NON E' PANCIA... E' LA TANICA Di COMBUSTIBILE PER QUESTA (1 Viewer)

Val

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Oddio, io ho qualche dubbio sul fatto che il 72% degli Italiani voglia questa legge ......
ma adesso vuol fare anche il governo, forse poi farà anche il capo di stato......penso invece dovrebbe rileggersi le dichiarazioni della figlia :lol::lol::lol:

"La legge che concede la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia o che frequentano le scuole Italia credo debba essere portata all’attenzione dell’Aula".

La presidente della Camera Laura Boldrini, a Montecitorio, alla presentazione del Rapporto sulla sicurezza sociale detta la linea al Parlamento e al governo. "Dal rapporto risulta che il 72% degli italiani è favorevole ad una legge che conceda la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia o che frequentano le scuole nel nostro Paese, cosa che mostra un "cambiamento delle abitudini degli italiani verso gli stranieri". "A fronte di questa consapevolezza da parte degli italiani - ha proseguito Laura Boldrini - penso ci debba essere una iniziativa legislativa e penso che debba essere portata
all’attenzione dell’Aula, perchè gli italiani ci chiedono di farlo".
Le parole della Boldrini hanno suscitato non poche polemiche.
 
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Val

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E (noi ????) voteremo per riconoscerli ......

Avvocati bravissimi del gruppo Shurat haDin (Centro legale di Israele) hanno combattuto una battaglia decennale, portando oltre alle storie terribili delle famiglie anche precisi documenti, molti verificabili su Pmw, Palestinian Media Watch, che dimostrano come l'Autorità palestinese abbia motivato, armato, organizzato, fornito la culla genetica di tanti terroristi. Svariati erano impiegati dell'Autorità e dell'Olp. La cronista a suo tempo pubblicò un documento che provava che Arafat, oltre a invitare al martirio, ovvero al terrorismo, forniva consapevolmente i soldi per le cinture esplosive e la preparazione degli attentati alle Brigate di al Aqsa di Marwan Barghuti, che adesso è in carcere con cinque ergastoli e più quarant'anni. Abu Mazen, il moderato su cui il mondo punta, chiama le piazze con i nomi dei terroristi, loda gli shahid, lascia che le sue tv e i suoi siti siano pieni di incitamento, paga in carcere stipendi a tutti i terroristi tanto più alti quanto più lunga la condanna. E tutto il mondo seguita a tassare (un miliardo 400milioni di dollari nella prima metà del 2009, 1,9 nel 2008) i propri cittadini per beneficare una leadership autoritaria e arricchita.
 

Val

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Mediaset ha infatti lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Rai Way. Ad essere precisi, l’offerta è arrivata da Ei Towers, società controllata di Mediaset che controlla le rete di trasmissione del gruppo. Il consiglio di amministrazione di Mediaset ha dato il via libera all’operazione. L’offerta, che prevede una componente in denaro e una in azioni, valorizza la società delle torri di trasmissione della Rai 1,22 miliardi di euro, pari a circa 4,5 euro per azione.
 

Val

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Mah, ho il dubbio che il futuro non sarà proprio roseo ......ed Expo si avvicina.

