GREXIT: Si o No ? (1 Viewer)

mototopo

Forumer storico
Grecia: La storia dei 40 mld di credito italiano verso Atene e i surplus di bilancio. Chiarimenti.



L’enorme bluff che si sta costruendo sul possibile Grexit, come ad esempio l’arrivo delle piaghe d’Egitto per la popolazione greca se il Paese tornasse alla Dracma, include anche la storia dei 40 mld di crediti italiani verso la Grecia che rischiano di andare persi.
Bisogna mettersi l’anima in pace, perchè questi 40 mld di “crediti” verso la Grecia fanno parte dei 60 spesi dall’Italia per i fondi salva Stati, dal 2010, questa quota è a fondo perduto. Ovvero se la Grecia esce dall’euro o rimane nell’eurozona trovando un accordo in extremis, i 40 mld, ripeto, NON tornano nelle casse dello Stato italiano! La liquidità versata per i Fondi Salva Stati, ora MES o ESM non sono prestiti elargiti dallo Stato italiano destinati a rientrare, ma una quota da pagare secondo accordo internazionale.


Discorso diverso per i crediti PRIVATI italiani verso la Grecia, ma il grafico mostra come l’entità sia minima, le banche italiane sono esposte per circa 1 mld, e in caso di default greco, l’impatto non sarebbe devastante per la nostra economia e comunque la Grecia con il riappropriarsi della sua sovranità monetaria potrebbe gestire il debito con i privati e senza assurdi vincoli di bilancio. Avendo il controllo dell’emissione di moneta, la Grecia non rappresenterebbe più un rischio per accedere ai mercati, i quali questa volta non presteranno in modo scellerato, drogando l’economia locale come ai primi tempi dell’euro.
Da notare come l’austerità applicata in Grecia e i danni annessi sia servita solamente per far recuperare i crediti delle banche francesi, tedesche, olandesi e in parte quelle italiane.


In cinque anni la TROIKA ha fatto recuperare 77 mld di crediti privati (banche principalmente) francesi, 32mld tedeschi, 11 olandesi e 5mld italiani (ricordiamo però che abbiamo pagato come citato prima 40 dei 60mld per i fondi salva stati). Pertanto alla popolazione greca non è andato neanche un centesimo, anzi i tagli al settore pubblico sono stati micidiali:
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fonte: http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/occasional_paper/2014/pdf/ocp192_en.pdf

L’enorme riduzione dei deficit e gli avanzi primari hanno di fatto contratto il pil e pertanto reso il rapporto % con il debito pubblico sempre più insostenibile.
Ecco perchè qualsiasi richiesta dei creditori sulla Grecia nel raggiungere avanzi primari dell’1% per quest’anno e successivamente 2, e 3.5% per gli anni successivi è alquanto irrazionale, perchè andrebbe a minare la crescita greca e quindi rendere insostenibile il debito pubblico greco che arriverebbe a toccare entro due anni il 200% del pil come confermato anche da Wolfgang Munchau.


Il discorso sull’insostenibilità del debito vale anche per le offerte del governo greco, ossia un surplus primario dello 0,75% per accontentare i creditori, anche se inferiore rispetto alle richieste del Bruxelles Group (ex TROIKA). In sostanza, per ottenere prestiti, la Grecia dovrebbe rendere insostenibile il debito pubblico (assicurando surplus primari che vanno ad aumentare il rapporto % debito-pil) rendendo ancora più difficile la restituzione dei suddetti prestiti.
Se questo non è un gioco al massacro…


L’uscita dall’eurozona da parte della Grecia, sarebbe un disastro per quella politica che ha investito tutto sull’eurozona, spacciandola come IRREVERSIBILE.
Dall’agroalimentare al turismo, con una dracma flessibile, la Grecia otterrebbe quella competitività in questi settori merceologici senza dover tagliare pensioni e salari.



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mototopo

Forumer storico
by Fabio Lugano
La UE vuole un Colpo di Stato in Grecia ?



Interessantissimo articolo comparso oggi su Businessinsider.com che riportava l’estratto di una nota, predisposta da Mujtaba Rahman e Federico Santi della Eurasia Group consultancy .
Questa nota da per estremamente probabile un accordo fra Grecia ed Unione Europa in occasione del vertice straordinario organizzato per questo weekend , ma un accordo particolare, in funzione dell’ottenimento di un cambio di governo ad Atene.
il documento in questione afferma: “La sensazione crescente nell’area Euro è che esiste una maggioranza in grecia che è pro-memorandum/Euro, solo non è la maggioranza attuale. Quindi, più pressione può essere esercitata sulla Grecia, meglio è, perchè diviene più probabile che emergerà una nuova maggioranza con cui i creditori saranno in grado di trattare, con Tsipras che perde la sua maggioranza in parlamento e deve affrettarsi a cambiare la composizione del governo di coalizione.”

