GREENSPAN.......IL DEMONE !!!!!!!!!!!!! (1 Viewer)

SINIBALDO

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QUESTO, APPARENTEMENTE INNOCUO..........."VECCHIETTO" PER BEN
18 ANNI E' STATO AL......... "SERVIZIO" DEI PIU' POTENTI "BANCHIERI", GIOSTRANDO E DECIDENDO SU...........
"COMMISSIONE" LE SORTI DI SOPRAVVIVENZA DEL NOSTRO PIANETA.
PER QUESTO MI SENTO DI DEFINIRLO:

"IL DEMONE SOCRATICO" !!!!!!!!!!!!!!!!!!
SINIBALDO
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Io, Alan Aurifericus Nefarious Greenspan, presidente della Federal Reserve, detentore della Medaglia della Libertà, Cavaliere

dell'Impero Britannico, membro d'Onore della Legione Francese, conosciuto nell'ambiente finanziario come "il più grande banchiere centrali di tutti i tempi" sto per raccontarvi la strana storia dei miei ultimi anni.

(Non vi annoierò con tutti i miei titoli onorari. Non menzionerò, ad esempio, che il 1 Novembre del 2001, qualche giorno dopo che Enron cominciò a crollare sotto le accuse di corruzione, vinsi il prestigioso Premio Enron per avere eccelso nei servizi pubblici.)

Risparmierò anche i miei noiosi anni passati al Council of Economic Advisors, e arriverò subito agli anni trascorsi come l'uomo più potente del pianeta.

Ecco quali sono i miei veri titoli: Imperatore della moneta più potente del mondo, Despota della più grande e dinamica economia mondiale,

Architetto del sistema finanziario più innovativo che questo pianeta sofferente abbia mai conosciuto.


Si, io, Alan Greenspan, ho dominato e regolato il mondo finanziario.

Ma chi regolava Alan Greenspan ???????

Ah... arriverò anche a questo e vi dirò come, presidiando il più grande boom economico di tutta la storia, rimasi impelagato in quella che definirei "la situazione", dalla quale non riuscii più a districarmi.

Ciò che state leggendo non è l'unica cosa che io abbia scritto, io ho scritto moltissimo nel corso dei miei anni.

Ma tutto è stato scritto per una ragione che solo pochi sono stati in grado di comprendere.

Ingenuamente la maggior parte dei lettori ha pensato di avere a che fare con la mente disordinata di un economista o la goffa, balbettante penna di un burocrate.

Mi hanno persino canzonato come "incomprensibile" o "indecifrabile".

Hanno assistito a quello che credevano essere un dimenarsi servile e burocratico. Non avevano la più pallida idea di cosa stessi architettando, cosa che solo adesso sono in grado di rivelare.

Però allo stesso tempo mi hanno ammirato. Lo sapevo !!!!!!!!!!!!!

Perchè vedevano in me una sorta di genio... un Bernoulli della banca, un Newton dei numeri, un Leibnitz dei profitti, un Copernico della moneta.

La mia mente funzionava a frequenze talmente elevate che i miei pensieri non potevano essere uditi dalla maggior parte degli esseri umani.

Contavano su di me per spingere in avanti l'economia del grande impero. Poco (anzi niente) sapevano dei miei veri pensieri e progetti.

Ma adesso tutto è cambiato.

Adesso posso scrivere chiaramente e dire la verità. Sto lasciando la mia posizione.

Non c'è più alcun bisogno di continuare a offuscare le cose; non devo più inchinarmi ossequiosamente di fronte alle commissioni del Congresso;

non c'è più bisogno di nascondere la realtà dei fatti ai miei datori di lavori e agli americani.

Alcuni nascono durante una crisi, altri creano le crisi, e altri si ritrovano le crisi addosso.

Fatemi partire dall'inizio.

Raramente mi sono lasciato intimorire da una crisi che mi cadeva addosso.

E' vero, ho reagito alle crisi in maniera convenzionale.