Poi, però, secondo Bergman, il Daesh ha fatto due errori decisivi, esagerando proprio sul terreno della barbarie a fin di marketing politico-militare. Il primo è stato il massacro degli Yazidi, che ha “svegliato” dal sonno le Nazioni Unite e la Nato. Il secondo è stato ed è ancora quello delle decapitazioni trasformate in videoclip per il grande pubblico. Quello che non era riuscito all’esercito siriano uccidendo 200 mila persone, è riuscito al boia britannico “Jihadi John” e al suo coltello: provocare un intervento militare degli Usa e dei suoi alleati.
E qui l’handicap del Daesh è la sua articolazione in truppe regolari, che li rende estremamente vulnerabile in un confronto in campo aperto contro la potenza militare americana (e anche quella di un piccolo Paese con una buona aviazione, come la Giordania). Il rapporto Cia sull’ultima settimana parla di 2.000 attacchi aerei andati a segno, riconquista di un’area di 7.000 km quadrati, pari a un quinto della regione controllata dal Daesh. Che nella sola battaglia di Kobanê ha perso 1.000 jihadisti. Ha perso anche il controllo su almeno 200 impianti di gas e petrolio, ha subito danni seri ai comandi dell’organizzazione, con metà dei capi uccisi.
Un successo che non deve stupire, spiega Bergman, perché si tratta di una “gang di vagabondi” che ha fatto il passo più lungo della gamba e presto di disintegrerà in piccoli gruppi. Tuttavia non c’è motivo per non preoccuparsi. I servizi segreti di Europa e Usa sono già in allarme per il ritorno a casa dei combattenti volontari. Che saranno molto più difficili da battere. Cellule impazzite e radicalizzate, truppe composte da un sol uomo eppure capaci di portare più distruzione di un’armata.
 

Val

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PALERMO – In Sicilia la scissione nel Pd è già iniziata. Se ne vanno in 600, tutti vicini a Pippo Civati. Sono 600 tra dirigenti, militanti e consiglieri comunali del Pd sicilianoche hanno detto addio al partito.
“Governo della rivoluzione e del Fare, che si è rivelato solo il governo degli annunci e dei rinvii solo in un campo è stato davvero operoso: nel raccattare esponenti di centrodestra, provenienti da tutte le formazioni siciliane”.
“In questi mesi abbiamo assistito all’ingresso di Marco Zambuto (già Udc, poi Pdl, poi di nuovo Udc) premiato con l’elezione a presidente regionale del Pd dopo la folgorazione renziana; l’on. Nello Dipasquale, ex berlusconiano di ferro e sindaco Pdl di Ragusa; l’on. Giovanni Di Giacinto passato da Grande Sud di Gianfranco Miccichè al Megafono e poi al Pd. Di fronte al nostro dissenso siamo stati accusati di non avere disciplina di partito”.
“Adesso l’ingresso degli esponenti di Articolo 4 come Paolo Ruggirello, che alle scorse regionali del 2012 era candidato con la lista di Nello Musumeci, ex capogruppo Mpa all’Ars; Luca Sammartino (eletto all’Ars con l’Udc); Valeria Sudano (nipote dell’ex senatore Udc Mimmo Sudano, vicino a Cuffaro), Raffaele Nicotra (ex Udc) ed Alice Anselmo (ex Udc)”.
 

Val

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:lol::lol::lol: Quando ti hanno assunto, te l'hanno detto cosa dovevi fare.

Fiat, a Melfi in 20 lasciano il posto: “Ci aspettavamo mansioni più qualificate”

Scrive Griseri: Le voci di fabbrica raccontano di ingegneri che dopo pochi giorni hanno chiesto un colloquio con la direzione spiegando ai capi reparto che non si aspettavano di svolgere il lavoro di linea. «Uno di loro avrebbe posato a terra il paraurti che stava montando» gettando metaforicamente la spugna, aggiunge Denicola. Una scena da “Isola dei famosi”. Una delle motivazioni che può aver spinto ad abbandonare un lavoro sicuro è anche la distanza dalla residenza: «Non tutti coloro che hanno fatto domanda di assunzione abitano nel circondario di Melfi », osserva di Maulo. Storicamente gli operai della fabbrica lucana sono sempre stati tra quelli che devono percorrere più chilometri per arrivare a casa. «In media – osserva Uliano – i dipendenti occupati in linea trascorrono ogni giorno due ore in pullman».

Poverini....2 ore in pullman.......c'è chi ne fa 4 di ore ...e lavora.
 

DANY1969

Forumer storico
Buongiorno a tutti :)

:lol::lol::lol::rotfl::DD:
 

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