Quindi quello che sarà proposto, prendere o lasciare, sarà un accordo con cui gli aiuti del EFSF e le eventuali dilazioni ,verranno concesse ad Atene a condizione della applicazione di una serie di misure economiche estremamente impopolari, soprattutto verso la base di Syriza, quali la riforma, da leggersi come aumento , dell’IVA. L’applicazione di queste riforme sarebbe la misura Sine Qua Non per ottenere gli aiuti, e , anche se questo non viene detto, anche per il mantenimento del finanziamento ELA da parte della BCE. Quindi Tsipras verrà messo davanti ad un bivio, secco e preciso:
a) accettare un memorandum ottenendo gli aiuti, ma spezzando la propria maggioranza e creandone una completamente nuova, favorevole alla UE;
b) rifiutare il memorandum, am preparandosi il giorno dopo ad affrontare una stretta della liquidità disponibile e rischiando di trovarsi contro la maggioranza dei greci.
Si tratta di un gioco d’azzardo, legato ad una specifica lettura della realtà politica greca e della capacità politiche e comunicative di Tsipras. In Italia il gioco è riuscito ed un governo democraticamente eletto è stato mandato a casa da una manovra al limite del colpo di stato, ma in Italia c’era Napolitano. Come andrà in Grecia ?



golpegreciaGrexittsiprasUnione Europea
http://scenarieconomici.it/la-ue-vuole-un-colpo-di-stato-in-grecia/#


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mototopo

Forumer storico
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postato: 11 maggio 2014

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Sopra: il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi
fondatore del Movimento Paneuropeo.
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Prefazione

L'immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause sono tutt'oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile. Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo. Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della Storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente 1.

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La Paneuropa

Pochi sanno che uno dei principali ideatori del processo diintegrazione europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli europei. Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora l'esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore dell'Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove-Kalergi (1894-1972). Muovendosi dietro le quinte e lontano dai riflettori, questo politico austriaco (massone di alto Grado) riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi di Stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea 2. Nel 1922, Kalergi fondò a Vienna il Movimento Paneuropa che mirava all'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti.

L'unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale. Con l'ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subì una battuta d'arresto, e l'unione Paneuropea fu costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché con l'appoggio di Winston Churchill (1874-1965), dell'Ordine massonico del B'nai B'rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riuscì a far accettare il suo progetto al governo degli Stati Uniti.

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Immagine estratta da una cartolina commemorativa per ricordare
l'iniziazione massonica di F\ Winston Churchill.

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L'essenza del Piano Kalergi

Nel suo libro del 1925 Praktischer Idealismus («Idealismo pratico»), Kalergi dichiarò che gli abitanti dei futuri «Stati Uniti d'Europa» non sarebbero più stati i popoli originari del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli affermò senza mezzi termini che era necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall'élite al potere:

«L'uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egizi, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità» 3.


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Ecco come lo scrittore austriaco Gerd Honsik descrive l'essenza del Piano Kalergi:

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«Kalergi proclama l'abolizione del diritto di auto-determinazione dei popoli e, successivamente, l'eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l'immigrazione allogena di massa. Affinché l'Europa sia dominabile dall'élite, egli pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell'élite. Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca dev'essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa. I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l'autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all'opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo. La novità del suo piano non sta nell'accettare il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma nel pretendere di creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l'incapacità e l'instabilità, garantiscano la tolleranza e l'accettazione di quella "razza nobile
4.



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Da Kalergi ai nostri giorni

Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principî ispiratori dell'odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d'Europa debbano essere mescolati con neri e asiatici per distruggerne l'identità e creare un'unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all'integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principî umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della Storia. In suo onore è stato istituito il Premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.

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Nel 2010, la Società Europea Coudenhove-Kalergi ha assegnato alla Cancelliera tedesca Angela Merkel il Premio europeo.

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Il 16 novembre 2012 è stato conferito al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi durante un convegno speciale svoltosi a Vienna per celebrare i novant'anni del movimento paneuropeo. Alla sue spalle compare il simbolo dell'Unione Paneuropea: una croce rossa che sovrasta il Sole dorato, simbolo che era stato usato anche dai Rosacroce.

L'incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti dell'ONU ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea. Secondo un rapporto diffuso all'inizio del nuovo millennio (gennaio 2000) nel rapporto della Population Division («Divisione per la popolazione») delle Nazioni Unite a New York, intitolato: «Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in declino e invecchiamento». L'Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime così precise se l'immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino.

È certo, infatti, che la bassa natalità di per sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie. È altrettanto evidente che non è attraverso l'apporto di un patrimonio genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa. L'unico scopo di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione etnica, storica e culturale.

