensare alla finale di Champions, bere un po’ di vino e pianificare il prossimo viaggio a Cuba.

E allora non vi chiedo di fare come me, di passare 24 ore al giorno ad occuparvi dei destini di un paese al quale forse non interessa manco di se stesso (se non quando guarda il saldo del conto in banca a fine mese per lamentarsi che “piove, Governo ladro!”).

E non voglio neppure sentirmi dire grazie, perché è una mia scelta e non è neppure detto che io lo faccia bene.

Vorrei solo che non ve ne restaste tutti lì “in apnea”, ai margini del dibattito pubblico, proprio come vi voleva la Commissione Trilaterale già quarant’anni fa, teorizzando che altrimenti la democrazia sarebbe stata ingestibile.

Vorrei solo che capiste che basterebbe che almeno la metà di voi passasse mezz’ora al giorno del suo tempo, anziché a mandarsi frasi di Tumblr su Instagram, a cercare di capire cosa gli succede intorno, perché il mondo diventasse automaticamente un posto migliore. Non smettete di divertirvi, perché altrimenti la vita diventa decisamente pesante e in fin dei conti anche inutile da vivere, ma occupatevi anche della cosa pubblica.

Cercate di capire.
Se non capite chiedete.
Fate domande.

Lamentatevi.
Pretendete risposte.

Non crediate che sia tutto troppo difficile. Difficile è come vogliono farvela sembrare, per farvi sentire inadeguati, per farvi credere che è molto meglio discutere di un rigore non dato o del televoto manipolato. Non c’è niente di difficile.

Anzi: più si va in alto, più tutto diventa facile.

E’ molto più facile decidere che la sovranità del popolo viene prima di tutto, che fare i conti sull’Iva nello studio di un commercialista.

Non spaventatevi di pretendere di esistere, di contare, di decidere. Perché qualunque cosa decidiate, avete ragione voi, perché al primo anno di Scienze Politiche si insegna proprio questo: che un popolo ha il pieno diritto di autodeterminarsi e che perfino le rivoluzioni sono legittime, quando i cittadini hanno la percezione di non avere più la sovranità sul proprio territorio, sulla propria vita, il diritto di scegliere il proprio destino.

Voi siete l’unica ragione per cui esiste lo Stato. Draghi, Schulz, Schauble, Monti, Van Rompuy, la Merkel e nessun leader politico conta nulla. Soprattutto, non contano più di voi. Ma dovete rendervene conto, una volta per tutte!


molto meglio la nostra Sardegna , o Volterra , o Siena ....! ! ! !

detto in estrema sintesi , a me me pare n'articolo del piffero :rolleyes:
 

tontolina

Forumer storico
Il vero complotto, il vero potere forte, in Italia è la struttura.

Carpeoro: l’infame complotto degli italiani contro se stessi

Scritto il 17/2/15 • nella Categoria: idee






L’Italia, oggi, sicuramente ha come nemico i poteri forti. Ma coloro che si dovrebbero opporre a quei poteri fanno tutt’altro.

Il problema vero di questo paese non è di storia criminale, ma di storia non governata.
Non è che siamo governati male: non siamo governati – il che, per certi aspetti, è peggio: forse, essere governati male è meglio che non essere governati. Certo, l’ideale sarebbe essere governati bene. Ma sapete cos’è necessario, per essere governati bene? Bisogna che, alla fine, qualcuno abbia il potere di decidere; che si sappia chi è che decide; e che il potere democratico, se le decisioni di questa persona si dimostrano sbagliate, la volta successiva lo lasci a casa.
Vorremmo che la nostra vita fosse scandita da certezze, che non abbiamo: non abbiamo certezza nella giustizia

e non abbiamo certezza nel nostro potere economico, perché non sappiamo chi lo governa.

Non più la Banca d’Italia.
La Banca Centrale Europea? Sì, ma chi la governa? Siamo sicuri che la governi quello che sembra che la governi adesso?


In questo mondo globalizzato, dovremmo chiederci: è colpa delle persone o ci sono dei dati strutturali da mettere a posto? Finché cerchiamo i colpevoli nelle persone, e poi pensiamo di averli trovati e puniti, ma dopo non succede niente, allora dobbiamo porci il problema di come funzionano le nostre strutture.


