NASCONDI LE FERITE, ATTIRANO GLi SQUALI (1 Viewer)

Caront€

Succube a prescindere!
Chi ha lanciato la bomba carta esplosa allo stadio Olimpico di Torino?
A lanciarla non sarebbero stati i tifosi della Juventus: l'ordigno potrebbe essere stato confezionato sul posto dagli stessi granata rimasti feriti.
L'ipotesi emerge dai filmati visionati dalla polizia. La relazione è stata consegnata al pm Andrea Padalino, che ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto.

tutto bene? nulla di nuovo? :D:D:D
 

PILU

STATE SERENI
Giorno a tutti.. come state ? io un po indaffarato.. ma vi leggo sempre :)

allora tanto per gradire .. lo specchio di qs paese...

Roma, 28 apr. (AdnKronos) - Si allontana dall'Aula di Montecitorio furente Maurizio Bianconi, deputato 'ribelle' di Forza Italia. E ne ha per tutti, dopo che il governo ha posto la questione di fiducia sull'Italicum. Insulti irripetibili diretti alla ministra Maria Elena Boschi, 'rea' di aver messo materialmente la fiducia. Poi sbotta diretto al governo: "branco di maiali, infami e rottincu...Vergogna!".

Roma, 28 apr. (AdnKronos) - "Meglio la fiducia, si lavora meno... Io sono contento". Con queste parole il deputato di Fi Pietro Laffranco, in transatlantico a Montecitorio, cerca di rincuorare il collega azzurro Maurizio Bianconi, furente per il voto di fiducia sull'Italicum



Roma, 28 apr. (AdnKronos) - Porre la fiducia sulla legge elettorale è "un atteggiamento da miserabili". Lo dice intervenendo in Aula alla Camera la capogruppo di M5S alla Camera, Fabiana Dadone

insomma di cosa ci lamentiamo ?

siamo oramai in una botte di ferro :-o:wall:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Adesso vediamo i fuochi della notte .........

Il governo pone la fiducia sull'Italicum e a Montecitorio accade di tutto.
Le opposizioni e parte del Pd non hanno gradito la mossa del premier così in Aula è esplosa la rabbia.
La tensione arriva alle stelle quando prende la parola il ministro per le riforme Maria Elena Boschi.
Dai banchi dell'opposizione si scatena l'inferno.
La presidente della Camera, Laura Boldrini prova a fermare le proteste.
Ma lo fa di fatto redarguendo i parlamentari dell'opposizione ed entrando in pieno scontro con il suo stesso partito.
Infatti i deputati di Sel hanno lanciato alcuni crisantemi in segno di protesta.
A questo punto prende la parola Ignazio La Russa: "Voglio vedere se Mattarella farà passare questa fiducia, in un caso per cui non c'è nessuna ragione. Non ci meravigliamo ma a tutto c'è il limite: forse non metteranno il nome di Renzi nell'obelisco - dice il deputato di Fratelli d’Italia ironicamente rivolto alla presidente Laura Boldrini - ma l'importante è che il governo Renzi vada avanti tranquillo".
Ma lo scontro più duro arriva con i deputati di Sel.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Dai banchi di M5S si sentivano le urla “vergogna, vergogna” ed “elezioni, elezioni”.
Il pentastellato Diego De Lorenzis urla contro la Boldrini che replica: “Lei dovrà rispondere di queste parole, non ci si può rivolgere così alla presidenza della Camera. Insultate perché non sapete argomentare. Complimenti".

Infine dopo aver ridotto l'Aula al silenzio la Boldrini ha gettato la maschera commentando positivamente la scelta del governo: "In ogni fase del procedimento” è possibile porre la questione di fiducia, “perché con tale atto mette in discussione la propria responsabilità politica e anche la sopravvivenza del governo stesso. Senza entrare nel merito sull'opportunità politica di tale richiesta, la Presidenza non può che ammettere la questione di fiducia".
 

Val

Torniamo alla LIRA
Tradotto dal politichese: se il ddl di riforma della legge elettorale non passa, il governo va a casa.

La decisione è stata presa per evitare modifiche in corso d'opera che farebbero saltare (o comunque rinviare non di poco) le tappe della riforma.

Per spiegare quanto ad essa tenga il Pd Renzi pochi giorni fa aveva scritto una lettera a tutti i militanti usando queste parole: "Se questa legge elettorale non passa è l'idea stessa di Partito Democratico come motore del cambiamento dell'Italia che viene meno... nel voto di queste ore c'è in ballo la legge elettorale, certo. Ma anche e soprattutto la dignità del nostro partito".


Poi aveva spiegato il senso politico del ragionamento: "Non approvare la legge elettorale adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura. E significherebbe dire che il Pd non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento. Sarebbe il più grande regalo ai populisti".

E ancora: "Ma sarebbe anche il più grande regalo ai tanti che credono nel potere dei tecnici: quelli che pensano che la parola politica sia una parolaccia e bisogna affidarsi ai presunti specialisti che ci hanno condotto fin qui, prima dell'arrivo al governo del Pd".


L'Italicum è la conditio sine qua non del percorso di riforme avviato da Palazzo Chigi. Non se ne può fare a meno. Se non altro, come spiega lo stesso premier, per un discorso di coerenza.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Magari fossero capaci di votare no........ma rischiano il cadreghino.......

Ma se proprio vogliamo fare un discorso di coerenza, bisogna rileggere questo tweet:
"Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato".

Sapete chi lo ha scritto? Matteo Renzi. Risale al 15 gennaio 2014.
All'epoca il leader del Pd rivendicava il diritto-dovere di riscrivere le regole con una maggioranza il più ampia possibile.
Era lo spirito del Patto del Nazareno, che sarebbe stato siglato da Renzi e Berlusconi tre giorni dopo (18 gennaio 2014).
Ora Renzi ci ha ripensato: le regole vanno bene anche se fatte da una parte sola.
E vanno bene anche se votate a colpi di maggioranza.
L'esatto contrario di quello che diceva poco più di un anno fa.
Alla faccia della coerenza.
 

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