Non ci sono manuali per i banchieri centrali, ma esiste un codice di comportamento.

Messo di fronte a una crisi finanziaria di qualunque tipo, un banchiere centrale ha come primo dovere quello di correre ad aprire i rubinetti monetari.

E' quello che feci nel 1987. Ero stato appena nominato e probabilmente non li aprii a sufficienza.

Per diversi anni l'economia americana rimase indietro rispetto a quelle dei paesi rivali europei.

Il mio vecchio capo, George Bush il Vecchio, perse la rielezione nel 1992 e mi ritenne responsabile.

Decisi di non fare più quell'errore. Da allora, ogni qualvolta mi sono trovato di fronte a uno shock, una sfida, una crisi, delle incertezze, delle elezioni, mi assicurai che ogni tipo di rubinetto, valvola, interruttore, leva, dispositivo fosse del tutto aperto.

Fu il 5 dicembre del 1996 quando feci la mia dichiarazione sui prezzi azionari.
Mi domandai ad alta voce se non riflettessero una specie di "esuberanza irrazionale".

In realtà, che fosse vero o meno, non lo sapevo. Ma ciò che compresi fu che:
1) la gente, e soprattutto i miei datori di lavoro, volevano prezzi che fossero irrazionalmente esuberanti.

2) che se vogliamo i prezzi possono diventare ancora più irrazionalmente esuberanti.

Avevo settanta anni al quel tempo.

Mi ero fatto strada fino al vertice (perchè non essere onesti al riguardo) grazie a giuste conoscenze e rendendomi generalmente ubbidiente e disponibile, evitando di dire cose che avrebbero potuto trovare qualcuno in disaccordo.

Quella fu la vera ragione di ciò che la stampa ha definito "l'eloquenza di Greenspan".

I miei pensieri privati rimanevano tali. Tutto ciò che il pubblico e i politici avrebbero sentito sarebbe stato un linguaggio pomposo e incomprensibile addetto agli specialisti, e questo per una buona ragione.

Non volevano sentire cosa pensassi veramente.

Quindi non glielo dicevo. Sapevo molto bene cosa succede quando politici e banchieri riescono ad avere denaro facile e un banchiere centrale ubbidiente.

Non sono nato ieri.

Fanno uso del loro controllo sul denaro per imbrogliare la gente.

E' semplice. Spiegai questo concetto all'inizio della mia carriera; fortunatamente nessuno si è mai preso la briga di leggere quel saggio.

Altrimenti non avrei mai ricevuto l'incarico.

Se il mestiere di banchiere centrale fosse una cosa onesta, non avrebbe alcuna ragione di esistere.

Le banche private potrebbero fare lo stesso lavoro in maniera migliore.

Ma la gente è pronta a credere a tutto.

In qualche maniera, pensano che ricchi uomini di affari e politici assetati di potere si accordino tra di loro per creare e gestire una banca centrale a beneficio della gente comune.

Beh, ho una notizia per voi: non funziona così.

Il denaro mantiene il suo valore quando rappresenta un risorsa scarsa.

E' come il valore delle azioni di una società.

L'azionista è contento di possedere qualche azione.

Ma immaginate come si sentirebbe se la società emettesse qualche altro milione di azioni.

Il valore della sua proprietà sarebbe diluita. Si sentirebbe imbrogliato.

Alla stessa maniera, un banchiere centrale onesto non diluirebbe il denaro dei suoi depositanti.

Non creerebbe moneta dal nulla, come se stesse emettendo nuovi certificati azionari.

Ma questo è esattamente ciò che fanno i banchieri centrali.

Emettono un certo ammontare di moneta.

In seguito ne emettono sempre di più.

In questa maniera la gente che ha lavorato e risparmiato perde ogni anno parte di quel valore monetario.

In effetti, il valore viene perso dai risparmiatori e catturato da coloro che controllano il denaro.

E' un trucchetto davvero molto semplice.

Chi se non un presidente della Fed ottuogenuario, sulla porta, avrebbe il coraggio di dire una cosa del genere ????????