In generale, io penso che il sistema consumistico non funzioni. Ma in particolare in Italia c’è anche un sistema fondato sull’assoluta casualità. Perché in ogni cosa facciamo c’è lo zampino di una banca, di un prete, di un massone, di un magistrato, di un ladro, di uno che la vuole fare franca. Così, nelle leggi, ognuno aggiunge una parola, così alla fine non si capisce più niente. Nessuno capisce neppure come pagare le tasse: quand’ero giudice tributario non capivo nemmeno come farle pagare, in certi casi.

Perché una famiglia monoreddito deve ricorrere al commercialista? Dovrebbero bastare quattro righe.
E per quale complottismo siamo l’unico paese al mondo dove esistono i notai? Altrove, le pratiche notarili le espletano le banche, o gli avvocati, o gli uffici comunali. Da noi invece per la semplice autenticazione di una firma bisogna andare da un notaio.
Il vero complotto, il vero potere forte, in Italia è la struttura.

E noi abbiamo una struttura burocratica che ha le stesse prerogative del basso Impero Romano del 3-400 dopo Cristo, dove dovevano fare 8 pagine di pandette per giustificare un cavillo.

Noi pensiamo che la democrazia rappresentativa consista nell’eleggere qualcuno, che poi fa quello che vuole. Se noi fossimo stati un popolo veramente democratico, avremmo fatto tesoro di quella bellissima frase di Giorgio Gaber, che dice “libertà è partecipazione”.


I partiti fanno congressi, eleggono persone, e lo fanno in piena libertà perché sanno che, tanto, noi non ci andiamo, a controllare quello che fanno. Questi signori hanno potuto fare i congressi con gli elenchi telefonici, coi nomi dei morti. Qualcuno di voi è mai andato a un congresso del partito che ha votato? Noi non siamo democratici, perché non partecipiamo.



Non conosciamo la nostra Costituzione, non conosciamo i nostri diritti, non studiamo l’educazione civica. E’ nostra la colpa per molte cose che non vanno, in Italia.
Il primo imputato si chiama: popolo italiano.
Comunque la pensiate, non potete immaginare che questo modello democratico possa funzionare senza la vostra partecipazione, che non consiste nel fatto che ogni quattro anni si vada alle urne a mettere una croce. Questa classe dirigente è lo specchio di questo popolo. Se questo popolo non cambia, la classe dirigente non cambierà.
Se avessimo una classe dirigente degna di questo nome, faremmo valere i parametri dell’economia italiana: il patrimonio artistico più grande del mondo e il patrimonio privato in termini di risparmio, beni e denaro, più grande del mondo. Non lo facciamo, perché siamo governati dalle stesse persone che guadagnano speculando sui nostri guai. E questo, per colpa nostra. Perché queste persone o ce le abbiamo mandate noi, là dove sono, con la nostra partecipazione, o ci sono potute andare perché non c’era la nostra partecipazione. Quindi, sia che abbiamo peccato di azione che di omissione, finché non ci assumiamo le nostre responsabilità non ne usciremo.
E non perché la speranza te la deve dare qualcun altro. Una democrazia rappresentativa non può vivere così, la nostra è destinata a farsi comandare da gente che viene dalle catacombe. Bisogna cambiarla, la mentalità italiana, altrimenti è giusto che l’Italia ritorni a essere quello che diceva Metternich al Congresso di Vienna, un’espressione geografica.
Cavour disse: fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani. Cavour aveva un suo piano, il problema è che è morto. E il suo piano non era quello che è stato fatto dopo. Cavour era un massone, ma anche una persona intelligente. Il Risorgimento l’ha fatto Cavour, non Mazzini e Garibaldi, che poi l’hanno infiammato. Chi l’ha progettato e aveva le idee chiare su cosa c’era da fare dopo era Cavour.


La disgrazia dell’Italia è stata che è morto. E al suo posto è andato un idiota, che si chiamava Ricasoli. Il che ha significato rovinare l’Italia – dall’inizio, da quand’è nata. E’ stata tutta una conseguenza. Ma noi avremmo potuto sovvertirla, questa conseguenza, se fossimo diventati un popolo laico, di gente che si interessa, che ha un’idea, un’ideologia, un ideale, un progetto, e va a vedere se le persone a cui sta dando la sua fiducia quel progetto lo portano avanti. Questo, gli italiani non l’hanno fatto. Io sono stato al congresso del Partito Socialdemocratico svedese quando c’era Olof Palme, che ancora oggi non si sa perché è morto. E ho visto quante persone c’erano. Non c’erano mica quelli caricati coi pullman, come ai congressi italiani.

