Scusate se mi permetto di intervenire, ma mi sembra che non si tratti di
un accordo segreto, ma di un dato di fatto e cioè di un sistema per garantire liquidità alle banche greche: i rendimenti a cui emette i suoi "bot" la Grecia sono sostanzialmente fissi, sempre oltre il 4,5% e sotto al 5%, in un range ristrettissimo nonostante in questo periodo i cds, le possibilità valutate di default e le aspettative sui tassi in Europa siano variate notevolmente, oltre alle previsioni macroeconomiche; e lo stesso vale per il rinnovo dei "bot" portoghesi. Questo perchè i titoli sono cappati al 5%, che è il tasso cui la Grecia, originariamente, veniva finanziata dai "salvatori". Quindi in parte il rollaggio del nuovo debito e il meccanismo di finanziamento delle banche greche mediante collateralizzazione tds presso la bce doveva avere in principio questo "cap" implicito. Le banche non acquistano i titoli sul secondario, anche rendendo questi molto di più, perchè l'obiettivo delle banche è la collateralizzazione a breve e l'afflusso continuo di liquidità (non avendo intenzione di tenere quei titoli specifici in ptf) ed hanno dunque bisogno di una fonte continua a cui "abbeverarsi", fonte che solo l'emissione a getto continuo di "bot" (se da loro richiesti) può garantire e non di titoli già emessi, per nominale già stabilito e dunque esauribili - oltre che illiquidi. Altrimenti bisognerebbe proprio chidersi perchè le banche greche, in particolare, siano così sciocche da non acquistare sul mercato secondario titoli a breve e brevissima scadenza, magari switchando dai bot presi in emissione - per carità, magari in minima parte l'hanno pure fatto, ma non è questo lo scopo.
Il fatto che poi ci si accordi in Europa per far pagare alla Gre anche il 3% su un trentennale non significa che sul mercato il trentennale greco con ced 3% possa poi quotare 100.
Che poi la situazione si risolva è, penso, interesse di tutti, e senz'altro anche il mio dato che, pur non avendo tds greci, sono cmq esposto a settori, come quello delle obbligazioni bancarie, che dalla crisi sistemica originata in Grecia stanno subendo pesantemente. Quindi ben vengano finanziamenti a bassi tassi di interesse, qe e l'uso di tutti gli strumenti che possano aiutare nell'alleviare lo stato comatoso della Grecia stessa; ben venga una maggiore integrazione europea, un piano di investimenti per gli ellenici e un contributo concreto al miglioramento del loro pil - magari; e ben venga anche lo swap sul debito, per quanto i suoi effetti benevoli, temo, risulteranno apprezzabili solo se, a recessione terminata, avranno contribuito a delineare una dinamica realistica di rientro del rapporto debito/pil.
Ma purtroppo occorre pure valutare la situazione per quella che è, e tale per cui il mercato chiede alla Grecia il 50% netto a un anno e i suoi cds, ahimè, non stanno a 300/400.