La gente oggi si comporta come se avesse inventato il denaro l'altro ieri.

Ma il denaro, la banca centrale, la svalutazione della moneta non sono cose recenti.

Nel 64 dopo Cristo, Nerone decretò che il numero di monete d'oro coniate da un pound di oro, salisse da 41 a 45 (ogni moneta avrebbe perso il 10% del proprio valore).

Il denarius d'argento, alla stessa maniera, perse il 99,98% in cinque secoli.

La carta perde valore ancora più rapidamente.

Il dollaro ha perso il 95% del suo potere di acquisto da quando nel 1913 la Fed fu istituita per proteggerlo.

Un banchiere centrale di successo, nell'età della carta moneta, è qualcuno in grado di controllare il tasso di distruzione della moneta in maniera tale che i fessi non se ne accorgano.

Questi credono che un po' di inflazione non faccia male, che sia in realtà benefica.

Non è questo che dicono gli economisti ???????

Stampare un po' di nuova moneta ogni anno aiuta la gente a sentirsi un po' più ricca... così che si spende di più, si assume personale, si costruiscono più case.

Tutti sono contenti.

Ognuno si sente più ricco. Che frode elegante.

E' quasi un crimine perfetto, perchè nessuno obietta nulla fintanto che viene fatto nella giusta maniera.

Colui che prenderà il mio posto alla Fed, Ben Bernanke, è specializzato nel controllare il tasso al quale la banca centrale riesce a rubare il potere d'acquisto della moneta senza farsi beccare.

Dice che se necessario, lancerà i dollari dagli elicotteri.

Ritorno al mio racconto. Dopo avere fatto il mio discorso sull'esuberanza irrazionale, fui chiamato al Congresso.

I politici che affrontai erano i soliti babbei che non sanno niente di economia.

Mi fecero capire bene che se volevo tenermi il lavoro avrei dovuto smettere di preoccuparmi di prezzi azionari troppo alti, invece avrei dovuto fare tutto il possibile per farli salire ancora.

Fu proprio quel giorno, me ne ricordo bene, che ciò che prima avevo visto nella teoria nebbiosa con riguardo al mestiere di banchiere centrale, mi fu chiaro.

Nessuno vuole una moneta onesta.

Nessuno. I politici, i banchieri, gli investitori, gli elettori, e le famiglie - tutti coloro che hanno voce in capitolo vogliono denaro facile.

E' semplicemente troppo delizioso per resistergli.

I debitori vogliono un po' di inflazione per alleggerire il loro fardello.

I creditori vogliono inflazione per gonfiare i loro assets.

I politici vogliono essere rieletti.

Gli imprentori vogliono i clienti con le tasche piene che possano spendere a volontà.

C'è qualcuno che non apprezzerebbe un po' di inflazione ?????

E infatti, avevo sempre saputo la risposta.

Il denaro facile funziona solo imbrogliando la gente e inducendola a pensare che ciò che essi vogliano veramente sia più denaro.

Lo hanno e lo spendono.

Ancora prima di rendersene conto si ritrovano nel bel mezzo di un boom economico.

Ma la gente presto aggiusta le loro aspettative.

I prezzi salgono per tenere il passo della nuova quantità di moneta.

I livelli di indebitamento aumentano, e con loro i costi legati al servizio del debito.

La magia si dissolve.

Che cosa dovrebbe fare allora un banchiere centrale.

Dovrebbe fare la cosa giusta.

Dovrebbe ritirare "i calici di champagne" dalla festa, come usavano dire i miei predecessori.

Ma qua arriva il peggio.

Togli via i bicchieri e la gente ti salta addosso.

Questa è stata "la situazione" che ho dovuto affrontare.

Sì, sapevo che per il bene della nazione i calici andavano ritirati, ma sapevo che se lo avessi fatto, insieme a quei bicchieri, sarei stato rimosso anche io dalla mia posizione.

E sapevo anche che sarebbe stata solo una questione di tempo perchè la pressione per avere denaro facile diventasse più forte della resistenza opponibile da un banchiere centrale.