In Inghilterra la gente va, si interessa, controlla quello che fanno, vanno persino ai consigli comunali. Al sindaco di Edimburgo, che è mio amico, vanno a rompere i marroni ogni giorno, su quello che ha deliberato il giorno prima.
Ma l’Italia dov’è stata, fino ad ora? La gente che si lamenta nei bar dov’è stata fino ad oggi?

Finché gli davano la pancia piena, la possibilità di evadere il fisco e il posto da forestale in Meridione, il 90% degli italiani non ha detto un *****.

Hanno votato chi dovevano votare e sono stati zitti.
Adesso che gli manca il pane vanno nelle piazze – adesso, che non ci sono più soldi da evadere, o forestali da sistemare, o quattordicesime da riscuotere.

Ma che popolo è?
Ma perché non dice: ho sbagliato anch’io, fino ad oggi, e cambia?
E’ facile dare la colpa agli altri, sempre agli altri, solo agli altri.
E’ più difficile invece assumersi delle responsabilità, che in Italia sono nette, precise, inequivocabili.
E se c’è un potere occulto fatto in quel modo, un potere massonico fatto così, la prima colpa è dei massoni.
Non capiscono che, una volta che costruisci una struttura che va in una certa direzione, la dottrina può essere la più bella del mondo, ma la struttura la fa fuori. Però la colpa viene sempre dal basso: continuare a cercare la colpa in alto significa voler assolversi, non voler capire che si è sbagliato. E soprattutto, non voler cambiare.


(Gianfranco Carperoro, estratti delle dichiarazioni rese il 13 maggio 2014 alla conferenza pubblica dell’associazione “Salusbellatrix” a Vittorio Veneto, ripresa integralmente su YouTube. Studioso di simbologia, esoterista, già avvocato e magistrato tributario, giornalista e pubblicitario, Carpeoro è autore di svariati romanzi ed è stato “sovrano gran maestro” della comunione massonica di Piazza del Gesù).
 