In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e costituiscono tutt'oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l'immigrazione di massa. George Brock Chisholm (1896-1971), ex direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimostra di avere imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma: «Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e aumentare i matrimoni misti (tra individui provenienti da popoli diversi), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un'autorità centrale» 5.

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Francobollo e moneta austriaci coniati in memoria del
conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi.

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Conclusione

Se ci guardiamo attorno, il Piano Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzomondializzazione dell'Europa. L'assioma portante della «Nuova Civiltà» sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l'adesione all'incrocio etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i «figli di Kalergi».

Sotto la duplice spinta della disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, e a disconoscere la propria identità culturale. I sostenitori della globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il «razzismo» è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l'integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l'alternativa è il suicidio dell'Europa.

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Note

1 Scritto reperibile alla pagina web
http://identità.com/blog/2012/12/11/il-piano-kalergi-il-genocidio-dei-popoli-europei/
2 Tra i suoi seguaci della prima ora si incontrano i politici cechi Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che mise a sua disposizione i primi 60.000 marchi. Il cancelliere austriaco Mons. Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa. Kalergi stesso indicò che alti politici francesi approvavano il suo movimento per reprimere la ripresa della Germania. Così il primo ministro francese Edouard Herriot e il suo governo, come i leader britannici di tutti gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine, egli riuscì ad attrarre Winston Churchill. Nello stesso anno, quello che più tardi si trasformò nel genocidio ceco di 300.000 tedeschi nei Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente onorario. Egli aveva finora quasi disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere il diritto di auto-determinazione degli austriaci e favorire ancora di più le nazioni vittoriose, ma fallì. Nell'interminabile lista degli alti politici del XX secolo, c'è da menzionare particolarmente Konrad Adenauer, l'ex ministro della giustizia spagnolo, Rios e John Foster Dulles (EEUU). Senza rispettare i fondamenti della democrazia e con l'aiuto del New York Times e del New York Herald Tribune, Kalergi presentò al Congresso americano il suo piano. Il suo disprezzo per il governo popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricordò la sua attività del dopoguerra: «I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono dedicati principalmente a questa mèta: con la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa». Aiutato da Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua produzione dell'acciaio, ferro e carbone e la trasferì a sovranità sovrannazionale, ossia anti-democratica. Appaiono altri nomi: De Gasperi, il traditore dell'autodeterminazione dei tirolesi del Sud, e Spaak, il leader socialista belga. Kalergi finse di voler stabilire la pace tra il popolo tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau, quelli che idearono il piano genocida di Versailles. E negli anni Venti egli scelse il colore azzurro per la bandiera dell'Unione Europea. Il ruolo guida di Kalergi nella creazione dell'Europa multiculturale e nella restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è evidente ai giorni nostri, e si palesa col conferimento del Premio Coudenhove Kalergi al cancelliere Helmut Kohl come ringraziamento per aver seguito questo piano, così come l'elogio e l'adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito europeo, il primo ministro del Lussemburgo, Junker. Nel 1928, si aggiunsero celebri politici e massoni francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava gente molto diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del Kaiser, Otto d'Asburgo. Tra i suoi promotori, a parte i già menzionati Benes, Masarik e la Banca Warburg, si incontrava anche il massone Churchill, la CIA, l'Ordine massonico del B'nai B'rith, il New York Times e tutta la stampa americana. Kalergi fu il primo a cui fu assegnato il Premio Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo ricevette Adenauer, Kalergi era presente. Nel 1966, egli manteneva ancora i contatti con i suoi collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati insigniti di questo Premio fanno parte del circolo di Kalergi e della Massoneria, o si sono sforzati di rappresentare gli interessi degli Stati Uniti in Germania. Nell'anno 1948, Kalergi riuscì a convertire il Congresso degli europarlamentari di Interlaken in uno strumento per obbligare i governi a tornare a occuparsi della «questione europea», vale a dire, a realizzare il suo piano. Proprio allora venne fondato il Consiglio Europeo e in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer appoggiato dalla CIA (cfr. G. Honsik, Il Piano Kalergi).
3 Cfr. R. Coudenhove-Kalergi, Praktischer Idealismus.
4 Cfr. G. Honsik, op. cit.
5 Cfr. USA Magazine, dell'8 dicembre 1955.

http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/princip_articoli_mondialismo.htm
 

mototopo

Forumer storico
hanno studiato dai gesuiti, Clinton, stalin, barroso van rumpy, ciampi, draghi, monti , albert pike colui che fondo il rito scozzese accettato della massoneria del 33 grado.... e chi più né ha più ne metta' yahooooooooooooooooooo
 

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