Nessun sistema puramente cartaceo è mai durato a lungo. La gente non sa resistere alla tentazione di avere denaro a costo sempre più basso, fino al punto che quel denaro diventa talmente instabile e traballante che precipita su se stesso.

Ed è meglio che precipiti il prima possibile.

E' meglio che la lezione venga imparata subito, anziché tra 10 anni. Per me, era meglio posticipare il periodo delle vacche magre sotto la presidenza del prossimo banchiere che fare in modo che arrivasse sotto la mia.

Questo lo devo alla cara vecchia Ayn; mi insegnò che a controllare Greenspan è Greenspan stesso. Ayn mi insegnò la regola numero uno: stai attento al Numero Uno.

Lo ricordo così chiaramente. Ero seduto nella stanza della commissione della Camera. Mi tormentavano con numerose domande.

Continuavo a dare quel tipo di risposte per le quali sono diventato famoso, risposte che non dicono un bel nulla.

E ho pensato: se questi imbecilli vogliono denaro facile, gli darò denaro facile. Gli darò il denaro più facile che il pianeta abbia mai visto. Glielo darò tutto e ancora di più.

E così ho fatto.

Da quando sono a capo della Fed, i debiti per i mutui sono saliti da 1.8 trilioni di dollari a 8.2. Il debito al consumo è passato da 2.7 trilioni a 11 trilioni. Il debito delle famiglie è quadruplicato.

Ed è esploso anche il debito del governo. Il debito pubblico era inferiore a 2 trilioni sotto la seconda amministrazione Reagan, un numero che era rimasto costante per quasi quaranta anni.

Ma sotto la mia direzione, l'inchiostro rosso che si è consumato è stato come quello di un fiume in piena, arrivando a segnare oltre 7 trilioni di debiti.

Durante i due mandati di George W Bush, il governo ha preso a prestito da governi stranieri e dalle banche più di tutte le amministrazioni precedenti messe insieme dal 1776 al 2000.

E alla fine degli otto anni di Bush si sarà creato più debito che nei precedenti 200 anni. Il deficit commerciale, è triplicato da quando sono alla Fed.

Da 150.7 a 756.8 miliardi, e raggiungerà nel 2006 gli 830 miliardi. Quando salii al potere gli Stati Uniti erano una nazione creditrice. Adesso siamo debitori con più di 11 trilioni di asset americani in mani straniere, un aumento di oltre il 500% dal 1987.

Chi è in grado di discutere su certi numeri da record. Chi può tenerci testa? Chi vorrebbe mai farlo?

Questo è il morbido, perverso piacere che si concede un vecchio uomo cinico a coronamento dei suoi successi.

Ho praticamente rovinato una nazione. E lo so benissimo.

Se scaricaste sugli elettori i costi dei programmi governativi, le sue promesse i suoi impegni, aggiungendoli ai debiti privati della nazione, la classica famiglia americana, e la nazione stessa farebbero bancarotta.

Tuttavia, ovunque io vada, sono riverito come il Maestro, salutato come se fossi un eroe di guerra. E' come se avessi vinto la seconda guerra mondiale da solo.

I soliti cretini che volevano denaro facile 10 anni fa, adesso mi elogiano per avere dato luogo a ciò che chiamano la "Grande Moderazione" come se ci fosse qualche cosa di moderato sulla corsa all'indebitamento dell'America.

Altri dicono che la mia reale eredità è di avere fatto funzionare la banca centrale.

Si l'ho fatta funzionare, d'accordo con la sua natura: dare alla gente corda sufficiente per impiccarsi da soli.

Questo è ciò che hanno fatto. Adesso pendono dalle lunghe corde dei mutui, dei deficit e delle carte di credito.

E io sono estasiato. Presto la gente sarà in grado di capire come funziona veramente una banca centrale.

E il povero Ben Bernanke si prenderà tutte le colpe.

(di Bill Bonner)
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SINIBALDO
 

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