tontolina

Forumer storico
Sacrifici umani, ariosofia nazista: ieri Auschwitz, oggi l’Ue


Sacrifici umani: chi li compie è convinto che il sangue della vittima abbia il potere di rendere più forti, invincibili, quasi immortali. E’ sempre accaduto, nell’antichità ma non solo. Ad Auschwitz, per esempio: «Perché sterminare gli ebrei? Al regime nazista erano più utili da vivi, come schiavi», osserva Francesco Maria Toscano. Tanta brutale ferocia, infatti, non si spiega se non illuminando il buio retroterra dell’ideologia stragista germanica, basata proprio sul culto del sacrificio. Ne sa qualcosa anche la Grecia di oggi, a cui è stata inflitta – con crudeltà gratuita – la tortura infinita dell’austerity, la distruzione di massa della struttura sociale di un intero paese, senza nessuna pietà per anziani e bambini. Niente a che vedere coi deliri di Himmler? La stessa Angela Mergel, secondo l’esplosivo libro “Massoni” di Gioele Magaldi, fa parte di una superloggia segreta che si chiama “Walhalla”, esattamente come la sinistra cripta iniziatica del capo delle SS. Il paradiso nibelungico e il mito di Parsifal. La guerra come vocazione, la violenza come prassi. Cosa lega l’anima oscura del nazismo alla ferocia tecnocratica dell’Ue a guida tedesca? Si chiama ariosofia. E’ una corrente sotterranea, che percorre l’Europa per decenni, legittimando i superuomini e incoraggiandoli a compiere “sacrifici umani”.
Fascismo e nazismo, scrive Toscano recensendo il libro di Magaldi sul blog “Il Moralista”, furono segretamente aiutati, nella loro ascesa, da segrete forze massoniche: «Tanto il Duce quanto il Führer giunsero al potere grazie all’aiuto di alcuni “apprendisti stregoni” in grembiulino, desiderosi di imprimere una svolta autoritaria e oligarchica al mondo occidentale». Certo, Roma e Berlino avevano ufficialmente messo al bando la “libera muratoria”. Ma Mussolini «fece del fascismo una specie di Gran Loggia di Stato, affidando non a caso al massone Alberto Beneduce il ruolo di supervisore dell’intera economia fascista». Parallaelamente, «dopo avere smantellato le logge tedesche “ordinarie”», Hitler delegò al massone Hjalmar Schacht il compito di riportare in auge il vecchio sistema industriale e finanziario germanico, basato sul mercantilismo padronale. Non è solo politica: gli uomini del Führer, aggiunge Toscano, traevano ispirazione dalla loro famigerata dottrina segreta, l’ariosofia, «corrente occulta ben presto entrata in rotta di collisione con i massimi rappresentanti di un esoterismo di tipo “tradizionale”».
Cos’è l’ariosofia? «E’ una gnosi, coltivata specialmente all’interno delle SS di Himmler, capo supremo del culto dell’Ordine Nero». Nel suo dirompente libro, che denuncia il ruolo segreto delle “Ur-Lodges” nella storia del Novecento, Magaldi cita un saggio di Pierluigi Tombetti che rievioca il “cuore nero” dell’esoterismo nazista delle SS: «Nella campagna a poca distanza da Paderborn, in Vestfalia, si erge maestoso su una collina che domina il territorio il castello Wewelsburg, dove Heinrich Himmler creò l’Omphalos, o ombelico del mondo, il centro spirituale del suo personale impero». Proprio a Wewelsburg, i migliori scienziati tedeschi si riunivano per dedicarsi alla “ricerca pura”. I cultori dell’Ordine Nero rielaboravano il mito di “Thule”, l’iperborea ariana, il Polo Nord, l’antica patria in cui la maggioranza delle tradizioni germaniche posizionavano l’Eden ariano, «cioè il luogo in cui, nella notte dei tempi, una stirpe di uomini-dei ariani vivevano in perfetta armonia con le forze della natura, essendone essi stessi una manifestazione». Uomini dotati di poteri divini. Tra il 1939 e il 1944, Himmler stravolse la struttura del castello, ricavando una cripta che divenne il sancta sanctorum delle SS. Cripta che Himmler battezzò il “Wahlalla”.
«Per inciso – scrive Toscano – proprio “Wahlalla” è il nome di una delle tre Ur-Lodges frequentate da Angela Merkel». Un tuffo ancestrale nell’irrazionale? Solo in apparenza: è proprio una certa ideologia esoterica a spiegare, a posteriori, certe manifestazioni storiche altrimenti incomprensibili. L’Olocausto, per esempio. Perché quella strage così metodica e fanatica? «La risposta va ricercata sempre nell’ambito della filosofia occulta», sostiene Toscano. «Molte dottrine sapienziali antiche, assorbite e riattualizzate dalle élite esoteriche naziste, auspicavano la consumazione di “sacrifici umani” indispensabili per liberare “energie positive” a vantaggio dei sacrificatori». Ed eccoci al 2014: «Anche oggi, sebbene in chiave soft, riveduta e corretta, Angela Merkel, iniziata presso una loggia dal nome evocativo e ambiguo (“Walhalla”), inneggia di continuo alla retorica del “sacrificio”. Per queste ragioni, al netto delle evidenti differenze di metodo, l’Olocausto greco attuale è paragonabile a quello ebraico di allora, figli entrambi della stessa identica “gnosi”, quella stessa che insegnava a Himmler ieri e a Merkel oggi come i “sacrificatori” traggano energia e forza versando il sangue delle vittime».
Giusto per completare la panoramica “esoterica”, continua Toscano, è giusto ricordare come la Merkel risulti affiliata pure alla “Parsifal”, una “Ur-Lodge” frequentata in passato anche da Helena Petrovna Blavatsky, madrina di quella “teosofia” che tanto influenzò l’armamentario ideologico caro alle élite con la svastica. «E quindi, con riferimento alla biografia della Merkel, le “coincidenze” in grado di far tornare alla mente l’esperienza nazista guarda caso aumentano». Anche l’atroce capitolo del nazismo, secondo Magaldi, non è perfettamente leggibile se si trascura il ruolo-chiave dell’ideologia occulta e dei circoli segreti di allora, accomunati dallo stesso inconfessabile obiettivo: far sparire dall’Europa i cittadini, trasformandoli in sudditi. La Germania e l’Ue stanno riuscendo, oggi, nell’impresa tentata ieri da Hitler? Suggestioni inquietanti, tra le mille sfaccettature della storia e dell’attualità. Un panorama che il libro di Magaldi arricchisce di inediti e sbalorditivi indizi, inserendo nomi e cognomi del “terzo livello” del supremo potere. Un network mondiale di grandi oligarchi, rispetto ai quali i politici sono soltanto mediocri esecutori. Un potere smisurato e “nemico”, il cui pensiero retrostante è aristocratico, feudale, autoritario, persino tenebroso. Secondo questa tesi, i “sacrifici umani” non sono affatto un incidente socio-economico. Sono espressamente voluti, come se si trattasse di un rito: perché le nostre sofferenze sono il “loro” trionfo.
(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).
Sacrifici umani: chi li compie è convinto che il sangue della vittima abbia il potere di rendere più forti, invincibili, quasi immortali. E’ sempre accaduto, nell’antichità ma non solo.

Ad Auschwitz, per esempio: «Perché sterminare gli ebrei?
Al regime nazista erano più utili da vivi, come schiavi», osserva Francesco Maria Toscano. Tanta brutale ferocia, infatti, non si spiega se non illuminando il buio retroterra dell’ideologia stragista germanica, basata proprio sul culto del sacrificio.
Ne sa qualcosa anche la Grecia di oggi, a cui è stata inflitta – con crudeltà gratuita – la tortura infinita dell’austerity, la distruzione di massa della struttura sociale di un intero paese, senza nessuna pietà per anziani e bambini.

Niente a che vedere coi deliri di Himmler?

La stessa Angela Merkel, secondo l’esplosivo libro “Massoni” di Gioele Magaldi, fa parte di una superloggia coperta che si chiama “Walhalla”, esattamente come la sinistra cripta iniziatica del capo delle SS.

Il paradiso nibelungico e il mito di Parsifal.
La guerra come vocazione, la violenza come prassi.

Cosa lega l’anima oscura del nazismo alla ferocia tecnocratica dell’Ue a guida tedesca? Si chiama ariosofia.

E’ una corrente sotterranea, che percorre l’Europa per decenni, legittimando i superuomini e incoraggiandoli a compiere “sacrifici umani”.


Fascismo e nazismo, scrive Toscano recensendo il libro di Magaldi sul blog “Il Moralista”, furono segretamente aiutati, nella loro ascesa, da segrete forze massoniche: «Tanto il Duce quanto il Führer giunsero al potere grazie all’aiuto di alcuni “apprendisti stregoni” in grembiulino, desiderosi di imprimere una svolta autoritaria e oligarchica al mondo occidentale».

Certo, Roma e Berlino avevano ufficialmente messo al bando la “libera muratoria”. Ma Mussolini «fece del fascismo una specie di Gran Loggia di Stato, affidando non a caso al massone Alberto Beneduce il ruolo di supervisore dell’intera economia fascista».

Parallaelamente, «dopo avere smantellato le logge tedesche “ordinarie”», Hitler delegò al massone Hjalmar Schacht il compito di riportare in auge il vecchio sistema industriale e finanziario germanico, basato sul mercantilismo padronale.

Non è solo politica: gli uomini del Führer, aggiunge Toscano, traevano ispirazione dalla loro famigerata dottrina segreta, l’ariosofia, «corrente occulta ben presto entrata in rotta di collisione con i massimi rappresentanti di un esoterismo di tipo “tradizionale”».


Cos’è l’ariosofia? «E’ una gnosi, coltivata specialmente all’interno delle SS di Himmler, capo supremo del culto dell’Ordine Nero». Nel suo dirompente libro, che denuncia il ruolo segreto delle “Ur-Lodges” nella storia del Novecento, Magaldi cita un saggio di Pierluigi Tombetti che rievioca il “cuore nero” dell’esoterismo nazista delle SS: «Nella campagna a poca distanza da Paderborn, in Vestfalia, si erge maestoso su una collina che domina il territorio il castello Wewelsburg, dove Heinrich Himmler creò l’Omphalos, o ombelico del mondo, il centro spirituale del suo personale impero».

Proprio a Wewelsburg, i migliori scienziati tedeschi si riunivano per dedicarsi alla “ricerca pura”. I cultori dell’Ordine Nero rielaboravano il mito di “Thule”, l’iperborea ariana, il Polo Nord, l’antica patria in cui la maggioranza delle tradizioni germaniche posizionavano l’Eden ariano, «cioè il luogo in cui, nella notte dei tempi, una stirpe di uomini-dei ariani vivevano in perfetta armonia con le forze della natura, essendone essi stessi una manifestazione». Uomini dotati di poteri divini. Tra il 1939 e il 1944, Himmler stravolse la struttura del castello, ricavando una cripta che divenne il sancta sanctorum delle SS. Cripta che Himmler battezzò il “Wahlalla”.
«Per inciso – scrive Toscano – proprio “Wahlalla” è il nome di una delle tre Ur-Lodges frequentate da Angela Merkel».

Un tuffo ancestrale nell’irrazionale? Solo in apparenza: è proprio una certa ideologia esoterica a spiegare, a posteriori, certe manifestazioni storiche altrimenti incomprensibili.

L’Olocausto, per esempio. Perché quella strage così metodica e fanatica?

«La risposta va ricercata sempre nell’ambito della filosofia occulta», sostiene Toscano. «Molte dottrine sapienziali antiche, assorbite e riattualizzate dalle élite esoteriche naziste, auspicavano la consumazione di “sacrifici umani” indispensabili per liberare “energie positive” a vantaggio dei sacrificatori».


Ed eccoci al 2014: «Anche oggi, sebbene in chiave soft, riveduta e corretta, Angela Merkel, iniziata presso una loggia dal nome evocativo e ambiguo (“Walhalla”), inneggia di continuo alla retorica del “sacrificio”. Per queste ragioni, al netto delle evidenti differenze di metodo, l’Olocausto greco attuale è paragonabile a quello ebraico di allora, figli entrambi della stessa identica “gnosi”, quella stessa che insegnava a Himmler ieri e a Merkel oggi come i “sacrificatori” traggano energia e forza versando il sangue delle vittime».

Giusto per completare la panoramica “esoterica”, continua Toscano, è giusto ricordare come la Merkel risulti affiliata pure alla “Parsifal”, una “Ur-Lodge” frequentata in passato anche da Helena Petrovna Blavatsky, madrina di quella “teosofia” che tanto influenzò l’armamentario ideologico caro alle élite con la svastica.


«E quindi, con riferimento alla biografia della Merkel, le “coincidenze” in grado di far tornare alla mente l’esperienza nazista guarda caso aumentano».

Anche l’atroce capitolo del nazismo, secondo Magaldi, non è perfettamente leggibile se si trascura il ruolo-chiave dell’ideologia occulta e dei circoli segreti di allora, accomunati dallo stesso inconfessabile obiettivo: far sparire dall’Europa i cittadini, trasformandoli in sudditi. La Germania e l’Ue stanno riuscendo, oggi, nell’impresa tentata ieri da Hitler? Suggestioni inquietanti, tra le mille sfaccettature della storia e dell’attualità. Un panorama che il libro di Magaldi arricchisce di inediti e sbalorditivi indizi, inserendo nomi e cognomi del “terzo livello” del supremo potere. Un network mondiale di grandi oligarchi, rispetto ai quali i politici sono soltanto mediocri esecutori.
Un potere smisurato e “nemico”, il cui pensiero retrostante è aristocratico, feudale, autoritario, persino tenebroso. Secondo questa tesi, i “sacrifici umani” non sono affatto un incidente socio-economico. Sono espressamente voluti, come se si trattasse di un rito: perché le nostre sofferenze sono il “loro” trionfo.
(Il libro: Gioele Magaldi, “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, 656 pagine, 19 euro).
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Hathor Pentalpha e Isis, il romanzo criminale che ci attende
Il paradiso di Severgnini, questo falso Occidente criminale
Magaldi: chi ha ucciso i nostri eroi, per dominare il pianeta
Al-Baghdadi, il nuovo Bin Laden per far vincere Jeb Bush
Grecia: strage per depressione di massa, made in Germany
Massacro sociale europeo: i nazisti erano meno subdoli
Wall Street, gli amici nazisti e il solito bersaglio: la Russia
 

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